Indietro L'acqua protagonista di un itinerario stupefacente: Pioraco e 'Li Vurgacci'

L'acqua protagonista di un itinerario stupefacente: Pioraco e 'Li Vurgacci'

Sentieri fiabeschi e ricchi di spiritualità

Pioraco, la Svizzera delle Marche, è un piccolo borgo dell’alto Maceratese incastonato tra pareti di roccia. Qui, autentica protagonista è l’acqua, il cui rumore vi accompagnerà durante le passeggiate tra i tanti sentieri segnalati presso gli uffici turistici: la più suggestiva è quella de ‘Li Vurgacci’. Dal centro si accede al percorso di 500 m immerso nel bosco, dove il fiume regala uno spettacolo di laghetti cristallini e cascatelle inframezzati da ponticelli in legno, per poi imbattersi nei Vurgacci, rocce che assumono sembianze mostruose, donando al sentiero un’aurea fiabesca.

Non mancano luoghi di tradizione e spiritualità: il Museo della Carta e della Filigrana (prenotare allo 0737.42142/3398758371) il Santuario della Madonna delle Grotte, incastonato nella montagna, e la Grotta di S. Vittorino, dove si ritirò in penitenza il Santo.

L’atmosfera fiabesca continua a Sefro, raggiungibile da Pioraco tramite un sentiero che percorre un tratto della Via Francescana. Potrete camminare allietati dai versi della preghiera preferita di S. Francesco, scolpiti sulle tavole di quercia appese lungo il percorso. Arrivati in paese, da vedere sono le cascate, la Chiesa di Madonna dei Calcinai con affreschi del ‘500, il Museo della civiltà contadina e il ‘Il segreto del Bosco’, villaggio di elfi per i più piccini.
Per le bici c’è una pista ciclabile che collega Pioraco a Fiuminata, terra della crescia fogliata e del Fagiolo di Laverino, presidio Slow Food.

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Livello di difficoltà: media
Target: Trekking
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Pioraco
    0737.42142
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pioraco
    Il territorio di Pioraco era abitato in epoca neolitica e conserva tracce di un santuario dell'età del bronzo sulla cima del Monte Primo (fine dell'XI-prima metà del X secolo a.C.), frequentato fino in epoca ellenistica.
    Fu in seguito antica statio romana; nel Medio Evo “e’ castel murato et ha la torre”, caratterizzato dalle antichissime botteghe per la fabbricazione della carta; fu anche presidio fortificato del Ducato di Camerino durante la Signoria dei Varano. Tra i luoghi di interesse ricordiamo: la Pieve di San Vittorino, la cui esistenza è attestata dal 1119, costruita sopra i resti di un tempio romano, di cui riutilizza materiali di spoglio; la Chiesa romanica di San Francesco del 1327, che custodisce un dipinto attribuito al pittore Arcangelo di Cola; la Chiesa del Santissimo Crocifisso, in stile gotico-lombardo, che vanta un Crocifisso attribuito a Girolamo di Giovanni; la Chiesa della Madonna della Grotta, piccolo edificio del XVIII secolo costruito in una rientranza della parete rocciosa, utilizzata come romitaggio. Nella frazione di Seppio, la Chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Lacrime ospita un dipinto di Madonna in trono con Bambino, opera del 1466 di Giovanni Boccati. Nella stessa frazione si trova anche la Chiesa rurale di Fonte Venere. Il municipio ospita: il Museo dei fossili, il Museo dei funghi e il Museo della carta e della filigrana, raccolta di filigrane artistiche e carte filigranate (per lo più appartenenti al periodo compreso tra i secc. XIV e XIX), le quali testimoniano la lunga evoluzione della fabbricazione della carta dall'origine fino ai nostri giorni. L'antica arte cartaria viene fatta rivivere nella Gualchiera Prolaquense dove, in un ambiente che riproduce una cartiera del 1300, si può assistere ai processi di lavorazione della carta fatta a mano da parte dei mastri cartai. La loro abilità si trasmette da generazioni. 
    Pioraco fa parte del circuito Comune Amico del Turismo Itinerante, che offre alle autocaravan la possibilità di sostare utilizzando servizi essenziali come scarico e acqua potabile. 
     
    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Chiesa di S. Maria delle Lacrime
    0737.42536 (parroco); 0737.421
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Maria delle Lacrime
    La Madonna della Lacrime si trova nell'omonima chiesa parrocchiale di Seppio di Pioraco, l'immagine è dipinta dal Boccati su tavola ed è datata 1466. La Tavola è il residuo di un trittico: il San Sebastiano è passato al Museo Diocesano di Camerino e il San Vincenzo è andato perduto. La Madonna ha sulle ginocchia il Bambino, ai due lati due angeli e in basso il committente. Soave è la Vergine, pieni di grazia i putti, armoniosi i colori, preciso il disegno Il miracolo del pianto si verificò nel 1521.
  • Santuario della Madonna della Grotta
    0737.42134 (santuario)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario della Madonna della Grotta
    La chiesetta di Pioraco dedicata alla Madonna della grotta, già Madonna della carceri, è parzialmente incastonata nella viva roccia. Conserva la statua della Madonna la cui festa ricorre ogni tre anni. La storiografia artistica ignora completamente la Madonna della Grotta. L´origine del nome è dovuto con ogni probabilità ai romiti che furono detti “inclusi o carcerati” i quali vissero qui nel ritiro. Difficile è schedare la statuina in legno dipinto e do viziosamente vestita sia per devozione sia per coprire la brutta ritintura. La somiglianza del piccolo gruppo alla molteplice produzione statutaria che si diffuse alla fine del ´400 nelle chiese del Camerinese, non toglie originalità a questa Madonna e al su bambino scolpiti per essere collocati nell´alta grotta. Le altre immagini, tutte, abbassano le palpebre, questa le apre perché gli occhi si fissino vividissimi sui fedeli. Il bambino, che stacca decisamente la testa dal corpo materno, pone allo scultore problemi di movimento e di spazio. Per quanto la scelta iconografica appaia ancora goticheggiante, i segni del rinascimento sono più vistosi che negli altri esemplari finora esaminati dagli studiosi a seguito di restauro. A questa straordinaria Madonnina i piorachesi costruirono in diversi tempi la chiesa, parte addossata, parte nel rientro dello scoglio. In un primo tempo era solo un´edicola corrispondente pressappoco all´attuale presbiterio. Il vescovo che nel 1585 visitò l´ “Oratorium sive cappellam s. Mariae carceris”, trovò solo l´edicola o chiamò “oratorio” e “cappella” la piccola chiesa dipendente da s. Maria di Ponte Cannaro? I vescovi che nel ´600, ´700 e ´800 venerarono la Madonna della Grotta furono accolti nella “chiesa”, salirono “per scalas” alla grotti cella della Madonna e tutti lamentarono che una parte della chiesa era aperta alla pioggia. Nelle visite del ´700 cominciarono a lamentare che il Crocifisso, bell´esemplare cinquecentesco, fosse chiuso in un armadio a destra dell´altare. L´edificio sorto a pianta circolare, più tardi segnato da lesene, fu completato con l´esterno schiacciato agli angoli per introdurre l´occhio allo scoglio e, dentro, alla forma circolare. Non sappiamo quando per il tetto si trovò la chiusura definitiva. La “Madonna della carcera”, sia la statua sia l´edificio a pianta centrale, richiamano i gusti stilistici di Macereto.
  • Museo della Carta e della Filigrana
    3314613224
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo della Carta e della Filigrana
    Il Museo situato nei locali del Comune, adiacenti alla Chiesa di San Francesco, ricca di testimonianze artistiche. Ospita al suo interno la Mostra della Filigrana, inaugurata il primo maggio 1984, che è costituita da una raccolta di filigrane artistiche, carte filigranate (per lo più appartenenti al periodo compreso tra i secc. XIV e XIX) le quali testimoniano la lunga evoluzione della fabbricazione della carta dalla origine fino ai nostri giorni.
  • Sefro
    0737.45118
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Sefro

    Sefro è un piccolo paese della provincia di Macerata; il comune comprende, oltre al capoluogo, anche le frazioni di Sorti e Agolla.
    È situato in una valle orientata in direzione nord-sud ed è completamente circondato dagli Appennini, tra i quali i monti Cesito, Linguaro e Vermenone. Si trova sul fondo di una valle scavata dal torrente Scarsito, affluente di destra del fiume Potenza. Nelle vicinanze si trova il suggestivo Altopiano di Montelago, formato da due piani di cui uno con degli inghiottitoi in cui si forma in inverno un laghetto sovente ghiacciato. Il piano superiore dell'Altopiano fu bonificato dopo il 1458 da Giulio Cesare da Varano al fine di sfruttarlo intensivamente a livello agricolo. Ciò avvenne effettivamente fino agli anni Settanta.

    Di notevole pregio naturalistico è la lunga e stretta Valle della Scurosa, dove si trova una faggeta di grande interesse.

    Tra i monumenti e i luoghi da visitare ricordiamo: la Torre Varano, ciò che resta del castello medievale che ospitò i Varano, signori di Camerino, dopo il sacco della loro città nel 1259 ad opera dei ghibellini; la Chiesa di Santa Maria dell'Assunta, che custodisce un crocifisso ligneo di discreta fattura; la Chiesa medioevale della Madonna dei Calcinai contenente affreschi del 1500; le cascate, all'interno del paese, lungo il corso del fiume Scarsito; il Museo della civiltà contadina Ferretti Florindo, che raccoglie una ricca documentazione sulla civiltà contadina con numerosi attrezzi agricoli e arnesi di lavoro utilizzati dagli artigiani, databili dai primi del '900 ai giorni nostri; l'Eremo di San Bartolomeo delle Carceri situato in una grotta del monte Crestaio. Qui si rifugiò in eremitaggio il Beato Bernardo da Quintavalle, uno dei primi compagni di San Francesco d'Assisi, negli anni 1237-1239, in seguito alle lotte sorte all'interno dell'ordine Francescano alla morte del fondatore. 

    Per i bambini è stato realizzato Il segreto del Bosco, un piccolo villaggio abitato da gnomi e fate. 

    Si tiene ogni anno il 15 agosto la Sagra della Trota, festa popolare con la preparazione di piatti e panini a base di trota sia fritta sia arrosto. 


    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • Museo della Civiltà contadina "Ferretti Florindo"
    La raccolta comprende una ricca documentazione sulla civiltà contadina con numerosi attrezzi agricoli e arnesi di lavoro utilizzati dagli artigiani, databili dai primi del '900 ai giorni nostri. 
  • Sefro- Tra i torrenti e i boschi dell'alto maceratese

    SEFRO - PIORACO - FIUMINATA- - LUNGHEZZA: 24 km; LIVELLO DI DIFFICOLTA' :  FACILE


    Per gli amanti della natura e del verde, Sefro ha da offrire paesaggi davvero sorprendenti. Le trote, caratteristiche della zona, popolano il torrente Scarsito che attraversa la valle di Sefro fino all’altopiano di Montelago e alla Valle della Scurosa.

    Costeggiando il torrente, nel punto in cui le sue acque confluiscono nel fiume Potenza, sorgono due paesini immersi nella quiete della vallata: Pioraco e Fiuminata. I boschi da cui spuntano le rocche e le fortificazioni medievali fanno di questi luoghi mete paesaggistiche molto apprezzate dai villeggianti.
    Da qui la strada inizia a salire dolcemente fino alla Fonte Brescia, dove potete sospendere la pedalata e camminare sino alle foci del fiume Potenza.

  • Fiuminata
    0737.54122
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fiuminata
    Queste terre, probabilmente, conobbero alcuni insediamenti umani già nell’età del bronzo o alla fine del Neolitico come testimoniano alcuni sporadici rinvenimenti di cocci, carboni o punte di frecce in varie località. Tuttavia, la prima presenza umana di un certo interesse ad essere documentata è la statio Romana di Dubios posta nella Valle del Frate al confine fra i comuni di Fiuminata e Nocera Umbra.

    L’ambiente naturale è una spettacolare risorsa per Fiuminata. Qui si trovano diverse aree di valore naturalistico e paesaggistico: il Monte Gemmo, il Monte Pennino, i prati fioriti in località "Le Spiante" e il Monte Merennino, le sorgenti oligominerali e lo stesso fiume Potenza che ha qui le sue sorgenti.
    Sono possibili numerosi percorsi storico-culturali per visitare le numerose abbazie del territorio ed è la meta ideale per chi ama le escursioni, i voli in deltaplano e le arrampicate sportive.

    In autunno vi si tiene da decenni la Mostra dei Funghi.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Santuario della Beata Vergine di Valcora
    0737/54134 (Parroco)- 0737 541
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario della Beata Vergine di Valcora
    Sorge nell’alta valle del Potenza, nei pressi del paese di Fiuminata, dove un tempo vi era un’edicola dedicata alla Madonna.

    Vuole la leggenda che un pellegrino, passando per quei luoghi, vide l’immagine dipinta su muro ancora fresco e si inginocchiò a pregare. La Madonna gli parlò, invitandolo a recarsi dal priore del castello di Fiuminata, chiedendo di edificare un santuario in mio nome.

    Si hanno notizie della chiesa nel 1406 e nel 1435 mentre nel 1582, in occasione di una visita pastorale, è citata come S.Eraclio di Radiano. La costruzione è semplice ed è stata ampliata nel 1728.

    L’abside è decorata ad affresco con l’immagine della Madonna di Loreto ed una Crocifissione. La Madonna di Loreto,racchiusa entro baldacchino, risale al 1370-1380. Vi si trovano anche un "Ecce homo", affreschi della seconda metà del XIV secolo, restaurati ed attribuiti al pittore Diotallevi di Angeluccio di Esanatoglia. 

    A causa del sisma del 2016, il santuario risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo(numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Eremo della Madonna di Valcora
    0737.54134 (parroco); 0737.614
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Eremo della Madonna di Valcora

    Al di sopra della Frazione di Valcora, sulla riva destra del Fiume Potenza, esisteva in epoca medievale un villaggio denominato Sarracchiano, con una piccola chiesa dedicata al Crocifisso. La chiesa nei secoli fu ampliata (l'ultima modifica risale al XVIII secolo) e le fu aggiunto un edificio utilizzato come eremo.
    La chiesa e l'eremo per qualche anno videro anche la presenza di un eremita dei Padri Serviti e successivamente la chiesa  acquisì, con l'abbandono del villaggio di Sarracchiano, la fama di Santuario mariano, che mantiene a tutt'oggi.
    Attualmente la chiesa si presenta a navata unica con tetto a capanna. L'abside, unica parte originaria, risale almeno al XIV secolo. All'interno dell'abside si possono ammirare una bella Crocifissione con la Madonna e San Giovanni, un'immagine della Madonna di Loreto racchiusa dentro un tempietto sorretto nelle colonne da due angeli ed un Ecce homo, affreschi della seconda metà del XIV secolo, recentemente restaurati ed attribuiti al pittore Diotallevi di Angeluccio di Esanatoglia. Un cortiletto rettangolare separa la chiesa dall'altro edificio ricostruito in gran parte negli ultimi anni ed adibito a casa di vacanze.

    A causa del sisma del 2016, l'eremo risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).