Indietro Viaggio nelle Marche sulle orme di Dante

Viaggio nelle Marche sulle orme di Dante

Il 2021 segna le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, che nella Divina Commedia descrisse luoghi e personaggi storici delle Marche, veri e propri punti focali della narrazione, trasformandoli, sospesi tra mito e poesia, in icone e simboli della letteratura universale.

Il magico viaggio nei luoghi marchigiani cantati da Dante Alighieri nella Divina Commedia inizia nel cuore del Montefeltro, dove si erge lo splendido Eremo camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, circondato da rigogliose faggete alle pendici del Monte Catria, scenario naturalistico ideale per numerose escursioni alla scoperta di scorci mozzafiato. Il monastero, cantato dal Sommo Poeta nel Paradiso, è fortemente legato alla guida carismatica di San Pier Damiani, ispiratore della congregazione dei camaldolesi. Tra le bellezze millenarie che colpirono lo stesso Dante, spiccano la chiesa a croce latina, lo scriptorium e il chiostro, oltre ai 7 mila volumi della biblioteca, l’orto botanico e l’antica farmacia, dove acquistare prodotti naturali della tradizione. 

Sarà emozionante scivolare dolcemente lungo le pendici collinari fino a scorgere il mare dalle imponenti mura fortificate del borgo di Gradara, dove riecheggiano storie di amori tragici e struggenti che hanno fatto la storia della letteratura come quello di Paolo e Francesca, uccisi per adulterio e destinati così a volteggiare eternamente nell’Inferno dantescoL’eco della loro passione, nata leggendo insieme il “libro galeotto”risuona ancora nei corridoi del castello fino alla famosa Camera di Francesca,  tra passaggi segreti, torri merlate, affreschi e opere d’arte, come la tela di Giovanni Santi, padre di Raffaello e la pala in terracotta invetriata di Andrea Della Robbia. Le viuzze a spina di pesce del borgo sono da sempre teatro di sorprendenti rievocazioni storiche, spettacoli di falconeria, botteghe artigiane dove assaggiare prodotti tipici come i Tagliolini con la Bomba o il croccante Gradarino.

Poco distante, immancabile è la vista sull’Adriatico che si gode dal promontorio di Fiorenzuola di Focara, borgo immerso nel verdeggiante Parco Regionale del Monte S. Bartolo, ricco di sentieri suggestivi per trekking in bici o a piedi a caccia di ginestre e orchidee selvatiche. Data l’altezza delle rocce di falesia a strapiombo sul mare, l’Alighieri narra fosse luogo utilizzato dai sicari dei Malatesta per sbarazzarsi dei nemici, come ai malcapitati Guido Del Cassero e Angiolello da Carignano, “i due miglior da Fano”, come destritti dal Poeta.

Percorrendo la costa verso sud s’incontra Fano, città legata alle sorti di un altro personaggio illustre, Jacopo del Cassero, la cui anima è incontrata nel Purgatorio. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di S. Domenico, dov’è affisso un epitaffio in marmo ispirato ai versi danteschi. Testimoni dell’illustre passato della città sono la monumentale porta d’ingresso al centro storico, l’Arco romano di Augusto circondato dai Giardini del Pincio, la Rocca fortificata e la scenografica ex Chiesa di S. Francesco a cielo aperto.

Volgendo il cammmino lungo il corso del fiume Esino s’incontra Jesi, dove, nell’estate del 1472, venne pubblicata la prima edizione a stampa della Commedia, per mano del tipografo jesino Federico Dé Conti, il primo in assoluto a concepire l’idea di dare alle stampe l’opera dantesca. La capitale della Vallesina e del Verdicchio DOC ancora oggi sorprende per la secolare diffusione dell’artigianato locale, le cui arti sono tramandate nelle tante botteghe di orafi, mastri pellettieri e vetrai. Passeggiando nell’antica trama urbana, un intreccio di vicoli e piazzette, si possono ammirare maestose residenze nobiliari, come Palazzo Pianettisede della Pinacoteca civica, con i capolavori di Lorenzo Lotto, l’imponente Teatro Pergolesi, la Biblioteca Planettiana e la monumentale Piazza Federico II, dove si narra nacque il grande Imperatore, al quale Dante nei Canti X e XIII dell’Inferno dimostra ammirazione per la straordinaria abilità politica.

Sull’onda della poesia delle strofe dantesche si scorge così la bella Senigallia, con la sua Rocca Roveresca, connubio tra forza e armonia rinascimentale, e la famosa ‘Spiaggia di Velluto’, che ne fa una delle mete preferite per i bagnanti, grazie ai rinomati ristoranti e all’elegante centro storico. Da qui, in un baleno ci si trova nell’incantevole scenario naturalistico del Parco Regionale del Monte Conero, che custodisce la chiesetta di S. Maria di Portonovo a pochi metri dal mare. L’ipotesi è che qui, o nel vicino Santuario della Santa Casa di Loreto, possa avervi soggiornato in ritiro spirituale proprio il camaldolese Damiani.

Cavalcando lunghi crinali coltivati a ulivi si giunge a Fermo, città che colpi il Poeta per le particolari inflessioni dialettali degli abitanti. Così, dopo aver ammirato la straordinaria Sala del Mappamondo e l’Adorazione dei Pastori del Rubens, custodite nella pinacoteca civica, si può passeggiare sul Girifalco con l’imponente Cattedrale dell’Assunta. 

Volgendo lo sguardo a ovest si scorgeranno le colline di Urbisaglia, l’antica città di Urbs Salvia romana, trasformata in pochi secoli da importante snodo commerciale con monumentali architetture, tra cui il teatro e l’anfiteatro romano, a borgo fortificato, e per ciò ricordata nella Commedia, assieme a Senigallia, quale esempio della caducità terrena.

Giunti ai confini con il Regno, parafrasando lo stesso Dante, ci si può avventurare in un trekking fluviale in canoa alla scoperta della ricca avifauna della zona sul Fiume Tronto, che storicamente delimita il confine marchigiano, menzionato da Dante nel Paradiso per tracciare le terre su cui avrebbe governato il Re franco Carlo Martello.

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Livello di difficoltà: media
Target: Cultura
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Monastero e Abbazia della Santa Croce di Fonte Avellana
    +39.0721.730261
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Monastero e Abbazia della Santa Croce di Fonte Avellana

    Risalendo la valle del Cesano e lasciate alle spalle le colline di Pergola e Sassoferrato, si giunge ai piedi del Monte Catria, il cui versante orientale racchiude una conca avvolta da ampie faggete intorno alle quali si aprono i pascoli e i campi che circondano lo splendido complesso dell’Abbazia camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, ricordata da Dante nell’XXI Canto del Paradiso. Al posto delle originarie celle (che consistevano in capanne) sparse attorno ad una cappella, sorsero a partire dall’XI secolo numerosi edifici in pietra tra cui il chiostro, la chiesa con la cripta, la sala del Capitolo, lo splendido scriptorium, le celle dei monaci, la foresteria e la Biblioteca, nobili e austeri ambienti che si stringono attorno alla massiccia torre campanaria ed ospitano ancor oggi i monaci camaldolesi.

    Sotto la guida di San Pier Damiani, arrivato nel 1035, le diverse celle sparse vennero ricondotte sotto un’unica regola in grado di coniugare le aspirazioni alla vita eremitica con i vantaggi della vita conventuale, ma anche culturale. Alla fine del XV secolo con il Cardinale Giuliano Della Rovere, futuro Papa Giulio II, il complesso fu ampliato e ristrutturato, raddoppiando il numero delle celle dei monaci, alzando di un piano la fabbrica e realizzando finestre simmetriche lungo i muri di cortina.
    Oggi il complesso è composto da un ampio piazzale che dà accesso alla chiesa, dalla pianta a croce latina, coperta da volte a botte a sesto acuto, con presbiterio sopraelevato sulla cripta dell’XI secolo; si tratta della parte più antica del complesso architettonico, insieme al chiostro e allo scriptorium risalente al XIII secolo. Qui gli amanuensi, utilizzando la luce solare per tutta la giornata, grazie alla fitta e alta serie di ampie monofore che si aprono nella volta a botte dell’edificio, ricopiavano gli antichi manoscritti arricchendoli di artistiche miniature. Tra i pregevoli volumi ancora conservati spicca il Codice NN dell’XI secolo, primo breviario della comunità avellanita e prezioso documento dell’evoluzione delle notazioni musicali. La prestigiosa Biblioteca "Dante Alighieri", ricca di oltre 10.000 volumi, tra cui i preziosi codici miniati e antichi libri sacri, riveste un ruolo di grande importanza.
    Dal 2007 anche il Giardino Botanico del monastero è aperto al pubblico. La comunità monastica pratica l'accoglienza verso tutti, ma essa si rivolge principalmente a coloro che desiderano condividerne la preghiera e l'esperienza della ricerca di Dio. L’ospitalità dei singoli o dei gruppi (anche autogestiti) è praticata durante tutto l’anno. Non si ospitano, invece, campi scuola, scolaresche, gruppi parrocchiali sotto i 18 anni.
    Per le settimane estive gli arrivi al Monastero sono previsti nel pomeriggio della domenica alle ore 17, e le partenze al mattino del sabato dopo la prima colazione. Agli ospiti si propongono incontri di Lectio Divina e giornate di ritiro individuale.
    Il tempo è scandito della preghiera corale della comunità (Lodi, Ora media, Vespri ed Eucarestia).

  • Gradara
    0541964673 (Gradara Innova) -
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Gradara

    Gradara è conosciuta soprattutto per la sua bella Rocca e per le vicissitudini strettamente legate al suo castello, soggetto nei secoli al dominio delle famiglie Malatesta, Sforza e Della Rovere, e memorabile palcoscenico della storia d'amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, resa immortale dai versi del Canto V dell'Inferno di Dante. Gradara è Capitale del Medioevo, dell’Amore e Anima di Francesca.

    Gradara merita i prestigiosi riconoscimenti di Paese Bandiera Arancione e di Borgo più Bello d'Italia. Possiede due cinte murarie: la più esterna, scandita da torrioni e torricini quadrati merlati, fornisce un forte impatto scenografico al visitatore ed è tutt’oggi percorribile; la cinta muraria intermedia, quella che separa il borgo dalla Rocca, si raggiunge attraversando la Porta dell’Orologio e percorrendo via Umberto I sulla quale si affacciano basse palazzine con botteghe e luoghi di convivio. L'impianto originario della Rocca risale al XII secolo e furono apportati ampliamenti e modifiche sotto il dominio dei Malatesta e degli Sforza, fino a proseguire nei secoli XVIII e XIX.

    Ad oggi la struttura presenta pianta quadrata con un possente torrione poligonale sul lato nord est. Gli interni visitabili tutto l’anno sono arredati con mobili del '400 e '500 e decorati con pregevoli affreschi, particolare attenzione meritano il camerino di Lucrezia Borgia e la camera di Francesca ma soprattutto le magnifiche opere d’arte rinascimentale esposte, come la pala di terracotta invetriata di Andrea della Robbia e la famosa pala di Giovanni Santi padre di Raffaello.

    Attorno al castello si può percorrere la Passeggiata degli Innamorati o i sentieri del Bosco di Paolo e Francesca che cingono la collina, da cui si può ammirare il paesaggio rurale del pesarese, dove si mescolano campi coltivati e la vegetazione tipica della macchia mediterranea grazie ad uno spettacolare scorcio sul mare.

    Nel favoloso contesto del Borgo medievale oltre alla Rocca e ai Camminamenti di Ronda, si possono visitare altri luoghi della cultura come il Museo Storico e la sua grotta, Palazzo Rubini Vesin nuovo spazio espositivo per eventi mostre e matrimoni, il Teatro Comunale, il Teatro dell’Aria parco ornitologico e centro di falconeria, infine il percorso di street art  “Oltre le Mura”.

    Il Piatto tipico di Gradara sono i "Tagliolini con la Bomba" un piatto della tradizione contadina condito con cipolla e lardo, ma anche la Amor piada ovvero la piada marchignola da assaporare passeggiando tra le vie del borgo di Gradara, frutto della passione e della tradizione del territorio che mostra un “cuoreantico” per la sua forma romantica realizzata con pregiate farine prodotte in queste terre di confine.

    A Gradara si può acquistare il “Profumo di Paolo e Francesca” due fragranze esclusive per uomo e donna e il gioco da tavolo “Intrighi a Gradara” gioco di carte nel quale i giocatori impersonano le grandi famiglie storiche legate a Gradara e al Montefeltro.

    Sono davvero tanti gli itinerari guidati proposti per tutti colori che visitano Gradara in ogni periodo dell'anno, ma anche laboratori, servizi educativi e proposte didattiche.

    Gli eventi di rilievo che hanno luogo a Gradara nel corso dell'anno sono: 
    • Gradara d'amare (febbraio),
    • Giovedì al castello (giugno/settembre),
    • Assedio al Castello (luglio),
    • The Magic Castle Gradara (agosto),
    • Castello di Natale (dicembre).

    INFORMAZIONI TURISTICHE

    GRADARA INNOVA Tel.0541.964673 Cel.331.1520659 info@gradarainnova.com
    PROLOCO DI GRADARA Tel 0541964115 cell. 3401436396 info@gradara.org

    SITO UFFICIALE GRADARA 

    VISITE GUIDATE 
    VISITE DIDATTICHE E TURISMO SCOLASTICO
    Museo Rocca Demaniale di Gradara 


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  • Fiorenzuola di Focara

    Borgo medievale, edificato tra il X e il XIII secolo, noto a Dante Alighieri, quello di Fiorenzuola di Focara, deve la sua denominazione all’antica consuetudine di accendere fuochi atti a segnalare la posizione ai marinai, o forse alla presenza di fornacelle impiegate nella cottura di laterizi e terrecotte. Di origini antiche risalenti quando il castello e la cinta muraria (ancora oggi visibili) caratterizzavano il sistema difensivo del luogo del luogo di confine tra i Malatesta di Rimini e quelle di Pesaro. Scenari stupendi incastonati nel Parco San Bartolo possono regalare sensazioni uniche a chi decide di sposarsi in questo contesto, tra il verde della natura lussureggiante e il blu del mar Adriatico.
    Percorrendo a piedi Strada della Marina dal centro paesino, si raggiunge una piccola spiaggetta naturale, famosa per i suoi "cogoli", sassi tondeggianti modellati dal mare. 

  • Tra colline e mare: il Parco Regionale del Monte San Bartolo
    0721.268426
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Tra colline e mare: il Parco Regionale del Monte San Bartolo

    Superficie: 1.600 Istituzione: 1994

    Comuni del Parco: Pesaro, Gabicce Mare

    Il Parco è situato tra Gabicce Mare e Pesaro e presenta aspetti naturali molto suggestivi.
    Le falesie strapiombanti costituiscono un paesaggio marino particolare con la presenza di pesci fossili e rari cristalli di gesso.
    Ai piedi delle falesie corre una sottile spiaggia di ghiaie e ciottoli, formata dal franamento delle pareti sovrastanti e ricca di fossili, un tempo usati per la pavimentazione delle strade di Pesaro. Attraverso una strada panoramica si raggiungono gli antichi borghi di Gabicce Monte, Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara, Santa Marina Alta e il raccolto porticciolo di Baia Vallugola.

    La vegetazione del Monte San Bartolo è caratterizzata da boschi misti a quercia e carpino nero e da specie rare come il lino marittimo, il giunco, la carota delle scogliere e la splendente ginestra odorosa. Famoso per la presenza e la migrazione di numerose specie di uccelli, tra cui il falco pellegrino, i rapaci migratori tra cui i falchi pecchiaioli e di palude oltre ad una specie molto rara: l’albanella pallida, che viene dall’Africa per poi nidificare nell’Europa dell’est.
    Notevole dal punto di vista naturalistico è anche lo svernamento degli uccelli marini costieri, quali lo smergo maggiore, il cormorano, lo svasso maggiore e svasso piccolo e, negli inverni più freddi, l’edredone, oltre a quello di numerose specie di gabbiani, tra cui alcuni esemplari di zafferano, gavina, gabbiano corallino, gabbiano comune e quello reale. Nella zona della foce del fiume Foglia e a Baia Flaminia svernano anche l'airone cenerino, la garzetta e talvolta i cigni reali. Il parco ospita anche caprioli, volpi, tassi, istrici, donnole e ghiri.
    Cinque sentieri permettono di raggiungere piccole oasi naturali e di ammirare scorci spettacolari.

    I beni culturali non sono da meno: tra tutti spicca la Villa Imperiale, luogo di incontro di letterati e artisti tra cui Torquato Tasso e Pietro Bembo, frutto di una rivisitazione di un precedente edificio sforzesco da parte di Girolamo Genga, su commissione di Francesco Maria I Della Rovere, con uno splendido ciclo di affreschi dei fratelli Dossi, Raffaellino del Colle, il Bronzino; altri esempi di dimore nobiliari sono Villa Caprile, luogo di soggiorno di Casanova e Stendhal, edificata nel Seicento dalla famiglia Mosca e celebre per lo splendido giardino all’italiana dai divertenti giochi d’acqua, Villa Vittoria, dimora di Carolina di Brunswick e Villa Almerici.
    Non mancano neppure gli scavi archeologici: in località Colombarone sono infatti conservati i resti di una villa signorile sorta alla fine del III sec. d.C., ricca di mosaici e luogo di rinvenimento di reperti come bracciali e monete, vetri e anfore.

    L’Ente Parco organizza attività che spaziano dalle escursioni naturalistiche alle gite in motonave, alle feste e alle visite culturali.

    Idee di viaggio:

    http://www.destinazionemarche.it/un-itinerario-alla-scoperta-del-parco-san-bartolo/

    Info
    Museo Paleontologico
    ‘’Lorenzo Sorbini’’
    P.zza Dante Alighieri 1,
    61010 Fiorenzuola di Focara, (PU)
    Tel. 0721 268426

  • Fano
    0721.887 314/617/312
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fano

    Fano è una nota località balneare nel nord delle Marche, famosa per il suo Carnevale, il più antico d'Italia, che si festeggia con carri allegorici, maschere e costumi. Tra gli elementi tipici che caratterizzano il Carnevale di Fano vi sono: il getto, ovvero il lancio di quintali di dolciumi dai carri allegorici, la Musica Arabita, un gruppo di musicisti che oltre ai normali strumenti utilizza oggetti di vario genere per produrre la musica, e le sfilate dei carri, imponenti costruzioni di cartapesta e gommapiuma alte sino a 16 metri e che percorrono circa 2 km. 

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    Il litorale si suddivide in Lido e Sassonia (Fano Nord, Sassonia Nord e Torrette sono Spiagge Bandiere Blu 2019)entrambi con coste basse, la prima è sabbiosa, mentre la seconda ghiaiosa. Lido e Sassonia sono spiagge a misura di bambino, grazie anche alla presenza di gonfiabili e alle numerose attività che vengono organizzate sul lungomare. La costa meridionale si suddivide, invece, in Torrette (Bandiera Blu 2019), Ponte Sasso e Metaurilia, quest'ultima fondata dopo un'opera di bonifica del territorio nel 1938.
    Svariati sono i campeggi che si trovano lungo la Statale Adriatica da Fano a Marotta di Mondolfo. 

    Sul lungomare è in funzione la lunga pista ciclabile della costa adriatica, che collega Fano a Pesaro per dodici chilometri.
    A Fano è presente un importante porto peschereccio, inoltre, gli amanti del turismo nautico possono contare sull'attrezzato porto turistico di Marina dei Cesari, una darsena moderna e funzionale dove ormeggiano numerose imbarcazioni.

    COSA VISITARE
    Nel centro storico l’attrazione di maggiore interesse è il monumentale Arco di Augusto, da sempre simbolo della città di Fano e porta dell’antica Via Flaminia: costruito sul punto in cui la via Flaminia s'innesta nel decumano massimo della città, il monumento si data, tramite l'iscrizione del fregio, al 9 d.C.

    Altri siti da non perdere sono la cinquecentesca Fontana della Fortuna e l'ottocentesco Teatro della Fortuna, con sala a ferro di cavallo, tre ordini di palchi, loggione a balconata e capace di 595 posti. Di grande rilievo anche la Rocca Malatestiana, delimitata da cortine scarpate con robusti torrioni angolari ma ormai priva del suo mastio; la Corte Malatestiana, sede del Museo Civico e della Pinacoteca, che vanta tra le altre, opere del Domenichino, Guido Reni, Guercino, Giovanni Francesco Guerrieri, Mattia Preti; la Cattedrale, che conserva un pulpito e la barocca Cappella Nolfi del XVII secolo; la Chiesa di Santa Maria Nuova; la Chiesa barocca di San Pietro in Valle; la Chiesa di Sant’Agostino e le Tombe dei Malatesta, un vero e proprio capolavoro di arte neogotica, ospitate nel sottoportico della Chiesa di San Francesco.

    Da visitare, nei dintorni della città, il caratteristico Eremo camaldolese di Monte Giove.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Tra le specialità gastronomiche da non perdere è il brodetto alla fanese, piatto tipico della cucina marinara dell’Adriatico.
    Famosa è la Moretta fanese, drink a base di caffè, rum, anice e cognac, che ebbe origine tra i marinai e pescatori del porto, che prendevano bevande corrette e molto calde per scaldarsi e rinvigorirsi prima di andare in mare.

    Oltre al Carnevale, gli eventi di maggior rilievo che hanno luogo a Fano nel corso dell’anno sono la Fiera Mercato dell’Antiquariato, che tradizionalmente si svolge la seconda domenica di ogni mese e il sabato precedente, Fano Jazz by the sea (luglio), Fano dei Cesari, rievocazione storica della Fano romana (luglio) e il Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce (settembre).

  • Senigallia
    Centro IAT: 071.7922725
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Senigallia

    Senigallia sorge sulla costa medio-adriatica alla foce del fiume Misa a circa 25 km da Ancona e a circa 32 km da Pesaro.
    Il suo territorio è prevalentemente pianeggiante, ma circondato da colline degradanti verso il mare; il centro storico ricalca l'impostazione urbanistica della città romana che fu fondata su una collina a sud del fiume Misa. 

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    La cittadina vanta la famosa spiaggia detta di velluto, con i suoi 13 chilometri di sabbia finissima, interrotti solo dai lunghi moli del porto e dalla suggestiva Rotonda a Mare, edificata nel XIX secolo per scopi idroterapici e ricreativi e oggi sede di mostre ed eventi.
    Il lungomare è caratterizzato dalla presenza di numerosi stabilimenti balneari attrezzati con campetti di beach volley, calcio, tennis e giochi per bambini.

    Le spiagge di Senigallia si fregiano anche della Bandiera Verde concessa alle località adatte ai bambini e sul lungomare è attiva da qualche anno la Bibliomobile, ovvero la biblioteca comunale che porta libri in spiaggia per il prestito.
    Per i bambini sono previste letture e animazioni da parte di veri e propri specialisti dell’intrattenimento.
    Il Lungomare principale è affiancato da una pista ciclabile dove poter pedalare o pattinare in tutta tranquillità.
    Nei pressi di Senigallia, quale naturale prolungamento del suo arenile, si trova la località di Marzocca, caratterizzata da una spiaggia prevalentemente sassosa.  
    Le spiagge bandiere Blu sono quelle di Levante e di Ponente.
    Inoltre il Porto della Rovere è Approdo Bandiera Blu.

    COSA VISITARE
    Il monumento simbolo della città è la Rocca Roveresca, splendido esempio di architettura militare quattrocentesca, fatta costruire da Giovanni della Rovere, nominato signore di Senigallia da Papa Sisto IV.

    Da visitare sono: il Palazzo del Duca, impreziosito al suo interno dallo splendido soffitto a cassettoni dipinto da Taddeo Zuccari; il Palazzetto Baviera, dove si ammirano splendidi stucchi risalenti al 1590, opera del celebre plastificatore urbinate Federico Brandani; i Portici Ercolani, che costeggiano la riva destra del Misa con una suggestiva sequenza di centoventisei arcate in pietra d’Istria, costruiti per accogliere i tanti mercanti che giungevano in città in luglio in occasione della celebre fiera franca della Maddalena; il Foro Annonario, struttura neoclassica in laterizio a pianta circolare, costruito nel 1834 su disegno dell’architetto Pietro Ghinelli, sede del mercato cittadino e suggestivo scenario di spettacoli e concerti in estate; laChiesa della Crocedove si può ammirare la Sepoltura di Cristo di Federico Barocci.

    Interessanti sono: il Museo d'Arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia, che conserva alcune opere di fotografi contemporanei tra cui quelle di Cavalli e Giacomelli, interpreti e fondatori della Scuola fotografica Misa, sorta a Senigallia negli anni '50, la Pinacoteca diocesana di Arte Sacra, il Museo dedicato a Papa Pio IX all’interno della sua casa natale.
    L’area archeologica La Fenice documenta la consistenza dell’insediamento di Sena Gallica, prima colonia romana sull’Adriatico.
    A 3 chilometri dal centro storico, il Convento di Santa Maria delle Grazie ospita il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi. Nell'omonima chiesa è invece custodita una tavola del Perugino.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Senigallia rientra fra le capitali della ristorazione italiana: innumerevoli  sono i  locali cittadini che compaiono nelle più note guide all’ospitalità: Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, senigalliesi doc, sono chef di fama internazionale.

    L’offerta turistica è arricchita da eventi e manifestazioni che vengono organizzate per tutta l’estate: dai classici spettacoli pirotecnici sul mare, alla folkloristica Fiera di Sant’Agostino che anima il centro storico di Senigallia negli ultimi giorni di agosto, portando in città più di 500 espositori.

    Imperdibile è l’appuntamento con il Summer Jamboree, il festival internazionale dedicato alla musica e alla cultura dell’America degli anni ’40 e ’50, con una settimana di concerti delle band più note del genere, un fantastico mercatino vintage e sfilate di moto ed auto datate anni ’40-’50.

    Tra gli eventi ricordiamo anche: la Festa della Musica, che si tiene a giugno, il CaterRaduno, con numerosi appuntamenti musicali e teatrali; Pane Nostrum, festa internazionale del pane, che si svolge ogni anno a settembre.   

    About Us
    Senigallia raccontata dai blogger di #IloveSenigallia:

    Oh my Yogi – Bettina Janssen (Planet 
    BackPack – Off the Path )

    http://www.off-the-path.com/2014/06/trip-to-italy-senigallia/

    The Travel Tester – Nienke Krook
    http://www.thetraveltester.com/people-of-senigallia-italy/
    https://www.youtube.com/watch?v=ZmJuTa79yzA
    http://www.thetraveltester.com/food-in-senigallia/
    http://www.thetraveltester.com/senigallia-italy/

    Dream Euro Trip – Dj Yabis
    http://www.dreameurotrip.com/reasons-why-i-love-senigallia/
    http://www.dreameurotrip.com/senigallia-corinaldo-photos/

  • Abbazia di Santa Maria di Portonovo
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Abbazia di Santa Maria di Portonovo

    Perfettamente inserita nel paradiso naturale del Monte Conero, questa chiesa sovrasta la scogliera di bianco calcare su cui è arroccata.
    In armonia con l'ambiente circostante, parzialmente nascosta nel verde, è un vero e proprio gioiello dell'architettura romanica, realizzato in blocchetti lavorati di calcare del Conero. La pianta a croce greca è divisa in cinque navate, la cupola risulta divisa in due parti, il tiburio e il tamburo sono quadrati, la principale fonte di luce è rappresentata dalle caratteristiche bifore.

    L'apertura dell'Abbazia è effettuata da volontari di Italia Nostra

  • Loreto e la Santa Casa
    071.750561
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Loreto e la Santa Casa

    Loreto deve la sua fama al Santuario che è stato per secoli ed è ancora oggi uno dei luoghi di pellegrinaggio tra i più importanti del mondo cattolico.
    La città, circondata da una cinta muraria eretta a partire già dal XIV secolo come difesa, soprattutto dalle incursioni turche, si è sviluppata intorno alla nota Basilica che ospita la celebre reliquia della Santa Casa di Nazaret dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque e visse e dove ricevette l'annuncio della nascita miracolosa di Gesù. La Storia del Santuario inizia nel sec. XIII (10 dicembre 1294) con l'arrivo della casa abitata dalla famiglia della Vergine Maria a Nazaret. Questa preziosa reliquia fu portata in Italia dopo la caduta del regno dei crociati in Terra Santa. Gli studi recenti delle pietre e dei graffiti e di altri documenti, purificando la tradizione da elementi leggendari, confermano e attestano l'autenticità della Santa Casa.

    COSA VISITARE
    La Basilica è stata elevata fino al tamburo da Giuliano da Maiano e voltata nella calotta da Giuliano da Sangallo. Tra il 1610 e il 1615 fu affrescata dal Pomarancio. Deperiti quegli affreschi e staccate alcune loro porzioni, la cupola fu nuovamente dipinta da Cesare Maccari tra il 1895 e il 1907. L’edificio fu completato con la costruzione del campanile ad opera del Vanvitelli.
    Un ricco e sontuoso recinto marmoreo riveste la Santa Casa e fu progettato dal Bramante ma edificato dal Sansovino. Fra le cappelle e le sacrestie, sono notevoli: la Sacrestia di S. Giovanni o del Signorelli per gli affreschi di Luca Signorelli, e la Sacrestia di San Marco o del Melozzo per i meravigliosi affreschi di Melozzo da Forlì. La volta della Sala del Tesoro è decorata con affreschi raffiguranti scene della vita della Madonna, eseguite nel 1605-1610 dal Pomarancio.

    Il santuario di Loreto è un bellissimo esempio di basilica fortezza, caratterizzata da camminamenti di ronda, torrioni, corpi di guardia e sistemi difensivi piombanti. Il lato nord est di Piazza della Madonna è chiuso dal grandioso Palazzo Apostolico, che ospita il Museo dell’Antico Tesoro del santuario. Fra i vari oggetti d'arte spiccano le pregevoli tele di Lorenzo Lotto, la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e i dieci arazzi raffaelleschi. Al centro della piazza si staglia la mirabile Fontana Maggiore, capolavoro barocco di Carlo Maderno e Giovanni Fontana. Sul lato sinistro del sagrato si scorge il monumento a Papa Sisto V.

    L'Aeronautica Militare è profondamente legata alla città: attualmente Loreto è sede della Scuola Lingue Estere Aeronautica Militare; la Madonna di Loreto è stata infatti proclamata patrona dell’Aviazione da Papa Benedetto XV nel 1920.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Uno dei piatti tipici di Loreto è il coniglio in porchetta, a cui si accompagna il vino Rosso Conero DOC.

    La Rassegna Internazionale di Musica Sacra si svolge la settimana successiva alla Pasqua e vede la partecipazione delle più qualificate corali provenienti da tutto il mondo. La notte del 9 dicembre, in occasione della "Festa della Venuta", che ricorda il trasporto a Loreto della casa della Madonna, le campagne intorno a Loreto si accendono di fuochi e tutte le campane suonano a festa. Il giorno 10 dicembre la festa religiosa culmina con la celebrazione in Basilica del Solenne Pontificale.


  • Jesi città di Federico II, di G.B. Pergolesi e del Verdicchio
    0731 538420 - 0731.5381
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Jesi città di Federico II, di G.B. Pergolesi e del Verdicchio

    Jesi è situata nella valle bassa del fiume Esino ed è la città più importante della Vallesina. È la terza maggiore città della provincia di Ancona, dopo il capoluogo e Senigallia.
    Nel1969 è stata segnalata dall'UNESCO come "città esemplare" per l'integrazione architettonica dei suoi vari strati storici.

    COSA VISITARE
    La cinta muraria, perfettamente conservata, fu edificata sul precedente tracciato romano tra il XIII e il XIV secolo. Dotata di porte, torrioni quadrati, poligonali e cilindrici e cortine coronate da beccatelli, fu ampliata dal grande architetto militare Baccio Pontelli nel Quattrocento.

    In Piazza Federico II, l’area dell’antico foro romano, dove nacque l’imperatore Federico II di Svevia il 26 dicembre 1194, si erge la Cattedrale di San Settimio.
    Nei pressi sono situati l’ex chiesa di San Floriano, ora adibita a Teatro Studio, e il Museo Diocesano, allestito all'interno di Palazzo Ripanti.

    In Piazza Ghislieri si trova il Museo Federico II Stupor Mundi, primo grande museo multimediale dedicato alla figura dell'imperatore di Svevia, che attraverso sedici sale tematiche racconta la vita e le gesta di Federico II.

    In Piazza Colocci, si erge il Palazzo della Signoria, della fine del sec. XV, capolavoro di architettura civile rinascimentale, progettato da Francesco di Giorgio Martini, che ospita la Biblioteca Planettiana e l’Archivio storico comunale.
    Notevole è la Sala Maggiore, con soffitto ligneo del ‘500 e antica scaffalatura del ‘700 proveniente da Palazzo Pianetti Vecchio di via Valle, oggi sede dello Studio per le Arti della Stampa.

    In Piazza della Repubblica prospetta il Teatro Pergolesi, originariamente denominato “della Concordia”, edificato tra il 1790 e il 1798. e dedicato al noto compositore Giovan Battista Pergolesi, nato a Jesi nel 1710.
    Nella parallela di Corso Matteotti, in via XV Settembre, si erge Palazzo Pianetti (sec. XVIII), con giardino all’italiana, sede della Pinacoteca Civica, che vanta un consistente gruppo di opere di Lorenzo Lotto e una magnifica Galleria a stucchi Rococò.
    Degna di nota è la Chiesa di San Nicolò, lungo Corso Matteotti, la più antica di cui si conservi memoria scritta, di origine romanica ma rimodellata in forme gotiche.
    Fuori dalla cinta muraria sorge la Chiesa benedettina di San Marco, del sec. XIII, in stile gotico.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Il prodotto tipico della zona è il vino Verdicchio dei Castelli di Jesi, uno dei vini DOC più famosi e conosciuti delle Marche; il vino Verdicchio Castelli di Jesi Riserva è anche riconosciuto DOCG.
    Tra i vini rossi si segnala il vino Doc Lacrima di Morro d’Alba, prodotto nel territorio del comune di Morro d’Alba .
    Un vino tradizionale dello jesino è il vino di visciola, bevanda alcolica, dolce e aromatizzata, ottenuta da ciliegie selvatiche fatte fermentare nel vino rosso.

    La lonza di fico, una leccornia di fichi essiccati, noci, mandorle e sapa, è una golosa specialità locale.
    L’Enoteca Regionale, ubicata presso Palazzo Pianetti, è un centro di promozione e degustazione di vini tipici e delle prelibatezze della zona; nello stesso Palazzo ha sede Italcook, una scuola italiana di cucina.

    Tra gli eventi di rilievo che hanno luogo a Jesi durante l’anno si segnalano: il Monsano Folk Festival in agosto, il Festival Pergolesi Spontini in autunno, la Fiera di San Settimio a settembre e la rievocazione storica del Palio di San Floriano, la prima settimana di maggio, in occasione del quale la città si tuffa nel medioevo e nel pomeriggio del Palio stesso, con l'annuncio dell’araldo banditore, si dà il via ad un ricchissimo calendario di appuntamenti con la storia.

  • Fermo
    0734.227940
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fermo

    Fermo sorge sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo (319 m s.l.m.), così denominato sin dal tempo degli antichi Romani probabilmente perché di formazione prevalentemente tufacea.
    La città si presenta oggi divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle Sabulo, rimasta quasi intatta nei secoli con il suo splendido aspetto medioevale, ed una parte nuova.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    Fermo ha 3 km di litorale a sud di Porto San Giorgio (località Marina Palmense - Bandiera Blu 2017) e 4 km di litorale a nord (località Lido di Fermo - Bandiera Blu 2017, Casabianca e Lido San Tommaso). 
    Le spiagge di Lido di Fermo e Marina Palmense sono di sabbia e ghiaia; nella zona sorgono numerosi campeggi, villaggi turistici e appartamenti per vacanze.
    L’area è tranquilla e dotata di attrezzature turistiche con impianti sportivi, bar, ristoranti e discoteche.
    Le due località, direttamente sul mare, sono circondate da verdeggianti e rigogliose colline che le proteggono dai venti e ne rendono mite il clima.
    È presente una pista ciclabile che parte da Località Casabianca di Fermo e arriva fino a località San Tommaso.

    COSA VISITARE
    Il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo, già Piazza Grande, dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica (con importanti dipinti di scuola veneziana e marchigiana, oltre alla "Natività" del Rubens) e la Sala del Mappamondo (che prende il nome dal mappamondo disegnato dal cartografo Moroncelli di Fabriano nel 1713); all'interno della stessa struttura è ospitata la sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni". Altri edifici di notevole interesse circondano la piazza: il Palazzo degli Studi, che ospita la biblioteca comunale “Spezioli”, tra le più importanti e insigni per consistenza in Italia, e il Palazzo Apostolico, eretto nel 1532 come residenza dei governatori e dei legati pontifici.

    Fermo custodisce un preziosissimo teatro storico, il Teatro dell'Aquila, che si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche. 

    Testimonianza della Fermo romana sono le cisterne romane, un'opera edilizia ipogea di età augustea (40 d.C.), della superficie di circa 2.000 metri quadrati, divise in 30 camere poste su 3 file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua.

    Salendo in cima al colle Girfalco si raggiunge la Cattedrale, che conserva la stupenda facciata romanico-gotica del 1227.
    Da non perdere sono: la Chiesa di San Francesco, che conserva resti di affreschi di Giuliano da Rimini, uno dei più importanti seguaci di Giotto; la Chiesa concattedrale di San Domenico, la cui edificazione iniziò nel 1233 sull’area stessa dove sorgeva la chiesa di San Tommaso di Canterbury; la Chiesa di Sant’Agostino, uno degli edifici religiosi più conosciuti nel territorio di Fermo, impreziosita da affreschi di scuola giottesco-riminese, fabrianese e bolognese.
    Da non perdere la sede museale di Palazzo Paccarone, con il Museo di Scienze "Tommaso Salvadori", che include la collezione ornitologica, e il Museo Polare Silvio Zavatti.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    I più noti prodotti tipici del fermano sono la caciotta del fermano, il ciauscolo e il vino cotto.

    Il frustingo è il dolce natalizio tipico di Fermo: l’impasto è a base di fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto, aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi  e spezie come la cannella e la noce moscata.
    L’evento di maggior rilievo di Fermo è la Festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto, data in cui si svolge il Palio della Cavalcata dell'Assunta a partire dal 1982. 

    Durante l'anno il Festival Tipicità celebra i sapori e altre eccellenze del Made in Marche.

  • Urbisaglia
    0733.50124
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Urbisaglia

    Urbs Salvia fu un’antica e grande città del Piceno, colonia e municipio romano. Oggi Urbisaglia, su cui sventola la Bandiera Arancione, è una cittadina che domina la valle del Fiastra, cinta da mura, degna erede di quella lontana e gloriosa città romana di cui ritroviamo ricca testimonianza nel Parco archeologico. Riconosciuto come Parco archeologico regionale nel 1994, si estende per circa 40 ettari ed è il più importante e spettacolare delle Marche. Il percorso di visita scende lungo il declivio della collina, attraverso un comodo tracciato di circa un chilometro. Si può così cogliere nella sua interezza la struttura della città romana, che digrada a partire dal colle di San Biagio fino a raggiungere, articolandosi in una serie di terrazzi naturali, il fondovalle pianeggiante, delimitato a est dalla scarpata sul fiume Fiastra. Sono visitabili il Serbatoio, il Teatro, l'Edificio a nicchioni, il complesso Tempio-criptoportico dedicato alla Salus Augusta e l'Anfiteatro fatto costruire da Lucio Flavio Silva. Ben visibile anche la cinta muraria, conservata per parecchie centinaia di metri su tre dei suoi quattro lati.

    Nel paese attuale, fondato nel Medioevo sulla collina sovrastante, di notevole interesse è la Rocca, costruita tra il XIII e il XV sec., di forma trapezoidale con quattro torri e un mastio con merli ghibellini. Nei pressi si trova la Chiesa dell’Addolorata, con un portale di origine romana e affreschi del primo Cinquecento e la Collegiata di San Lorenzo, costruita tra il 1790 ed il 1812, a pianta centrale ottagonale e con cappelline radiali. Da non perdere sono: il Sacrario ai caduti di tutte le guerre, il Museo delle armi e delle uniformi militari e il Museo archeologico statale.

    Poco lontano dal centro abitato sorge l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, con la chiesa, dalle forme architettoniche cistercensi, il Monastero e il palazzo dei principi Giustiniani Bandini, che nel 1773 subentrarono ai monaci cistercensi nel possesso delle terre. L’abbazia è oggi sede della Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, che copre 1.825 ettari di terra, e mette a disposizione dei visitatori, oltre ad ampi e accoglienti spazi verdi, numerose strutture tra cui il Museo della Civiltà Contadina, il Museo Archeologico ed il Museo del Vino. Nella riserva si possono percorrere tre sentieri: “La Selva”, “Il Lago e le Vene”, “Il bosco e il fiume”.

    Tra i prodotti tipici del territorio ricordiamo il vino Rosso Piceno DOC, la carne IGP, il miele e la birra artigianale.

  • Patrick Rafting Center
    Il "Patrick Rafting Center" di Patrick Carafa Group propone il Fiume Tronto <<Tru-entum - corrente impetuosa>> (classe II). Il fiume segna il confine tra le Marche e l'Abruzzo nascendo dai Monti della Laga.

    Il programma prevede: rafting trip nella prima parte navigabile, pocket lunch sulla riva del fiume, rafting trip fino allo sbocco in mare, barbeque al mare.

    Il programma può essere modificato. Include: Rafting Trip, guide rafting, attrezzatura di sicurezza secondo il tipo e le condizioni del fiume quali caschi e salvagenti; Transfer & drivers.Pocket lunch e BBQ. Non include: Trasporto per la partenza, assicurazione, attrezzatura propria termico-igienica per l'attività (Muta, spryjacket, calze in neoprene, scarpe), e tutto quanto non è menzionato in "INCLUSO".

    INDICAZIONI: non è fornita alcuna copertura assicurativa. Per coloro che svolgono attivita' quotidiane particolari,da indicare all'organizzazione,è consigliabile stipulare una polizza per esperienze quali il rafting e similari che comprendano il trasporto in elicottero. Attrezzature personali quale muta,giacca d'acqua impermeabile,calzari e/o altro materiale per il personale confort termo-igienico, saranno valutati dall'organizzazione, in accordo con le condizioni climatiche,di quelle fluviali e del tipo di fiume. L'equipaggiamento di sicurezza quale salvagenti(ausilio al galleggiamento) e caschi sono forniti in accordo con il tipo di fiume e le condizioni dello stesso. Sono obbligatori:costume e/o boxer,shorts,pants;t-shirt;scarpe sportive con suola rigida, tutto da poter bagnare.
    La prenotazione implica l'accettazione delle indicazioni di cui sopra.

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