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Santuario dell'Addolorata

Detto anche Santuario S. Maria della Corva, il nome sembrerebbe derivato dalla parola curva che si riferisce alla forma del crinale sul quale è situata la chiesa; ma in alcuni documenti antichi essa è ricordata come chiesa rurale della Corba, dedicata in origine a S. Giovanni Battista. L’edificio originale risale al XVI secolo (precisamente al 1548), ma venne successivamente rimaneggiato ed ampliato ad opera dell’Arcivescovo di Fermo Alessandro Borgia nel 1745. La facciata, rifatta nel 1904, è segnata da lesene e conclusa da un timpano. Nella chiesa, che all’inizio era una semplice cappella di campagna, si venera la statua di Maria SS. Addolorata, a cui è legato un evento prodigioso verificatosi il 25 luglio del 1829, quando il Simulacro della Madonna Addolorata aprì le sue braccia, in modo inspiegabile, davanti a numerosi testimoni. Si gridò al miracolo e il fatto attirò moltissimi fedeli. Da allora il santuario è meta di pellegrinaggi dai paesi vicini, così nel 1958 Mons. Norberto Perini elevò la Chiesa di S. Maria della Corva a Santuario Mariano. Sebbene la piccola chiesa della Corva mantenga ancora oggi il suo carattere semplice e rurale, il Santuario ha subito nel tempo un notevole ampliamento. Lo sviluppo del Santuario si deve soprattutto all’intraprendenza e all’azione pastorale del parroco d. Pino, amatissimo ed ancora oggi ricordato con affetto da tutti i parrocchiani. Nel 1977 fu realizzato un locale laterale per ampliare la capienza del santuario. Nella chiesa poi è stato aggiunto un prezioso mosaico che incastona in modo elegante la nicchia dove oggi si venera il Simulacro della Madonna Addolorata.

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