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Terra di Teatri e musica

Le Marche e la lirica, un binomio indissolubile
Le Marche vantano alcuni tra i compositori e musicisti che hanno reso celebre la musica e la lirica italiana nel mondo. In questa terra sono nati Giovan Battista Draghi detto PergolesiGaspare Luigi Pacifico Spontini e Gioacchino Rossini i quali, grazie alla loro grande volontà e forza e alla loro spiccata sensibilità seppero imporsi a livello internazionale. La tradizione lirica nelle Marche è viva grazie ai Festival Rossini Opera Festival, Festival Pergolesi Spontini, Macerata Opera Festival, uniti alle Stagioni liriche di alcuni dei maggiori teatri della regione.

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Livello di difficoltà: media
Target: Leisure

Le tappe dell'itinerario

  • Gioachino Rossini
    7.213.800.294
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Gioachino Rossini

    Gioachino Rossini nasce a Pesaro nel 1792, nel nord delle Marche, la città si affaccia sul mare Adriatico e l’abitato è compreso tra due colli, il Monte Ardizio e il Colle San Bartolo. Rossini è stato un grande compositore italiano. La sua attività ha spaziato attraverso vari generi musicali ma è ricordato soprattutto come uno dei grandi operisti della storia, autore di lavori famosissimi quali “Il Barbiere di Siviglia” e “Guglielmo Tell”.

    Per approfondire la conoscenza di Rossini, suggeriamo di visitare la sua Casa Natale e il Museo Nazionale Rossini. Una visita anche al Teatro Rossini. Il Rossini Opera Festival è un festival musicale lirico che dal 1980 si tiene annualmente ad agosto. Per maggiori informazioni contattare il Rossini Opera Festival.




  • Teatro Rossini
    0721.387620 - 0721.387362 - 07
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro Rossini

    Il Teatro Rossini viene inaugurato come Teatro del Sole nel 1637, durante il pontificato di Urbano VIII che concede, come luogo per gli spettacoli pubblici, le vecchie scuderie ducali costruite da Federico Ubaldo Della Rovere. L’edificio subisce nel tempo diverse trasformazioni; una vera e propria ricostruzione si deve all’architetto Pietro Ghinelli tra il 1816 e il 1818, anno in cui è inaugurato come Teatro Nuovo con una eccezionale rappresentazione de La gazza ladra diretta dallo stesso Gioacchino Rossini, già celebre anche se appena ventisettenne. Del vecchio edificio si salva il portale bugnato di Filippo Terzi che tuttora costituisce l’ingresso principale. Nel 1855 il teatro viene intitolato a Rossini. Nel 1934 viene ricostruita la facciata, modificato il ridotto e realizzata un’ampia sala (l’attuale Sala della Repubblica) all’altezza del terzo ordine di palchi. L’ultimo restauro strutturale è degli anni Settanta dopo che il teatro viene dichiarato inagibile nel 1966.

    La riapertura del Rossini nel 1980 decreta l’inizio di una vita intensissima in contemporanea con la nascita del Rossini Opera Festival. Il teatro ospita nel corso dell’anno: produzioni liriche e concerti del Rossini Opera Festival, la Stagione Teatrale, la Stagione Concertistica e il Festival Nazionale d’Arte Drammatica.

  • Casa Rossini
    0721 387357
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Casa Rossini
    Dal 2015 Casa Rossini si presenta completamente rinnovata grazie ad un importante intervento di riqualificazione che ha ampliato gli spazi e reso protagoniste le tecnologie di ultima generazione.

    Alla superficie espositiva si è aggiunto il secondo piano per ospitare documenti di interpreti e opere rossiniane e mostre tematiche temporanee. Al piano terra, un piacevole spazio free accoglie il pubblico con uno store esclusivo.

    Gli strumenti di fruizione multimediali sono una parte significativa dell’offerta espositiva. Oltre alla Sala audio e video, nuovi contenuti e materiale grafico digitalizzato (spartiti autografi di opere e lettere) sono consultabili su touch screen lungo il percorso e apposite postazioni consentono l’ascolto di registrazioni sonore dei documenti/lettere, così da comprendere al meglio le vicende biografiche e artistiche di Gioachino Rossini.

    Dal sito dedicato alla Casa Rossini
  • Renata Tebaldi - Cantante Lirica
    Renata Tebaldi nacque a Pesaro ed è stata un grande soprano italiano. Ricordata come una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi, venne acclamata in particolare come interprete di Verdi e Puccini. La sua carriera durò oltre trent’anni. Studiò al Conservatorio di Parma con Italo Brancucci ed Ettore Campogalliani, nel 1944 debuttò a Rovigo nel ruolo di Elena nel Mefistofele di Arrigo Boito e nel 1946 debuttò alla Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini, cantando la preghiera del Mosè in Egitto di Rossini. Definita “voce d’angelo” da Toscanini, possedeva una voce dal timbro cristallino, opulenta, morbida, vellutata e nel contempo penetrante, da autentico soprano lirica spinto.
  • Teatro delle Muse
    071.52525
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro delle Muse

    Monumento urbano, tornanto a vivere ed emozionarae dopo la ristrutturazione degli anni conclusa nel 2002, il Teatro delle Muse è uno dei teatri più moderni e d'avanguardia del centro Italia. Annunciata da una grandiosa facciata neoclassica che rimanda all'antica struttura architettonica del 1827, il teatro è stato pensato e costruito come una grande piazza negli spazi e nelle forme interne, con un palcoscenico di 400 metri quadrati e una capacità di accoglienza di oltre mille spettatori. Una particolarità: il sipario tagliafuoco, trionfo barocco, realizzato qui per la prima volta in Europa, da Valeriano Trubbiani.

    La Stagione teatrale 2014/2015 dimostra una particolare attenzione verso l'incontro con altre discipline: con il cinema, con gli spettacoli LA SCENA, testo scritto e diretto da Cristina Comencini, LA SCUOLA di Domenico Starnone con la regia di Daniele Luchetti e con ADDIO ALLE ARMI. 

    La scelta degli spettacoli propone un'ampia panoramica di autori, attori e registi tra i più conosciuti ed amati dal pubblico che affronteranno testi classici e contemporanei che vanno da Shakespeare a Gogol’ da Pinter a Feydeau, da Molière ad Hemingway. 

    Tra i protagonisti del cartellone spiccano: Alessandro Gassmann, Carlo Cecchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Angela Finocchiaro, Emilio Solfrizzi, Maria Amelia Monti, Pippo Delbono, Giuseppe Battiston, Marina Massironi, Paolo Graziosi. In cartellone la Stagione ospita diversi nuovi allestimenti, alcune esclusive e prime regionali tra cui la produzione di punta di MARCHE TEATRO, LA DODICESIMA NOTTE di William Shakespeare. A 450 anni dalla nascita del Bardo MARCHE TEATRO onora la ricorrenza con uno spettacolo di produzione e due allestimenti ospitati in questa nuova Stagione Teatrale: RICCARDO TERZO e FALSTAFF.

  • Franco Corelli - Tenore
    Franco Corelli, nome d’arte di Dario Corelli, nacque ad Ancona l’8 aprile 1921 ed è stato un tenore attivo dagli anni cinquanta ai settanta del novecento. Nacque in una famiglia che amava la lirica: il nonno Augusto Corelli fu tenore di buon livello e due zii paterni furono tenori coristi; il padre e la madre inoltre erano appassionati di canto, che praticavano a livello amatoriale.
    Di fisico atletico, praticò il nuoto. Nel 1939 si diplomò come geometra e, dopo il servizio militare, nel 1942 si impiegò al Comune di Ancona. In quegli anni cominciò a frequentare le riunioni che si tenevano nelle sale del "casino dorico", il circolo culturale del Teatro delle Muse e nacque in lui la passione per la musica lirica e l'idea di dedicarsi al canto. Grazie ad una voce di rara ampiezza ed estensione, nel 1946 iniziò a frequentare la Corale Bellini della sua città, cantando da baritono. In seguito Carlo Scaravelli, l'amico con cui collaborava come autodidatta, lo introdusse presso il maestro Arturo Melocchi del conservatorio di Pesaro, i cui insegnamenti gli permisero di estendere il suo registro a quello di tenore. Disse Corelli a questo proposito: "Dopo alcuni mesi riacquistai la mia libertà nel canto e le mie note alte". Ne seguì la decisione di intraprendere seriamente la carriera di cantante d'opera. Nel 1950 fu ammesso ad un corso di perfezionamento presso presso il Teatro Comunale di Firenze e l’anno successivo vinse il concorso del Teatro lirico sperimentale di Spoleto manifestando la prevalente vocazione ai ruoli di genere lirico-spinto e drammatico. Nel 1954 esordì alla Scala di Milano accanto a Maria Callas e nel 1961 debutto al Teatro Metropolitan di New York. Presente anche in molti Teatri Italiani, Europei e Statunitensi.
    Il 27 gennaio 1961 debuttò al Teatro Metropolitan di New York nel ruolo di Manrico de Il trovatore (al fianco di un'altra debuttante d'eccezione: Leontyne Price), dando inizio a una carriera americana lunga e proficua. Al Metropolitan rimase per sedici stagioni consecutive, cantando le opere del grande repertorio: Don Carlo, Aida, La forza del destino, Ernani di Verdi,Turandot, Tosca, La fanciulla del West, La bohème di Puccini, Andrea Chénier, Cavalleria rusticana, Pagliacci, Adriana Lecouvreur del repertorio verista. Apparve inoltre ne La Gioconda,Roméo et Juliette, Werther, Lucia di Lammermoor. Corelli partecipò a 369 rappresentazioni al Met, concludendo l'attività nel teatro newyorkese nel 1974.
    Fu presente anche negli altri più importanti teatri italiani (Firenze, Verona, Napoli ecc.), europei (Vienna, Londra, Berlino, Barcellona, Lisbona) e statunitensi (San Francisco, Chicago,Filadelfia). Dotato di innegabile fascino e grande presenza scenica, partecipò a diversi film-opera realizzati della RAI negli anni sessanta e settanta, sia in studio che da riprese teatrali.
    L'ultima recita fu nel 1976 ne La bohème a Torre del Lago e l'addio definitivo al canto nel novembre del 1981 a Stoccolma, in occasione di un concerto in onore di Birgit Nilsson. Come dimostrano diversi documenti sonori, Corelli decise di ritirarsi, contrariamente a molti famosi colleghi di ogni epoca, solo a un lieve accenno di declino vocale, quando ancora era capace di notevoli prestazioni. Nel 1982 venne realizzato un film sulla sua carriera utilizzando le numerose incisioni discografiche.
    La città natale di Ancona, in collaborazione con la locale Associazione Amici della Lirica, per tre anni gli dedicò un concorso di canto, del quale fu presidente, convocando nella giuria illustri colleghi, tra i più grandi del mondo lirico. Durante la seconda edizione Corelli rilasciò una intervista video, nella quale raccontò tutta la carriera, che costituisce un documento unico. Di carattere riservato e gentile, non si vantò mai delle sue grandi qualità, limitandosi a dire in più occasioni di essere stato solo tanto fortunato.
    Si spense a Milano nel 2003 in conseguenza di un ictus; è sepolto nel cimitero monumentale di Milano. A lui è stato dedicato il Teatro delle Muse di Ancona.
    Al di là di ogni giudizio critico, Corelli è stato in assoluto, per mezzi vocali e valenza d'interprete, una della massime figure tenorili della seconda metà del Novecento. Dotato della rara caratteristica di abbinare un registro centrale estremamente ampio ad acuti sfolgoranti, grazie allo studio assiduo ha saputo piegare a belle modulazioni un materiale vocale di non facile "gestione". Ha eccelso nel repertorio lirico-spinto e drammatico, con validissime puntate nel campo del tenore romantico ottocentesco di forza, di cui, prima del suo avvento, si era persa memoria.

    INFO:
    Data e luogo di nascita: 8 aprile 1921 Ancona
    Morto il 29 ottobre 2003 a Milano
    Sepolto nel cimitero monumentale di Milano
  • La fabbricazione della fisarmonica
    Castelfidardo è uno dei principali centri mondiali della fabbricazione della fisarmonica, tradizione artigiana più rilevante della zona.La cittadina, ha attraversato due fasi diverse: la prima negli anni Ottanta, dove si è dato vita ad una fiorente industria di strumenti musicali diversi, che nel tempo ha però risentito della concorrenza nel mercato orientale e la seconda è stata caratterizzata da una veloce riconversione produttiva, che ha consolidato e rilanciato la produzione tradizionale della fisarmonica e dell’organetto. A questa antica tradizione, è dedicato il Museo Internazionale della Fisarmonica che, ubicato nel piano seminterrato del Palazzo Comunale, rappresenta un efficiente mezzo didattico per seguire le fasi evolutive dello strumento musicale, la classificazione e tutti i personaggi che tramandano il mestiere artigiano. Da non perdere, i due eventi musicali previsti nella cittadina: Il Festival Internazionale della Fisarmonica che si svolgere a settembre  e The World of Accordion - International Festival and Awards a giugno e avrà termine a luglio.  In merito all'evento, "The World of Accordion", è possibile consultare il sito: www.the-world-of-accordion.net

    La cittadina è conosciuta anche per la creazione di articoli da regalo, oggetti e complementi d’arredamento in oro ed argento. 
  • Giovan Battista Pergolesi
    Giovanni Battista Pergolesi (in realtà Draghi o Drago) nasce a Jesi in provincia di Ancona nel 1710. Jesi è situata nella valle dell’Esino ed è una città di lunghe e importanti tradizioni industriali. Il soprannome Pergolesi deriva dal nonno Francesco, un artigiano originario della cittadina di Pergola (PU) trasferitosi nel 1635 nella città natale di Giovanni Battista. Col tempo il soprannome Pergolesi divenne di uso comune per designare la sua famiglia.La posizione del padre, amministratore statale, consentì al giovane Giovanni Battista di avere una giovinezza relativamente agiata ed una prima formazione musicale. Fece i primi studi di organo e violino nella città natale, durante i quali mostrò notevole talento musicale. All'età di quindici anni, grazie al mecenatismo del vescovo di Larino e Governatore della Santa Casa di Loreto Carlo Maria Pianetti, fu ammesso nel celebre Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo a Napoli, dove ebbe modo di studiare composizione con alcuni dei più celebri autori della Scuola musicale napoletana, come Francesco Durante e Gaetano Greco.Napoli nella prima metà del Settecento era senza dubbio una delle città più vivaci dal punto di vista musicale: artisti come Alessandro Scarlatti, Nicola Porpora o Leonardo Leo avevano proposto con successo lo stile musicale napoletano nelle corti di tutta Europa e non è sorprendente che nel 1739 lo scrittore e politico francese Charles de Brosses[1] riferendosi alla città partenopea, la definisse la capitale mondiale della musica.In virtù del suo talento come violinista, Pergolesi fu nominato nel 1729 capo paranza dell'orchestra del conservatorio, titolo che si potrebbe associare all'attuale primo violino. Si diplomò nel 1731 a ventuno anni, componendo, come saggio finale, l'oratorio La conversione e morte di San Guglielmo; nell'ultimo anno di studi aveva già composto altre opere di pregio come l'oratorio La fenice sul rogo, ovvero la morte di San Giuseppe (la cui attribuzione è considerata dubbia da alcuni studiosi), una Messa in Re e l'opera Salustia (messa in scena 2 anni dopo), che gli diedero una certa fama e lo posero nel novero dei più promettenti giovani compositori napoletani. Proprio per questa notorietà, al termine degli studi fu assunto dal Principe Stigliano Colonna (appartenente al ramo napoletano della nota famiglia nobile) con l'incarico di maestro di cappella, godendo inoltre della protezione dell'influente duca di Maddaloni.
  • Teatro Giovanni Battista Pergolesi
    0731.202944 - 0731.215643
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro Giovanni Battista Pergolesi

    Tra i più eleganti teatri delle Marche, fu eretto su disegno di Francesco Maria Ciaraffoni e modificato da Cosimo Morelli, per essere inaugurato nel 1798. E' dedicato al grande musicista e compositore jesino Giovan Battista Pergolesi. Al suo interno è possibile ammirare il sipario storico realizzato dal pittore jesino Luigi Mancini nel 1850 e recentemente restaurato.
    Il Teatro Pergolesi si qualifica per la continuità dell'attività di produzione lirica, per la tutela della tradizione musicale, per la valorizzazione di linguaggi innovativi e per la promozione di giovani artisti.
    Ogni anno all'interno del Teatro G.B. Pergolesi si svolge il Festival Pergolesi Spontini.
    http://www.fondazionepergolesispontini.com/fps/

  • Gaspare Spontini e Celeste Erard
    Gaspare Spontini nacque a Maiolati in provincia di Ancona ed è stato un compositore e direttore d’orchestra. Jesi e Maiolati Spontini sono vicinissime tra loro e facilmente raggiungibili. Per approfondire la conoscenza di Gaspare Spontini, suggeriamo una visita a Maiolati nella sua casa Natale, una visita alla tomba dell’artista e senza esitazioni, una passeggiata nel Parco Colle Celeste che sorge a pochi passi dal centro storico, su un’altura conosciuta in precedenza con il nome di “Colle Bellavista”. Il Parco Colle Celeste prende il nome dalla moglie di Gaspare Spontini, Celeste Erard. Si accede al Parco mediante un cancello, dal quale un lungo viale alberato s’inoltra in un boschetto delimitato da una balconata che permette di godere uno stupendo panorama che va dalla vallata del fiume Esino fino al Mar Adriatico.
  • Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini
    0731 704451
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini
    Il museo è ubicato nella casa voluta da Gaspare Spontini e Celeste Erard e adiacente all'Ospizio di Carità Spontini. In questa casa Gaspare Spontini ha trascorso, con la moglie Celeste Erard, gli ultimi mesi della sua vita. E' il luogo dove è morto Gaspare Spontini, è il luogo dove ha vissuto Celeste Erard nei soggiorni majolatesi. Questi elementi fanno della Casa Spontini un cimelio. Dopo diversi usi, in occasione del I centenario della morte, fu istituito Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini che ha raccolto quello che era rimasto dell'antica dotazione dell'abitazione. Pertanto nei tre piani della casa sono raccolti partiture autografe, epistolari, edizioni a stampa della musica spontiniana, cimeli, quadri, parte dell'arredamento originario dell'epoca, l'archivio dell'Amministrazione Spontini, oggetti dell'Amministrazione Spontini e una biblioteca a carattere musicale. Le tre sezioni Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini hanno incrementato le loro dotazioni, pertanto, da un anno all'altro, è possibile trovare nuovi documenti riguardanti la storiografia spontiniana. L'allestimento degli spazi e dei materiali, per quanto è stato possibile, ha cercato di presentare la casa il più vicino possibile a quella originaria. Nel primo piano del Museo, quello più interessante, l'esposizione cerca di replicare anche la storia del maestro; infatti, al periodo italiano, seguono quelli francese e prussiano degli anni di Berlino. Una sala è dedicata a Celeste Erard, moglie del compositore e figlia e nipote degli Erard costruttori di arpe e pianoforti. In questo ambiente sono esposti due strumenti di Gaspare Spontini, un fortepiano a coda ed un altro verticale. In questo momento nella Sala Erard è esposto il percorso che ha portato la Contessa di Sant'Andrea ad elevare una statua della Madonna Immacolata Concezione a Maiolati. Di volta in volta i percorsi espositivi sono mutati e viene messo in evidenza, di volta in volta, un percorso musicale o filantropico. L'Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini è un ambiente vivo e ben collegato con altri Istituti a carattere musicale europei. La visita avviene sempre con una guida preparata e, a seconda delle aspettative e degli interessi del visitatore, viene svolta appagando gli interessi degli ospiti.

    Per info e orari visita il sito del Museo Gaspare Spontini
  • Museo del Pianoforte Storico e del Suono
    Museo del Pianoforte Storico e del Suono è allestito presso il Complesso Monumentale di San Benedetto a Fabriano grazie all’esposizione “sceneggiata” dei 18 pianoforti storici che coprono lo spazio temporale da fine settecento ai primi del novecento e che costituiscono la collezione Claudio Veneri.  Le visite-concerto guidate che il museo propone sono un vero e proprio viaggio nella storia dell'evoluzione del pianoforte e, parallelamente, nella storia della musica dei grandissimi compositori che su questi strumenti hanno scritto molte delle più importanti pagine della Musica.
    Un incontro ravvicinato con Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Ravel e Debussy e con gli strumenti originali su cui hanno composto ed eseguito i loro brani più famosi ascoltati nella loro orginale sonorità grazie alle esecuzioni di un pianista concertista che guiderà la visita facendo vivere ai visitatori emozioni e suggestioni assolutamente inedite. Il viaggio inizia dall'immagine del primo “Gravicembalo col Forte e col Piano”, inventato tra il 1698 ed il 1700 dall'italianissimo Bartolomeo Cristofori, per poi passare alla prima sala concerto dove campeggiano uno Square-Piano Clementi & Co. (London 1813) ed uno dei 60 strumenti esistenti al mondo costruiti da Johann Schanz (Vienna 1810), soprannominato “Il Principe” e “Lo Stradivari” del Pianoforte. Grazie a questi strumenti, tirati a lucido, il visitatore incontra la magia del suono originale di Beethoven e di Mozart. Il viaggio prosegue e conduce nella sale dove troneggiano pianoforti realizzati da più importanti produttori austriaci, inglesi, francesi ed italiani. Tutte le visite-concerto sono guidate e sui pianoforti storici della collezione viene proposta solo musica “dal vivo” eseguita da un concertista e sottolineata da immagini didattico – evocative che rimandano ad ambientazioni ed arredi, scene, costumi ed atmosfere dalla fine del Barocco ed il tramonto del Clavicembalo all'alba del ventesimo secolo ed ai gran coda da concerto che hanno rappresentato la tappa finale dell'evoluzione del più straordinario strumento musicale realizzato dall'ingeno umano.

    INFO:
    Indirizzo: Piazza Fabi Altini 9
    Comune: Fabriano
    tel: 0732.24065
    Email: europa@accademiadeimusici.it
    Sito Web: www.accademiadeimusici.it
  • Il tenore Beniamino Gigli
    Il tenore Beniamino Gigli è stato uno dei più celebri cantanti d’opera del XX secolo. Ultimo di sei figli, nacque a Recanati, nel sud delle Marche. Sin da piccolissimo, mostrò grandi attitudini per il canto, venendo accolto a sette anni nel Coro Pueri Cantores della Cattedrale di Recanati. La povertà della famiglia lo costrinse a duri sacrifici, ma, tra un'occupazione e l'altra, riuscì a prendere lezioni di canto dal maestro Quirino Lazzarini, direttore del coro della Santa Casa di Loreto.
    Il debutto teatrale, dopo aver vinto un altro concorso di canto a Parma, avvenne al Teatro Sociale di Rovigo come Enzo ne La Gioconda. Seguirono presenze in alcuni dei maggiori teatri italiani (Palermo, Napoli, Genova, Catania, Costanzi di Roma), in opere come Manon, Tosca, Mefistofele, La Favorita.
    Nel 1917 iniziarono le scritture all'estero (Madrid, Barcellona, Montecarlo, Rio, Buenos Aires) e, dopo aver esordito a Milano al Teatro Lirico nella primavera del 1918 con Lodoletta, esordì alla Scala in Mefistofele, sotto la direzione di Arturo Toscanini.
    Il 26 novembre 1920 fece l'ingresso al Metropolitan di New York, di nuovo con Mefistofele; fu un successo e il direttore del teatro gli prolungò la scrittura, prima per altri due mesi poi per quattro anni. Il 2 agosto 1921 Caruso scomparve e la stagione del Metropolitan, da lui inaugurata per diciotto anni, lo fu quell'anno da Gigli con La traviata. Fu regolarmente presente al "Met" per oltre un decennio e il successo si estese a molte altre città (San Francisco, Philadelphia, Chicago). Nello stesso periodo fece tournée in Europa (fra cui l'importante debutto il 27 maggio 1930 al Covent Garden di Londra in Andrea Chenier) e Sudamerica.

    Nel 1932 Gigli tornò in Italia, facendo del Teatro dell'Opera di Roma le sede principale della sua attività. Fu presente inoltre, fino allo scoppio della guerra, nelle altre principali città europee (di particolare rilevanza l'esordio in Aida a Vienna con la direzione di Victor De Sabata nel 1936) e ancora in Sudamerica.
    In seguito, con l'avvento del sonoro, approdò anche al cinema, girando una serie continuativa di sedici film dal 1935 ai primi anni cinquanta.
    Dopo la liberazione si ritirò temporaneamente dalle scene, ritornandovi nel 1946, ancora in grado d'entusiasmare il pubblico nonostante l'età non più verde. Fu poi costretto per motivi di salute ad interrompere dapprima le produzioni teatrali e poi i concerti, l'ultimo dei quali, a livello ufficiale, fu alla Carnegie Hall di New York il 20 aprile 1955. Nelle ultime tournée si esibì a volte con la figlia Rina, soprano.
    Fu accompagnato nella carriera, fin dagli esordi, dal suo agente e segretario particolare Amedeo Grossi, che con la moglie Barbara curò anche un monumentale archivio, oggi custodito presso il Museo Gigli di Recanati.
    Per quanto sterile sarebbe il voler stilare una "classifica" dei principali cantanti del Novecento, non v'è dubbio che la voce di Gigli vada considerata una delle più belle, non solo di tenore, del secolo: omogenea, dal raro timbro che univa smalto e morbidezza, musicalissima, non amplissima ma eccezionalmente dotata di armonici naturali, a tutt'oggi inconfondibile anche al primo ascolto di uno dei numerosissimi dischi lasciati dall'artista. Sul piano interpretativo profuse una costante tensione drammatica, senza mai mostrare freddezza o indulgere alla routine.
    La sua fama planetaria è anche dovuta alle innumerevoli canzoni e romanze da salotto, interpretate frequentemente nei film, tra le quali vanno ricordate quantomeno le celeberrime Non ti scordar di me (1935) e Mamma (1940). Beniamino Gigli morì a Roma il 30 novembre 1957.
    Per approfondire la conoscenza di Gigli, suggeriamo di visitare il Museo Beniamino Gigli di Recanati e il Teatro Persiani di Recanati.
  • Museo Beniamino Gigli
    071 7570410
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo Beniamino Gigli
    Situato all'interno del Teatro Persiani, il Museo dedicato al grande tenore recanatese Beniamino Gigli (1890-1957) si è costituito tramite le donazioni della famiglia Gigli. Vi sono esposti diversi costumi di scena di pregevole fattura appartenuti al tenore, numerose onorificenze ed altri ricordi della sua lunga carriera.
  • Macerata e la stagione lirica dello Sferisterio
    Biglietteria 0733230735 uff tu
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Macerata e la stagione lirica dello Sferisterio

    Lo Sferisterio di Macerata è una struttura teatrale unica nel suo genere architettonico. Voluto dall’iniziativa di Cento Consorti, fu progettato nel 1823 dall’architetto neoclassico Ireneo Aleandri, per il gioco della palla al bracciale. Solo nel 1921 venne trasformato in un teatro lirico: l’unico a cielo aperto.

    La struttura monumentale ma intima, con i suoi 2500 posti,104 palchi e il palcoscenico più lungo d’Europa, garantisce una perfetta visibilità e un’eccellente acustica. 

    Dopo le prime due stagioni liriche del 1921 e 1922, dal 1967, anno della riapertura con l'Otello di Mario Del Monaco, lo Sferisterio ha ospitato i più leggendari artisti: Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Renato Bruson, Montserrat Caballé, Placido Domingo, Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Roberto Bolle.

    Sono passati alla storia allestimenti come la celebre Traviata degli Specchi del maestro Josef Svoboda, nel 1992, e le indimenticabili Bohème di Ken Russel, nel 1984 e di Leo Muscato nel 2012, il più recente premio Abbiati dell’opera maceratese.