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La Magia della Sibilla, un itinerario nell’alta via delle Marche

Tutte le sfumature della montagna

Immerso in un’atmosfera da leggenda, tra aria pulita e panorami eccezionali in tutte le direzioni, il percorso che va dal Rifugio della Sibilla fino a Castelluccio di Norcia, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, non è adatto per chi soffre di vertigini o è alla prima esperienza di trekking, ma delizierà la vista con tutte le sfumature che la montagna sa offrire. Trattandosi di una traversata che si estende per 18 km, si consiglia di farsi venire a prendere o di lasciare un’auto al punto di arrivo. 

Dal Rifugio Sibilla si imbocca un sentiero lungo il quale il cuore si riempirà di bellezza: già dopo pochi passi, un pendio vertiginoso vi si staglierà davanti mostrando tutta la valle del Tenna, con il famoso Infernaccio. Più avanti, in un avvallamento in mezzo al bosco, si potrà scorgere l’Eremo di San Leonardo, un edificio dalla storia millenaria. Proseguendo tra emozionanti affacci sulla valle dell’Aso e sulle cime più alte dei Sibillini, si scopriranno il regno incantato della leggendaria Grotta della Sibilla, dimora di una maga dedita alle arti divinatorie, e il Sasso di Palazzo Borghese, una parete calcarea sotto cui nasce un laghetto abitato da un minuscolo crostaceo, il Chirocefalo della Sibilla.

Attraversata la splendida faggeta di Macchia San Lorenzo, la meta sarà appena al di là della sconfinata prateria di Pian Perduto, incastonata tra monti dai colori pastello. La cena sarà l’occasione per assaggiare alcuni piatti tipici come zuppa di fagioli, castagne e funghi o le tagliatelle con spinaci selvatici e scaglie di pecorino. 

Per gli escursionisti più avventurosi, l’Alta via delle Marche – i cui percorsi attraversano le aree interne della regione - riserva un altro itinerario mozzafiato: da Montemonaco, in provincia di Ascoli Piceno, fino al celebre Lago di Pilato. Attraversando un habitat naturale unico nel suo genere, sarà possibile scoprirei misteri che circondano il lago - si narra riposi nelle sue acque il corpo di Ponzio Pilato - e ammirarlo nella sua forma ‘a occhiale’, quando le nevi si sciolgono ed è alimentato unicamente dalle piogge.

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Livello di difficoltà: media
Target: Trekking
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Eremo di San Leonardo
    0736.859101 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Eremo di San Leonardo

    L’Eremo-Santuario di San Leonardo al Volubrio può essere raggiunto attraverso l’escursione alle Gole dell’Infernaccio, passando per un sentiero che sale a destra inoltrandosi nel secolare bosco di faggi. L'Eremo è stato riportato all'antico splendore dall'eroismo del frate cappuccino Pietro Lavini, che per 25 anni ha lavorato in solitudine per ricostruire l'antico Priorato, uno dei più antichi e belli delle Marche.
    Un tempo qui fu fiorente un Priorato benedettino, legato al Monastero di Santa Croce di Fonte Avellana (PU) dal XII al XV sec.; in seguito il Priorato fu assegnato ai Camaldolesi di Monte Corona, che lo tennero fino all’incameramento dei beni da parte del demanio, al tempo dell’unità d’Italia.

  • La Grotta della Sibilla
    Immergersi nelle Marche significa anche scoprire storie e miti misteriosi come la magica leggenda della Sibilla che ha dato il nome alla Grotta della Sibilla o Grotta delle Fate, nel cuore del Parco Nazionale, considerata la porta d’accesso al regno sotterraneo dell’antica sacerdotessa in grado di predire il futuro.
    Ad essa è dedicato il Museo della Grotta della Sibilla a Montemonaco (AP) che conserva testimonianze del mistero marchigiano e la Grande Pietra recante incisioni misteriose, trovata sul fondo del Lago di Pilato (AP), bacino nascosto dalle più alte vette dei Monti Sibillini che deve il suo nome proprio a Ponzio Pilato. Si narra infatti che il suo corpo riposi sul fondo del lago, perché considerato l’unico luogo degno della sua sepoltura. Questo lago, in epoca tardo medievale, era frequentato da alchimisti, maghi e streghe provenienti da ogni parte d’Europa.
    Lo spettacolo di una natura incontaminata, le condizioni meteo-rologiche che variano velocemente e modificano la percezione visiva di chi osserva, fanno rivivere tutte le leggende!
  • Lago di Pilato
    0736/856462 ( luglio- ottobre)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Lago di Pilato

    E’ situato a 1.941 metri di altezza, sul Monte Vettore, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini nel comune di Montemonaco. È l'unico lago naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti nell'Appennino. E’ raggiungibile a piedi attraversando panorami incantevoli, ambienti incontaminati e peculiarità zoologiche e botaniche. È conosciuto e spesso definito "il lago con gli occhiali" in quanto i due laghetti montani presenti talvolta si uniscono a causa dello scioglimento del ghiacciaio sovrastante.

    Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni. Pertanto è severamente vietato bagnarsi nelle acque del lago e bisogna mantenere una distanza di almeno 5 metri dal bordo per evitare di calpestare le uova del chirocefalo deposte a riva.

    Secondo la leggenda nelle sue acque vi sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato. Nel Medioevo era considerato luogo di streghe e negromanti. Si consiglia a tal fine, a Montemonaco, la visita del Museo della Grotta della Sibilla.

    La salita è impegnativa per chi non è allenato. Sono richiesti scarponi da trekking e racchette. Il sentiero, inizialmente immerso nel bosco, all’uscita è esposto al sole. Pertanto in estate è consigliato l’utilizzo di copricapi, di creme protettive per la pelle e di una buona scorta di acqua.

    Tre sono i percorsi per raggiungerlo:

    1-    durata ore 2,5 andata e ore 2,5 ritorno. Foce (frazione di Montemonaco) - Valle della Gardosa-  al termine della stradina ripido sentiero sulla sinistra, all'interno di un fitto boschetto, con ripidi tornanti (le cosiddette "Svolte") - Risalita valle del Lago. A Foce nei mesi di luglio e agosto un pulmino gratuito conduce all'imbocco del sentiero fino alla fine della valle della Gardosa, interdetto ai mezzi privati);

    2-    da Forca di Presta dal comune di Arquata del Tronto, da cui si segue il percorso per arrivare alla cima del monte Vettore, giunti al rifugio Tito Zilioli si inizia a scendere a sinistra verso la valle del lago. Attenzione nel tratto Le Riccette da percorrere con la massima attenzione.

    3-    Castelluccio- Capanna Ghezzi- Forca Viola 3 ore circa di percorrenza (dei tre è il sentiero più lungo).

    A seguito di un'ordinanza del Comune di Montemonaco (agosto 2016), vige il divieto di accesso alla foce del Lago di Pilato, causa terremoto del 24 agosto 2016.
    Inoltre, è vietato percorrere il sentiero che conduce al Lago di Pilato. Sono particolarmente rischiose le seguenti zone: tutta la valle del Lago di Pilato, la strada del Monte Sibilla e la cresta del monte Vettore.

    A seguito dell'ordinanza nr. 205 del 29/07/2017 del Comune di Montemonaco è stato parzialmente riaperto al transito il sentiero che da Foce di Montemonaco conduce al Lago di Pilato. A seguito dell'ordinanza n. 38 emessa il 30 maggio 2018 dal Comune di Montemonaco, è stato riaperto il tratto denominato " Le Svolte", che conduce al lago di Pilato.


  • Dal lago di Pilato alle Piane di Castelluccio
    DAL LAGO DI PILATO ALLE PIANE DI CASTELLUCCIO TRA LEGGENDE E MISTERO- LUNGHEZZA: 34,4 km- DIFFICOLTA': DIFFICILE.

    Uno dei percorsi più apprezzati dai cicloalpinisti è quello che passa dal Lago di Pilato a Forca di Presta attraverso le piane di Castelluccio.
    Un giro impegnativo, la cui fatica viene ricompensata dalle magnifiche viste.
    Ricordate, siete sempre nel versante magico dei Sibillini e anche il lago di Pilato ha la sua leggenda, anzi ne ha molte. Si dice che il corpo di Ponzio Pilato una volta giustiziato venne trascinato da alcuni buoi fino all'interno delle acque del lago e da allora le acque ogni tanto si colorano di rosso. La realtà è che il luogo, al di là della leggenda, è terribilmente suggestivo, il
    bacino cambia forma a seconda delle stagioni fino a raggiungere la forma per cui è stato ribattezzato: lago con gli occhiali.

    E il rosso? Le acque del lago sono effettivamente rosse in alcuni periodi dell’anno e questo dipende dalla schiusa delle uova di un piccolo gamberetto che vive solo qui: il Chirocefalo del Marchesoni.

    A seguito di un'ordinanza del Comune di Montemonaco (agosto 2016), vige il divieto di accesso alla foce del Lago di Pilato, causa terremoto del 24 agosto 2016.
    A seguito dell'ordinanza n. 38 emessa il 30 maggio 2018 dal Comune di Montemonaco, è stato riaperto il tratto denominato " Le Svolte", che conduce al lago di Pilato.