Indietro Urbino città  UNESCO e patria di Raffaello

Urbino città  UNESCO e patria di Raffaello

Capitale del Rinascimento

Urbino è uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui ancora oggi conserva appieno l'eredità architettonica; dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell'umanità UNESCO

‘Palazzo in forma di città’ lo definì Baldassarre Castiglione, impressionato dalla reggia dove dimorò Federico da Montefeltro. Caratteristico per i suoi Torricini, il palazzo è sede della Galleria Nazionale delle Marche: la splendida cornice architettonica degli interni creati dall’architetto dalmata Luciano Laurana, ospita una delle più belle e importanti collezioni d'arte del Rinascimento italiano. Sono presenti splendide pitture di artisti quali Raffaello, come La MutaPiero della Francesca di cui spicca la famosa Flagellazione di Cristo, ma anche Paolo UccelloTiziano e Melozzo da ForlìLo studiolo del duca Federico, custodisce pregevoli stucchi ed è rivestito, nella fascia inferiore, di legni intarsiati su disegni di Sandro Botticelli, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante

Ma l’intera città è un autentico connubio di arte e storia, dove s’incontrano altri importanti edifici da visitare: la Casa Museo di Raffaello Sanzio, dove visse il celebre pittore; il Duomo realizzato in stile neoclassico, che contiene alcune tele di Federico Barocci, e l'annesso Museo Diocesano Albani; il Teatro Sanzio, sorto verso la metà del XIX secolo; l’Oratorio di San Giovanni, dove è possibile ammirare un imponente ciclo d'affreschi realizzati dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche; l’Oratorio di San Giuseppe, dove è conservato il complesso scultoreo raffigurante la Natività di Cristo, opera di Federico Brandani e pregevoli decorazioni ed opere d'arte nella prima metà del XVIII secolo; il Mausoleo dei Duchi, che fa parte di un complesso conventuale a cui è annesso il cimitero cittadino.

Situata poco fuori della cinta muraria della città, si erge maestosa la Fortezza Albornoz, realizzata nella seconda metà del XIV secolo per volontà del cardinale Egidio Alvares de Albornoz, con funzione spiccatamente difensiva, in quanto la rocca preesistente non era ritenuta più adatta alla città.

 

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Livello di difficoltà: media
Target: Benessere
Stagionalità: Inverno

Le tappe dell'itinerario

  • Urbino città UNESCO e patria di Raffaello
    0722.3091
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Urbino città UNESCO e patria di Raffaello

    Urbino è uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui ancora oggi conserva appieno l'eredità architettonica; dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell'umanità UNESCO. È sede di una delle più antiche ed importanti università d'Europa, fondata nel 1506.

    COSA VEDERE
    Palazzo Ducale è uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell'intero Rinascimento italiano. "Palazzo in forma di città" lo definì Baldassarre Castiglione, impressionato dalla reggia dove dimorò Federico da Montefeltro. Il palazzo, caratteristico per i suoi torricini, è sede della Galleria Nazionale delle Marche: la splendida cornice architettonica degli interni, creati dal Laurana, ospita una delle più belle ed importanti collezioni d'arte del Rinascimento italiano.
    Sono presenti splendide pitture di artisti quali Raffaello, Piero della Francesca, di cui spicca la famosa Flagellazione di Cristo, Paolo Uccello, Tiziano e Melozzo da Forlì.
    Lo studiolo del duca Federico, all’interno del Palazzo, custodisce un pregevole soffitto a cassettoni ed è rivestito nella fascia inferiore di legni intarsiati da Baccio Pontelli su disegni di Sandro Botticelli, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante

    Tra gli edifici di architettura civile e religiosa si segnalano: la Casa Museo di Raffaello Sanzio, dove visse il celebre pittore; il Duomo realizzato in stile neoclassico, che contiene alcune tele di Federico Barocci, e l'annesso Museo Diocesano Albani; il Teatro Sanzio, sorto verso la metà del XIX secolo, sul bastione della Rampa elicoidale; l’Oratorio di San Giovanni, dove è possibile ammirare un imponente ciclo d'affreschi realizzati dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche tra il 1415 e il 1416; l’Oratorio di San Giuseppe, dove è conservato il complesso scultoreo raffigurante la Natività di Cristo, opera di Federico Brandani e pregevoli decorazioni ed opere d'arte nella prima metà del XVIII secolo, grazie alle committenze e alle donazioni di vari membri della famiglia Albani; il Mausoleo dei Duchi, che fa parte di un complesso conventuale a cui è annesso il cimitero cittadino, è situato poco fuori della cinta muraria della città, venne realizzato, probabilmente, da Francesco di Giorgio Martini nella seconda metà del XV secolo per volere del duca Federico III da Montefeltro, per ospitare la propria tomba e quelle dei suoi successori, ovvero Guidobaldo I Da Montefeltro, ultimo duca della dinastia; il collegio Raffaello, istituito per volere di Papa Clemente XI agli inizi del XVIII secolo, che ospita la sala del consiglio comunale, alcuni uffici della Prefettura e il museo del Gabinetto di Fisica dell'Università; la Fortezza Albornoz, realizzata nella seconda metà del XIV secolo per volontà del cardinale Egidio Alvares de Albornoz.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Tra le specialità locali, rinomata è la "Casciotta d'Urbino", riconosciuto prodotto DOP: si tratta di un formaggio a pasta semicruda da tavola, realizzato sin dall'antichità. Gustosissima è anche la crescia urbinate, definita anche crescia sfogliata, una sorta di focaccia che si mangia calda con salsiccia, erbe di campo, prosciutto, lonza o formaggio.

    Gli eventi di maggior rilievo che hanno luogo a Urbino durante l’anno sono il Festival di Musica Antica (luglio), la Festa del Duca (agosto) e la Festa dell’Aquilone (settembre).

  • Palazzo Ducale
    0722 2760
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Palazzo Ducale

    Federico da Montefeltro, valoroso capitano di ventura e illuminato mecenate, signore del Ducato dal 1444 al 1482, volle la realizzazione di quella che ancora oggi è considerata una delle più belle opere del Rinascimento: il Palazzo Ducale di Urbino. Nonostante la scarsità di documenti che attestino la nascita e lo sviluppo di questa maestosa costruzione, è riconosciuto dagli studiosi che vi parteciparono alcuni fra gli artisti più grandi dell'epoca. Fra le innumerevoli maestranze che furono impiegate per la costruzione, spiccano i nomi di tre architetti: il fiorentino Maso di Bartolomeo, il dalmata Luciano Laurana, il senese Francesco di Giorgio Martini e di diversi decoratori e artisti che resero il palazzo della città di Urbino un punto focale del Rinascimento Italiano. Il Palazzo Ducale ebbe diverse fasi di sviluppo; il nucleo più antico, (conosciuto come l'appartamento della Jole) fu edificato per volontà del conte Guidantonio, padre di Federico. Si affaccia con il suo lato lungo su piazza del Rinascimento ed è stato il punto di partenza per l'ampliamento e l'assetto successivo del palazzo. A Luciano Laurana si devono la facciata con i suggestivi torricini, lo studiolo, e numerosi ambienti del piano nobile. Intorno al 1474, l'architetto senese Francesco Di Giorgio Martini sostituì Laurana nell'ultimazione delle parti incompiute e progettò il complesso impianto idrico, all'avanguardia per l'epoca. Con l'architetto senese, il Palazzo conobbe il suo massimo splendore. Durante il XVI secolo, con la successione della famiglia Della Rovere ai Montefeltro, il palazzo subì ulteriori ampliamenti con l'aggiunta del secondo piano nobile.
    Il Palazzo Ducale di Urbino ospita la Galleria Nazionale delle Marche.

  • Galleria Nazionale delle Marche
    07222760; 0722322625
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Galleria Nazionale delle Marche
    La Galleria Nazionale delle Marche è ospitata nel Palazzo Ducale, straordinaria dimora principesca del Quattrocento, voluta dal duca Federico da Montefeltro (1422 - 1482) signore della città di Urbino dal 1444 al 1482 "gloriae ac posteritati suae". Un "palazzo in forma di città", come lo definì Baldassarre Castiglione, che rispecchia la personalità guerriera ed al tempo stesso illuminata e colta del suo Signore. Vi lavorarono gli architetti Luciano Laurana (1420 - 1479), autore del superbo cortile e della facciata serrata tra i due slanciati torricini, e Francesco di Giorgio Martini (1439 - 1502) che ideò il prospetto principale, la cosiddetta "facciata a due ali". Un primo gruppo di opere, proveniente dagli edifici delle corporazioni religiose soppresse, venne a costituire nel 1861 il nucleo principale della Galleria che, considerata una delle più preziose raccolte d'arte in Italia, fu istituita nel 1912, sotto la direzione di Lionello Venturi, l'allora soprintendente, con l'intento di raccogliere, custodire e valorizzare gli oggetti d'arte provenienti dall'intero territorio regionale. Il percorso, all'interno del Palazzo, oltre a condurre il visitatore in ambienti di grande suggestione, tra cui lo "Studiolo del Duca", la "Cappellina del Perdono" e il "Tempietto delle Muse", lo avvicina alle numerose testimonianze della civiltà figurativa urbinate, e a capolavori assoluti come La profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello (1397-1475), La Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca (1415/20-1492), la Pentecoste e la Crocefissione di Luca Signorelli (1441/50-1523), La Muta di Raffaello (1483 - 1520); l'Ultima Cena e la Resurrezione di Tiziano (1487/88-1576), l'Assunzione della Vergine di Federico Barocci (1535 - 1612); la Madonna col Bambino e Santa Francesca Romana di Orazio Gentileschi (c.1563 - 638 o 46). Di recente acquisizione la Collezione Volponi donata dallo scrittore urbinate che comprende, tra l'altro, dipinti del Trecento bolognese e tele del Seicento marchigiano. Importanti le raccolte di disegni e incisioni, la collezione di ceramiche e maioliche dei secoli XV e XVI e il misterioso dipinto della Città ideale (1480 c.) che, assieme alle due "Prospettive" conservate una nella Walters Art Gallery di Baltimora e l'altra nello Schloss Museum di Berlino, costituì, come afferma Maria Grazia Ciardi Duprè, il punto di partenza di alcuni fra i maggiori problemi prospettici, urbanistici, di architettura e di spazio che, nel passaggio dal primo al secondo Rinascimento, fondarono la civiltà moderna. Dopo gli ultimi restauri, è possibile visitare anche i sotterranei del Palazzo con la neviera, la selleria, la lavanderia, la cucina, la stalla ed il bagno del Duca.
    Per info e orari visita la pagina dedicata della Galleria Nazionale delle Marche
  • Raffaello Sanzio - La Muta
    0722.322625
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Raffaello Sanzio - La Muta
    Galleria Nazionale delle Marche
    olio su tavola, 64 x 18 cm
    1507-1508.

    L’opera fu conservata agli Uffizi fino al 1926 quando venne definitivamente trasferita presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. L’assenza di notizie certe circa l’origine dell’opera ha reso controversa l’identificazione del ritratto che, secondo le ultime ipotesi, apparterrebbe a Giovanna Feltria della Rovere, figlia di Federico da Montefeltro e madre di Francesco Maria, erede del Ducato di Urbino dopo la morte di Guidobaldo da Montefeltro nel 1508.
    L’opera corrisponderebbe alla parentesi fiorentina di Raffaello, periodo durante il quale il giovane urbinate assimilò gli insegnamenti della ritrattistica leonardesca, evidente nell’impostazione di tre quarti della figura con il capo rivolto verso l’osservatore , nell’impianto formale e compositivo oltre che nella resa dei soggetti, caratterizzati da una complessa e sottile resa psicologica accentuata dal rapporto tra la figura e lo sfondo scuro. Da notare  il dettaglio della mani appoggiate sul bordo inferiore, come se combaciasse con un ipotetico parapetto, colte in un gesto inquieto. L’opera, per la sua espressione intensa ed enigmatica, è uno dei più importanti esempi della ritrattistica raffaellesca.
  • Raffaello Sanzio - Madonna col Bambino

    Il riferimento più antico allo splendido affresco della Madonna col Bambino (affresco staccato a massello, 97 x 67 cm.), conservato in Casa Santi a Urbino, risale al ‘600 quando l’architetto Muzio Oddi, nuovo proprietario della casa, menzionò l’opera nelle sue memorie olografe.
    Ritenuta inizialmente opera di Giovanni Santi, la maggior parte della critica condivide oggi l’attribuzione a suo figlio Raffaello, riconoscendovi il primo capolavoro del pittore urbinate, allora poco più che adolescente.
    L’affresco raffigura la Madonna di profilo seduta all’interno di una nicchia mentre, assorta nella lettura di un testo, accarezza teneramente il bambino addormentato sulle sue ginocchia. L’atmosfera rarefatta e i colori chiari rimandano ai modelli che circolavano allora alla corte urbinate mentre l’immagine colpisce per la delicatezza e ingenuità delle figure, legate intimamente anche dal contrasto tra luce ed ombra che accentua il carattere familiare e suggestivo della composizione.
  • Casa Natale di Raffaello
    0722 320105
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Casa Natale di Raffaello
    La dimora, costruita nel XV secolo venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi (1435 - 1494) umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro, che vi organizzò la propria bottega dove Raffaello (1483-1520) apprese le prime nozioni di pittura. Acquistata nel 1635 dall'architetto urbinate Muzio Oddi, passò nel 1873 all'Accademia Raffaello che, fondata nel 1869 da Pompeo Gherardi ne divenne gelosa custode, promuovendo ricerche, opere e studi relativi alla figura del grande pittore urbinate. Al primo piano si apre un'ampia sala con soffitto a cassettoni dove è conservata l'Annunciazione, tela di Giovanni Santi, assieme a copie ottocentesche da Raffaello: la Madonna della Seggiola e la Visione di Ezechiele. In una piccola stanza attigua, ritenuta la stanza natale del pittore, è collocato l'affresco della Madonna col Bambino attribuito dalla critica ora a Giovanni Santi, ora a Raffaello giovane. Di particolare interesse sono un disegno assegnato a Bramante (1444 - 1514) e la raccolta di ceramiche rinascimentali, deposito temporaneo della Collezione Volponi. Al piano superiore, sede dell'Accademia, sono conservati manoscritti, edizioni rare, monete, ritratti: tipici esempi della cultura ottocentesca con significato rievocativo e celebrativo. La Biblioteca dell'Accademia, in Via Cesare Battisti 54, è aperta al pubblico.

    Per info e orari visita il sito della Casa natale di Raffaello
  • Raffaello Sanzio - Santa Caterina d'Alessandria
    L’opera (un olio su tavola, di 39 x 15 cm.) faceva originariamente parte di un trittico, realizzato tra il 1500 e il 1503, probabilmente con funzione di piccolo altare destinato alla devozione privata e composto da una seconda tavoletta di simili dimensioni raffigurante Santa Maria Maddalena. Al centro delle due sante doveva forse trovarsi un’immagine perduta della Vergine con il bambino o della Sacra Famiglia, secondo quanto farebbe supporre l’invocazione alla Vergine presente sul retro del dipinto: "Benedi/cat virg/o Maria".
    Elemento particolare della raffigurazione, una ruota dentata posta a terra, riferimento simbolico alla santa e al suo trionfo sul martirio.
    Il piccolo dipinto, oggi conservato presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, fu riacquistato dallo Stato italiano solamente nel 1990 dopo essere finito sul mercato antiquario nel 1955, in seguito alla dispersione della grande collezione fiorentina del conte Alessandro Contini Bonacossi.