Indietro Weekend d'estate, Valle del Metauro tra avventure in canoa e slow food

Weekend d'estate, Valle del Metauro tra avventure in canoa e slow food

Il canyon dal colore turchese

Le Marmitte dei Giganti, lungo il fiume Metauro, sono uno splendido canyon alto 30 metri dalle acque turchesi. Muniti di giubbotto, salvagente e pagaia è possibile trascorrerci una mattinata in canoa risalendo la gola, godendosi il refrigerio di cascatelle e piscine naturali. Per ritemprarsi dalla fatica uno sguardo al canyon dal ponte di Diocleziano e poi verso una delle tante osterie di Fossombrone, famose per la crescia sfogliata. Una passeggiata nella città dalle ‘tre corti’ – per via dei molti edifici storici tra cui l’antica residenza dei Duchi di Montefeltro - consente di ammirare le splendide logge di Corso Garibaldi, unico nelle Marche con un doppio porticato. Al tramonto, dopo un pomeriggio alla scoperta di tesori nascosti come Casa Museo Quadreria Cesarini e la Rocca Malatestiana, da non perdere è la vista del Ponte della Concordia, il cui riflesso sull’acqua forma un cerchio perfetto.

In una ventina di minuti, da Fossombrone si raggiunge Mondavio, tra i Borghi più belli d’Italia. Dominato dalle possenti mura della Rocca Roveresca, il borgo è una piccola bomboniera dove trascorrere una giornata perdendosi tra lo scintillio delle pietre dei laboratori di oreficeria e da cui far visita alle aziende agricole nei dintorni per gustare tipicità come i formaggi, olio bio e miele.

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Livello di difficoltà: media
Target: Trekking
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Fossombrone
    0721 7231; 0721 723263
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fossombrone

    Fossombrone è un'antica cittadina di origini romane posta nella media valle del Metauro, lungo il percorso dell'antica Flaminia. Sorge poco più a monte della piana fluviale dove si estendeva l'abitato di Forum Sempronii, così forse denominato dal tribuno della plebe Gaio Sempronio Gracco quando sorse in applicazione della lex Sempronia (attorno al 130 a.C.). Testimonianza dell'epoca è il parco archeologico di Forum Sempronii.

    COSA VISITARE
    Tra gli edifici di architettura religiosa si segnalano la Chiesa di San Filippo, la trecentesca Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di San Francesco e la Cattedrale dalla facciata neoclassica.
    Nel centro storico spiccano alcuni palazzi: la Corte Bassa, residenza dei Duchi di Urbino, la Corte Alta, detto anche Palazzo Ducale ampliato da Francesco Di Giorgio Martini nel 1466-1470, che oggi custodisce la Pinacoteca Civica e il Museo Civico “Augusto Venarucci”, che contiene reperti relativi alla preistoria, alla cultura subappenninica e picena e un’ampia sezione dedicata alla romana Forum Sempronii; il cinquecentesco Palazzo Cattabeni, Palazzo Dedi, caratterizzato da una facciata in bugnato piatto, e il Palazzo Comunale.

    Nella Cittadella fortificata che domina la città ci sono i resti dell'antica Rocca Malatestiana, a pianta pentagonale, nel cui cortile sorge la Chiesa di S. Aldebrando. Lungo Via Pergamino, in direzione di Urbino, si trova Palazzo Pergamini-Negri, dove è custodita la Quadreria Cesarini, che comprende oltre 60 dipinti e realizzazione grafiche di Anselmo Bucci, oltre che opere d’arte moderna e contemporanea.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Tra le prelibatezze di Fossomobrone ricordiamo le ciambelle di Pasqua, il coniglio in porchetta e la crescia sfogliata.
    A Marzo si tiene la Mostra Mercato del Tartufo Bianchetto, organizzata dall’Associazione Tartufai di Fossombrone; a Maggio si svolge invece la Rievocazione Storica Rinascimentale "Trionfo del Carnevale".

  • Biblioteca Passionei
    0721/723238
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Biblioteca Passionei
    La città di Fossombrone ebbe "per beneficio pubblico della Gioventù studiosa" la sua biblioteca grazie alla magnanimità e generosità di Monsignor Benedetto Passionei (19 aprile 1784).
    Nato a Fossombrone nel 1719, fu avviato agli studi sacerdotali e si laureò in legge a Padova; ebbe incarichi vari a Roma e fu spesso a contatto con letterati ed eruditi che frequentavano la "corte" dello zio Cardinale Domenico Passionei.
    Non conosciamo quanti e quali libri, a stampa e manoscritti, furono donati da Benedetto Passionei, e ciò a causa della scomparsa del primitivo catalogo e per i guasti subiti dalla biblioteca nel periodo repubblicano degli ultimi anni del secolo XVIII. Il materiale bibliografico comprendeva libri di ogni genere letterario: letteratura latina, greca, italiana e francese, archeologia, storia, geografia, teologia e dommatica, morale e biblica, patrologia, diritto canonico e civile, scienze. Completava la donazione un ricco fondo di libri manoscritti appartenenti allo zio Domenico Passionei, di grande interesse per la storia religiosa e civile dell’Italia e dell’Europa dei secoli XVII e XVIII. Tra questi anche lettere e scritti autografi di eminenti personaggi del tempo. Mons. Passionei, vissuto a Roma vicino allo zio, aveva con questi condiviso la passione per l’erudizione e per la conservazione dei libri e manoscritti rari. Dopo la sua morte condusse una lunga trattativa per la vendita della Biblioteca e per la cessione di alcuni manoscritti alla Biblioteca Vaticana, riuscendo tuttavia a conservare per sé i volumi segnati con l’iniziale "P" (Passionei) che erano la maggior parte e più pregiati, oltre a diversi documenti manoscritti: corrispondenza, memorie e minute con documenti diplomatici o abbozzi di opere erudite. Perciò quando nel 1776 i libri, fatti mettere da Mons. Passionei in "ventiquattro gran cassoni", giunsero da Roma a Fossombrone, si vide che erano circa 6.000 volumi, di cui tante opere eleganti e preziose, rilegate alla francese e all’olandese. Giustamente si parlò di un dono da principe, quello fatto dal Passionei, e non da "particolare cavaliere o semplice prelato".
    Dal 1895 la biblioteca ha sede nell’ex convento dei padri Francescani. Nel 1944, a causa dei bombardamenti che colpirono il palazzo e causarono la perdita di parte del patrimonio bibliografico, la sezione antica venne trasferita in Corte Alta, mentre la sezione moderna rimase nell’edificio. L’intero patrimonio bibliografico venne poi nuovamente riunito nel 1977, quando alla biblioteca furono assegnate altre sale. L'attuale sede si estende per circa 550 mq. La sala di consultazione/studio più la saletta manoscritti comprendono in totale 35 posti.

  • Fossombrone - Ponte della Concordia
    0721.723263
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fossombrone - Ponte della Concordia
    A Fossombrone il Metauro passa entro il centro storico ed è attraversato da un bel ponte ad un solo arco, detto Ponte della Concordia. È uno dei più lodati d'Italia per l'ardita semplicità del suo unico arco a tutto sesto
    Il ponte scavalca il fiume Metauro a sud dell’abitato di Fossombrone (PU).
    Il Ponte della Concordia compare con questa denominazione in una delibera di Giunta del Comune di Fossombrone del 1964, ma è anche conosciuto come Ponte Vittorio Emanuele, dato che durante la seconda guerra mondiale si chiamava Ponte Vittorio Emanuele III, o più semplicemente come Ponte sul Metauro.
    Collega l'abitato di Fossombrone col vicino Borgo di Sant’Antonio in riva destra. Esso è stato ricostruito nel 1947 dal Ministero dei Lavori Pubblici, come ricorda una lapide posta ad una estremità, in maniera fedele rispetto al ponte precedente, sempre a un solo arco, che risale al 1782.

  • SS. Aldebrando e Agostino in Cattedrale
    0721 716516
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: SS. Aldebrando e Agostino in Cattedrale

    Anticamente abbazia benedettina, fu rifatta quasi completamente dall'imolese Cosimo Morelli (1776-84) e presenta una facciata tripartita con la parte centrale molto sviluppata, di stile neoclassico. L'interno a tre navate in stile neoclassico, è ravvivato dalla policromia degli altari, opera degli scalpellini e marmisti di S. Ippolito. I disegni degli altari sono del forsempronese Nicola Vici.
    Fra le opere d'arte di maggior pregio si ricordano la Madonna col Bambino e i SS. Giuseppe e Francesco; S. Caterina da Siena, entrambe opere di G.F. Guerrieri; Madonna col Bambino, S. Anna e S. Aldebrando di C. Ridolfi e Madonna col Bambino e S. Anna di G.F. Guerrieri.
    Nelle nicchie suddivise da eleganti lesene sono scolpite ad altorilievo le immagini della Vergine col Bambino e dei Santi Aldebrando, Pietro, Paolo e Biagio. L'organo, realizzato nel 1785 da Gaetano Callido, è stato restaurato nel 1996-97.

  • Convento Santuario del Beato Benedetto Passionei o dei Cappuccini
    0721. 714370
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Convento Santuario del Beato Benedetto Passionei o dei Cappuccini
    Il Convento dei Padri Cappuccini, segnalato da una grande croce luminosa, è edificato sulla Collina di San Giovanni, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato sulla città, incorniciata dalle rupi del Furlo, dai Monti delle Cesane e dalle dolci colline marchigiane.
    Si tratta di uno dei primi conventi dell’ordine fondato dai frati forsempronesi Ludovico e Raffaele Tenaglia nel XVI sec.; ospitò illustri personaggi, fra cui San Giuseppe da Copertino e il beato Benedetto Passionei.
    Il convento è abitato da frati cappuccini ed è aperto solo per ritiri spirituali e meditazione, a tutte le attività svolte si accede con offerta libera.
    Si può contattare il convento ai recapiti indicati.
  • Chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Floriano
    0721/7231 (comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Floriano
    In località Isola di Fano, si trova la chiesa di S. Giovanni Battista, del XVI sec., ora santuario del beato Benedetto Passionei, con annesso il convento francescano, uno dei primi dell'ordine, dimora di parecchi santi religiosi: b. Benedetto Passionei, S. Giuseppe da Copertino, S. Serafino da Montegranaro. All'interno della chiesa si conserva un artistico altare ligno con tela Madonnae Santi (copia dal Barocci del pesarese Gaetano Bessi) e il coro ligneo, in noce. La storia di questa comunità religiosa era iniziata nel 1529 quando i due fratelli Ludovico e Raffaele Tenaglia da Fossombrone, minori osservanti, si erano ritirati qui in eremitaggio per realizzare una forma di vita più aderente gli ideali della spiritualità francescana. 
    Ogni anno una lunga fiaccolata sale da Fossombrone su questo colle, percorrendo ripidi sentieri , per onorare il beato Benedetto in un rituale di devozione profonda che unisce la gente della vallata a questo luogo santo.
  • Parco Archeologico di Forum Sempronii
    0721.723263 - 340.8245162 (Pun
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Parco Archeologico di Forum Sempronii

    La zona archeologica occupa un ampio terrazzo fluviale posto alla sinistra del Metauro e delimitato a occidente dal fosso della Cesana (o rio di San Martino), lungo la Strada Statale 3 Flaminia.

    Gli scavi hanno dimostrato che il pianoro su cui sorse Forum Sempronii era già frequentato, se non occupato in forma stabile e continuativa, fin dal periodo piceno, con modalità al momento non ancora ben definite: le ipotesi avanzate propendono per un vero e proprio abitato o almeno per un centro di mercato, dato che qui si incontravano importanti direttrici viarie di età protostorica legate anche alla transumanza.

    Il nome stesso del centro romano alla lettera significa “Foro di Sempronio”, dove il termine Forum indica propriamente un luogo di mercato, evidenziandone la naturale vocazione commerciale.

    Questo stretto legame con la rete stradale si rafforza in età romana, per la connessione di questo abitato con la viabilità dell’epoca e la sua collocazione equidistante rispetto ad altri importanti centri della regione.

    Ingresso gratuito

    Su richiesta, presso la Soprintendenza. Su richiesta, Ispettore Onorario (Direttore del Museo Civico “A Vernarecci” - tel 0721 714645)




  • Cesane Bike Park
    Il Cesane Bike Park offre una serie di percorsi per MTB di vario livello e difficoltà per un estensione totale di quasi 80 km.. E gestito dall' associazione che cura, organizza e gestisce le piste ed i tracciati di Mountain Bike nel Monte Cesane di Pesaro e Urbino.

    Si possono praticare le seguenti attività: 

    - FREERIDE: Per gli amanti dello Stile Libero, l'escursionismo allo stato puro.

    - DOWNHILL: la disciplina per i percorsi completamente in discesa.

    - ENDURO: Salire per guadagnarsi la discesa, pedalare tra amici, conoscere posti nuovi e confrontarsi in discesa per vedere chi è il più veloce endurista.

  • Complesso monumentale di San Filippo Neri
    tel. 0721 723263 - 340 8245162
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Complesso monumentale di San Filippo Neri

    La chiesa, eretta a spese della comunità e dedicata ai cinque Santi protettori della città (Aquilino, Gemino, Magno e Donato) come ringraziamento per la nascita di Federico Ubaldo (1605-1623).
    In questo stesso anno si costituì una prima aggregazione di religiosi seguaci di San Filippo Neri, che si riuniva presso l'Oratorio del Sacramento, nei sotterranei della Cattedrale. All'origine di tale iniziativa non fu forse estranea l'influenza di Padre Giovanni Antonio Lucci, già presente nella comunità religiosa forsempronese, quindi passato a Roma, nel novero dei più attivi collaboratori di San Filippo Neri, impegnato nella costruzione della chiesa della Vallicella. 
    L' interno, a navata unica con copertura a volta, cappelle laterali (tre per ciscun lato) e grandiosa abside, presenta un'esuberante decorazione in stucco (statue, cornici, membrature, fregi), parte della quale è stata attribuita al plasticatore Tommaso Amantini da Urbania (1625-1675 ca.).
    Nella realizzazione degli apparati pittorici (attualmente depositati presso la Civica Pinacoteca), eseguiti tutti dopo l'insediamento dei Padri Oratoriani, è rilevante la presenza dell'artista forsempronese Giovan Francesco Guerrieri con ben tre opere: la grande pala dell'altare maggiore (1621-1623) con i cinque Santi Protettori nell'atto di offrire alla Vergine il prototipo della Chiesa di San Filippo, quale si doveva presentare a lavori ultimati, mai portati a compimento; un carraccesco San Barnaba Orante  ed un  San Michele Arcangelo e la Trinità, donato dal padre filippino Michelangelo Azzi nel 1625.
    Tra le altre pale si segnalano una Madonna con San Giovanni Battista e San Girolamo di Claudio Ridolfi ed una Madonna di Loreto, attribuita al bolognese Giovan Francesco Gessi, allievo del Reni.

  • Chiesa di S. Francesco
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Francesco
    Secondo la tradizione la chiesa fu edificata per volontà di San Francesco di Assisi in occasione di una sua sosta a Mondavio nel XIII secolo. Nel corso dei secoli, subì numerose trasformazioni fino a giungere alle attuali forme nel 1700: un’architettura semplice e maestosa al’’esterno e barocca all’interno. All’interno si ammirano i quadri dei fratelli Persiutti di Fano. Il prospetto è rustico, con laterizio faccia a vista e contrafforti ai lati. Di particolare interesse sono il campanile affusolato a forma di pannocchia e, uscendo dalla chiesa a destra, il chiostro dell’ex convento, a diciotto arcate a tutto sesto e coperte da basse volte a crocera intonacate.
  • Chiesa dei Ss. Pietro e Paterniano
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa dei Ss. Pietro e Paterniano
    La Chiesa dei Santi Pietro e Paterniano di Mondavio venne fondata nel 1444 come unificazione delle omonime parrocchie lontane tra loro. Successivamente venne ristrutturata nel 1563 dall’architetto Bartolomeo Genga e custodiva pregevoli opere fra le quali uno stucco del Brandani raffigurante la Natività.  L’elevazione a Insigne Collegiata è del 1741, quando fu necessario ampliare la chiesa perché era divenuta la più importante della zona. Per l'occasione fu ingrandita incorporando l'adiacente torrione della porta di S. Pietro come abside centrale e si costruirono le cappelle laterali. All’interno sono collocate opere di pregevole fattura: nella Cappella del SS. Sacramento una tela dell’angelo custode di Giuseppe Bottani del XVIII, nell'abside la tela con la Vergine Assunta, S. Giovanni Evangelista e Santa Caterina (sec. XVIII) attribuita ad artisti della scuola del Barocci; nella Cappella dei Santi Protettori una tela di Sebastiano Ceccarini (sec. XVIII) raffigurante la Vergine, S. Michele Arcangelo e S. Eleuterio Papa, con Mondavio nello sfondo.
    In particolare nella cappella del SS. Sacramento si trova anche un piccolo quadro posto al centro di un grande ovale, rappresentante il volto sacro di Gesù coronato di spine e sanguinante, attorno al quadro sono affrescati degli angeli che tengono in mano alcuni strumenti della passione.
  • Chiesa di S. Maria della Quercia
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria della Quercia
    Sulla strada che conduce a S. Michele al Fiume, ad appena 2 km dal centro storico di Mondavio, sorge la Chiesa di S. Maria della Quercia, piccola chiesa risalente al 1521, ampliamento di una precedente costruzione trecentesca. L’esterno è concepito come un unico volume che si prolunga, nella parte frontale, in un porticato costituito da tre archi a tutto sesto. Sopra il porticato erano presenti due stanze adibite all’accoglienza dei pellegrini che transitavano per questa strada, essi andarono persi con i lavori di ristrutturazione dei primi decenni del '900.
    L’interno della chiesa contiene tre altari e preziosi affreschi datati 1535, attribuiti ai fratelli Presutti di Fano (sec. XVI). Essi raffigurano il Crocifisso, la Madonna con Bambino , la Madonna con Bambino con i Santi Rocco e Sebastiano e una rappresentazione dell’antica Mondavio. Attorno all'altare maggiore sono presenti, inoltre, due finestre affrescate attribuite al Ridolfi (sec. XVI), raffiguranti i Santi Pietro e Paolo.
  • Mondavio
    0721 977758
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Mondavio

    Adagiato su una collina a 280 mt. sul livello del mare, fra le valli dei fiumi Metauro e Cesano, con vedute che si dispiegano fra l’Adriatico e l’Appennino, Mondavio vanta un centro storico fra i meglio conservati delle Marche. Ancora oggi il borgo è racchiuso in una cinta muraria che si estende per 780 metri di lunghezza e rientra tra "I Borghi più belli d'Italia", “Paesi Bandiera Arancione”.

    La Rocca è il principale monumento di Mondavio: commissionata da Giovanni della Rovere, insieme ad altre rocche del ducato, all'architetto senese Francesco di Giorgio Martini e costruita tra il 1482 e il 1492. Non avendo mai subito attacchi è ancora in ottimo stato. Il mastio ad otto facce domina la maestosa fortezza e si collega ad un camminamento, protetto da un torrioncino, che porta ad una massiccia torre semi-circolare, unita con un ponte al rivellino d'ingresso. Il progetto originale prevedeva verso ovest un ulteriore torrione rotondeggiante che non fu mai realizzato. Le sale interne conservano ancora, per la maggior parte, la pianta originale; oggi è sede del "Museo di Rievocazione storica e armeria", con manichini in costume e armi dal '400 al '700. Nel fossato della Rocca è stato allestito il parco di "macchine da guerra" di Francesco di Giorgio Martini, con fedeli ricostruzioni in dimensione reale di catapulte, trabucchi, bombarde e altre macchine da assedio. 

    Oltre alla rocca, il centro storico custodisce altri monumenti di rilievo: il Palazzo dei Malatesta, la Chiesa di San Francesco, il Palazzo Municipale, la Collegiata dei Ss. Pietro e Paterniano, il trecentesco Palazzo della Comunanza, l'antico istituto che amministrava i beni della comunità e il Teatro Apollo, realizzato alla metà del Settecento sui resti di una chiesa quattrocentesca. Nell'ex convento di San Francesco è ospitato il Museo Civico, che conserva interessanti testimonianze d'arte e di storia e il dipinto “Madonna in trono col Bambino e due donatori; Crocifissione” (1390-1400 ca.) di Olivuccio di Ciccarello da Camerino.

    Piatto tipico del luogo sono i tacconi, una pasta fatta con farina di fave. Alla metà di agosto imperdibile è la "Caccia al Cinghiale", che rievoca l'arrivo a Mondavio di Giovanni della Rovere e dei Dignitari del Ducato di Urbino, per la presa di possesso del Vicariato avuto in dono da Papa Sisto IV in occasione delle sue nozze con Giovanna, figlia di Federico di Montefeltro. Il programma inizia il 13 agosto con un sontuoso banchetto rinascimentale, e termina il 15 con cortei, giochi e scene vita rinascimentale, spettacoli pirotecnici, nella cornice della Rocca Roveresca. Animatore della festa è il Gruppo Arcieri Storici di Mondavio.

  • Rocca Roveresca
    0721.977758
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Rocca Roveresca

    Lungo la vallata del Cesano si trova l'imponente Rocca di Mondavio, sorta su una precedente costruzione per volere di Giovanni della Rovere.
    Francesco di Giorgio Martini, lasciandola incompiuta, vi lavorò dal 1488 al 1501 anno della sua morte. Notevole è il mastio su base poligonale, con il tipico giro di caditoie e merli. Insieme al mastio, torri e torrioni avevano la funzione di offrire prospettive sfuggenti ai micidiali colpi di bombarda, invece di contrastarli con grosse muraglie come si era fatto fino ad allora. Questo ingegnoso apparato rimase tuttavia inutilizzato, dato che dalla rocca non partì e non arrivò mai alcun colpo di bombarda.
    Il museo, ubicato all’ interno, si articola in due sezioni dedicate rispettivamente alle armi antiche e alla rievocazione storica della vita del castello in età rinascimentale. L’allestimento di diverse ambientazioni della rocca con statue di cera, offre, soprattutto ai più piccoli, un divertente spaccato dell’epoca rinascimentale. È possibile inoltre visitare le antiche prigioni, la sala del forno, il deposito delle munizioni e la stalla.

  • Mondavio - Tra i colli della Valle del Cesano
    ORCIANO DI PESARO - MONDAVIO - SAN LORENZO IN CAMPO - PERGOLA LUNGHEZZA: 62 km; LIVELLO DI DIFFICOLTA' : DIFFICILE

    Tra le colline delle Valli del Cesano e del Tarugo scoprirete il fascino di piccoli borghi fuori dalle convenzionali rotte turistiche dove dar ristoro anche ai vostri palati gustando prelibatezze biologiche.
    Azzerate il contachilometri a Orciano di Pesaro, in sella e via alla volta di Mondavio che, con la sua possente Rocca Roveresca, domina il panorama nella valle del Cesano. All’interno della rocca è allestito un Museo di Rievocazioni Storiche e un’armeria. Si riprende il percorso in direzione San Lorenzo in Campo, nato dall’omonima abbazia romanica e che oggi è un borgo raccolto intorno al suo castello. Accedendo alla piazzetta “Padella” incontrerete subito il severo Palazzo della Rovere. A San Lorenzo potete gustare un intero menù a base di farro oppure potete provare la dolce cipolla di Suasa e per finire un tocco di dolcezza con un assaggio di miele di castagno o di melata. Rifocillati e rinvigoriti potete ripartire, direzione Pergola, cittadina medievale caratterizzata dalle sue costruzioni in pietra e dall’essere l’unica detentrice in tutto il mondo di bronzi dorati di epoca romana. La giornata in sella volge al termine ed è tempo di riprendere la strada del ritorno.

    Per ulteriori dettagli sull'itinerario sfoglia: http://issuu.com/turismomarche/docs/15t0130_cicloturismo-ita-lr
  • Mondavio - Scuola Dante Alighieri
    La Scuola Dante Alighieri organizza dal 1994 corsi di Lingua e Cultura italiana a studenti stranieri di ogni età e nazionalità e corsi di aggiornamento per insegnanti di italiano L2.
    Gli studenti vengono seguiti in modo accurato da insegnanti qualificati e di lunga esperienza.
  • Area Camper I Cappuccini
    Area comunale per la sosta di camper, gratuita, in ottima posizione, pianeggiante, silenziosa, illuminata, su asfalto, 8 piazzole e allacci luce gratuiti; camper service automatizzato con scarico cassette. Si accede accanto alla caserma dei Carabinieri. Il centro storico si raggiunge a piedi (500 m). Facilmente raggiungibile anche il paese di Orciano di Pesaro a piedi su marciapiede (15 minuti) per visitare il Museo della Corda. Apertura annuale.
  • Teatro Apollo
    0721.977758
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro Apollo

    Di origini tardo settecentesche e ricavato nella preesistente ex chiesa dedicata a San Filippo Neri, il Teatro Apollo, completamente rinnovato nel 1887 è nel suo genere, un autentico gioiello che il recente restauro ha restituito al suo antico splendore.

    Inizialmente gestito dall’Accademia del Teatro, fu particolarmente attivo nell’800 e nella prima metà del 1900.

    Di notevole suggestione per l’armonia degli spazi e l’eleganza delle decorazioni floreali a festoni, racemi d’acanto e grottesche, esaltate dal bellissimo soffitto a velario con putti danzanti in circolo intorno ad Apollo. Il teatro ha riacquistato oggi la sua importante funzione culturale e sociale non solo nell’ambito della comunità mondaviese.

  • Caccia al Cinghiale

    Ogni anno a Mondavio, dal 12 al 15 agosto, si ripete la “Caccia al Cinghiale”; piazze, corti e giardini diventano palcoscenici di una rappresentazione in cui momenti di teatro e frammenti della storica Caccia al Cinghiale animano l’antica Mons Avium (Mondavio), restituendola agli splendori del Rinascimento. La festa rievoca l’arrivo a Mondavio di Giovanni della Rovere per la presa di possesso del Vicariato, dono di Papa Sisto IV in occasione delle nozze con Giovanna Feltria, figlia di Federico da Montefeltro: fatto storico che ha altresì caratterizzato l’urbanistica, la cultura, l’ organizzazione sociale, politica, religiosa, militare ed economica di tutto il territorio della Valle del Cesano.
    Ad arricchire il tutto, la presenza di arcieri e balestrieri -a ricordo della Brigata Feltria, compagnia militare al servizio dei condottieri Federico da Montefeltro e Giovanni della Rovere-, del banchetto medievale, dei sapori d’altri tempi riportati nelle taverne, del Giardino del Cortigiano, del Bivacco, dei corteggi, delle gare di tiro con l’arco e con la balestra, dei giochi di bandiera e di nastri ed ancora attori, danzatori, artisti di strada, musiche del tempo antico ed il ben noto in Italia ed all’estero “Gruppo Arcieri, Balestrieri Storici e Corte Roveresca”, i cui figuranti (arcieri, balestrieri, spadaccini, armati, vessilliferi, cortigiani, ancelle, tamburini, trombettieri ed altri figuranti) indossano fastosi costumi del Rinascimento Italiano.
    Fanno parte dello spettacolo: dimostrazione di tiri con l'arco storico di precisione e a comando, con gare di abilità ad eliminazione; tiro di precisione con la balestra manesca; dimostrazione di vessilli di guerra quali segnali in combattimento; simulazione di duelli con spade e bastoni; gioco fra i cortigiani; saluto del Gruppo con coreografie di giochi pirotecnici; una proposta di animazioni e giochi che si svolgevano di solito nelle Corti Rinascimentali.