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Recanati, fra musica e poesia

E poi l'infinito si sposta sul mare

Quando il mare del Conero si allontana e ci si addentra nel paesaggio di colline ricoperte d’ulivi e vigneti, si scorge Recanati, città di musica e poesia. Qui scoprirete la storia di Beniamino Gigli visitando il museo dedicato al celebre tenore, e di Giacomo Leopardi, partendo dal settecentesco Palazzo affacciato su piazza ‘Sabato del villaggio’. Ne carpirete i sentimenti attraverso i manoscritti, la biblioteca, la casa di Silvia e il sentiero che conduce al ‘Colle dell’infinito’. Sugli echi di strofe leggiadre ammirerete i capolavori di Lorenzo Lotto a Villa Colloredo Mels e viaggerete tra foto e diari di oltre 700 mila marchigiani al Museo dell’emigrazione marchigiana.

E poi via, sulla spiaggia di Porto Recanati, il salotto del Conero, patria del brodetto bianco con lo zafferano. Le storie dei pescatori vi accompagneranno nel colorato borgo marinaro a visitare i reperti archeologici nel Castello Svevo (aperto dal martedì alla domenica), nella Pinacoteca comunale e lungo le quattro piste ciclabili tra cui quella di Fiume Potenza riva sud e riva nord (in quest’ultima è possibile veder nidificare gli aironi), Litorale nord e della Bandieruola, fino all’area archeologica Città romana di Potentia (www.portorecanatiturismo.it). Potrete infine riposarvi sulla spiaggia Bandiera Blu e Verde di Porto Potenza Picena, con un lungomare di 2 km accessibile a persone con disabilità, o pedalare fino ai laghetti.

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Livello di difficoltà: media
Target: Family
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Recanati città di Giacomo Leopardi
    071 981471
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Recanati città di Giacomo Leopardi

    Situata al centro della Regione Marche, in una posizione strategica, tra costa e l’entroterra, Recanati è la tipica "città balcone" per l'ampio panorama che vi si scorge.
    Qui nacquero Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti della letteratura italiana e Beniamino Gigli, noto cantante lirico. Recanati è stata candidata a Capitale Italiana della Cultura 2018.

    COSA VISITARE 
    Tra i principali siti di interesse turistico spiccano i luoghi leopardiani: la piazzetta del "Sabato del villaggio", su cui si affacciano il settecentesco Palazzo Leopardi, casa natale del poeta, che custodisce la preziosa Biblioteca contenente oltre 20.000 volumi, e la Casa di Silvia; l'Orto sul Colle dell’Infinito, la sommità del Monte Tabor che ispirò l'omonima poesia composta dal poeta a 21 anni, con l'antico orto del monastero delle suore Clarisse, recentemente aperto al pubblico grazie alla collaborazione con il FAI,  il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, il Centro Nazionale Studi Leopardiani, punto di riferimento per tutte le iniziative leopardiane, sia in Italia che nel mondo; la Torre del Passero Solitario, ubicata nel cortile del chiostro di Sant'Agostino, Palazzo Antici Mattei, casa della madre di Giacomo.

    Nel 2014 il film "Il Giovane Favoloso", incentrato sulla vita del poeta, è stato girato per gran parte a Recanati.

    Gli edifici di architettura religiosa più rilevanti sono: la Chiesa e il convento dei frati Cappuccini, risalenti al 1600, la Chiesa di Santa Maria in Montemorello, nel cui fonte battesimale fu battezzato Giacomo Leopardi, la Chiesa di San Vito dalla facciata vanvitelliana, la Chiesa di Sant’Agostino con il bel portale in pietra d’Istria, opera di Benedetto da Maiano (1485), la Chiesa di San Domenico, che conserva il“San Vincenzo Ferrer in gloria “ affresco eseguito da Lorenzo Lotto, la Chiesa di Sant’Anna e la Concattedrale di San Flaviano, impreziosita dal bellissimo soffitto a cassettoni in legno, che custodisce la tomba dii Papa Gregorio XII e l’adiacente Museo Diocesano nel Vecchio Episcopio con le suggestive carceri pontificie.

    Esempi di architettura civile sono: Piazza Leopardi e il neoclassico Palazzo Comunale, costruito alla fine dell'Ottocento in occasione del centenario della nascita di Giacomo Leopardi; la Torre del Borgo, costruita nella seconda metà del secolo XII come simbolo della fusione in un unico Comune degli antichi castelli, ora riaperta al pubblico; il Teatro Persiani, inaugurato nel 1840, che ospita al secondo piano il Museo dedicato a Beniamino Gigli, con costumi di scena, fotografie e cimeli del grande tenore recanatese; Palazzo Venieri, fatto costruire dal cardinal Venieri su disegno di Giuliano da Maiano e Villa Colloredo Mels, sede dei Musei Civici con la Pinacoteca Comunale, la cui la sezione rinascimentale raggruppa quattro tra le più significative opere di Lorenzo Lotto, e del MEMA - Museo dell'Emigrazione Marchigiana.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Tipicità della zona sono i "piccicasanti", una sorta di minestra collosa, i secondi piatti preparati con gli animali da cortile, i prodotti derivati dalla lavorazione del maiale e l'olio extra vergine di oliva.

    Ad accompagnare questi piatti due vini del territorio,  Rosso Piceno DOC e  Colli Maceratesi DOC, bianco e rosso.

    Tra gli eventi da non perdere ricordiamo:  il Giugno Leopardiano, Lunaria, rassegna di concerti che si svolgono a luglio in piazza Leopardi; “Amantica”, che si svolge a luglio nel quartiere di Castelnuovo e propone un programma incentrato sulla musica tradizionale e sullo strumento dell'organetto; la Festa di San Vito, patrono di Recanati che ha luogo il 15 giugno.

  • Piazza Leopardi
    Ufficio IAT: +39 071 981471
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Piazza Leopardi
    La Piazza presenta al centro il monumento, eretto nel centenario della nascita (1898) dal Panichi, del grande poeta Giacomo Leopardi, raffigurato in atteggiamento pensoso.
    La Torre del Borgo, alta 30 metri e posta sulla sinistra, risale al XII secolo e reca in cima merli ghibellini; essa faceva parte, un tempo, dell’edificio comunale. Da notare che il quadrante dell’orologio che figura sul lato fronteggiante la piazza ha oltre 300 anni; sul lato sinistro un leone rampante, forse del Sansovino, che rappresenta il simbolo della città.
    D’effetto scenografico è il Palazzo Comunale che presenta due ali laterali avanzate. Sotto il porticato è collocata una serie di lapidi; da visitare all’interno: la Sala degli Stemmi, l’Aula Magna che ospitò Giosuè Carducci nel 1898 per le celebrazioni del primo centenario della nascita del poeta, e nell’ufficio del sindaco un mezzo busto di Leopardi scolpito nello stesso anno da Giulio Monteverde.
    Sulla piazza si affaccia anche la chiesa di San Domenico, romanica e ricostruita nel '300, dal portale in marmo, disegnata da Giuliano da Maiano e poi realizzata da maestri lombardi.
  • Il tenore Beniamino Gigli
    Il tenore Beniamino Gigli è stato uno dei più celebri cantanti d’opera del XX secolo. Ultimo di sei figli, nacque a Recanati, nel sud delle Marche. Sin da piccolissimo, mostrò grandi attitudini per il canto, venendo accolto a sette anni nel Coro Pueri Cantores della Cattedrale di Recanati. La povertà della famiglia lo costrinse a duri sacrifici, ma, tra un'occupazione e l'altra, riuscì a prendere lezioni di canto dal maestro Quirino Lazzarini, direttore del coro della Santa Casa di Loreto.
    Il debutto teatrale, dopo aver vinto un altro concorso di canto a Parma, avvenne al Teatro Sociale di Rovigo come Enzo ne La Gioconda. Seguirono presenze in alcuni dei maggiori teatri italiani (Palermo, Napoli, Genova, Catania, Costanzi di Roma), in opere come Manon, Tosca, Mefistofele, La Favorita.
    Nel 1917 iniziarono le scritture all'estero (Madrid, Barcellona, Montecarlo, Rio, Buenos Aires) e, dopo aver esordito a Milano al Teatro Lirico nella primavera del 1918 con Lodoletta, esordì alla Scala in Mefistofele, sotto la direzione di Arturo Toscanini.
    Il 26 novembre 1920 fece l'ingresso al Metropolitan di New York, di nuovo con Mefistofele; fu un successo e il direttore del teatro gli prolungò la scrittura, prima per altri due mesi poi per quattro anni. Il 2 agosto 1921 Caruso scomparve e la stagione del Metropolitan, da lui inaugurata per diciotto anni, lo fu quell'anno da Gigli con La traviata. Fu regolarmente presente al "Met" per oltre un decennio e il successo si estese a molte altre città (San Francisco, Philadelphia, Chicago). Nello stesso periodo fece tournée in Europa (fra cui l'importante debutto il 27 maggio 1930 al Covent Garden di Londra in Andrea Chenier) e Sudamerica.

    Nel 1932 Gigli tornò in Italia, facendo del Teatro dell'Opera di Roma le sede principale della sua attività. Fu presente inoltre, fino allo scoppio della guerra, nelle altre principali città europee (di particolare rilevanza l'esordio in Aida a Vienna con la direzione di Victor De Sabata nel 1936) e ancora in Sudamerica.
    In seguito, con l'avvento del sonoro, approdò anche al cinema, girando una serie continuativa di sedici film dal 1935 ai primi anni cinquanta.
    Dopo la liberazione si ritirò temporaneamente dalle scene, ritornandovi nel 1946, ancora in grado d'entusiasmare il pubblico nonostante l'età non più verde. Fu poi costretto per motivi di salute ad interrompere dapprima le produzioni teatrali e poi i concerti, l'ultimo dei quali, a livello ufficiale, fu alla Carnegie Hall di New York il 20 aprile 1955. Nelle ultime tournée si esibì a volte con la figlia Rina, soprano.
    Fu accompagnato nella carriera, fin dagli esordi, dal suo agente e segretario particolare Amedeo Grossi, che con la moglie Barbara curò anche un monumentale archivio, oggi custodito presso il Museo Gigli di Recanati.
    Per quanto sterile sarebbe il voler stilare una "classifica" dei principali cantanti del Novecento, non v'è dubbio che la voce di Gigli vada considerata una delle più belle, non solo di tenore, del secolo: omogenea, dal raro timbro che univa smalto e morbidezza, musicalissima, non amplissima ma eccezionalmente dotata di armonici naturali, a tutt'oggi inconfondibile anche al primo ascolto di uno dei numerosissimi dischi lasciati dall'artista. Sul piano interpretativo profuse una costante tensione drammatica, senza mai mostrare freddezza o indulgere alla routine.
    La sua fama planetaria è anche dovuta alle innumerevoli canzoni e romanze da salotto, interpretate frequentemente nei film, tra le quali vanno ricordate quantomeno le celeberrime Non ti scordar di me (1935) e Mamma (1940). Beniamino Gigli morì a Roma il 30 novembre 1957.
    Per approfondire la conoscenza di Gigli, suggeriamo di visitare il Museo Beniamino Gigli di Recanati e il Teatro Persiani di Recanati.
  • Biblioteca Leopardi
    071/7573380
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Biblioteca Leopardi
    La Biblioteca del Conte Monaldo Leopardi (1776-1847) documenta in modo significativo quanto ancora fosse vivo l’interesse per la ricerca antiquaria e la storia locale presso i ceti colti marchigiani, in linea con tutta una tradizione di studi storici che nella Marche si afferma alla fine del Settecento con l’opera monumentale dell’abate Giuseppe Colucci, le Antichità Picene.
    Di dimensioni ragguardevoli per il suo tempo (16.000 volumi circa) occupava quattro camere in cui i libri erano distribuiti per materie ad eccezione della seconda stanza riservata unicamente alla letteratura religiosa, dalla presenza dei padri della chiesa ad una nutrita sezione di teologia, prevalentemente dogmatica e polemica, ma anche protestante. Accanto a questo spiccato interesse religioso la raccolta è ricca di testi illuministici ma anche del versante antiphilosophique del Settecento, di letteratura straniera coeva, cui attinse il giovane Giacomo per elaborare una visione del mondo e della storia opposta a quella del padre.
    Il nucleo più consistente della biblioteca si deve ad una serie di acquisti che il conte effettuò nelle fiere di Recanati, di Senigallia e in alcuni viaggi a Roma. L’occasione fu la soppressione – durante e dopo la prima Repubblica Romana - di conventi e congregazioni religiose. Monaldo acquistò molti libri greci per "secondare", scrive nel Commentario, gli studi del figlio Giacomo, ma soprattutto per una sua innata vocazione antiquaria. Lo spirito appassionato del collezionista non solo di libri ma anche di monete, medaglie, iscrizioni e una vasta conoscenza dei documenti che egli scelse e ordinò sistematicamente si riflettono del resto anche nelle sue opere di storia locale.
    Da una piccola lapide apposta nella biblioteca leggiamo che Monaldo Leopardi nel costituire la raccolta pensava non solo a sé ma anche ai suoi concittadini. Fu, infatti, sempre aperta agli studiosi ed oggi anche ai semplici visitatori attratti dal valore museale della sede e della sua raccolta libraria.
    La biblioteca è all’interno di Casa Leopardi – che si affaccia sulla piazza del sabato del villaggio – è rimasta così come la volle il conte padre e con le sue quattro sale occupa quasi interamente il primo piano del palazzo, di cui fanno parte anche la Sala dell’Alcova, la Sala dei Manoscritti e lo studio di Monaldo. La prima sala è composta da soffitto e cassettoni; la seconda – più piccole delle altre – ha un affascinante soffitto in tela con dipinti in tipico stile pompeiano; La terza e quarta sala, infine, hanno entrambe forma rettangolare e contengono centinaia di libri riposti in enormi scaffali.
  • Chiesa di S. Maria Assunta di Castelnuovo
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria Assunta di Castelnuovo
    E' la chiesa più antica di Recanati (risale alla prima metà del XII secolo), di fondazione romanica e appartenuta all'ordine dei Benedettini di Fonte Avellana. Ha ancora l´antica struttura a capanna. Risalgono a un rifacimento del XIII secolo: la facciata a tre rosoni (quello centrale in parte occluso dal collocamento dell'organo) e il pregevole portale in pietra, la cui lunetta fu scolpita da Mastro Nicola Anconetano con un bassorilievo rappresentante la Madonna in trono con gli Arcangeli Michele e Gabriele (del 1253). La torre campanaria nella sua primitiva forma, è la più antica della città (sec. XII). Nell´interno, sottoposto a lavori di restauro, sono stati scoperti frammenti di antichi affreschi di Pietro da Recanati (inizio sec. XV). La croce cerchiata in pietra, attualmente sopra il fonte battesimale, era nel rosone centrale. L'affresco raffigurante la Madonna con Bambino è attribuito a Pietro di Domenico da Montepulciano. Fra i dipinti che l'abbellivano erano anche La Trasfigurazione di Lorenzo Lotto e il Polittico di Guglielmo Veneziano, ora custoditi nella Pinacoteca di Villa Colloredo Mels.
  • Cattedrale di San Flaviano
    071.7573699 (parrocchia)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Cattedrale di San Flaviano
    La chiesa, con l'annesso Palazzo Vescovile e le carceri, ha una lunga storia di costruzione e rifacimenti a partire dagli inizi del XII secolo. Caratteristica della Cattedrale è la mancanza di facciata, incorporata nel nuovo Episcopio edificato nel Seicento, per cui la porta principale è ora posta nella fiancata laterale. Il vasto interno è a tre navate e l'attuale soffitto a cassettoni in legno intagliato risale al 1620 e venne fatto eseguire dal Cardinale Galamini. L'architetto Carlo Orazio Leopardi abolì gli archi acuti che sostituì con quelli ribassati. Nel piccolo atrio che precede il Sancta Sanctorum sono posti i sarcofagi del Cardinale Angelo da Bevagna, vescovo dal 1383 al 1412, del vescovo Nicolò delle Aste da Forlì, che iniziò il Santuario di Loreto, e del Papa Gregorio XII, il quale rinunciò al Papato e fu Vicario della Marca. L'antico Episcopio, risalente alla prima metà del Trecento, fino ad alcuni anni fa ha ospitato il Museo Diocesano (attualmente risistemato nel nuovo episcopio) con un'importante raccolta di dipinti eseguiti dal XVI al XVII secolo di artisti quali Guglielmo da Venezia, Ludovico Urbani, Giacomo da Recanati (1443), Sassoferrato, Guercino, e ancora una Sacra Famiglia attribuita al Mantegna; inoltre arredi e oreficerie di vari secoli, sculture, messali, opere d'arte minore. Nel loggiato del vecchio episcopio si trovano diversi pezzi lapidei, una statua romana e un lavabo di Andrea Sansovino.
  • Chiesa di S. Maria dei Mercanti
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria dei Mercanti
    Dedicata alla natività di Maria Santissima e appartenente all'antica Confraternita dei Mercanti che al tempo delle fiere era preposta alla vigilanza dell'onestà delle mercature, venne fabbricata intorno al 1770. Nella Pala dell'altare vi era il quadro dell'Annunciazione, opera giovanile del Lotto, ora conservato presso la pinacoteca comunale.
  • Chiesa di S. Filippo Neri
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Filippo Neri

    All'originaria costruzione, iniziata nel 1665, ben presto seguì quella del 1722, che comportò la demolizione del primo edificio e l’erezione di un secondo su disegno dell’architetto treiese Romolo Broglio. La chiesa è caratterizzata da una settecentesca facciata e dall'interno barocco, a una navata. L'altare maggiore è in legno con una velatura in oro zecchino, così come le decorazioni delle cantorie, del pulpito e dei coretti. La tela con l'Estasi di San Filippo è di Pier Simone Fanelli, agli altari laterali le tele di San Carlo e della Madonna e Santi rispettivamente di Andrea Pasqualino Marini e di Saverio Moretti.

  • Chiesa di S. Anna
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Anna
    Costruita nel 1400 e rifatta nel 1700. In essa vi è una fedele riproduzione della Santa Casa di Loreto com'era prima dell´incendio del 1921 e un'antichissima immagine della Madonna.
  • Chiesa di S. Domenico
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Domenico
    Di fondazione romanica, fu costruita dopo l'arrivo dei Padri Domenicani nel 1272, la chiesa venne rimaneggiata in vari periodi. Nel convento, ora demolito, sostò San Pietro martire che vi lasciò una reliquia della Santa Croce. L'attuale portale marmoreo è attribuito all'architetto Giuliano da Majano e risale al 1481 mentre l'abside in stile neogotico risale all'Ottocento. La chiesa di San Domenico conserva al suo interno il dipinto San Vincenzo Ferrer in gloria (1513?), affresco eseguito da Lorenzo Lotto e privato nel Settecento delle pari superiore e inferiore per adattarlo, in occasione del rifacimento barocco della chiesa, alle dimensioni di una pala d'altare. L'opera è l'unico affresco realizzato dal Lotto nelle Marche. Di fronte allo stesso, il San Sebastiano del Torregiani. A destra della chiesa, si incontra Porta San Domenico del XVI secolo, una delle tredici porte delle vecchie mura urbiche.
  • Chiesa di S. Michele
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Michele
    Risale al 1234 ma fu rifatta nel 1783 su disegno dell'architetto Carlo Orazio Leopardi.
  • Chiesa di S. Agostino
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Agostino
    Fu costruita in stile gotico insieme al convento degli Eremitani di S. Agostino, verso il 1270, poi rifatta un secolo dopo. Conversa del suo primario aspetto le arcate delle lunghe finestre, ora chiuse, con eleganti decorazioni in cotto. Il portale, di pietra d´Istria, fu eseguito da Giovanni di Fiandra su disegno di Giuliano da Majano (1484) che collocò nella lunetta la statua di S. Agostino. L´interno, rifatto su disegno di Ferdinando Galli da Bibbiena sul finire del XVII secolo, presenta ornamenti degli altari di notevole pregio: marmi e pale eseguite da pittori di rilievo quali il Filippo Bellini, Pier Simone Fanelli, Felice Damiani e resti di affreschi realizzati da Giacomo da Recanati. Dal Chiostro di Sant'Agostino è visibile il campanile della chiesa, reso celebre dalla poesia leopardiana Il passero solitario. Qui si trova il Museo di Arte Contemporanea dei Pittori dell'Emigrazione.
  • Chiesa di S. Vito
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Vito
    Di impianto romanico-bizantino, la chiesa ha subito un rifacimento nella seconda metà del Seicento a opera dell'architetto Pier Paolo Jacometti. Il terremoto del 1741 danneggiò profondamente la facciata che nel 1771 fu rifatta, su disegno di Luigi Vanvitelli, in cotto e con le colonne a spirale bicromate. Da vedere: la tavola di G. Valeriani (Crocifissione) e quella di P. De Matteis (Santa Famiglia e santi). Nel lato dell´altare maggiore la tomba di Nicola Bobadilla insigne filosofo e predicatore, compagno di S. Ignazio.
  • Chiesa di S. Petrino in Monte Morello
    Tel Ufficio IAT: +39 071 98147
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Petrino in Monte Morello
    La chiesa era di proprietà della Confraternita degli Orti. Gli ornamenti esterni risalgono al XIV secolo, mentre il portale si presume sia del Vanvitelli. Nel fianco destro sono visibili resti di costruzione romanica.
  • Biblioteca Benedettucci
    071 9740021
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Biblioteca Benedettucci

    La Biblioteca Comunale di Recanati venne inaugurata il 20 ottobre 1959.

    Il sorgere dei Consigli Comunali del dopoguerra fu all’origine dello spirito che portò alla creazione di tale servizio, finalizzato ad accrescere la cultura e ad emancipare così il popolo.

    Inizialmente la sede della la Biblioteca Comunale fu l’attuale Ufficio Elettorale presso la sede comunale per poi essere trasferita in Corso Persiani; nei primi anni del 2000 fu ampliata e ristrutturata.

    La Biblioteca è in grado di svolgere un ottimo servizio per i cittadini, gli studenti, sia recanatesi sia dei paesi limitrofi. Numerosa anche la richiesta da parte di studiosi per la consultazione del fondo della Biblioteca privata intitolata a Padre Clemente Benedettucci, reputata una delle migliori delle Marche, la quale è entrata a far parte della Biblioteca Comunale dal 1964. Essa raccoglie circa 45.000 volumi, 25 incunaboli, stampe rare ed uniche, preziosi manoscritti.

    Vi è la sezione dedicata a Loreto, a Recanati, alle Marche e alla teologia. Notevole è la sezione generica. La sezione leopardiana è stata trasferita al Centro Nazionale di Studi Leopardiani.

  • Museo dell'Emigrazione Marchigiana
    071 7570410
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo dell'Emigrazione Marchigiana
    Inaugurato alla fine del 2013, il Museo dell'Emigrazione Marchigiana allestito negli ambienti di Villa Colloredo Mels, intende accompagnare e coinvolgere il visitatore in un itinerario "fisico ed emozionale" destinato a ripercorrere la storia del fenomeno migratorio e a riannodare quei legami profondi che hanno unito e uniscono ancora oggi le Marche alle comunità di emigranti.
  • Chiesa del Suffragio
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa del Suffragio

    Lungo il Corso Matteotti si erge la Chiesa del Suffragio, edificio in stile barocco contraddistinto da alterne vicende: dapprima chiuso e abbandonato, poi adibito a deposito per cereali e successivamente, nel 1713, riconsacrato e dedicato alla celebrazione delle messe di suffragio ai defunti. All'interno sull'altare vi è un'antica tela raffigurante la Vergine Addolorata nella gloria, seduta su una nuvola con il cuore trafitto da sette spade: le fanno corona tre teste di angeli. Alla sua destra Sant'Andrea Apostolo, Patrono dei Pescatori che tiene nella mano sinistra la croce a X, simbolo del suo martirio e nella  mano destra un cefalo o mugella. Alla sua sinistra San Francesco di Paola e al centro un Angelo che sostiene uno stemma con la scritta Charitas (motto dell'ordine dei Minimi fondato dal Santo). Sotto di lui un agnello con in bocca un bastone con il quale il Santo operò numerosi prodigi. A fianco dell'agnello le Anime del Purgatorio, in mezzo le fiamme, tendono le braccia verso la Vergine per essere liberate dai loro tormenti. L'altare ligneo in leggio, la croce astile, le due colonnine per le lampade, le due edicole del sacro Cuore e San Giuseppe, le due pale sulle pareti laterali con le statue di S. Antonio e S. Ritasono sono opere del Maestro d'arte Raffaele Muzi, mentre i dipinti del sacro Cuore, di San Giuseppe e di Padre Pio del pittore anconitano Antonio Di Pietro. All'esterno il portone bronzeo è stato realizzato dall'artista Cecco Bonanotte.

  • Abbazia di S. Maria in Potenza
    071759971
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Abbazia di S. Maria in Potenza

    L'Abbazia di Santa Maria in Potenza, nella zona meridionale di Porto Recanati, si presenta come un massiccio e disadorno edificio, dotato a levante di un avancorpo semicircolare culminante in una serie di colonnine e archetti, elementi tipici dello stile romanico. È, infatti, uno degli edifici più antichi e ricco di storia fra le chiese locali.

    L'abbazia fu fondata nell XI secolo dai monaci Crociferi, che si dedicavano a opere di accoglienza gratuita dei malati e ospitavano i pellegrini e i viandanti. Nel 1656, però, questo ordine monastico venne soppresso da Alessandro II; l'abbazia, per disposizione dei Sommi Pontefici, divenne proprietà di diversi prelati ecclesiastici e i suoi terreni, un tempo fecondi, si trasformarono in zone paludose e malariche. Nel 1794 l'abbazia venne affidata, da Papa Pio VI, all'ordine dei Cistercensi, che la riportarono al suo antico splendore fino a quando venne confiscata da Napoleone e donata a sua sorella Paolina. In questi anni l'edificio cadde nuovamente in uno stato di abbandono, e solo fra la fine dell'ottocento e l'inzio del novecento la famiglia Volpini, che acquistò la proprietà che tuttora detiene, intraprese l'opera di bonifica dei terreni ed il successivo restauro del complesso abitativo con la trasformazione dell'antica cripta nell'attuale chiesa.
    Presso l’altare è posto un trittico, opera del pittore Cesare Peruzzi, nel quale sono raffigurati la Madonna, alla quale l’abbazia da sempre è dedicata, San Bernardo, fondatore dei Cistercensi, e Sant’Antonio Abate, patrono di queste campagne.

  • Chiesa della Banderuola
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa della Banderuola

    La piccola chiesa della Banderuola sorge ella campagna di Scossicci, litorale a nord di Porto Recanati, verso l'interno, là dove secondo la leggenda vuole abbia sostato la Santa Casa di Loreto prima di raggiungere l'attuale collocazione. La tradizione popolare narra infatti che la Santa Casa, dopo la caduta della Terra Santa nelle mani dei mussulmani, sia stata trasportata dagli angeli proprio in questo luogo. Dedicata alla Madonna di Loreto, in questa chiesa si pratica ancora il culto mariano. Sul perchè del nome, Bandirola o Banderuola, l'ipotesi più accreditata è che faccia riferimento alla bandiera che indicava ai pescatori e marinai di Porto Recanati la via verso la Santa Casa di Loreto.

  • Porto Recanati
    071 759971
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Porto Recanati
    È il più settentrionale comune costiero della provincia di Macerata. La fascia centrale della costa è caratterizzata da spiagge tendenzialmente sassose ma anche sabbiose e mare scosceso. La zona è completamente pianeggiante ed è situata in prossimità del Monte Conero. Moderni stabilimenti balneari con parchi giochi per bambini, possibilità di praticare sport acquatici, piste ciclabili lungo il fiume Potenza e in zona Scossicci fanno di  Porto Recanati una delle stazioni balneari più frequentate delle Marche. La cittadina offre alcune importanti testimonianze del suo passato.Nella piazza principale sorge il medievale Castello Svevo, donato da Federico II alla città, che ospita al primo piano la Pinacoteca Comunale “Attilio Moroni”. A sud della città si trova invece l'area archeologica della città romana Potentia, nella quale sono visibili i resti dell’Abbazia di Santa Maria in Potenza, fondata dall'ordine dei crociferi nel XII secolo; ci sono inoltre i reperti statuari provenienti dagli scavi, conservati nel mastio del Castello Svevo. Nella valle degli Scossicci sorge la chiesetta della Banderuola, costruita nel sito in cui, secondo la tradizione, la Santa Casa (oggi custodita nel celebre Santuario di Loreto) sostò per la prima volta durante la sua traslazione in Italia. In zona Montatrice sorge il Villino Terni, in stile liberty, il cui salone e pianterreno sono stati affrescati dal locale pittore Biagio Biagetti.Piatto tipico della cittadina marchigiana è il brodetto, piatto unico a base di pesce. La variante portorecanatese prevede l’assenza di pomodoro e l’aggiunta di zafferanella o  zafferanone (zafferano selvatico del Conero) che dà al piatto un colorito giallognolo. 
    -spiagge per cani:
    n.2 spiagge libere( nord lega navale-sud fiume Potenza)
    n.3 stabilimenti balneari (balneare Antonio via Lepanto- Balneare Pineta via  della Repubblica- Medusa Sabbia d'or viale Sca-Scarfiotti)
    -spiagge libere: 
    situate nel centro storico, litorale Sud e litorale Nord di Porto Recanati 
    -spiagge accessibili:
    tutti gli stabilimenti balneari (Centro, Sud, Nord)


    INFO:  Informazioni turisticheTel. 071.9799084 - 071.7591872 info@portorecanatiturismo.it Associazione Turistica Riviera del ConeroTel.  071 9332270info@conero.infowww.rivieradelconero.info 
  • Area archeologica di Potentia
    071 7599767 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Area archeologica di Potentia

    In Località S. Maria di Porto Recanati si trova l’importante area archeologica dell’antica Potentia.
    La colonia romana fu fondata nel 184 a.C. ad opera di un collegio triumvirale composto da Quinto Fabio Labeone, Marco Fulvio Flacco e Quinto Fulvio Nobiliore. Creata anche - ma non solo - per corrispondere alle necessità di terra da distribuire ai veterani delle guerre puniche, la colonia sorse in posizione strategica, in un'area prossima ad un porto di foce sull'omonimo fiume Potentia, facilmente difendibile e proiettata verso i traffici mediterranei. Nel 56 a.C la colonia fu colpita da un fortissimo terremoto, secondo quanto riportato da Cicerone, dopo il quale seguì una fase di ricostruzione.
    Il periodo di maggior espansione urbanistica coincide con l’età augustea. Secondo quanto riportato dagli scavi, nel V sec. d.C. la città mostra ancora una certa vitalità fino ad arrivare al VII sec. periodo a partire dal quale testimonianze archeologiche non danno più alcuna notizia. L'impianto urbanistico, ricostruibile per gran parte solo grazie alla fotografia aerea, si presenta come uno spazio quadrangolare di 540 m di lunghezza per almeno 300 m di larghezza, impostato su un reticolo viario ortogonale. Sono visibili i resti di una domus con pavimenti musivi e pareti affrescate, i portici del foro con le annesse tabernae e un tempio su alto podio che ha restituito numerose terrecotte architettoniche.

  • Porto Recanati
    071. 759971 (Comune) - 071.979
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Porto Recanati

    Porto Recanati è il più settentrionale comune costiero della provincia di Macerata.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    La fascia centrale della costa è caratterizzata da spiagge tendenzialmente sassose, ma anche sabbiose, e mare scosceso. La zona, situata in prossimità del Monte Conero, è completamente pianeggiante e questo la rende molto indicata a passeggiate sul lungomare; inoltre l'ambiente tranquillo e sereno di cui gode la zona, la rendono adatta al turismo familiare. Moderni stabilimenti balneari con parchi giochi per bambini, possibilità di praticare sport acquatici, tre piste ciclabili (lungo il fiume Potenza, nei pressi della strada provinciale Sorbelli e in zona Scossicci) fanno di Porto Recanati una delle stazioni balneari più frequentate delle Marche.

    COSA VISITARE
    La cittadina offre alcune importanti testimonianze del suo passato. Nella piazza principale sorge il medievale Castello Svevo, donato da Federico II alla città, che ospita al primo piano la Pinacoteca Comunale "Attilio Moroni". L’ampio cortile ospita l’arena Beniamino Gigli, intitolata al celebre tenore recanatese che, durante la stagione estiva, diviene palcoscenico di un ampio carnet di eventi musicali.
    La tradizione marinara di Porto Recanati è ben documentata nel Museo del Mare, che si trova nel complesso dell’ex mercato ittico, una moderna struttura su due livelli edificata tra il 1975 eil 1980 a fianco della vecchia pescheria.
    A sud della città si trova l'area archeologica della città romana Potentia, nei pressi della quale sono visibili i resti dell’Abbazia di Santa Maria in Potenza, fondata dall'ordine dei crociferi nel XII secolo. Nella valle degli Scossicci sorge la chiesetta della Banderuola, costruita nel sito in cui, secondo la tradizione, la Santa Casa (oggi custodita nel celebre Santuario di Loreto) sostò per la prima volta durante la sua traslazione in Italia. In zona Montatrice sorge il Villino Terni, in stile liberty, il cui salone e pianterreno sono stati affrescati dal locale pittore Biagio Biagetti.
    Piatto tipico della cittadina marchigiana è il brodetto, piatto unico a base di pesce. La variante portorecanatese prevede l’assenza di pomodoro e l’aggiunta di zafferanella o zafferanone (zafferano selvatico del Conero) che dà al piatto un colorito giallognolo.

  • Porto Potenza Picena
    0733 6791
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Porto Potenza Picena

    Porto Potenza Picena è la più popolosa frazione di Potenza Picena,  in provincia di Macerata, ed è una nota stazione balneare della  costa adriatica, fra Porto Recanati e Civitanova Marche. Le sue spiagge sono sabbiose, con ghiaia e flora autoctona. Ospita un attivo centro sportivo con attrezzata marina per l’approdo di piccole imbarcazioni da diporto, ideale per gli amanti della vela e degli sport acquatici. Interessante dal punto di vista naturalistico è l’oasi dei laghetti di acqua salmastra che si trovano a ridosso del tratto nord della costa. Nel borgo marinaro è presente la bella Torre di Sant’Anna, quel che resta di una torre d'avvistamento del XV secolo, eretta a difesa dalle incursioni dei pirati, e l’omonima chiesa neogotica. Nelle immediate vicinanze del borgo marittimo merita una visita la rinascimentale Villa Bonaccorsi, raffinato esempio di residenza settecentesca, dallo splendido  giardino all’italiana ricco di fontane, giochi d’acqua, vialetti, nicchie e magnifiche statue.

    INFO:

    Informazioni turistiche
    Tel 0733 687927
    info@prolocoportopotenza.it

     

    Associazione Albergatori Provincia di Macerata
    c/o Ascom - via Colle di Montalto, 8
    62100 - Macerata (MC)
    Tel.0733.232383
    macerata@federalberghi.it
    www.macerata.federalberghi.it

  • Porto Potenza Picena
    0733 679260 - 0733.6791 (Centr
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Porto Potenza Picena

    Porto Potenza Picena, la più popolosa frazione di Potenza Picena, è una nota stazione balneare della costa adriatica, situata fra Porto Recanati e Civitanova Marche.

    Le spiagge sono ampie e in prevalenza sabbiose, in alcuni tratti vedono la presenza di flora e fauna variegata, mista a brevissime zone di scogliera; su Porto Potenza Picena sventola la Bandiera Blu della Fee. Ospita un attivo centro sportivo con attrezzata marina per l’approdo di piccole imbarcazioni da diporto, ideale per gli amanti della vela e degli sport acquatici. Interessante dal punto di vista naturalistico è l’oasi dei laghetti di acqua salmastra che si trovano a ridosso del tratto nord della costa. È fruibile una pista ciclabile che parte dalla SS16 Adriatica, lato Monte, e arriva fino zona laghetti (ponte Acquabuona). 

    COSA VISITARE
    Nel borgo marinaro è presente la bella Torre di Sant’Anna, quel che resta di una torre d’avvistamento del XV secolo, eretta a difesa dalle incursioni dei pirati, e l’omonima chiesa neogotica. Nelle immediate vicinanze del borgo marittimo merita una visita Villa Bonaccorsi, di origine rinascimentale e successivamente ristutturata così da farne un raffinato esempio di residenza settecentesca, dallo splendido giardino all’italiana, ricco di fontane, giochi d’acqua, vialetti, nicchie e magnifiche statue. 
    L’estate a Porto Potenza è molto ricca di eventi, con spettacoli musicali, concerti in piazza, serate danzanti, commedie teatrali, mercatini d'artigianato e tipicità, mostre fotografiche e di pittura e manifestazioni fieristiche tutti i lunedì di luglio e agosto.

    Tra gli eventi più significativi che hanno luogo nel territorio ricordiamo: i festeggiamenti per la Patrona Sant'Anna, nell'ultima settimana di luglio che si concludono con un fantastico spettacolo pirotecnico sul mare; la degustazione del Brodetto (luglio); la rievocazione della pesca con la "sciapeca" (agosto); la sagra delle vongole ad agosto; da non perdere la Festa del Grappolo d'Oro a Potenza Picena (settembre). 

     

  • Giardini di Villa Buonaccorsi
    0733687927 - 3288868412
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Giardini di Villa Buonaccorsi

    La villa dei conti Buonaccorsi sorge sulla sommitàdella collina detta di Montesanto, a breve distanza dal centro storico di Potenza Picena. Struttura originaria del XVI secolo, fu fatta edificare sui resti di un precedente insediamento dal conte Raimondo Buonaccorsi, che la concepì come residenza di campagna della nobile famiglia.
    L’aspetto peculiare di questa villa è indubbiamente il Parco Giardino, noto in Italia e nel mondo come esempio unico di giardino all'Italiana magnificamente conservato. Giàla celebre studiosa di giardini, l'inglese Georgina Masson, durante una sua visita a metà del secolo scorso, scrisse di come “giardino Buonaccorsi èil perfetto esempio del Giardino delle Marche e, grazie alle amorevoli cure dei suoi proprietari, èsopravvissuto in condizioni eccellenti, per mostrarci come dovevano apparire gli altri”.
    Il parco, rivolto a sud-est e digradante sul fianco della collina verso la valle del torrente Asola, èarticolato in cinque terrazze principali che discendono la collina e in due ulteriori livelli intermedi, tutti collegati da una ampia scala centrale.
    Lungo le terrazze abbondano vialetti di siepi di alloro, peschiere e aiuole geometriche a forma di stelle o di losanghe, ricche di numerose varietàdi fiori molto ben curati.
    Nel primo terrazzamento troviamo il “giardino segreto”e la “grotta dei frati”. Il secondo terrazzo contiene aiuole formali con statue raffiguranti Arlecchino e Pulcinella. Il terzo terrazzo ècaratterizzato da una statua della dea Flora collocata in una nicchia. Nella quarta terrazza vi sono altre aiuole mentre, intorno al 1860, fu aggiunto un terrazzo ornato da splenditi tassi. Il quinto terrazzamento è segnato da lunghe e alte quinte parallele di sempreverdi, soprattutto di alloro.
    Oltre un imponente muro si trova anche un vasto bosco, poi trasformato in giardino all’inglese con un laghetto artificiale al suo interno.
    Nel giardino, adornato da nicchie, obelischi e statue mitologiche di origine della vicentina bottega dei Marinali, si possono trovare anche fontane, giochi d’acqua (non tutti funzionanti), due grotte, aiuole ancora con la struttura originale, alberelli di agrumi e piante secolari e rare.