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In relax nella Valle del Chienti

Tra i laghi e la spiritualità dei Monti Azzurri

Un soffitto di ampie tavole di legno dorate e finemente intarsiate, contornato da imponenti stucchi e sculture. Con questa visione stupefacente il Santuario Basilica di S. Nicola a Tolentino vi accoglierà, per sorprendervi ancora poco dopo, alla vista del Cappellone di S. Nicola e delle sue decorazioni pittoriche trecentesche. Da qui, le suggestioni spirituali vi accompagneranno lungo l’antica via Lauretana che dai Monti Azzurri porta al mare.

Attraverserete il Ponte del Diavolo, legato alle vicende di S. Nicola e giungerete al Castello della Rancia, edificato dai monaci come fattoria fortificata per difendere il raccolto. All’interno scoprirete il Museo Civico Aristide Gentiloni Silverj, con materiali archeologici rinvenuti nella zona e un’esposizione dedicata alla Compagnia teatrale della Rancia.

Sarà poi la volta di ammirare gli splendidi polittici dei Monti Azzurri: nella chiesa di S. Eustachio, a Belforte del Chienti, vi attende il capolavoro di Giovanni Boccati, e poi via a Serrapetrona. Qui, camminate fino punto più alto del borgo e la Chiesa di S. Francesco vi ripagherà con uno splendido ciclo pittorico quattrocentesco di Lorenzo d’Alessandro.

Rimanete nella Valle del Chienti per godervi un pomeriggio in canoa al Lago di Caccamo, o di pesca e carpfishing al vicino Lago di Polverina. Il giorno seguente, una facile escursione ad alta quota ma non troppo, alle Piane di Montelago, vi farà scoprire la flora e la fauna tra le montagne.

 

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Livello di difficoltà: media
Target: Wedding
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Tolentino
    0737.9011
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Tolentino

    Tolentino, il cui centro storico è ancora oggi delimitato per lunghi tratti dalle mura duecentesche, conserva opere d'arte e monumenti di notevole valore. Città d’arte tra le più note e frequentate delle Marche, in posizione strategica nella valle del Chienti, fu municipium romano e precedentemente fu centro piceno, come raccontano le numerose necropoli rinvenute nella zona.

    La Basilica di San Nicola, la cui facciata è rivestita in travertino, è di grande interesse artistico; in particolare il portale, opera dello scultore fiorentino Nanni di Bartolo detto il Rosso, in cui si fondono mirabilmente elementi del gotico fiorito ad effetti spaziali tipici del primo Rinascimento. Il chiostro agostiniano risale alla prima metà del XIV secolo: esso rappresenta il più antico esempio di chiostro degli ordini mendicanti in Italia. Il luogo di maggior interesse artistico del complesso tolentinate è costituito dal "Cappellone di San Nicola": la sala è rinomata soprattutto per la sua decorazione pittorica, una delle più vaste e meglio conservate dei primi anni del Trecento, opera delle maestranze riminesi guidate dal pittore Pietro da Rimini. La decorazione, condotta ad affresco, occupa tutta la vasta aula.

    Da visitare anche il Museo degli Ex-Voto, il Museo delle Ceramiche, il Museo dell’Opera e le Esposizioni permanenti di presepi.

    In Piazza della Libertà si trova la torre campanaria della Chiesa di San Francesco, divenuta il simbolo della città grazie all'orologio a quattro quadranti che rappresentano le fasi lunari, le ore italiche, l'ora astronomica e i giorni della settimana e del mese.

    Altre attrazioni da non perdere sono: Palazzo Sangallo, sede del Museo Internazionale della CaricaturaPalazzo Parisani Bezzi, dove nel febbraio 1797 fu firmato il Trattato di Tolentino tra Napoleone Bonaparte e lo Stato Pontificio; il Duomo dedicato al patrono di Tolentino, San Catervo, che conserva il sarcofago del santo, di epoca romana; il settecentesco Teatro Vaccaj.

    Poco lontano dal centro sorge il Castello della Rancia, sede del museo archeologico: in origine fattoria e granaio, fu trasformato in castello dai Da Varano, signori di Camerino.

    Nel territorio dei comuni di Tolentino e Urbisaglia sorge l'Abbazia di Fiastra, uno dei monumenti più insigni e meglio conservati dell’architettura cistercense in Italia, con il suo particolare stile di transizione dal Romanico al Gotico.

    Piatto tipico di Tolentino e dell’entroterra maceratese sono i vincisgrassi.

    L’evento più importante che ha luogo a Tolentino nel corso dell’anno è la Biennale dell'Umorismo nell'Arte, una manifestazione internazionale a cui partecipano artisti e vignettisti satirici da tutto il mondo. Ogni anno a luglio viene organizzato in città il Festival di musica corale "Città di Tolentino" al quale partecipano i migliori cori italiani e stranieri. Tra la fine di aprile ed i primi di maggio di ogni anno, con la rievocazione storica Tolentino 815 si sceneggiano combattimenti, accampamenti ed eventi militari della Battaglia di Tolentino del 1815. 

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • Museo Archeologico Aristide Gentiloni Silverj
    +39 0733973349
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo Archeologico Aristide Gentiloni Silverj
    La raccolta archeologica è costituita dalla collezione lasciata al Comune di Tolentino dal conte Aristide Gentiloni Silverj. Sin dalla donazione la raccolta trovò posto nel complesso della Basilica di San Nicola e per lungo tempo è stata sistemata nel refettorio del Convento agostiniano. Il Museo è oggi sistemato nell'ala nord del Castello della Rancia. 

    NB: il Museo non è attuaòmente visitabile causa riallestimento
  • Museo del Santuario della Basilica di S. Nicola
    +39 0733976311
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo del Santuario della Basilica di S. Nicola
    Il Museo del Santuario di San Nicola da Tolentino è costituito da diverse sezioni: quella artistica, quella delle ceramiche, quella degli ex voto e quella dei presepi.

    La grandiosa sezione delle opere d'arte racchiude tra gli altri il celebre gruppo ligneo raffigurante la Natività attribuito al Maestro dei Magi di Fabriano e la monumentale pala di Marchisiano di Giorgio, già nell'altare maggiore della basilica, realizzata tra il 1518 e il 1526: l'opera, di proprietà della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, è stata gentilmente concessa in deposito e potrà essere ammirata fresca di restauro insieme alle altre parti di cui era composta, ovvero la lunetta e la cimasa. Nel percorso storico artistico sono presenti opere significative come Le nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria con San Nicola da Tolentino e Sant'Antonio da Padova di Simone de Magistris, opere caravaggesche e L'apparizione della Madonna di Loreto a San Nicola da Tolentino, attribuito a Antonio Francesco Peruzzini. Figura inoltre una piacevole sorpresa: un dipinto inedito raffigurante San Nicola da Tolentino riconosciuto e attribuito da Maria Giannatiempo Lopez a Simone de Magistris. Le stanze presentano anche un insieme corposo di ex voto in argento, tra i quali si ricordano San Nicola da Tolentino di Giuseppe III di Spagna, argentiere romano del XVIII secolo, e San Nicola appare a Marc'Antonio Colonna di ignoto argentiere del XVII secolo recante un'iscrizione con il nome del miracolato "Colonna Dux Palleani et Tallecotii".

    Il corpus delle ceramiche è invece il frutto di una donazione al comune di Tolentino, nel 1933, da parte del cardinale Tacci: tra i manufatti alcuni sono di Castel Durante, altri sono esemplari delle maioliche di Faenza, ceramiche di Savona, vasi da farmacopea e prodotti di arte abruzzese dei secoli XVII e XVIII. Da non dimenticare oggetti preziosi e rari destinati all'arredo degli altari e necessari alla celebrazione liturgica: tra questi si annoverano reliquiari, pissidi, pannelli, busti come quello dell'orafo argentiere Stefano Lepre recante il ritratto di un San Nicola imberbe, realizzato nel XVIII secolo.

    NB: Attualmente chiuso per restauro post terremoto
  • La Basilica di San Nicola
    0733.976311
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: La Basilica di San Nicola

    La Basilica dedicata a San Nicola da Tolentino è uno dei santuari più importanti dell’Italia centrale. San Nicola da Tolentino (1245-1305) fu frate agostiniano, taumaturgo e grande predicatore. Visse nel convento dei frati Eremitani di S. Agostino nella città dal 1275 fino alla morte. Raggiunse una tale notorietà sin da vivo, soprattutto per le sue straordinarie capacità taumaturgiche, da essere venerato e canonizzato in breve tempo (1325). San Nicola viene venerato come patrono delle anime del Purgatorio e come protettore delle puerpere e nelle difficoltà dell’infanzia.
    La Basilica venne consacrata nel 1465. L’interno rettangolare è a una navata con abside poligonale. Al Seicento risalgono il soffitto ligneo a cassettoni e le otto cappelle. Vi si conservano pregevoli opere d’arte (S. Anna di Guercino, S. Tommaso da Villanova di G. Ghezzi). La grande cappella seicentesca del SS. Sacramento, sormontata da una cupola, si trova a sinistra dell’altare. La Cappella delle Sante Braccia custodisce le braccia di San Nicola. Un tentativo di trafugamento fu realizzato dopo la morte del santo, ma fallì perché dalle braccia amputate iniziò a sgorgare del sangue. Il miracoloso evento è rappresentato nella tela di G. Foschi presso l’altar maggiore. Nella cappella vi sono conservati due grandi quadri, ex voto: L’Incendio del Palazzo Ducale a Venezia di Matteo Stom e La peste a Genova (o a Venezia, secondo alcuni) di Giovanni Carboncino. Di particolare pregio è il Cappellone, i cui affreschi, realizzati da pittori riminesi (Pietro, Giuliano, Baronzio) di scuola giottesca, rappresentano la più alta testimonianza della pittura del Trecento nelle Marche. La pianta è rettangolare e la volta è a crociera. Un’arca marmorea rinascimentale, avente al di sopra una statua di S. Nicola, è posizionata al centro del Cappellone.
    Tramite uno scalone, si giunge ai Musei della Basilica che ospitano numerosi dipinti e sculture, preziose ceramiche, ex voto e esposizioni presepistiche permanenti.
    Il chiostro è considerato tra i più interessanti delle Marche. Vi si trova la cella del santo, oggi trasformata in Oratorio della comunità agostiniana, che conserva ancora due lunette affrescate dei primi del Cinquecento, rappresentanti episodi della vita del santo nato a Sant'Angelo in Pontano.

    A seguito dei danni provocati dal sisma del 2016 la Basilica viene dichiarata inagibile e chiusa fino alla riapertura nel dicembre 2018. In tale data vengono nuovamente aperti al pubblico, ai turisti e al culto la navata principale, la Cappella delle Sante Braccia e il Cappellone. Viene montato un nuovo altare e recuperata dal Museo del Santuario la pala in legno “Lo sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Santi Agostino, Nicola e Apollonia”a cui saranno nuovamente affiancati “L’Eterno”in cornice cuspidata e “La deposizione”, i quali facevano parte di un’unica opera dipinta tra il 1518 e il 1525 e attribuita a Marchisiano di Giorgio, un pittore tolentinate di origine slava recentemente riscoperto da Giorgio Semmoloni. La parte centrale della grande “cona”èstata rinvenuta nei depositi della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma. L’opera, per molti anni, èstata la pala posizionata nel presbiterio, proprio dietro l’altare e quindi, dopo molti secoli, seppur incompleta, torna nella navata centrale della Basilica.

    Rimangono attualmente chiusi la Cappella del Santissimo costruita dal pittore Francesco Ferranti e il presbiterio.

  • Castello della Rancia
    0733.973349
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Castello della Rancia

    Prima di entrare a Tolentino, ad appena 7 chilometri dal centro, si può ammirare il maestoso e suggestivo Castello della Rancia ricostruito dal maestro Andrea di Como nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente abbazia cistercense. Di forma quadrangolare, conserva ancora la cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. Il mastio è alto 30 metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a crociera. Al secondo piano, fornito di un ampio camino e raggiungibile tramite una scala a chiocciola in pietra, si trovava l'alloggio del castellano. Il piano seminterrato del mastio, illuminato da due alte feritoie a bocca di lupo, fu un tempo usato come prigione come indicano i grossi anelli di ferro infissi alle pareti. Al primo piano un altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una cappellina barocca eretta dai Gesuiti.
    Fu luogo di battaglie: a parte due scontri di scarso rilievo storico nei secoli XIV e XV, il Castello della Rancia è strettamente legato alla vittoria degli Austriaci sul coraggioso e sfortunato Gioacchino Murat nel 1815.

  • Belforte del Chienti
    0733.951011
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Belforte del Chienti

    Belforte del Chienti è un comune immerso nel tipico paesaggio collinare marchigiano di fondazione medievale. Affacciato sul fiume Chienti, l'abitato è arroccato su un'altura ed è tutt'ora cinto dalle mura castellane del XIV secolo. Risulta ben conservato l’impianto urbanistico medievale, caratterizzato da strade strette e ripide, piazzette, slarghi e scorci che si aprono sul vasto panorama circostante.

    All'interno del centro storico si trovano due significative testimonianze dell'arte e dell'architettura religiosa: la chiesa di Sant'Eustachio che conserva un pregevole polittico del 1468, opera di Giovanni Boccati; la sconsacrata Chiesa di San Sebastiano, invece, si fregia di un bel portale a motivi floreali in cotto del XV secolo e custodisce una statua policroma del Santo risalente allo stesso periodo. È altresì sede del MIDAC, Museo Internazionale Dinamico di Arte Contemporanea.

    In località Santa Maria si erge la chiesa di San Pietro Apostolo, un tempo abbazia dei padri silvestrini, mentre in località San Giovanni spicca la quattrocentesca chiesa di San Giovanni Battista.
  • Chiesa di S. Eustachio
    0733.951007
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Polittico di Giovanni Boccati nella Chiesa di S. Eustachio

    Notizie della chiesa sono testimoniate già nel 1218 anche se l’aspetto attuale è il risultato di un restauro successivo al terremoto del 1741.
    Il tempio non presenta all'esterno una struttura di particolare interesse, ma al suo interno custodisce alcune opere di grande valore storico-artistico come il grandioso Polittico, capolavoro di Giovanni Boccati. L’opera fu realizzata nel 1468 dal pittore noto anche come Giovanni di Pier Matteo Boccati da Camerino, secondo quanto confermato dalla firma apposta dallo stesso artista alla base del Trono della Vergine come anche i nomi dei committenti e la data di esecuzione presenti nell’epigrafe dei due riquadri dei pilastri laterali.
    Il polittico (4,83 x 3,25 m) è racchiuso in una preziosa cornice in legno d’orato, forse di scuola marchigiana, e composto da cinque pannelli con la Madonna in trono e il bambino nel registro inferiore e da altri sette in quello superiore dove è raffigurata la Crocifissione. Sono presenti, inoltre, ulteriori diciotto specchi di cui sei sono inseriti nei pilastri laterali e dodici nella predella mentre nella cimasa superiore, entro le cinque cuspidi, si trovano cinque tondi di cui quello centrale rappresenta Dio Padre circondato da angeli in festa e quelli laterali i quattro dottori della Chiesa Latina: S. Ambrogio, S. Girolamo, S. Agostino e S. Gregorio Magno.
    L’opera rappresenta lo stile tipico di Giovanni Boccati caratterizzato da una luminosità e una fantasia di gusto tipicamente rinascimentale unito ad un gusto narrativo di impronta ormai tardo-gotico.

    I Polittici dei Monti Azzurri

  • Serrapetrona
    0733.908321
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Serrapetrona
    Serrapetrona è un piccolo borgo della provincia di Macerata, situato a 500 m sopra il livello del mare. Il termine Serra, di origine longobarda, indica un abitato fortificato con funzioni di sbarramento a difesa dell’inizio di una valle Petrona di pietra.

    Da visitare nel borgo: la Chiesa e il convento di San Francesco, che custodisce il grandioso polittico eseguito sul finire del XV secolo dal sanseverinate Lorenzo D'Alessandro; la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, affrescata dal D'Alessandro; la Chiesa di Santa Maria in Piazza, del XV secolo; il Museo dell’uomo, con attrezzi e materiali utilizzati dall’antica tradizione contadina e ospitato in alcuni locali del restaurato castello di età longobarda; il Museo dell'olio; il Museo degli ori e degli argenti della Chiesa di San Francesco, dove sono esposti circa 20 pezzi tra ostensori, calici, pianete, stole, crocifissi realizzati tra XVI e XVIII secolo di proprietà della parrocchia di San Clemente; la Pinacoteca Nazionale d'Arte Sacra Contemporanea, che spazia dall’immagine classica a quella espressionista. In mostra sono riunite opere di pittura, grafica e scultura, varie anche nelle tecniche e nei materiali, dall’olio su tela all’acquarello su carta, dalla litografia all’incisione, dal bronzo al plexiglas. 

    Poco lontano da Serrapetrona si trova il lago di Caccamo, luogo ideale per la pesca sportiva, il canottaggio e la canoa.

    Serrapetrona rientra nell'associazione nazionale delle Città del vino; il territorio è rinomato soprattutto per la produzione del Serrapetrona DOC  e della Vernaccia di Serrapetrona DOCG.
    La Vernaccia è un vino raro e molto apprezzato: scrittori di fama, come Mario Soldati, e gastronomi illustri ne hanno celebrato le virtù. L'eccellenza di questo spumante rosso naturale, derivato da una vendemmia in cui le uve sono messe ad essiccare su graticci prima di essere spremute, non ha impedito che la sua produzione rimanesse sempre molto limitata. Bevuto giovane, la fragranza del vino spumante, dolce o amabile, si coglie in un calice abbastanza ampio, non dispersivo, a temperatura di 12°-14° C, che favorisce la volatilizzazione degli elementi odorosi. 

    Durante la Sagra della Vernaccia si possono degustare piatti preparati con vino rosso di Serrapetrona (metà gosto).
    Altro evento da non perdere è Appassimenti Aperti; il fascino di questa manifestazione sta soprattutto nell'opportunità unica di visitare gli appassimenti, i luoghi dove le uve vengono riposte dopo la vendemmia ad appassire, disposte in cassette o appese, anche al soffitto, richiamando lontane usanze. 

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare il numero 0733-52056.
  • Chiesa di S. Francesco
    0733 908 321 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Polittico di Lorenzo D'Alessandro nella Chiesa di S. Francesco

    Tutta la costruzione si articola in un grande quadrilatero composto, sui tre lati a monte, dal convento e su quello a sud dalla chiesa. Al centro è ubicato il chiostro. Lo stile della chiesa è quello gotico francescano tipico dell'Italia centrale, particolarmente diffuso nelle Marche e nell'Umbria.

    All'interno è conservato il Polittico di Lorenzo D'Alessandro (Sec. XV), l'opera più importante lasciata a Serrapetrona fra il 1485 ed il 1490 da Lorenzo d'Alessandro. Il Polittico fu fatto fare dai frati per raccontare alla gente, con incantevoli immagini, il Mistero della Salvezza con al centro il Cristo deposto dalla Croce (il Redentore) e la Madonna col Bambino (la Corredentrice), in quanto tutti i dipinti erano considerati la Bibbia dei poveri. La realizzazione della struttura lignea fu affidata all'intagliatore Domenico Indivini. Entrambi gli autori sono settempedani. La grande ancona (290 cm. di base e 465 cm. di altezza) è composta da 26 tavole, tra piccole e grandi, 10 delle quali formano i due ordini o registri e le rimanenti 16, di dimensioni molto minori, compongono la predella. Descrizione delle tavole (da sinistra verso destra):

    1° ordine (superione): S.Caterina DíAlessandria, S. Michele Arcangelo, Cristo deposto dalla Croce ed angeli che ne sorreggono il corpo, S.Giovanni Battista, S. Bonanventura da Bagnoregio.

    2° ordine (inferiore): S. Giacomo Apostolo detto il Maggiore, S. Pietro Apostolo e Martire, Madonna in trono col bambino ed ai lati due Serafini musicanti che suonano liuto ed il tamburello basco, S. Francesco díAssisi, S. Sebastiano.

    Predella: S. Caterina DíAlessandria, S. Appollonia Martire, S. Matteo Apostolo ed Evangelista, S. Andrea Apostolo e Martire, Simone Apostolo, S. Giacomo Maggiore, S. Giovanni Apostolo ed Evangelista, S. Pietro Apostolo, S. Paolo Apostolo, S. Filippo Apostolo, S. Giacomo Minore, S. Bartolomeo Apostolo, S. Tommaso Apostolo, S. Barnaba Apostolo, S. Nicola da Tolentino, S. Lucia Vergine e Martire.

    Nella chiesa è custodito l’organo realizzato da Francesco Santilli, artigiano proveniente da una famiglia d'organari di Caldarola che operò quasi esclusivamente nell'ambito dell'entroterra maceratese, il quale in realtà dovette affrontare una sorta di rifacimento di un antico organo secentesco già esistente nella chiesa serrana di s. Francesco, finito di costruire poco prima del 1331.

  • Museo dell'Uomo
    +39 0733908321
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo dell'Uomo
    Nell'anno 1995 l'Amministrazione Comunale fece ristrutturare una torre di guardia del XII sec., al cui interno è stato collocato un piccolo museo con gli strumenti di lavoro caratteristici dell'età pre-industriale: attrezzi artigianali ed agricoli, manichini con costumi, forche in legno, una seminatrice azionata a mano, macine a mano per farro, tornio a pedale, torchi, strumenti del medico condotto dei primi del Novecento. Il museo è visitabile con apposita guida; tutti gli oggetti sono stati donati dalle famiglie del circondario.

    A seguito di ulteriori donazioni, a causa di carenza di spazi, si è reso necessario esporre i nuovi pezzi in un'unica sede distaccata posta a 50 metri da quella principale e cioè al piano terra della Pinacoteca d'Arte Sacra Contemporanea sita in via San Francesco 1, attualmente inagibile

    Per info e orari visita il sito turistico del Comune di Serrapetrona
  • Lago di Caccamo
    0733.908321
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Lago di Caccamo

    Il Lago di Caccamo è la meta ideale per una gita all’insegna del relax. Si trova lungo la valle del fiume Chienti, nel cuore dell’Unione Montana Monti Azzurri, nel comune di  Serrapetrona, tra Civitanova Marche a Foligno. Questo lago, frequentato dagli appassionati di pesca e di canottaggio, consente di godere, lungo le sue sponde, di rilassanti passeggiate, escursioni e pic nic. In prossimità del lago si trovano un campeggio, vari agriturismi, molti barbecue, un ristorante storico del luogo, un’area attrezzata per prendere il sole, tanti tavoli all’aperto e servizi vari quali uno spazio per giocare a bocce, una pista con le macchinine per i più piccoli, bigliardini e giochi vari. Qui vengono altresì praticate gare di canoa e kayak e tutte le domeniche, dalle 8 alle 20, vi si svolge il mercato settimanale nel quale è possibile acquistare merci di vario tipo, compresi prodotti tipici locali quali l’olio e la famosa Vernaccia di Serrapetrona, che è vino d’eccellenza di questa zona.