Indietro Pedalare sui Sibillini fra paesaggi che rigenerano anima e corpo

Pedalare sui Sibillini fra paesaggi che rigenerano anima e corpo

Respirare aria pura a pieni polmoni sui percorsi di Marche Ourdoor

Con una veduta rilassante sul blu del Lago di Fiastra, in provincia di Macerata, intraprenderete una breve salita tra i pendii del Monte Ragnolo e raggiungerete, immersa tra una fitta vegetazione, l’abbazia di S. Maria di Rio Sacro, visitabile dall’esterno. Vi troverete così sull’itinerario ‘Sibillini Rebirth’, uno dei percorsi cicloturistici di Marche Outdoor (www.marcheoutdoor.it) dedicati alle due ruote.

Proseguendo il giro ad anello ammirerete le ampie vedute sulle colline e sui Sibillini, per poi salire fino a Pintura di Bolognola, con paesaggi che rigenerano l’anima. Da qui potrete deviare e imboccare il sentiero 311 che porta al rifugio del Fargno, per avvistare il camoscio e il lupo. Tornati a Bolognola, proseguendo in discesa raggiungerete Sarnano, dove scegliere tra vari percorsi escursionistici per scoprire l’Eremo di Soffiano (1,7 km), le Cascatelle (1,7km), la Valle dei tre Santi (6,5km) e Pizzo Meta-Ragnòlo (5km).

Vi concederete momenti di contemplazione al Santuario della Madonna di Macereto a Visso. Sarete a due passi dalle frazioni di Fematre e Riofreddo, territorio ideale per la mountain bike. Attraverserete la Riserva naturale Montagna di Torricchio a Pieve Torina e l’Oasi Monte Fietone a Monte Cavallo

Vi perderete infine tra i ruscelli di Muccia nella bella passeggiata di via delle Mulinelle e risalirete il fiume per arrivare all’antichissima Chiesa di S. Maria di Plestia a Serravalle di Chienti e proseguirete fino all’altopiano di Colfiorito.

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Livello di difficoltà: media
Target: Trekking
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Lago di Fiastra
    0737.52112 (Comune) - 0737.521
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Lago di Fiastra

    Il lago costituisce il più grande bacino idroelettrico delle Marche. Si trova in una conca circondata da bellissime colline e ai piedi dei Monti Sibillini, a 685 metri. Il blu intenso e la pulizia delle sue acque ne fanno un valida alternativa alle affollate spiagge costiere. La spiaggetta principale di San Lorenzo al Lago è attrezzata anche con bagnino. Amplissimi sono gli spazi di spiaggia libera. La balneazione è possibile in alcuni tratti segnalati. Nel lago sono disponibili apposite aree di sosta (campeggi e aree sosta camper) e parcheggi tutt’intorno alle zone balneabili. Ci son due campeggi proprio sul lago, oltre ad un bar con noleggio lettini ed ombrelloni. Numerose sono le attività praticabili: escursioni a piedi ed in mountain bike sul lago e nei monti, passeggiata nordica, corsa, pesca, sport acquatici,  andare a vela o in canoa, affittare pedalò, canoe o mountain bike e sfruttare le aree adibite alla griglia. Durante l’inverno, nelle vicinanze è possibile sciare o partecipare a ciaspolate organizzate. Presso il Parco Avventura sul Lago vengono organizzate varie attività all’aperto, tra le quali tour naturalistici in barca, tiro con l’arco,  o anche, grazie alla teleferica, è possibile attraversare il lago da una sponda all'altra. E’ inoltre possibile effettuare voli in parapendio biposto. Il Sentiero Natura, la passeggiata che costeggia il lato destro del lago a partire da  San Lorenzo al Lago, dura circa due ore, è percorribile sia a piedi sia in bicicletta e per un tratto di 900 metri è altresì adatto ai disabili. In questo abitato sono state fatte importanti scoperte archeologiche ed i relativi reperti sono oggi custoditi presso il Comune. Il lago di Fiastra è il punto di partenza degli itinerari che conducono alle vette del Pizzo Berro e del Monte Priora, alle gole del Fiastrone, alle Lame Rosse, alla Grotta dei Frati e a chiese e santuari.Vi si tengono importanti eventi sportivi come il “Triathlon dei Monti Sibillini” e numerose competizioni di pesca sportiva. Il Lago di Fiastra si raggiunge deviando dalla SS77 (Foligno-Macerata) all'altezza del Lago di Polverina, sulla SP98 Polverina-Fiastra.

    A seguito di un'ordinanza del Comune di Fiastra (agosto 2016)  relativa al terremoto del 24 agosto 2016, vige il divieto di accesso alle Gole del Fiastrone senza una guida turistica naturalistica abilitata.

  • Pintura di Bolognola
    A Bolognola, comune rientrante nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si trovano le sorgenti del fiume Fiastrone. È costituito da tre nuclei abitati risalenti al Medioevo (Villa di Mezzo, Villa da Capo e Villa da Piedi) ciascuno dei quali presenta un proprio piccolo spazio pubblico, in cui si trovano una chiesa, una casa nobiliare e una piazza. Vi sono state trovate anche delle testimonianze artistiche, quali l’affresco intitolato Madonna in trono con Bambino tra Angeli musicanti e Santi, una bellissima opera di Giovanni Antonio da Bolognola proveniente dall’edicola Malvezzi di Villa da Capo (Camerino, Musei Civici). Dal punto di vista naturalistico si ricorda la forra dell’Acquasanta, con l’omonima e splendida cascata naturale, posta sotto la vetta più alta nel suo territorio, il Monte Rotondo. Rilevanti sono gli impianti sciistici aperti, in presenza di neve naturale, nella stagione invernale, situati nella località Pintura. Grazie all’aria salubre e alle attività praticabili all’aperto, è un’apprezzata meta da parte degli escursionisti.
  • Rifugio del Fargno
    338.8073795
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Rifugio del Fargno
    Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si trova il Rifugio del Fargno, a 1820 metri sul livello del mare, sito sulla Forcella del Fargno. Un ambiente montano, facente parte del comune di Ussita, che comprende una vasta biodiversità vegetale ma anche animale. In base al periodo dell’anno in cui si capita nel rifugio, è possibile imbattersi in specie vegetali caratteristiche della zona, da anemoni a orchidee spontanee e crochi, e in animali peculiari del luogo come lupi, camosci appenninici e aquile.

    Lo stile rustico della struttura, da poco oggetto di ristrutturazione, ricalca l’anima tipica della montagna: essendo infatti il rifugio disconnesso dalle comuni reti di fornitura cittadina, esso si mantiene contando sulle proprie risorse interne, nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura. La forma del rifugio è ottagonale, pensata per resistere ai forti venti che caratterizzano la forcella del Fargno. Considerate le nevicate abbondanti che rendono le strade difficilmente percorribili, la struttura, dotata di comodi posti letto, è funzionante solo pochi mesi l’anno, dal 1° maggio al 31 ottobre, sempre che le condizioni meteo lo rendano possibile. Si può raggiungere il rifugio attraverso due strade con fondo stradale brecciato: passando da Casali di Ussita per circa 13 km, o percorrendo una via più breve, ma dal tracciato maggiormente sconnesso, di circa 6 km che si avvia da Pintura di Bolognola (MC).

    Il Rifugio del Fargno è meta prediletta da bikers e motociclisti per godere degli stupendi panorami che da qui è possibile ammirare, ma anche per fare una pausa e consumare gli ottimi pasti preparati con ingredienti di alta qualità all’interno della struttura. Dal rifugio si può partire per effettuare delle escursioni verso cime e promontori alti più di duemila metri s.l.m., dal Monte Priora (o Pizzo della Regina, 2332 m), al Pizzo Tre Vescovi (2092 m) o al Pizzo Berro (2260 m), con scenari mozzafiato che vanno dal Monte Vettore al Monte Rotondo e non solo: nelle giornate con il cielo limpido e sereno, lo sguardo può allungarsi fino alla Majella, al Gran Sasso e perfino al mare Adriatico.

    ATTIVITÀ CONSIGLIATE
    Escursioni a piedi e in mountain bike
    Passeggiate da fare nei dintorni Monte Priora, Pizzo Tre Vescovi, Pizzo Berro
  • Sarnano
    0733 659911 - 0733 657144
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Sarnano

    Sarnano, su cui sventola la Bandiera Arancione, è situata al centro di un’incantevole valle ai piedi dei monti Sibillini e fa parte dell'Associazione de I Borghi più belli d'Italia. Le sue vicende storiche sono legate a San Francesco e ai suoi seguaci: la leggenda vuole che il Serafino raffigurato nello stemma comunale fosse stato disegnato dal Santo stesso.

    Il centro storico, di origini medievali, è uno fra i meglio conservati delle Marche; la sua struttura urbanistica di città murata presenta antiche vie, che si avvolgono in cerchi concentrici, scalinate e scorci mozzafiato.

    Il centro dell’insediamento antico è la Piazza Alta, sulla quale si affacciano i principali monumenti del borgo: il Palazzo del Popolo, trasformato nello splendido Teatro della Vittoria nel 1834; il Palazzo dei Priori, quello del Podestà, e la Chiesa di Santa Maria Assunta, con all'interno notevoli opere d'arte; in particolare, lo stendardo ligneo con Annunciazione e Crocifissione di Giovanni Angelo d’Antonio, la Madonna con Bambino e Santi di Lorenzo d’Alessandro (1483), la Madonna tra angeli di Antonio e Gentile di Lorenzo (XV sec.), i pannelli di polittico con Madonna e santi di Niccolò Alunno, la Trinità di Paolo Bontulli da Percanestro (1530), due statue lignee di probabile scuola tirolese (secolo XV) e opere di Pietro Alemanno (tavola con la Madonna della Misericordia e affreschi della cripta.
    Nell’ex Monastero di Santa Chiara hanno sede il Museo Civico e la Pinacoteca, che custodisce una splendida Madonna col bambino di Vittore Crivelli.
    La struttura ospita anche il Museo del martello, il Museo dell'Avifauna, che comprende circa 867 esemplari di uccelli imbalsamati appartenenti a specie rinvenibili ancora nell'area dei Sibillini e in quella più vasta dell'Appennino centrale, il Museo delle Armi e il Museo Mariano Gavasci.

    La Biblioteca vanta un fondo antico con manoscritti del XIV e XV. sec., incunaboli e cinquecentine.Sarnano è nota anche per le sue terme, dalle cui fonti si estraggono acque oligominerali particolarmente pure, dotate di molteplici proprietà benefiche per curare disturbi  dell’apparato urinario, digerente e del ricambio, malattie reumatiche, respiratorie e circolatorie, patologie dermatologiche e ginecologiche Dal 2017 le Terme di Sarnano, trasferite in un nuovo stabilimento, offrono una completa esperienza di benessere. La SPA dotata di hydrolife con acqua termale, bagno turco, bagno romano e docce emozionali offre anche massaggi e trattamenti estetici.

    Immerso nel verde delle montagne e dei boschi circostanti, il suo territorio è attraversato da innumerevoli sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Suggestivo il percorso che prende il nome Via delle Cascate Perdute, piccola oasi di pace a due passi dal centro. In inverno è possibile praticare gli sport sulla neve nel vicino comprensorio di Sassotetto-Santa Maria Maddalena.  A Sarnano e nel suo territorio è possibile gustare le prelibatezze dei Sibillini: dai salumi alla cacciagione, dai legumi al semplice pane artigianale cotto nei forni a legna. Da gustare è la tipica crostata al torrone, preparata esclusivamente a mano con mandorle, nocciole e spezie e cotta nel forno a legna per farle acquisire la tipica e particolare croccantezza. Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a Sarnano del corso dell'anno ricordiamo il Festival medievale Castrum Sarnani  e Palio del Serafino (agosto).

    I musei e la pinacoteca sono temporaneamente chiusi causa inagibilità.

  • Chiesa di S. Maria Assunta
    0733.658080 Don. Marcello Squa
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria Assunta

    Nella chiesa duecentesca dedicata a S. Maria dell’Assunta è custodita la preziosissima cappella affrescata da Lorenzo d’Alessandro, raffigurante la Madonna in trono con Bambino e angeli musicanti al centro, S. Giovanni, S. Martino, S. Sebastiano e S. Rocco ai lati e il Cristo benedicente con la Vergine e l’arcangelo S. Michele nel timpano.
    E’ possibile ammirare inoltre un prezioso stendardo ligneo con Annunciazione e Crocifissione di Girolamo di Giovanni.

  • Convento di Roccabruna
    +39.0733.659911 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Convento di Roccabruna
    Vicino alla località Pian di Picca, nei pressi di Sarnano, nella solitudine di un vasto pianoro, si trova un antico casolare oggi di proprietà privata, che ingloba un conventino e una piccola cappella con campanile a vela eretta sulle basi ancora visibili della torre dei Brunforte, antichi Signori della città di Sarnano
    Il Convento di Roccabruna fu di fondamentale importanza, se, come riportato da più fonti, San Francesco, presente nel Convento, riuscì a porre fine al conflitto tra gli uomini di Sarnano e i Signori di Brunforte, lasciando come segno di pace tra i contendenti un Serafino impresso con il suo cordone su di una tavoletta di cera, in memoria dell'angelo che sul monte della Verna aveva impresso le stimmate sul corpo del santo stesso. Nello stemma di Sarnano è presente una figura particolare, un Serafino, un angelo infuocato con sei ali.
    Un’antica leggenda narra che gli abitanti di Sarnano, dall'indole litigiosa, discutevano spesso su qualsiasi argomento; un giorno dovettero scegliere lo stemma della loro città e ovviamente, non trovando un accordo, litigavano da giorni e giorni. Capitò che di lì per caso passasse proprio S. Francesco, pacificatore per eccellenza, che disegnò sul muro della città un serafino, portando la pace e l’accordo tra tutti i cittadini. Inoltre c'è da ricordare che proprio nel convento di Roccabruna, detto anche di Brunforte e oggi chiamato di San Francesco di Valcajano, visse fra Ugolino da Montegiorgio (Mons Sanctae Mariae in Georgico) autore dei "Fioretti di San Francesco" in cui si narrano la vita del Santo e dei suoi "Fraticelli".

    A causa del sisma del 2016, il convento risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Abbazia di Piobbico o San Biagio
    0733.657747
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Abbazia di Piobbico o San Biagio

    L’Abbazia di Santa Maria e San Biagio, originariamente nota come Santa Maria tra i torrenti (“inter rivoira”), in quanto situata tra il Tenna e il Tennacola, fu fondata nel 1030, consacrata nel 1059 e successivamente intitolata a San Biagio nel Quattrocento. Sorge isolata in una conca verde nei pressi di Piobbico. Della cittadella monastica resta la chiesa ed una casa colonica addossata al sacro edificio. Vari signori locali vendettero o cedettero all'abbazia fin dal primo periodo della fondazione una vasta estensione di beni, terreni e coloni, la riscossione di decime e chiese. Alla metà del XIII sec. i monaci ottennero dal comune di Sarnano la possibilità di costruire un oratorio entro le mura comunali dedicato alla Vergine che costutisce il nucleo originario della chiesa di Santa Maria di Piazza. La chiesa abbaziale di Piobbico presenta impianto est-ovest con abside rettangolare orientata, il presbiterio è rialzato sopra la cripta tripartita con due file di quattro colonne e semicolonne addossate alle pareti; sopra l'altare è esposta la statua di San Biagio. Sul fondo piatto dell'abside e lungo la parete destra si susseguono pannelli affrescati con figure di santi e una Adorazione dei Magi ascrivibili a due diversi artisti della prima metà del XV secolo, Giovanni di Corraduccio (per i riquadri presbiteriali) e Matteo da Gualdo (per gli affreschi della navata). La cripta, l'unica parte interamente conservata della costruzione originaria, è a tre navate su colonne in tufo e pietra, due delle quali ottogonali. Sui capitelli di rozza fattura ricadono le volte a crociera che ricoprono il sacello.

    A causa del sisma del 2016, l'abbazia risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Pinacoteca Comunale e Musei Civici
    0733 659 911
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pinacoteca Comunale e Musei Civici
    Inaugurato il 30 maggio 2004, il riallestimento museale dei nuclei di beni culturali di proprietà del comune di Sarnano nasce dall'esigenza di ordinare e di offrire al pubblico una visione complessiva e aggiornata dal punto di vista museografico dei beni musealizzati. I beni sono stati allestiti negli ambienti ristrutturati dell'ex convento delle Clarisse, secondo la seguente disposizione: al piano terra la Pinacoteca, il cui nucleo principale è costituito dalle opere pervenute al Comune dal passaggio dei beni del convento dei Francescani e di altri conventi per effetto della soppressione degli organi religiosi a seguito del decreto Valerio del 1861. Di particolare interesse si segnalano: un San Francesco, il popolo e la Madonna in gloria, attribuito a Marchisiano di Giorgio (att. prima metà del XVI secolo), una Crocifissione di Stefano Folchetti datata 1513, alcune opere di Vincenzo Pagani (14901568), un'Ultima cena di Simone De Magistris (1534 o 38/1612), una Madonna adorante il Bambino con angeli musicanti di Vittore Crivelli (1440/1502).

    Per info e orari visita il sito del Comune di Sarnano
  • Teatro della Vittoria
    +39 0733659923
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro della Vittoria
    Nel 1829 si costituisce un Condominio teatrale per la costruzione di una sala pubblica per gli spettacoli all’interno del Palazzo del Popolo, su progetto dell’ingegner Luigi Fedeli di Sarnano che avviò i lavori nel 1831. Le decorazioni sono del pittore bolognese Gaetano Ferri, mentre il sipario, che raffigura la “Vittoria alata” è opera del pittore Rossi. La sala teatrale ha una pianta a ferro di cavallo con tre ordini di palchi e nella volta vi è un elegante disegno neoclassico a velario romano con lunette dipinte a trompe l’oeil. Il boccascena presenta due mensoloni che poggiano su paraste corinzie in finto marmo. Il teatro fu inaugurato nel 1834.

    A causa del sisma del 2016, il teatro risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Pian della Cuna di Fematre
    0737 95120
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pian della Cuna di Fematre
    Appena a nord del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ci troviamo a ridosso della Riserva Naturale Montagna di Torricchio, protetta dal WWF. Si estende per circa 300 ettari su un paesaggio di tipo alto collinare, tipico della campagna marchigiana. Riconosciuta come riserva biogenetica dal Consiglio d’Europa, la Montagna di Torricchio presenta un paesaggio particolarmente ricco di fiori e fauna. Si tratta di un'area inserita nella Val di Tazza, affluente del fiume Chienti, tra le pendici del Monte Fema, Monte Cetrognola e Monte Torricchio ad una altitudine che va da 820 metri s.l.m. a 1.491 metri. È un'area isolata, distante dai grandi centri abitati e priva di popolazione residente, che ricade quasi totalmente nel Comune di Pieve Torina e per circa 2 ettari in quello di Monte Cavallo. La Val di Tazza ha costituito, nei secoli, una fonte di legname per i paesi della vallata. Di costruito vi si trova un tabernacolo e un casale chiamato "Casale Piscini", attrezzato con la strumentazione dell'Università di Camerino che gestisce la Riserva.

    Qui il 1° agosto 2018 si è tenuto il concerto di Toquinho nell'ambito degli eventi di Risorgimarche promossi da Neri Marcorè.
  • Santuario di S. Maria di Macereto
    0737 9264 ; 339 2027814
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario di Santa Maria di Macereto

    Il suggestivo Santuario di Macereto si trova sull’omonimo altopiano nei pressi di Visso, nel Parco Nazionale dei monti Sibillini. E’ uno straordinario esempio di architettura rinascimentale nelle Marche e fu in passato luogo di presunti eventi miracolosi e per questo di diffusa devozione popolare.

    Fu realizzato nel 1529, al posto di una precedente chiesetta del 1359, da Giovan Battista da Lugano probabilmente su progetto di Bramante e terminata successivamente nel 1556 sotto la guida di Filippo Salvi da Bissone.

    All’esterno il Santuario si presenta a pianta ottagonale, rivestito in travertino con avancorpi su tre lati sui quali si aprono i tre ingressi della chiesa e con sculture che arricchiscono i portali e i capitelli.

    All’interno la struttura si distribuisce su una pianta a croce greca, con i quattro bracci che terminano in quattro absidi con nicchie. Al centro si trova la primitiva cappella con la scritta in latino che ricorda la storia del miracolo di Macereto.

    Nell’abside dell’altare maggiore è possibile ammirare la bellissima cappella dove si conservano alcune opere del pittore e scultore originario di Caldarola, Simone de Magistris, risalenti al 1580-1582 come il Natale di Gesù, l’Adorazione dei Magi, la Discesa dello Spirito Santo, la Circoncisione, la Natività della Madonna e la Fuga in Egitto.

    A causa del sisma del 2016, il Santuario è stato lesionato. Alcune aree del monumento sono state transennate. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Monte Cavallo
    0737.519618
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Monte Cavallo
    Monte Cavallo è uno dei comuni più piccoli della provincia di Macerata; nel centro storico del paese, di tipico aspetto medievale, spiccano il campanile della parrocchiale e i resti della torre. È un comune sparso con capoluogo in località Piè del Sasso, che sorge all'imbocco di una stretta gola racchiusa fra picchi rocciosi. Nella frazione di Pantaneto, interessante dal punto di vista paesaggistico, si trova la Chiesa parrocchiale; anche in Selvapiana c'è una bella chiesa parrocchiale, che conserva una croce in lamine d'argento del XV secolo. A Valcadara merita una visita la Chiesa di S. Niccolò, che custodisce una croce in rame dorato del sec XIV e un affresco del sec XV raffigurante S. Sebastiano; in località Cerreto c'è la Chiesa di Cerreto, che contiene una Crocefissione e una Madonna del De Magistris. Da non perdere, in località Pian della Noce, la Chiesa di San Michele Arcangelo, e in località San Benedetto, la Chiesa di San Benedetto, un tempo abbazia benedettina.

    Poco lontano da Monte Cavallo sorge il complesso religioso del Santuario di Macereto, considerato una delle massime espressioni dell’architettura rinascimentale delle Marche.
    Il territorio di Monte Cavallo presenta un paesaggio montano fra i più belli della provincia di Macerata, con boschi di alto fusto, come il "Bosco delle Pianotte". È un punto di partenza ideale per escursioni e itinerari naturalistici.

    Ad agosto si tiene la Sagra del castrato e del formaggio pecorino.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Santuario Madonna Col de Venti
    0737646214 (don Gianni Fabbriz
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario Madonna Col de Venti
    Il Santuario della Madonna di Col de' venti  è una chiesa rurale che sorge sul crinale del monte di Muccia a quota 750 slm. La venerazione risale al 1529. L'attuale Chiesa fu costruita nel 1894. L’edificazione della chiesa fu effettuata proprio sul luogo in cui due giovani tedeschi che volevano condurre l’immagine della Madonna con Bambino a Roma, furono obbligati a fermarsi per cause ignote. La tela della Madonna si fa risalire al XIV secolo ad opera del Bittarelli a Venanzo originario di Camerino. Il santuario rimane sopra una collina, percorribile anche a piedi, con una distanza dal paese d circa 4 km, un percorso campestre, molto caratteristico diverso dal solito.
    La storia narra che il 6 dicembre 1802 passò il corteo con la statua della Madonna di Loreto che era stata oggetto di saccheggio ad opera di Napoleone, poi restituita dal re di Francia, L'immagine della Madonna di Col de' Venti fu donata a Muccia nel 1529 da due pellegrini tedeschi. I fatti del tempo lasciano supporre trattarsi dì due soldati mercenari delle truppe lanzichenecche di origine germanica, recanti il sacro dipinto della Madonna recentemente attribuito a scuola pittorica umbro-camerinese. Questi due soldati forse stanchi di tante lotte sanguinose, abbandonate le armi si tengono quest'icona dipinta, a protezione del loro pellegrinaggio a Roma. Ma un forte vento impedisce di proseguire il viaggio, se portano ancora la sacra immagine. Così la lasciano in casa di due pastorelle. Si costruisce subito una piccola Chiesa che custodisca la "Madonna del colle dei venti".

    A causa del sisma del 2016, il santuario risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Eremo e Santuario del Beato Rizzerio da Muccia
    0737.646527(santuario) - 333 9
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Eremo e Santuario del Beato Rizzerio da Muccia

    L'Eremo Santuario del Beato Rizzerio è posto a 730 metri di altitudine, immerso nella pace e nel verde dei boschi; sorge sulla tomba del Beato Rizzerio, frate che fu tra i più stretti e seguaci compagni di San Francesco, anch'egli votato a vita di povertà, nonostante le sue nobili origini, il quale si ritirò a condurre esistenza eremitica in una grotta tra le colline di Muccia, dove morì.
    Demolita la chiesa locale di San Giacomo Maggiore nel 1948-49, che ne accolse le spoglie, il prof. Cesare Lami, chirurgo e devoto, ritrovò la grotta e il sepolcro intorno al quale, sulla tracce delle antiche fondazioni, ricostruì la chiesetta, oggi santuario.
    Attualmente è adibito a struttura ricettiva, con 21 camere e sale per eventi e manifestazioni, collocata in un percorso ideale tra Assisi, Cascia e Loreto. Per la sua posizione è inserita inoltre in un contesto apprezzato, tra gli altri, dagli appassionati di trekking e montain bike. 
    Di interesse, la torre sbrecciata che contrasta con la solidità del corpo centrale dell’Eremo e simboleggia la futilità dei ricchi beni materiali, in contrapposizione alla solidità della croce di Cristo.

  • Muccia
    0737.646135
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Muccia
    Sulle rive del fiume Chienti, posta in corrispondenza di un nodo stradale importante fin dall’antichità, Muccia ospita numerosi reperti archeologici di epoca neolitica e notevoli chiese quattrocentesche.
    Nel Medioevo, col nome di Mutia, era una sede strategica per la lavorazione ed il commercio delle granaglie, tanto che la signoria dei Da Varano di Camerino vi fece erigere un castello in difesa dei mulini.
    Qui nacque il beato Rizzerio, seguace di San Francesco d'Assisi e fondatore di un meraviglioso eremo francescano, oasi di pace e meditazione, ora attrezzato con sala riunioni e strutture ricettive complementari. Da visitare sono: il Castello di Prefoglio, ruderi di fortificazione medioevale dei duchi Da Varano, nella frazione di Massaprofoglio; la Chiesa di Santa Maria di Varano, a pianta ottogonale, che custodisce pregevoli opere di Andrea de Magistris; la Torre di Massa o Torraccia a 808 metri s.l.m. presso Massaprofoglio; la Chiesa della Madonna in Col di Venti, che venne costruita sul luogo in cui, secondo la leggenda, furono costretti a fermarsi due pellegrini tedeschi che volevano condurre a Roma la tavola della Vergine col Bambino (sec.XIV).
    Il Comune fa parte dell'Associazione Nazionale Città dei liquori, con sede a Saronno, e aderisce al circuito turistico dei Monti Sibillini, Terre di Parchi e di Incanti, allo scopo di promuovere e valorizzare l’offerta turistica locale.

    Muccia è da sempre un luogo ricco di sapori; rinomati sono i diversi tipi di formaggio pecorino, i salumi, il tartufo nero e alcune bevande, come l’Amaro Sibilla e il Varnelli, liquore a base d’anice.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • Serravalle di Chienti
    0737.53121
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Serravalle di Chienti
    Serravalle di Chienti appare a chi si appresta a valicare l’Appennino Umbro Marchigiano risalendo il corso del fiume Chienti. Si adagia lungo la SS 77, la sinuosa strada costeggiata da case sovrastate dall’ultima torre rimasta di quella che fu la poderosa Fortezza dei Varano. La strada taglia in due la fitta vegetazione e il manto verde dei boschi lungo il fiume; la vista incantevole dei tetti in cotto del paese completa l’insieme. Ma Serravalle è imprevedibile perché, risalendo, la valle si chiude e, oltrepassati alcuni tornanti, ci si ritrova all’improvviso nella vastità dell’Altopiano Plestino. Anche nel piano sono sparsi qua e là, sui dolci rilievi e nei valloni, numerosi borghi e paesini.
    L'intero territorio del comune di Serravalle di Chienti è disseminato da numerosissime fonti naturali utilizzate fin dall'antichità per l'abbeveramento del bestiame da pascolo, oggi mete di altrettanti possibili itinerari per escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike.
    Di rilevante interesse la necropoli di Taverne di Serravalle, ancora non indagata in modo estensivo, che doveva essere in relazione con l'abitato protostorico di Fonte Formaccia e di Colfiorito. Ad oggi, sono state portate alla luce solo 2 tombe di fase orientalizzante esposte al Museo Archeologico Nazionale di Ancona.
    Da vedere: la botte dei Varano che è un'importante opera idraulica realizzata negli anni 1458-1464 che prende il nome dai Varano, signori di Camerino. Si tratta di un complesso emissario artificiale che fu fatto scavare da Giulio Cesare Varano su progetto di ingegneri idraulici fiorentini con lo scopo di bonificare l'altopiano di Colfiorito, piano di natura carsica. Tuttora le acque che vengono raccolte dai canali che si diramano su tutto l'altopiano, dopo un percorso sotterraneo di circa 200 m di lunghezza, danno origine al fiume Chienti a monte di Serravalle; durante la ricostruzione seguita al terremoto del 1997, un nuovo collettore sotterraneo parallelo ha sostituito la botte dei Varano che, dismessa, è stata sottoposta a lavori di restauro e consolidamento su progetto dell'architetto Giulio Andrea De Santis, realizzato sulla base di molta documentazione storica. Il Condotto romano è un'importante testimonianza di opera idraulica di età augustea, unica nel territorio marchigiano. Si tratta di un collettore lungo circa un chilometro che ha la funzione di convogliare le acque di superficie nel sottosuolo realizzato nel I sec. a.C. per regimentare le acque.

    La Chiesa di Santa Lucia è la Chiesa principale di Serravalle di Chienti, la cui costruzione nella sua parte più antica risale al 1200 d.c. La chiesa è sorta su un impianto monastico, di cui non rimane che la sacrestia; questa presenta diversi strati di affresco, tra cui una crocifissione del '500 opera di Simone e Giovanfrancesco De Magistris e una tela di Giovanni Andrea da Caldarola.
    La chiesa di Santa Maria di Pistia (o di Plestia), edificata probabilmente sul luogo dell'antica cattedrale, è una chiesa in stile protoromanico e santuario di confine, situata sull'Altopiano Plestino, al confine tra Umbria e Marche, nel comune di Serravalle di Chienti, ma contigua all'abitato di Colfiorito nel comune di Foligno.
    L’abbazia camaldolese di San Salvatore è citata dalle fonti almeno dal 1023, anche se la tradizione vuole che sia stata fondata, nei pressi di una sorgente di acque terapeutiche, poco dopo l’anno Mille da San Romualdo, abate fondatore dell’eremo di Camaldoli. La struttura attuale conserva le forme del gotico umbro duecentesco con un bel portale d’ingresso, con rosone liscio superiore. contrafforti e monofore ai lati.
    Il Museo paleontologico presenta un’esposizione di mammiferi risalenti a 900.000-700.000 anni fa (ippopotami, mammut, tigre dai denti a sciabola, rinoceronti), provenienti dai giacimenti fossili di Colle Curti e Cesi. Presso il Museo vengono svolti, su prenotazione, laboratori di archeologia sperimentale e attività didattiche.
    La Chiesa della Madonna del Sasso, ubicata nei pressi della Frazione San Martino, risale al XV-XVI Secolo. All'interno soltanto il Giudizio Universale si è salvato grazie ad un sapiente restauro; questo affresco è interessante per l'ambiziosa orditura strutturale suddivisa in tre fasce, i dannati, i penitenti e San Pietro e il Cristo in trono.

    Si celebra ormai da diversi anni nell'altopiano di Colfiorito, nel comune di Serravalle del Chienti, il Festival di musica celtica Montelago Celtic Night, divenuto uno dei principali del genere in Europa e che attira ogni anni migliaia di amanti di musica e cultura celtica e druidica.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Chiesa del Cimitero di Serravalle di Chienti
    architettura religiosa - cimiteriale