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Palazzo Bonafede

Fatto costruire come proprio dimora da Nicolò Bonafede, vescovo di Chiusi, è uno dei migliori esempi di architettura rinascimentale delle Marche. Era destinato a celebrare Nicolò Bonafede, esaltandone il ruolo di mecenate, le sue cariche politiche e le imprese militari. Notevoli nella facciata sono le finestre guelfe, ornate con le cifre del vescovo Nicolò, il fregio con iscrizione (1513) e il portale d’ingresso in pietra d’Istria, celebrante la vittoria di Nicolò sui Malatesta di Rimini, scolpito dall’anconetano Pesimoti (1524). All’interno, oltre al cortile rinascimentale, pregevoli sono gli affreschi della cosidetta “camera picta” al pianterreno e al piano nobile, la fascia ad affresco con i “Trionfi di Nicolò Bonafede”, frammenti di una decorazione ben più ampia: i dipinti, databili intorno al 1515-1520 sono stati attributi al pittore spagnolo Johannes Hispanus. Nella sala consiliare si trova un quadro di Luigi Fontana, che raffigura Nicolò Bonafede che visione il progetto del palazzo.

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Target: Cultura