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Lorenzo Lotto - Crocifissione

“La più bella rappresentazione del Golgota del Rinascimento”, secondo un’affermazione del Berenson, è la Crocifissione del Lotto, conservata nella chiesa di Santa Maria in Telusiano di Monte San Giusto. La grande pala venne iniziata e in gran parte eseguita a Venezia, mentre il suo completamento dovette avvenire a Monte S. Giusto, almeno per la parte relativa al ritratto del committente raffigurato con il saio inginocchiato in basso a sinistra. Il committente, che nelle opere del Lotto tradizionalmente non compare mai,  è il vescovo di Chiusi Niccolò Bonafede, originario di Monte San Giusto, che pagò l’opera 100 fiorini a cui aggiunse una scorta di ottimo olio ascolano. Dato che l’opera era inizialmente destinata alla Chiesa della Pietà, il prelato aveva richiesto al Lotto un Compianto sul Cristo Morto, tema che solitamente prevede il Cristo esanime tra le braccia di Maria che lo sostiene. L’artista  esegue invece un’opera che si accosta di più ad un inedito compianto intorno alla Vergine. Nell’opera infatti, Cristo è ancora sulla Croce mentre Maria, svenuta, è sorretta dalla Maddalena, che allarga le braccia in un gesto ampio e teatrale, e da San Giovanni. Sotto le tre croci si muove una folla animata da una forte tensione drammatica che ha uno dei brani più rappresentativi nel centurione sopra il cavallo bianco: l'orbo Longino che ritrae il busto all'indietro e protende le braccia verso la croce. La pala conserva tuttora la cornice architettonica cinquecentesca realizzata su disegno dello stesso Lotto. 

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