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San Francesco nelle Marche, itinerari e suggestioni

Un cammino tra i luoghi del Santo
Le Marche sono intrise della figura di San Francesco d’Assisi, per vicinanza geografica all’Umbria, per affinità elettiva e perché, fin dalla prima ora, esse lo accolsero. Il primo viaggio storicamente documentato di San Francesco nelle Marche risale infatti al 1208 e riguarda, in particolare, la cosiddetta Marca di Ancona; ad esso ne seguirono numerosi altri fino al 1219, a testimonianza del profondo legame fra il Santo e la nostra Regione.

Nel 1282 la provincia della Marca aveva ben 85 conventi francescani con 1500 frati; ogni convento era dotato di una biblioteca e le confraternite gestivano ospedali ed istituzioni caritative. Inoltre la presenza dei frati comportò la committenza di numerose opere d’arte: crocifissi, dipinti su tela, polittici, gruppi scultorei. Il Francescanesimo ha abbracciato, nella nostra regione, le molteplici forme della vita sociale dei secoli passati, segnando in modo significativo la storia culturale e religiosa delle Marche.

L'itinerario comprende i luoghi marchigiani che videro l’effettiva presenza del Santo.

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Livello di difficoltà: media
Target: Cultura

Le tappe dell'itinerario

  • Convento San Francesco ad Alto
    +39.071.2221(Comune)- 071.2223
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Convento San Francesco ad Alto

    Secondo la tradizione, il luogo in cui la chiesa fu eretta era stato scelto dallo stesso San Francesco nel 1219 anno in cui era ad Ancona per imbarcarsi per l'Egitto; il suo viaggio era motivato dalla volontà di portare una parola di pace in una terra funestata dalle lotte tra Cristiani e Musulmani. La denominazione "Ad Alto" sarebbe quindi tratta dalle parole stesse del santo di Assisi, che le pronunciò mentre si trovava sulle banchine del porto, indicando il colle Astagno come luogo in cui erigere il primo convento francescano di Ancona.

    La chiesa e il convento vennero ampliati tra il 1422 ed il 1425 per opera del beato Gabriele Ferretti che fu ivi sepolto nel 1456. La famiglia in tale occasione fece realizzare a Carlo Crivelli il dipinto "Beato Gabriele Ferretti in estasi" che oggi si trova presso la National Gallery di Londra. Per la medesima chiesa l'artista dipinse un altro capolavoro "La Madonna col Bambino" oggi ospitato presso la Pinacoteca Civica di Ancona.

    Un'altra importante opera, l'Apparizione della Vergine di Tiziano, arricchì la Chiesa nel 1520 per volontà del mercante raguseo Luigi Gozzi che era stato ben accolto dalla città. Oggi essa si trova presso la Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona ed è un capolavoro dell'artista cadorino oltre che la sua prima opera firmata.

    A seguito dell'Unità d'Italia la chiesa venne demanializzata e secolarizzata. Gli arredi, le sculture e i dipinti vennero dispersi in vari luoghi della città.

    Attualmente il complesso francescano è sede del distretto militare.

  • Fonte di San Francesco
    +39.0731.779218
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fonte di San Francesco
    La chiesa di San Francesco al Musone fu eretta nel 1796 da una famiglia staffolana come ex voto per le miracolose guarigioni attribuite all’acqua che scaturisce ancora oggi da una fonte inglobata nella struttura. A questa fonte la tradizione vuole si sia dissetato san Francesco con il fido frate Egidio durante la predicazione lungo il cammino verso Ancona nell’anno 1210. Nelle pareti interne della chiesa sono appese numerose testimonianze di una devozione popolare che perdura sino ai giorni nostri.
  • Chiesa di S. Francesco di Favete
    +39.0733.611131 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Francesco di Favete

    Costruita nel XIV secolo, sorge nell'omonima contrada a pochi chilometri da Apiro. In questa zona San Francesco fece visita al monastero benedettino di S. Urbano dell’Esinante, dove i monaci gli assegnarono un'area dipendente dal castello di Favete, per costruirvi un convento. Il Santo in pochi giorni operò miracoli fondando la chiesa e il convento. Sebbene quasi totalmente distrutta dalle intemperie, nella zona è ancora visibile la grotta all'interno della quale il Santo si ritirava in preghiera.

     

  • Monastero ed Eremo di Santa Maria di Valdisasso - Valleremita
    0732.625067 (I.A.T.)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Monastero ed Eremo di Santa Maria di Valdisasso - Valleremita

    Il villaggio di Valleremita trae nome dall’antico cenobio benedettino che ospitò, secondo la tradizione, San Francesco (1210) nel suo passaggio a Fabriano. Nel 1405 passò di proprietà a Chiavello Chiavelli, signore di Fabriano, e forse in quell'occasione si adornò del prezioso polittico di Gentile, che le spoliazioni napoleoniche trasferirono alla costituenda Pinacoteca di Brera nel 1811. Passato quindi ai francescani, il convento divenne nel Seicento uno dei maggiori della regione; oggi il fabbricato, riedificato col materiale di spoglio originale conserva un suo innegabile fascino, anche grazie al forte legame che San Francesco ha avuto con Fabriano, come attestano diversi studiosi. L'eremo è immerso nella vegetazione e circondato da un bosco di secolari faggi.

    L’intervento di restauro e valorizzazione dell’eremo del Sasso di Valleremita finanziato dalla Regione Marche, nasce da più esigenze, tutte di grande rilevanza sociale e storico culturale e si è reso possibile grazie al connubio di vari soggetti pubblici con il contributo fondamentale della comunità dei Frati Minori che da sempre hanno abitato la struttura e l’hanno resa nei secoli uno dei più importanti centri mondiali della spiritualità francescana. I lavori sono cominciati a febbraio 2012 e in due anni sono stati restaurati e restituiti alla comunità 1.500 mq del complesso originario. Grazie agli scavi sono stati ritrovati dei locali e muri antichi ed una fontana. La Regione Marche ha l’obiettivo di realizzare un centro in grado di poter svolgere molteplici funzioni: incontri; convegni ed iniziative legate alla valorizzazione culturale e turistica del territorio; accoglienza per gruppi interessati alla conoscenza del monumento per la sua valenza storico-artistica-architettonica e quale importante realtà nella vita del francescanesimo in ambito marchigiano. Un modo nuovo di dialogo fra laici e religiosi, aperto e rispettoso delle differenti identità.

     

  • Santuario di San Salvatore in Colpersito
    0733. 638126 (padre guardiano)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario di San Salvatore in Colpersito

    Colpersito è un luogo ricco di memorie francescane: qui San Francesco, venuto a S. Severino nel 1212 e nel 1221, convertì il famoso trovatore Guglielmo da Lisciano "re dei versi".La fabbrica - all´epoca delle visite del santo di Assisi - era sede di una comunità religiosa femminile alla quale, secondo la tradizione, nella seconda visita lo stesso Francesco affidò una pecora la cui lana fu utilizzata dalle "povere recluse" per far dono al santo di una tonaca che gli inviarono. Solo dal 1576 la chiesa con l' annesso convento diventa proprietà dei Cappuccini. Il tempio ha subito nel tempo varie trasformazioni: le forme attuali si devono agli interventi realizzati tra il XVII e il XVIII secolo.
    Sull'altare maggiore è esposto un antichisismo e venerato Crocifisso ligneo. Di particolare pregio sono poi l’ornato ligneo dell’altare maggiore, realizzato nel 1750 dagli intagliatori Francesco e Gaetano Gentili, e il ciborio in noce con intarsi d’avorio.

  • Convento di Roccabruna
    +39.0733.659911 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Convento di Roccabruna
    Vicino alla località Pian di Picca, nei pressi di Sarnano, nella solitudine di un vasto pianoro, si trova un antico casolare oggi di proprietà privata, che ingloba un conventino e una piccola cappella con campanile a vela eretta sulle basi ancora visibili della torre dei Brunforte, antichi Signori della città di Sarnano
    Il Convento di Roccabruna fu di fondamentale importanza, se, come riportato da più fonti, San Francesco, presente nel Convento, riuscì a porre fine al conflitto tra gli uomini di Sarnano e i Signori di Brunforte, lasciando come segno di pace tra i contendenti un Serafino impresso con il suo cordone su di una tavoletta di cera, in memoria dell'angelo che sul monte della Verna aveva impresso le stimmate sul corpo del santo stesso. Nello stemma di Sarnano è presente una figura particolare, un Serafino, un angelo infuocato con sei ali.
    Un’antica leggenda narra che gli abitanti di Sarnano, dall'indole litigiosa, discutevano spesso su qualsiasi argomento; un giorno dovettero scegliere lo stemma della loro città e ovviamente, non trovando un accordo, litigavano da giorni e giorni. Capitò che di lì per caso passasse proprio S. Francesco, pacificatore per eccellenza, che disegnò sul muro della città un serafino, portando la pace e l’accordo tra tutti i cittadini. Inoltre c'è da ricordare che proprio nel convento di Roccabruna, detto anche di Brunforte e oggi chiamato di San Francesco di Valcajano, visse fra Ugolino da Montegiorgio (Mons Sanctae Mariae in Georgico) autore dei "Fioretti di San Francesco" in cui si narrano la vita del Santo e dei suoi "Fraticelli".

    A causa del sisma del 2016, il convento risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Chiesa di S. Francesco in Forano
    0733.579289 (convento) 0733.57
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Francesco in Forano

    La testimonianza della presenza di San Francesco proviene, secondo la tradizione, da un’antica porta di quercia nella facciata della chiesa dalla quale il santo fece il suo ingresso. Si incise poi sull’architrave soprastante: "Haec est illa prisca janua dum hic adfuit S. Franciscus". Sempre su questa parete sono conservate parti in affresco di un’Annunciazione, della prima metà del Quattrocento.
    Già monastero cistercense, l'edificio fu ceduto ai frati di S. Francesco nei primi decenni del Duecento. L'evento miracoloso da cui trae origine il Santuario di Forano è l'apparizione della Vergine col Bambino al beato Corrado da Offida, raccolto in preghiera nel bosco. All'interno della chiesa si trova un affresco raffigurante la Madonna degli Angeli. Travagliate vicende storiche hanno fatto sì che il complesso monastico e la chiesa fossero nel corso dei secoli molto manomessi. Tuttavia, vi è ancora presente una comunità francescana e resta vivo il culto della Vergine.

  • Basilica di S. Giuseppe da Copertino
    071.714523
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Basilica di S. Giuseppe da Copertino

    San Giuseppe da Copertino, noto come il Santo dei Voli, è una delle personalità più interessanti della mistica cristiana.

    Oltre ad essere il santo protettore degli studenti, è patrono dell’aviazione cattolica anglosassone e dei paracadutisti cattolici della NATO. Ad Osimo, dove egli morì nel 1663, vi è la Basilica a lui dedicata, in antecedenza Chiesa di San Francesco. In occasione della sua beatificazione (1753), i Frati Minori Conventuali decisero di rimodernarla e arricchirla secondo il gusto del tempo commissionando il lavoro all'architetto Andrea Vici. La salma del Santo fu sistemata sotto l'altare nel 1771. Tra le opere ivi conservate da notare la tavola della Madonna in trono con Santi di Antonio Solario; la tela della Crocifissione di Francesco Solimena. La Cripta, in cui riposa il corpo del santo, è stata costruita nel 1963, in occasione del terzo centenario della sua morte. Le stanze del santo, conservate nello stato originale, comprendono le tre camerette che ospitarono S. Giuseppe da Copertino dal 1657 al 1663 e l'oratorio dove celebrava la santa Messa.
    Visita Osimo

  • Piazza Arringo
    0736 298334 (Ufficio turistico
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Piazza Arringo

    Piazza Arringo, detta anche piazza dell'Arengo, è la piazza monumentale più antica della città di Ascoli Piceno. Di forma rettangolare, la abbelliscono importanti palazzi tra cui: palazzo Fonzi, il palazzo dell'Arengo, il palazzo Vescovile, il duomo di Sant'Emidio, palazzo Panichi ed altre costruzioni. Giuseppe Marinelli riporta che nell'anno 1152, nel centro dello slargo, fu elevata una tribuna in pietra destinata ad ospitare gli oratori. Da questa il popolo ascolano ascoltò San Francesco d'Assisi, nel 1215.