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Osvaldo Licini

Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado 1894 - 1958)

Pittore, poeta, raffinato narratore della linea sospesa tra malinconia metafisica e malinconia storica. E’  stato  uno dei più importanti artisti del '900 italiano. La sua ricerca pittorica si divide in due periodi: una fase iniziale figurativa e un’altra allegorica e di pura astrazione, durante la quale ricorre una rappresentazione del tutto lirica ed essenziale. Studia all’Accademia di B.A. di Bologna, dove conosce Giorgio Morandi, con il quale condivide l’ aspirazione di un rinnovamento del linguaggio pittorico e simpatia per le battaglie futuriste e per le correnti cubiste. Del periodo cosiddetto “naturalistico” si ricordano Paesaggio marchigiano, Natura morta con limone e Paesaggio con uomo, tutte operedel 1926. Ma, gli anni dell’astrattismo, intorno alla decade che va dal '40 al '50, lo collocano al culmine del rinnovamento moderno in Italia: astratto e lirico,visionario.  Infatti anche le sue opere precedenti agli anni quaranta, possono definirsi basilari per vibrante poeticità. Tra queste menzioniamo: Composizione, Studio per castello in aria e Notturno. L’artista a cui si sente più vicino è Klee: la malinconia metafisica si incontra con  una malinconia storica e genera le Amalassunta, dove gli ultimi segni di una ragione matematica, i numeri, già si dissolvono nella lunga notte del tempo (G. C. Argan). Dopo la seconda guerra mondiale partecipa attivamente alla vita politica : sarà eletto sindaco nelle liste del partito comunista italiano. Oggi le opere di Licini si trovano nelle più importanti gallerie d’arte moderna del mondo e in molte collezioni private italiane ed estere. La Biennale di Venezia del 1958, anno della sua morte, gli tributa il gran premio di riconoscimento per tutta la sua attività pittorica.

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