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Teatro Angel dal Fuoco

Il teatro è contenuto all’interno del vecchio fabbricato che nel secolo XVII ospitava i magazzini del Monte di Pietà, detti anche dell’Abbondanza. Eretto dall’Accademia degli Immaturi, quando ormai lo spazio del salone del Palazzo Comunale era divenuto insufficiente. Il nuovo teatro, inaugurato nel 1696, fu originariamente denominato ‘Teatro della Luna’ e nel 1723 vide rinnovata la propria dotazione scenica ad opera di Francesco e Ferdinando Bibiena. Quando nel 1752 Papa Benedetto XIV elevò Pergola al grado di "città", si giudicò opportuno ricostruire il teatro: ciò che avvenne fra il 1754 e il 1758 ad opera dell’architetto bolognese Raimondo Compagnini che si avvalse di Giuseppe Torreggiani e del pergolese Giovan Francesco Ferri per il nuovo corredo scenico. La sala seppure subì delle modifiche presenta ancora l’originaria fisionomia datale dal Compagnini: pianta ad U circondata da tre ordini di palchi (44 in totale) e sovrastante loggione a balconata aperta con soffitto impostato sulle murature perimetrali. I parapetti sono a fascia continua, interrotti da paraste solo ai lati del proscenio che presenta un architrave piano, sorretto ai lati da quattro mensoloni. L’intera struttura è a mattoni, comprese le pareti divisorie dei palchi, e alquanto modesti sono gli elementi decorativi, palese frutto di un rinnovamento effettuato forse all'inizio del nostro secolo. Manomesso dagli sfollati nel corso del secondo conflitto mondiale e spogliato di tutti i suoi arredi e scenari, compreso il sipario (raffigurante una veduta di Pergola), dipinto dal pergolese Beniamino Barbanti nel 1860 quando il teatro fu dedicato al capitano di ventura Angelo Dal Foco o Angelo da Pergola, lo stesso è stato lasciato per più decenni in stato di completo abbandono e solo dopo un crollo parziale del tetto registrato nel 1981 è iniziata la progressiva opera di recupero. Il Teatro è stato riaperto nel dicembre 2002 ed è oggi tornato alla sua attività.

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