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Terra di Papi

Magnifici luoghi in cui i Pontefici hanno fatto la storia
Nel corso della storia le Marche hanno dato i natali a grandi Papi di cui il territorio reca ricordi e testimonianze. Tutti infatti hanno voluto in qualche modo omaggiare la terra natale con monumenti e opere d'arte. Si tratta di un itinerario nuovo, che aiuta a scoprire la memoria di questi grandi pontefici e nel contempo città d'arte e borghi storici delle Marche, dove nacquero e dove lasciarono segni della loro presenza.

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Livello di difficoltà: media
Target: Cultura

Le tappe dell'itinerario

  • Niccolò IV e il piviale di Ascoli Piceno
    0736 298334 (IAT) 0736 29821 (
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Niccolò IV e il piviale di Ascoli Piceno

    Papa Niccolò IV (Girolamo Masci) fu il primo Papa francescano della Storia della Chiesa. Nacque nel 1227 a Lisciano (una frazione a pochi km da Ascoli Piceno) e morì il 4 aprile 1292.

    Al Duomo di Ascoli Piceno donò nel 1288 un eccezionale piviale del XIII secolo, di manifattura inglese di altissima qualità, oggi esposto nella Pinacoteca Civica.

    Fece trasferire la sede della Curia da Roma a Rieti e visse nella speranza della riunificazione delle chiese occidentale e orientale.

    Fu altresì uno dei protagonisti della cultura medievale. Nel novembre 1290, pose la prima pietra del Duomo di Orvieto e diede forte impulso alle Università, fra cui quella di Macerata ed Ascoli Piceno nelle Marche e, all’estero, Montpellier.

    Dispose la rifondazione della città di Cagli, distrutta dal fuoco appiccato dai ghibellini nel 1287 nel tentativo di conquistare il governo del libero comune a guida guelfa.

  • Sisto V a Montalto delle Marche e Grottammare
    0736.828015 (Comune) - 347 380
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Sisto V a Montalto delle Marche e Grottammare

    La disputa tra Montalto e Grottammare circa il luogo di nascita di Sisto V, ha origini assai remote, risalenti al secolo XVII. È però ormai assodato che Felice Peretti (nome di Sisto V prima del pontificato) nasce a Grottammare, da famiglia di sicure e antiche origini montaltesi, nel dicembre 1521. Dunque, luogo di nascita fortuito, dovuto alla fuga dei suoi genitori in seguito alla guerra fra Leone X e il duca di Urbino.
    Già da Cardinale il Peretti onora la sua “patria carissima” di Montalto con la fondazione di una scuola e altre donazioni, ma la sua attenzione aumenta quando nel 1585 diviene Papa: concede somme di denaro, il diritto della nomina diretta del Podestà, permette il libero commercio, oltre all’esenzione delle tasse, fino a donare, nel 1586, il preziosissimo reliquiario, eccellente opera di alta oreficeria di scuola parigina, un prezioso reliquario appartenuto a Paolo II, conservato nelle sale del Museo Sistino Vescovile dedicate al Pontefice. Dopo aver eretto Montalto al rango di città e di Diocesi gli concede anche di essere il centro giuridico e amministrativo del Presidiato, fino a fondare una Zecca che battesse autonomamente moneta.
    Altrettanto onorata è stata Grottammare, la città che aveva visto nascere Sisto V. Appena eletto Papa vuole formarvi una scuola pubblica, così da consentire agli alunni il passaggio diretto agli studi di medicina, legge e filosofia. Più tardi, concede a due giovani di Grottammare dei posti presso il Collegio Montalto di Bologna e crea infine un Monte frumentario e un Monte di pegni. In corrispondenza dei grandi lavori edilizi di Montalto, inoltre, Sisto V vuole erigere, nel luogo della sua casa natale, una chiesa dedicata a S. Lucia (giorno della sua nascita) chiamando l’architetto Domenico Fontana. Il Papa attribuisce un’importanza particolare alla costruzione della chiesa, e ciò è testimoniato dalle preziose suppellettili lì custodite, tra cui il calice e i paramenti. Purtroppo la morte di Sisto V sopravviene il 23 agosto 1590 quando la chiesa era appena iniziata ed è quindi sua sorella Camilla a portare a termine l’operazione, nel 1595, con una spesa di oltre 25.000 scudi. Di lì a pochi anni la chiesa verrà elevata al rango di collegiata da Clemente VIII.

    Come Papa amministrò con intelligenza le risorse finanziarie dello Stato Pontificio e, nella Roma del suo tempo, fu artefice di grandiose opere urbanistiche ed architettoniche. Morì il 27 agosto 1590 nel palazzo del Quirinale. Nel Piceno numerose sono le chiese e le opere d'arte legate al suo nome.

  • Pio VIII e la sua Cingoli
    0733 602877 (Biblioteca comuna
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pio VIII e la sua Cingoli
    Pio VIII - Francesco Saverio Castiglioni, (Cingoli, MC, 20 novembre 1761 – Roma, 1 dicembre 1830).
    Vescovo di Montalto (1800), fu da Napoleone I (1808) confinato a Milano, poi a Pavia, infine a Mantova. Restaurato il potere pontificio, fu cardinale e vescovo di Cesena (1816), poi di Frascati (1821), e penitenziere maggiore. Eletto papa (1829), va ricordato per l'avversione a ogni forma di nepotismo, per l'ostilità alle società segrete e ai giansenisti e l'appoggio alla diffusione delle dottrine morali di S. Alfonso Maria dei Liguori; politicamente, pur scegliendo come segretario di stato il cardinale G. Albani, ritenuto vicino all'Austria, procurò di non scontentare la Francia.
  • Beato Pio IX e Senigallia
    071.7922725 IAT (IAT)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Beato Pio IX e Senigallia

    Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti) nacque a Senigallia (AN) il 13 maggio 1792. Divenuto papa nel 1846, istituì il dogma dell’Immacolata Concezione e diede vita al Concilio Vaticano I. Nel 1848 concesse la Costituzione e permise al suo esercito di partecipare alle fasi iniziali della Guerra d’Indipendenza contro l’Austria. In seguito alla Costituzione della Repubblica Romana nel 1848, fu costretto all’esilio a Gaeta, ma, ritornato a Roma nel 1850, diede vita ad una intensa restaurazione della Chiesa. Morì il 7 febbraio 1878.
    È stato proclamato Beato nell’anno giubilare 2000. A Senigallia è possibile visitare il Museo a lui intitolato e la Biblioteca Diocesana ‘Mastai Ferretti’, con una sezione di oltre mille volumi dedicati al Pontefice, pubblicati dall’800 ad oggi.

  • Clemente XI a Urbino
    0722. 2613 ( IAT- Tourist offi
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Clemente XI a Urbino

    Giovanni Francesco Albani (Papa Clemente XI) nacque ad Urbino il 23 luglio 1649 da una famiglia nobile di origine albanese. Si interessò alla rinascita politica e religiosa della sua patria e contribuì in modo importante, sia pur provvisorio, all’unificazione della Chiesa. Tentò, invano, di convertire al cattolicesimo lo zar russo Pietro il Grande.

    Salì al soglio pontificio all’età di 51 anni. Fu un grande mecenate nei confronti della città di Roma e nella città natale di Urbino fece eseguire i lavori di restauro del Palazzo Ducale e di quello Arcivescovile, oltre a far costruire un istituto educativo per la gioventù concedendo privilegi all’Università.

    Morì il 19 marzo 1721, dopo un pontificato contrastato dalla guerra di successione spagnola e dalla disputa dottrinaria con i giansenisti francesi.

  • Leone XII a Genga
    0731. 973014 ( Ufficio Turismo
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Leone XII a Genga

    Annibale della Genga, eletto papa il 28 settembre 1823 con il nome di Leone XII, nacque il 2 agosto 1760 da una nobile famiglia. Studiò al Collegio Campana in Osimo dal 1773 al 1778 , in seguito  al Collegio Piceno di Roma fino al 1783 quando fu ordinato sacerdote e proseguì i suoi studi all'Accademia dei Nobili Ecclesiastici. Ebbe una brillante carriera ecclesiastica e diplomatica in qualità di cameriere segreto e canonico di San Pietro, arcivescovo di Tiro, nunzio apostolico a Colonia e a Monaco di Baviera, nunzio straordinario in Francia alla caduta di Napoleone, cardinale e vescovo di Senigallia, Prefetto della Congregazione dell'immunità ecclesiastica e cardinale vicario di Roma. Nel conclave del 1823 l'appoggio dei cardinali zelanti gli consentì di essere eletto nonostante l’opposizione dei riformisti sostenuti dall’Austria. Pietra miliare del suo pontificato fu la coraggiosa indizione del Giubileo nel 1825, dal notevole successo, oltre allo sforzo di riorganizzazione centralizzata dello Stato, alla lotta contro il brigantaggio e alla qualificazione delle relazioni internazionali. Di carattere forte, determinato e intransigente, fu particolarmente severo nei confronti della società segreta della Carboneria. Proibì le società bibliche, di stampo protestante e finanziate spesso dalla massoneria e, fortemente influenzato dai gesuiti, riorganizzò tutto il sistema scolastico. Fu fortemente legato al suo paese natale. Qui fece erigere il Palazzo Pubblico, nel quale è   allestito il Museo di Genga “Arte Storia Territorio”, dove, oltre a varie opere e manufatti che vanno dal XV al XIX secolo , è presentato tale personaggio in due  sale: in una sono presenti paramenti e oggetti sacri a lui appartenuti, nell’ultima sala invece, sono illustrate le opere commissionate per il suo territorio natale come il monumentale Tempio neoclassico della Madonna di Frasassi e la statua della Madonna con il Bambino attribuita alla bottega di Antonio Canova, un tempo collocata  all’interno della medesima chiesa santuario. Inoltre migliorò la strada di collegamento con Fabriano.  Malgrado la sua età e le precarie condizioni di salute, fu papa per cinque brevi, ma intensi, anni. Morì il 10 febbraio 1829.