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Anfiteatro romano

L’Anfiteatro ("amphì" dal greco antico "intorno") dell’antica colonia augustea di Urbs Salvia fu costruito nell’ 81 d.C. in una zona extraurbana vicino alla Salaria Gallica. Notizie più precise ci vengono fornite da due iscrizioni rinvenute nell’area dell’edificio, oggi conservate nel Museo Archeologico Statale di Urbisaglia, secondo le quali la struttura fu realizzata da un certo Lucio Flavio Silva Nonio Basso (senatore e generale di Tito, nativo di Urbs Salvia) e poteva contenere fino a 5150 spettatori (l’arena è lunga 59 e larga 35 metri). Il monumento si presenta di forma ellittica e realizzato in opera cementizia con rivestimento lapideo.
Secondo la tradizione, qui si svolgevano spettacoli pubblici, spesso cruenti e sanguinosi: i famosi giochi tra gladiatori o le venationes (spettacoli che comprendevano la caccia e l’uccisione di animali selvatici).
L’edificio appare come uno dei meglio conservati delle Marche e si mantiene, attualmente, per tutto il suo perimetro fino all’altezza del primo ordine di gradini. Si può ancora riconoscere la Porta Libitinensis, porta dedicata a Libitina (dea della Morte) dalla quale venivano fatti uscire i gladiatori caduti durante i combattimenti nell’arena. L’Anfiteatro gode, oggi, di nuova vita grazie alle stagioni di teatro antico che qui si svolgono ogni estate.

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