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Chiese Museo in provincia di Macerata

Capolavori preziosi di architettura Cristiana
L'itinerario delle Chiese Museo della Provincia di Macerata: dalla Chiesa romanica di San Martino Vescovo, alle bellezze di Sarnano con la ducentesca chiesa di Santa Maria dell'Assunta, e poi i monumenti, i santuari e i capolavori sparsi fra Esanatoglia, Visso, Camerino, Monte San Giusto, Belforte del Chienti e Caldarola.

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Livello di difficoltà: media
Target: Leisure

Le tappe dell'itinerario

  • Chiesa di S. Maria della Pietà in Telusiano
    0733.53162 0733.839006-7
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria della Pietà in Telusiano

    La Chiesa di Santa Maria della Pietà in Telusiano a Monte S. Giusto, fu ricostruita tra il 1513 e il 1529 per volere di Nicolò Bonafede, importante personaggio della corte papale e vescovo di Chiusi, come mausoleo della propria famiglia. Conserva l’imponente pala d’altare con la Crocifissione di Lorenzo Lotto. La splendida tela fu commissionata dal vescovo di Chiusi e legato apostolico Niccolò Bonafede al prezzo di cento fiorini per l’altare maggiore della chiesa. Il dipinto, realizzato per buona parte a Venezia, fu terminato a Monte S. Giusto intorno al 1534 circa e presenta ancora oggi la cornice originale cinquecentesca. La raffigurazione si articola su tre piani con la scena principale di Cristo e dei due ladroni collocata in alto mentre sotto si consuma la disperazione di Maria sorretta da S. Giovanni e le pie donne. Emblematica è la figura della Maddalena che con il gesto di allargare le braccia crea un momento di congiunzione tra lo sfondo e il primo piano.
    Sulla sinistra si riconosce il committente Niccolò Bonafede, rappresentato in basso a sinistra inginocchiato e con lo sguardo fisso verso il gruppo della Vergine in segno di partecipazione e preghiera. Nell'uomo al centro, che si gira verso lo spettatore, i critici avrebbero riconosciuto l’autoritratto di Lorenzo Lotto.
    Tutta la scena è percorsa da una forte drammaticità che dalla tragedia della crocifissione si irradia sulla folla sottostante animata dal movimento dei corpi, dalla gestualità delle mani, scandita e bilanciata dall’incrociarsi in diagonale e in verticale delle lance.
    L’intensa coralità della raffigurazione, i colori vivaci, il contrasto tra la luce filtrante che entra da sinistra e il cielo cupo su cui si stagliano le croci dei condannati, fanno della pala una delle opere più significative della pittura italiana del Rinascimento.
    La chiesa custodisce anche notevoli affreschi tardo cinquecenteschi attribuibili a Durante Nobili di Caldarola, allievo di Lorenzo Lotto; una copia della Madonna di Trapani di Nino Pisano; un Vesperbild ( o Pietà) del secolo XV, unico collegamento rimasto con la chiesa medievale. 

    Visite Guidate
    Info e Prenotazioni
    +39 334708512

  • Chiesa di S. Maria Assunta
    0733.658080 Don. Marcello Squa
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria Assunta

    Nella chiesa duecentesca dedicata a S. Maria dell’Assunta è custodita la preziosissima cappella affrescata da Lorenzo d’Alessandro, raffigurante la Madonna in trono con Bambino e angeli musicanti al centro, S. Giovanni, S. Martino, S. Sebastiano e S. Rocco ai lati e il Cristo benedicente con la Vergine e l’arcangelo S. Michele nel timpano.
    E’ possibile ammirare inoltre un prezioso stendardo ligneo con Annunciazione e Crocifissione di Girolamo di Giovanni.

  • Palazzo Pallotta, Stanza del Paradiso
    0733.903706
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Palazzo Pallotta, Stanza del Paradiso

    Palazzo Pallotta, oggi sede del Municipio, fu fatto costruire dal cardinale Evangelista Pallotta verso la fine del ‘500, grazie ad esso, la città di Caldarola assunse quell’inconfondibile impianto urbanistico tardo rinascimentale di ispirazione romana che è possibile ammirare ancora oggi. L’edificio rappresenta un autentico gioiello di architettura manierista nelle Marche, tornato recentemente al suo antico splendore grazie ad un lungo restauro; al suo interno si conservano alcuni dipinti del pittore e scultore originario di Caldarola, Simone de Magistris.

    Di straordinario valore è la magnifica Stanza del Paradiso, piccolo gioiello artistico e riservato luogo di meditazione del cardinale, decorato da suggestive scene di paesaggio con rappresentazioni di flora e fauna esotiche, scene di caccia animate da cavalli impennanti, levrieri, volatili, cacciatori e incorniciate da festoni e puttini con i simboli araldici della casata. Una decorazione a metà tra la fantasia e la realtà dove l’esuberanza cromatica e la vivacità giocosa delle scene animano un ambiente lirico e intriso di suggestioni seicentesche.

  • Chiesa di S. Eustachio
    0733.951007
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Polittico di Giovanni Boccati nella Chiesa di S. Eustachio

    Notizie della chiesa sono testimoniate già nel 1218 anche se l’aspetto attuale è il risultato di un restauro successivo al terremoto del 1741.
    Il tempio non presenta all'esterno una struttura di particolare interesse, ma al suo interno custodisce alcune opere di grande valore storico-artistico come il grandioso Polittico, capolavoro di Giovanni Boccati. L’opera fu realizzata nel 1468 dal pittore noto anche come Giovanni di Pier Matteo Boccati da Camerino, secondo quanto confermato dalla firma apposta dallo stesso artista alla base del Trono della Vergine come anche i nomi dei committenti e la data di esecuzione presenti nell’epigrafe dei due riquadri dei pilastri laterali.
    Il polittico (4,83 x 3,25 m) è racchiuso in una preziosa cornice in legno d’orato, forse di scuola marchigiana, e composto da cinque pannelli con la Madonna in trono e il bambino nel registro inferiore e da altri sette in quello superiore dove è raffigurata la Crocifissione. Sono presenti, inoltre, ulteriori diciotto specchi di cui sei sono inseriti nei pilastri laterali e dodici nella predella mentre nella cimasa superiore, entro le cinque cuspidi, si trovano cinque tondi di cui quello centrale rappresenta Dio Padre circondato da angeli in festa e quelli laterali i quattro dottori della Chiesa Latina: S. Ambrogio, S. Girolamo, S. Agostino e S. Gregorio Magno.
    L’opera rappresenta lo stile tipico di Giovanni Boccati caratterizzato da una luminosità e una fantasia di gusto tipicamente rinascimentale unito ad un gusto narrativo di impronta ormai tardo-gotico.

    I Polittici dei Monti Azzurri

  • Palazzo comunale
    0737.889132
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Palazzo comunale

    Il Palazzo Comunale fu realizzato nel XIV sec. come residenza fortificata dei da Varano, potente famiglia originaria del Ducato di Spoleto che fu a capo del governo di Camerino e dei suoi territori. Durante i restauri realizzati dopo il sisma del 1997 è stato riscoperto un particolare e prezioso ciclo di affreschi raffigurante una parata di cavalieri, probabilmente da identificare con alcuni esponenti del casato dei da Varano, e un affresco di artista sconosciuto forse realizzato alla fine del ‘400, sotto la signoria di Giulio Cesare.

  • Giovan Battista Tiepolo - Apparizione della Madonna a San Filippo Neri

    L’Apparizione della Madonna col Bambino a San Filippo Neri è un dipinto autografo di Gianbattista Tiepolo, un olio su tela (cm. 350 x 182) realizzato per la seconda cappella, dedicata a San Filippo Neri, nell’omonima chiesa di Camerino.  Il dipinto fu pubblicato nelle pagine di AV nel 1964 dallo Zampetti, ma in realtà non esistono documentazioni che indichino notizie inerenti alla pala, né alla cappella nella quale essa si trova, contornata da una grossa cornice, tutta in marmo. Di certo si sa solo che nel 1735 venne ultimato il tetto della chiesa e iniziarono le decorazioni interne. In seguito ad un'accurata analisi dello stile si può cronologicamente collocare l’opera nel periodo della pala della Madonna con le Sante Caterina, Rosa col Bambino e Agnese, cioè dopo gli Affreschi di Santa Maria dei Gesuati a Venezia di cui esistono documentazioni (1737-39), uno stile dove la bellezza cromatica e la pacata struttura compositiva, senza nervose interruzioni del contorno, primeggiano armoniosamente. Ipotesi convalidata anche dalla figura delicata e gentile della Madonna che richiama le immagini femminili dei dipinti dei Carmini a Venezia.

  • Santuario di S. Maria di Macereto
    0737 9264 ; 339 2027814
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario di Santa Maria di Macereto

    Il suggestivo Santuario di Macereto si trova sull’omonimo altopiano nei pressi di Visso, nel Parco Nazionale dei monti Sibillini. E’ uno straordinario esempio di architettura rinascimentale nelle Marche e fu in passato luogo di presunti eventi miracolosi e per questo di diffusa devozione popolare.

    Fu realizzato nel 1529, al posto di una precedente chiesetta del 1359, da Giovan Battista da Lugano probabilmente su progetto di Bramante e terminata successivamente nel 1556 sotto la guida di Filippo Salvi da Bissone.

    All’esterno il Santuario si presenta a pianta ottagonale, rivestito in travertino con avancorpi su tre lati sui quali si aprono i tre ingressi della chiesa e con sculture che arricchiscono i portali e i capitelli.

    All’interno la struttura si distribuisce su una pianta a croce greca, con i quattro bracci che terminano in quattro absidi con nicchie. Al centro si trova la primitiva cappella con la scritta in latino che ricorda la storia del miracolo di Macereto.

    Nell’abside dell’altare maggiore è possibile ammirare la bellissima cappella dove si conservano alcune opere del pittore e scultore originario di Caldarola, Simone de Magistris, risalenti al 1580-1582 come il Natale di Gesù, l’Adorazione dei Magi, la Discesa dello Spirito Santo, la Circoncisione, la Natività della Madonna e la Fuga in Egitto.

    A causa del sisma del 2016, il Santuario è stato lesionato. Alcune aree del monumento sono state transennate. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).