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Chiesa di S. Caterina

La chiesa originaria di S. Caterina d’Egitto, presente nell’antico catasto ascolano del 1381 come Ecclesia Sancta Catarina into Castrum, fu demolita nel 1818 e riaperta al culto nel 1831. Il tempio, progettato dall’architetto Pietro Magi, presenta uno stile neoclassico al quale si aggiunge il campanile romanico dell’antica chiesa inserito nella facciata. All’interno conserva qualche reminiscenza barocca nell’aula a navata unica divisa in tre campate con decorazioni, statue di Santi e stucchi dell’artista ascolano Domenico Paci e una suggestiva Via Crucis di scuola carraccesca del XVII sec. Di notevole interesse sono le opere raffiguranti S. Giovanni Battista, S. Giuliana e le anime del Purgatorio e La Madonna di Loreto di Giuseppe e Pierleone Ghezzi e Antonio Mercurio Amorosi, artisti di grande fama e originari di Comunanza, operanti a Roma tra il XVII e il XVIII secolo.
Nella chiesa si conserva, inoltre, uno straordinario organo monumentale a due tastiere originario del XVII secolo, unico esempio barocco sopravvissuto della scuola organaria veneta della quale Gaetano Callido è stato il suo più grande esponente.

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