Indietro Tiziano nelle Marche

Tiziano nelle Marche

Giochi di luce

Nell’incantevole cornice del Palazzo Ducale di Urbino, dov’è allestita la Galleria Nazionale delle Marche, è possibile ammirare famosi capolavori di Tiziano, tra cui l’Ultima Cena e la Resurrezione. Insieme costituivano in origine uno stendardo processionale commissionato all’artista dalla Confraternita del Corpus Domini di Urbino. L’opera viene realizzata a Venezia tra il 1542 e il 1544, giungendo a Urbino nel giugno dello stesso anno.

Ad Ancona, collocata nel coro della Chiesa di San Domenico, vi è la Crocifissione, commissionata nel 1558-59 per la Chiesa dei Domenicani. Il dipinto entrò a far parte della collezione civica fin dalla sua istituzione. Trasferita ad Urbino per essere sottratta ai rischi bellici, vi rimase fino al 1950 quando, a seguito di una mostra, fu riconsegnata alla sede d’appartenenza. Sempre in città, nella Pinacoteca Civica Podesti è conservata, tra altri famosi dipinti del Rinascimento marchigiano, la Pala Gozzi, raffigurante l'Apparizione della Vergine, prima vera opera datata dell’artista e quindi importante riferimento temporale.

Ad Ascoli Piceno, all’interno della Pinacoteca Civica, svetta la tela raffigurante San Francesco riceve le stigmate, dipinto che rispecchia la fase estrema dell’arte di Tiziano. Le figure e gli elementi naturali presentano una modernità sconcertante, tanto rivoluzionaria da risultare incomprensibile per i suoi contemporanei.

Leggi tutto Riduci
Livello di difficoltà: media
Target: Leisure
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Galleria Nazionale delle Marche
    07222760; 0722322625
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Galleria Nazionale delle Marche
    La Galleria Nazionale delle Marche è ospitata nel Palazzo Ducale, straordinaria dimora principesca del Quattrocento, voluta dal duca Federico da Montefeltro (1422 - 1482) signore della città di Urbino dal 1444 al 1482 "gloriae ac posteritati suae". Un "palazzo in forma di città", come lo definì Baldassarre Castiglione, che rispecchia la personalità guerriera ed al tempo stesso illuminata e colta del suo Signore. Vi lavorarono gli architetti Luciano Laurana (1420 - 1479), autore del superbo cortile e della facciata serrata tra i due slanciati torricini, e Francesco di Giorgio Martini (1439 - 1502) che ideò il prospetto principale, la cosiddetta "facciata a due ali". Un primo gruppo di opere, proveniente dagli edifici delle corporazioni religiose soppresse, venne a costituire nel 1861 il nucleo principale della Galleria che, considerata una delle più preziose raccolte d'arte in Italia, fu istituita nel 1912, sotto la direzione di Lionello Venturi, l'allora soprintendente, con l'intento di raccogliere, custodire e valorizzare gli oggetti d'arte provenienti dall'intero territorio regionale. Il percorso, all'interno del Palazzo, oltre a condurre il visitatore in ambienti di grande suggestione, tra cui lo "Studiolo del Duca", la "Cappellina del Perdono" e il "Tempietto delle Muse", lo avvicina alle numerose testimonianze della civiltà figurativa urbinate, e a capolavori assoluti come La profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello (1397-1475), La Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca (1415/20-1492), la Pentecoste e la Crocefissione di Luca Signorelli (1441/50-1523), La Muta di Raffaello (1483 - 1520); l'Ultima Cena e la Resurrezione di Tiziano (1487/88-1576), l'Assunzione della Vergine di Federico Barocci (1535 - 1612); la Madonna col Bambino e Santa Francesca Romana di Orazio Gentileschi (c.1563 - 638 o 46). Di recente acquisizione la Collezione Volponi donata dallo scrittore urbinate che comprende, tra l'altro, dipinti del Trecento bolognese e tele del Seicento marchigiano. Importanti le raccolte di disegni e incisioni, la collezione di ceramiche e maioliche dei secoli XV e XVI e il misterioso dipinto della Città ideale (1480 c.) che, assieme alle due "Prospettive" conservate una nella Walters Art Gallery di Baltimora e l'altra nello Schloss Museum di Berlino, costituì, come afferma Maria Grazia Ciardi Duprè, il punto di partenza di alcuni fra i maggiori problemi prospettici, urbanistici, di architettura e di spazio che, nel passaggio dal primo al secondo Rinascimento, fondarono la civiltà moderna. Dopo gli ultimi restauri, è possibile visitare anche i sotterranei del Palazzo con la neviera, la selleria, la lavanderia, la cucina, la stalla ed il bagno del Duca.
    Per info e orari visita la pagina dedicata della Galleria Nazionale delle Marche
  • Pinacoteca Civica Francesco Podesti e Galleria d'Arte Moderna
    071.2225047
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pinacoteca Civica Francesco Podesti e Galleria d'Arte Moderna
    Sede della Pinacoteca è, dal 1973, lo storico palazzo Bosdari di via Pizzecolli, al quale si è recentemente aggiunto un nuovo corpo di fabbrica, Palazzo Bonomini. I lavori di ristrutturazione hanno permesso di ampliare notevolmente gli spazi espositivi e hanno messo in luce una porzione di mura e il basamento di una torre inglobati nei sotterranei di Palazzo Bosdari.

    La Pinacoteca è intitolata al pittore anconetano Francesco Podesti (1800-1895), che ne promosse l'istituzione fra il 1880 e il 1888 donando numerose sue opere, principalmente cartoni e bozzetti; ad esse si aggiunsero opere provenienti da chiese, fondi comunali, depositi e doni di privati. La collezione una delle più importanti delle Marche, vanta capolavori assoluti fra i quali sono da citare la stupenda “Pala Gozzi” di Tiziano Vecellio, prima opera datata e firmata dal maestro veneziano, la “Madonna con Bambino” di Carlo Crivelli, la “Sacra Conversazione”, detta anche “Pala dell’Alabarda”, di Lorenzo Lotto, e opere di Olivuccio di Ceccarello, Sebastiano Del Piombo, Andrea Lilli, il Guercino, Carlo Maratti, Francesco Podesti e molti altri.

    Il Museo ospita anche una importante collezione di arte moderna con opere di Anselmo Bucci, Corrado Cagli, Edgardo Mannucci, Piero Dorazio, Maria Lai, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Valeriano Trubbiani, Enzo Cucchi e altri artisti legati in gran parte alla storia del prestigioso Premio Marche. Nel nuovo allestimento è presente una nuova sala al piano terra con le opere di Francesco Podesti e una sezione dedicata a mostre temporanee. Grazie al recupero di Palazzo Bonomini e all'adeguamento strutturale di Palazzo Bosdari è stato possibile superare le barriere architettoniche rendendo il museo accessibile a tutti.

    Per orari ed informazioni visita il sito della Pinacoteca "Francesco Podesti"
  • Chiesa di S. Domenico
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Domenico

    La Chiesa di San Domenico fu eretta tra il 1765 e 1788 su progetto dell’architetto romano Carlo Marchionni. L'attuale chiesa fu edificata sul luogo di un'antica chiesa medievale che risaliva, secondo alcuni storici, al 1364. All’esterno, il tempio si caratterizza per l’ampia scalinata a due rampe laterali e per la maestosa facciata a due ordini: quello inferiore, in marmo bianco, è ripartito in tre parti con pilastri e colonne che racchiudono il portale, due nicchie senza statue e gli ingressi laterali; quello superiore è invece incompleto. L'interno presenta un’unica navata, coperta con volta a botte, con tre cappelle laterali per lato, le cui arcate sono inquadrate da lesene. Queste sono ornate da dieci statue di santi e beati dell’ordine domenicano e da dieci medaglioni di Gioacchino Varlè. Fra le opere d’arte che la chiesa conserva, spiccano varie statue e medaglioni di Gioacchino Varlè; una Crocifissione di Tiziano Vecellio sull'altare maggiore; una Annunciazione del Guercino sul primo altare a sinistra; una Madonna del Rosario, sempre del Varlè, nella seconda cappella sinistra. In sacrestia si può ammirare una bella Madonna dell'Incoronata, opera del Trecento.


    INFO:
    Indirizzo: Piazza del Plebiscito, Ancona
    Telefono: 071 202011



  • Pinacoteca Civica
    +39 0736298213
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno
    La Pinacoteca, ospitata nel Palazzo Arringo, edificio medievale ristrutturato nei secoli XVII e XVIII, venne istituita nel 1861 a seguito delle soppressioni degli Ordini religiosi. Rappresenta oggi una delle più complete e significative raccolte d'arte della regione. Le opere sono esposte secondo una divisione prevalente in sezioni di arte antica e moderna.

    Tra i numerosi dipinti spiccano quelli di Carlo Crivelli, Cola dell'Amatrice, Tiziano, Guido Reni, Luca Giordano, Carlo Maratta, Adolfo De Carolis e Domenico Morelli. Molto ben rappresentata è la scultura dell'800 con opere di vari autori tra cui Pietro Canonica, Cesare Reduzzi, Luigi Bistolfi, Raffaele Belliazzi, Nicola Cantamalessa e Ugolino Panichi.

    Importante la raccolta di ceramiche con manifatture di Montelupo, di Castelli, di Pesaro e della bottega Paci di Ascoli Piceno. Preziosa la raccolta di monete medievali della zecca di Ascoli. Altra collezione di spicco è quella dei disegni che vanta firme prestigiose tra cui Guercino e Pietro da Cortona.

    Particolarmente interessante la Liuteria con strumenti ad arco, corda e plettro. Rarissimo nel suo genere, il piviale di manifattura inglese del sec. XIII, dono del Papa ascolano Nicolò IV alla città natale. Mobili laccati e dorati dei secoli XVII e XVIII costituiscono, infine, l'artistico e qualificante arredo della Galleria.

    Per Orari ed altre informazioni visita il sito della Pinacoteca Civica