In moto da Portonovo a S. Benedetto del Tronto

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In moto da Portonovo a S. Benedetto del Tronto

Respirare la libertà su due ruote

Perla dell’Adriatico nel Parco del Conero, Portonovo è punto di partenza di un itinerario ideale da fare in moto, che si estende per 325 Km tra rocce a picco sul mare e bellezze artistiche. Qui, i monumenti da non perdere sono la Chiesa di S. Maria, capolavoro romanico, la torre Clementina e il Fortino Napoleonico, da sempre luogo di ritiro di poeti e intellettuali tra cui Gabriele D’annunzio.

Il viaggio prosegue fino a toccare Sirolo, per affacciarvi dal bel terrazzo panoramico, e poi Numana, per una foto all’arco romano proteso sul mare e accedere all’Antiquarium statale (071 9331162), ricco di reperti piceni. Dopo un piatto di spaghetti coi Moscioli di Portonovo, lasciate la costa per le colline, e dirigetevi al Museo del Risorgimento di Castelfidardo, che documenta la nota battaglia del 1860 tra le armate sarda e pontificia.

Imboccando la strada che porta a Recanati, tra verdi colline attraverserete Sambucheto, Montecassiano, Appignano, Passo di Treia e Tolentino, con la Basilica di S. Nicola e il Cappellone. A 7 km da lì c’è il Castello della Rancia (0733 973349), in cui ammirare l’esposizione del Museo Archeologico Silverj.

Prossima tappa è il lago di Fiastra, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ideale per un giro in ebike a noleggio, e poi all’Abbadia di Fiastra, tra i sentieri che la circondano. Proseguite verso Sarnano, per un giro alle cascatelle, prima di scendere dolcemente verso S. Benedetto del Tronto.

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Livello di difficoltà: media
Target: Leisure
Stagionalità: Primavera

Le tappe dell'itinerario

  • Mosciolo selvatico di Portonovo - Presidio Slow Food
    Con il nome di "Mosciolo" si intende il mitilo pescato nella zona di Portonovo di Ancona, nel tratto di mare che va da Pietralacroce ai Sassi Neri di Sirolo. Il "mosciolo", dal colore nero violaceo all’esterno e madreperlaceo all’interno, ha una conchiglia ovolinata, allungata e schiacciata nella parte opposta al bisso con il quale si attacca agli scogli. Caratteristica subito evidente e la ricchezza di concrezioni che lo distinguono dalla cozza di allevamento ed ovviamente il tipico profumo di mare. Il “mosciolo” si consuma essenzialmente d’estate, quale protagonista di alcune ricette tipiche offerte dai ristoranti di Portonovo e della Riviera del Conero: spaghetti con i moscioli, moscioli alla marinara e soprattutto "moscioli arrosto".
  • Laghetti di Portonovo
    0719331161
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Laghetti di Portonovo
    A Portonovo, noto centro turistico e Bandiera Blu d'Europa , affacciato sull’omonima baia nel cuore del Parco Regionale del Monte Conero, si trovano due laghetti molto importanti dal punto di vista paesaggistico ed ambientale: il Lago Profondo ed il Lago del Calcagno o Lago Grande. A pochissima distanza dal mare, contengono acqua salmastra, risultante della mescolanza di acqua di mare con acqua dolce. L'acqua marina entra nei laghi durante le mareggiate e infiltrandosi al di sotto della spiaggia; l'acqua dolce proviene invece da sorgenti (nel Lago Grande) o da piccoli immissari temporanei (il torrente Ciriesa, che sfocia nel Lago Profondo). L'origine dei laghi è collegata alla stessa nascita di Portonovo, che si formò in seguito ad una ciclopica frana staccatasi in epoca preistorica dal sovrastante il Monte Conero. La superficie dei laghi di Portonovo è stata purtroppo notevolmente ridotta negli anni cinquanta quando, con un'errata concezione dello sviluppo turistico, si interrarono vaste aree umide per realizzare parcheggi e campeggi (la superficie interrata supera il 50%). La stessa Fonte di Portonovo, che alimentava con le sue acque il Lago Grande e nel passato costituiva una delle attrattive della zona, è stata negli stessi anni distrutta per far posto a strutture turistiche. Oggi il Parco del Conero ha elaborato vari piani di recupero naturalistico dei laghi. Nell'intento di permettere al Lago Grande l'espansione nella zona originariamente occupata, si è già provveduto allo spostamento di un campeggio in area più a monte. I laghi di Portonovo ancor oggi costituiscono un habitat di notevole interesse naturalistico; per quanto riguarda la fauna si ricorda la presenza della gallinella d'acqua, del martin pescatore, del germano reale e della folaga, mentre per la flora, si segnalano la canna di palude, il falasco ed il giunco.
  • Abbazia di Santa Maria di Portonovo
    0039
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Abbazia di Santa Maria di Portonovo

    Perfettamente inserita nel paradiso naturale del Monte Conero, questa chiesa sovrasta la scogliera di bianco calcare su cui è arroccata.
    In armonia con l'ambiente circostante, parzialmente nascosta nel verde, è un vero e proprio gioiello dell'architettura romanica, realizzato in blocchetti lavorati di calcare del Conero. La pianta a croce greca è divisa in cinque navate, la cupola risulta divisa in due parti, il tiburio e il tamburo sono quadrati, la principale fonte di luce è rappresentata dalle caratteristiche bifore.

    L'apertura dell'Abbazia è effettuata da volontari di Italia Nostra

  • Sirolo
    Tel. 071.9330572 (Comune) - 07
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Sirolo

    Il centro di Sirolo è adagiato sul versante meridionale del Monte Conero ed è compreso nell’area del Parco naturale del Monte Conero.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    Incastonata nella falesia ai piedi della zona abitata di Sirolo, si trova la spiaggia Urbani (Bandiera Blu 2018), costituita principalmente da roccia. Da lì comincia la spiaggia di San Michele (Bandiera Blu 2018, assieme alle spiagge Sassi neri e Urbani), ghiaiosa e attrezzata di stabilimenti balneari. Proseguendo si raggiunge la spiaggia dei Sassi Neri (Bandiera Blu 2018), caratterizzata dalla presenza sulla battigia di blocchi di scisti neri di origine sedimentaria. La spiaggia delle Due Sorelle è la più caratteristica e nota di Sirolo; così denominata per i due scogli gemelli che emergono dal mare, è raggiungibile via mare grazie ad imbarcazioni che, durante il periodo estivo, partono giornalmente dal porto di Numana. È stata premiata da Legambiente quale una delle dieci spiagge più belle d'Italia.
    Spettacolo unico e davvero attraente per i bambini è il rilascio delle tartarughe marine proprio da questa spiaggia, ritenuta idonea allo scopo grazie alle sue acque pulite e cristalline. Ci sono poi altre spiagge: la spiaggia dei Lavori, adiacente alla Spiaggia delle due Sorelle lato Nord e formata da ciottoli e massi levigati dal mare e dal vento; la spiaggia dei Forni e la spiaggia dei Gabbiani, che sono delle piccole baie sabbiose di straordinaria bellezza. La spiaggia dei Frati prende il nome da una scogliera sommersa detta secca sita nelle vicinanze ed è denominata anche del Bo' (per uno scoglio antistante simile ad un bue): appartiene per metà circa al territorio del comune di Sirolo (tratto di spiaggia libero) e per l'altra metà a quello del comune di Numana (tratto di spiaggia con stabilimento balneare).

    COSA VISITARE
    Da vedere sono: la chiesa di San Nicola, l’ex-chiesa del S. Sacramento, la chiesa della Madonna del Rosario; interessante anche il Teatro Cortesi, di stile ottocentesco, inserito nel sistema murario di fortificazione dell'antico centro abitato. A pochi passi dal borgo, sorge il Teatro alle Cave, una cava naturale all’interno del Parco, che anima con appuntamenti di qualità le notti estive della Riviera del Conero.
    Sulla sommità del Monte Conero si può ammirare la Badia romanica di San Pietro, fondata dai benedettini nella prima metà dell’XI secolo. 
    Sirolo registra una delle più remote presenze umane delle Marche. Sin dalla preistoria misteriosi abitatori lasciarono i segni della loro presenza databile a 100 mila anni fa. I piceni animarono questa terra, seminandola di abitati e poi di necropoli: a Sirolo vi è un percorso archeologico nella più grande necropoli picena delle Marche (VI sec. a.C.) - l'unica visitabile nella regione – in cui sono stati rinvenuti numerosissimi reperti che compongono le associazioni funerarie di una straordinaria sepoltura qual è la cosiddetta Tomba della Regina.
    Numerose sono possibilità di svago; sia la costa che l’area del parco del Conero si prestano alla pratica di svariati sport: trekking, mountain bike, vela, surf, windsurf, attività subacquee, tennis, golf birdwatching.

    Tra gli eventi di maggior rilievo che si svolgono a Sirolo nel corso dell'anno ricordiamo il Palio di San Nicola di Bari, che si celebra il 9 maggio, festa del Patrono, o il sabato o domenica immediatamente successivi ed prevede lp svolgimento di due disfide. 

  • Antiquarium statale
    071 9331162
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Antiquarium Statale di Numana
    L’Antiquarium Statale di Numana fu istituito nel 1974 durante i lavori di ristrutturazione del Museo Archeologico Nazionale delle Marche di Ancona, danneggiato dal sisma del 1972, e si configura sin dalla sua costituzione come logico complemento e completamento del percorso espositivo fruibile nel capoluogo marchigiano.
    Raccoglie ed espone una sintesi dell’evoluzione storico-culturale del territorio dell’antica Numana e della riviera del Conero a sud di Ancona, a partire dalla preistoria, attraverso l’età del Ferro, fino ad età romana imperiale. All’età del Ferro e alla civiltà Picena è dedicato gran parte dell’allestimento, mediante una campionatura dei corredi più rappresentativi rinvenuti negli scavi delle necropoli e degli abitati del territorio dell’antica Numana.
    Espone una selezione ragionata del ricco e prestigioso corredo della cd. Tomba della Regina, rinvenuta a Sirolo in località I Pini nel 1989 e a tutt’oggi una delle sepolture più ricche – con le sue oltre mille fibule e i suoi 1783 oggetti complessivi – di tutto il bacino del Mediterraneo. E’ possibile vederne i due carri, biga e calesse, restaurati e musealizzati, il telaio a cintura, unico esemplare antico conservato sino ai giorni nostri, e oggetti unici ed evocativi del potere e delle virtù che l’inumata dovette esercitare in vita.
    Si sviluppa su tre livelli per il pubblico (al piano terra servizi di biglietteria/accoglienza e servizio igienico, due sale espositive al primo piano e due sale espositive al secondo).
    L’esposizione, rigidamente topografica, segue un criterio cronologico - con le testimonianze più antiche risalenti al paleolitico inferiore esposte al secondo piano dell’edificio fino ad arrivare ad alcuni reperti d’età romana collocati al primo piano - che viene interrotto al secondo piano nello spazio denominato “Sala delle meraviglie” dove vengono esposti, con allestimenti periodicamente aggiornati, i reperti più significativi degli scavi più recenti eseguiti nel territorio.
    Complementare alla visita dell’Antiquarium e del Museo Archeologico Nazionale delle Marche è la visita all’area archeologica de I Pini, dove è stato musealizzato, reso fruibile attraverso un percorso di visita e pannelli esplicativi un settore della celebre necropoli picena con “tombe a circolo” che ha restituito la sopracitata Tomba della Regina.
  • Castelfidardo
    071.78291
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Castelfidardo
    Castelfidardo è uno dei principali centri mondiali della fabbricazione della fisarmonica, tradizione artigiana più rilevante della zona.La cittadina ha attraversato due fasi diverse: la prima negli anni Ottanta, dove si è dato vita ad una fiorente industria di strumenti musicali diversi, che nel tempo ha però risentito della concorrenza nel mercato orientale, e la seconda caratterizzata da una veloce riconversione produttiva che ha consolidato e rilanciato la produzione tradizionale della fisarmonica e dell’organetto. A questa antica tradizione è dedicato il Museo Internazionale della Fisarmonica che, ubicato nel piano seminterrato del Palazzo Comunale, rappresenta un efficiente mezzo didattico per seguire le fasi evolutive dello strumento musicale, la classificazione e tutti i personaggi che tramandano il mestiere artigianale. Il Palazzo delle esposizioni organizza varie iniziative e conserva, tra gli altri pezzi esposti, la fisarmonica e l'organetto da Guinness dei primati. Da non perdere, tra gli eventi musicali previsti nella cittadina, il Premio Internazionale della Fisarmonica (PIF) che si svolge nel mese di settembre e la Festa Europea della Musica nel mese di giugno.

    Castelfidardo, raggruppato con pianta allungata sulla cima di uno sperone di roccia e parzialmente circondato da mura medievali, si affaccia da un lato sulle fertili terre pianeggianti create dai depositi alluvionali del fiume Musone, dall'altro sulle pendici del promontorio del Conero. La Selva di Castelfidardo è un'Area Floristica Protetta riconosciuta, nella quale opera l'omonimo Centro di Educazione Ambientale che organizza progetti didattici, escursioni, visite guidate e gite scolastiche.
    Sorta verso la metà del VI secolo d.C. con il nome di Castrum Ficardi, fu dotata di un castello intorno all’anno mille e ben presto divenne libero comune, come attestato da un diploma firmato da Federico II di Svevia nel 1229. Tra le testimonianze storico-architettoniche spicca il Palazzo Comunale, antico edificio priorale restaurato nel Settecento.

    La storica battaglia di Castelfidardo è ricordata dall'imponente Monumento Nazionale delle Marche ai Vittoriosi di Castelfidardo, realizzato nel 1911 in bronzo dallo scultore Vito Pardo, che raffigura il generale Cialdini a cavallo nell’atto di guidare trenta soldati piemontesi contro le truppe pontificie. Inoltre, possono essere visitati l’area della battaglia, con l’Ossario sacrario dei caduti, e il Museo Civico del Risorgimento.

    Nei fine settimana del periodo estivo è possibile visitare Villa Ferretti, la quale ospita una collezione di opere raccolte dal Duca Roberto Ferretto, appassionato di arte italiana, che volle rendere onore alle Marche, alla Chiesa e alla sua nobile famiglia, esponendo in particolare pezzi provenienti dal Palazzo Ferretti di Ancona.
     La cittadina è conosciuta anche per la creazione di articoli da regalo, oggetti e complementi d’arredamento in oro ed argento. Al centro dei giardini di Porta Marina è collocata la bella fontana di Tonino Guerra "Il bosco della musica".
  • Museo del Risorgimento
    071 7206592
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo del Risorgimento
    Il museo è ubicato nel palazzo Mordini, costruzione che risale al XV sec., in gran parte ristrutturata nei secoli successivi. Progettato dall'Associazione Italia Nostra, è stato inaugurato nel 1989 grazie all'interessamento del Comune ed alla collaborazione del dott. Massimo Coltrinari, socio dell'Istituto di Storia del Risorgimento. Il materiale documentario ed i cimeli sono stati ordinati a ricordo della battaglia del 18 settembre 1860, combattuta e vinta a Castelfidardo dall'esercito piemontese guidato dal generale Cialdini, contro l'esercito pontificio agli ordini del generale De Lamorici. La vittoria fu uno dei fatti militari più importanti di tutto il Risorgimento, ed ebbe così ampi risvolti politici da consentire l'annessione delle Marche e dell'Umbria all'Italia. Il museo comprende tre strutture: l'archivio e la biblioteca comunale con le sale espositive; il complesso monumentale all'aperto dedicato ai Caduti di Castelfidardo, Monumento Nazionale delle Marche; l'area della battaglia, dove si trova anche il sacrario-ossario, primo sacrario "europeo" dove sono raccolti i resti dei soldati provenienti da diversi Stati "europei". Il percorso all'interno delle sale espositive è organizzato con pannelli didattici e bacheche.
    Sono attivi i laboratori didattici "La storia di una bandiera" e "La mia battaglia a Castelfidardo".

    Per orari ed altre informazioni visita la pagina dedicata del Comune di Castelfidardo
  • Recanati città di Giacomo Leopardi
    071 981471
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Recanati città di Giacomo Leopardi

    Situata al centro della Regione Marche, in una posizione strategica, tra costa e l’entroterra, Recanati è la tipica "città balcone" per l'ampio panorama che vi si scorge.
    Qui nacquero Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti della letteratura italiana e Beniamino Gigli, noto cantante lirico. Recanati è stata candidata a Capitale Italiana della Cultura 2018.

    COSA VISITARE 
    Tra i principali siti di interesse turistico spiccano i luoghi leopardiani: la piazzetta del "Sabato del villaggio", su cui si affacciano il settecentesco Palazzo Leopardi, casa natale del poeta, che custodisce la preziosa Biblioteca contenente oltre 20.000 volumi, e la Casa di Silvia; l'Orto sul Colle dell’Infinito, la sommità del Monte Tabor che ispirò l'omonima poesia composta dal poeta a 21 anni, con l'antico orto del monastero delle suore Clarisse, recentemente aperto al pubblico grazie alla collaborazione con il FAI,  il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, il Centro Nazionale Studi Leopardiani, punto di riferimento per tutte le iniziative leopardiane, sia in Italia che nel mondo; la Torre del Passero Solitario, ubicata nel cortile del chiostro di Sant'Agostino, Palazzo Antici Mattei, casa della madre di Giacomo.

    Nel 2014 il film "Il Giovane Favoloso", incentrato sulla vita del poeta, è stato girato per gran parte a Recanati.

    Gli edifici di architettura religiosa più rilevanti sono: la Chiesa e il convento dei frati Cappuccini, risalenti al 1600, la Chiesa di Santa Maria in Montemorello, nel cui fonte battesimale fu battezzato Giacomo Leopardi, la Chiesa di San Vito dalla facciata vanvitelliana, la Chiesa di Sant’Agostino con il bel portale in pietra d’Istria, opera di Benedetto da Maiano (1485), la Chiesa di San Domenico, che conserva il“San Vincenzo Ferrer in gloria “ affresco eseguito da Lorenzo Lotto, la Chiesa di Sant’Anna e la Concattedrale di San Flaviano, impreziosita dal bellissimo soffitto a cassettoni in legno, che custodisce la tomba dii Papa Gregorio XII e l’adiacente Museo Diocesano nel Vecchio Episcopio con le suggestive carceri pontificie.

    Esempi di architettura civile sono: Piazza Leopardi e il neoclassico Palazzo Comunale, costruito alla fine dell'Ottocento in occasione del centenario della nascita di Giacomo Leopardi; la Torre del Borgo, costruita nella seconda metà del secolo XII come simbolo della fusione in un unico Comune degli antichi castelli, ora riaperta al pubblico; il Teatro Persiani, inaugurato nel 1840, che ospita al secondo piano il Museo dedicato a Beniamino Gigli, con costumi di scena, fotografie e cimeli del grande tenore recanatese; Palazzo Venieri, fatto costruire dal cardinal Venieri su disegno di Giuliano da Maiano e Villa Colloredo Mels, sede dei Musei Civici con la Pinacoteca Comunale, la cui la sezione rinascimentale raggruppa quattro tra le più significative opere di Lorenzo Lotto, e del MEMA - Museo dell'Emigrazione Marchigiana.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    Tipicità della zona sono i "piccicasanti", una sorta di minestra collosa, i secondi piatti preparati con gli animali da cortile, i prodotti derivati dalla lavorazione del maiale e l'olio extra vergine di oliva.

    Ad accompagnare questi piatti due vini del territorio,  Rosso Piceno DOC e  Colli Maceratesi DOC, bianco e rosso.

    Tra gli eventi da non perdere ricordiamo:  il Giugno Leopardiano, Lunaria, rassegna di concerti che si svolgono a luglio in piazza Leopardi; “Amantica”, che si svolge a luglio nel quartiere di Castelnuovo e propone un programma incentrato sulla musica tradizionale e sullo strumento dell'organetto; la Festa di San Vito, patrono di Recanati che ha luogo il 15 giugno.

  • Montecassiano
    0733 299863 (Comune) - 0733 29
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Montecassiano

    Nel cuore delle Marche, nel mezzo delle distese collinari del Maceratese, si erge Montecassiano, un borgo dall’impronta medievale, racchiuso da alte mura, situato nella Valle del Potenza, dista meno di 10 Km da Macerata e circa 15 km da Recanati.

    Disteso sulla sommità di un colle, offre panorami che spaziano dai Sibillini al mare, dove lo sguardo si perde nella bellezza e nell’armonia delle dolci colline marchigiane. Nel Borgo, Bandiera Arancione da molti anni ed anche parte del network Borghi più belli d’Italia l’inesorabile trascorrere dei secoli non ha compromesso la compatta struttura urbanistica tardo-medioevale. Ancora oggi è possibile percorrere stradine, piagge e vicoli secondo un tragitto che dal XV secolo si è mantenuto inalterato.

    Il centro storico, cuore di tutto il territorio, è completamente racchiuso dalla cinta muraria e vi si accede attraverso una delle tre porte (Porta Diaz, Porta San Giovanni, Porta Cesare Battisti). Il luogo più emblematico e scenografico di tutto l’assetto urbano è la centrale Piazza Unità d’Italia, sulla quale si affacciano alcuni dei principali palazzi e monumenti. Da qui una spettacolare scalinata, incorniciata da un’ampia arcata, conduce alla Collegiata dedicata a Santa Maria Assunta che ricostruita nel 1234 dai monaci cistercensi di Chiaravalle, ha subito nel corso dei secoli, innumerevoli restauri e modifiche. La chiesa custodisce tra i suoi tanti tesori il bellissimo altare in terracotta invetriata raffigurante l’Incoronazione della Vergine (1527-1532), capolavoro del plasticatore fiorentino fra’ Mattia della Robbia.
    Il giro per Montecassiano può continuare anche visitando la Pinacoteca, e gli altri palazzi e Chiese, ma anche passeggiando per i vicoli e piaggette assaporando così la tipica atmosfera del borgo. 

    Grazie al supporto di più’ di 70 associazioni locali che vivacizzano il territorio con le loro attività, Montecassiano ha un fitto programma annuale di manifestazioni:

    • Svicolando - 2° week end di Giugno - festival di musica, giocoleria e artisti di strada nelle vie del paese.
    • Palio dei Terzieri - 3° settimana di Luglio - Per un’intera settimana il borgo si cala in un’atmosfera medioevale, tra giochi, sfilate e taverne.
    • Montecassiano Estate - fine Luglio/primi Agosto
    • Sagra dei Sughitti - 1° week end di Ottobre - I “sughitti“, sorta di polenta dolce con mosto, farina di mais e noci, sono un dolce tipico della civiltà contadina.
    • Processione del Venerdì Santo: tradizionale processione alle ore 21 del venerdì santo con le sette confraternite e la suggestiva bara del Cristo morto.
  • Area di sosta presso gli impianti sportivi
    L'area di sosta dista circa 1 km dal centro di Appignano; non è dotata di servizi igienici nè di allaccio elettrico. Non è custodita e capace di 40 posti. 
    Posizione GPS: N 43°21'17 E 13°20'41.
  • Treia
    0733.218705
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Treia

    Treia (Borgo più bello d'Italia) è un comune situato a nord della valle del fiume Potenza. L’etimologia del nome deriva da quello della dea Trea-Jana, divinità di origine grecosicula, che qui era venerata. 

    Fondata dai Romani, Treia fu dapprima colonia, poi municipio. La scenografica piazza della Repubblica è incorniciata su tre lati dalla palazzina dell’Accademia Georgica, opera del Valadier, dal Palazzo Comunale (XVI XVII sec.) che ospita la Pinacoteca Comunale e dalla chiesa di San Filippo.La Cattedrale (XVIII sec.), uno dei maggiori edifici religiosi della regione, è dedicata alla SS. Annunziata e custodisce diverse opere d’arte, tra cui una pala di Giacomo da Recanati. Oltre alla cattedrale e all'interessante Teatro Comunale, da non perdere sono la Chiesa di San Michele, la piccola Chiesa barocca di Santa Chiara, la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio. L’estremo baluardo del paese verso sud è la Torre Onglavina, parte dell’antico sistema fortificato, dal quale si gode un panorama che spazia dal mare ai monti Sibillini.

    In località San Lorenzo, fuori dal centro abitato, sorge il Santuario del Santissimo Crocefisso dove, sul basamento del campanile e all’entrata del convento, sono inglobati reperti della Trea romana, tra cui un mosaico con Ibis. Qui sorgeva l’antica pieve, edificata sui resti del tempio di Iside. Il santuario conserva un pregevole crocefisso quattrocentesco che la tradizione vuole scolpito da un angelo e che, secondo alcuni, rivela l’arte del grande Donatello.

    La specialità di Treia è il “calcione”, un dolce tipicamente pasquale con il ripieno al formaggio e ad esso è dedicata una sagra che ha luogo nel mese di maggio. Tra fine luglio e inizio agosto imperdibile è la rievocazione storica "Disfida del Bracciale".

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • Tolentino
    0737.9011
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Tolentino

    Tolentino, il cui centro storico è ancora oggi delimitato per lunghi tratti dalle mura duecentesche, conserva opere d'arte e monumenti di notevole valore. Città d’arte tra le più note e frequentate delle Marche, in posizione strategica nella valle del Chienti, fu municipium romano e precedentemente fu centro piceno, come raccontano le numerose necropoli rinvenute nella zona.

    La Basilica di San Nicola, la cui facciata è rivestita in travertino, è di grande interesse artistico; in particolare il portale, opera dello scultore fiorentino Nanni di Bartolo detto il Rosso, in cui si fondono mirabilmente elementi del gotico fiorito ad effetti spaziali tipici del primo Rinascimento. Il chiostro agostiniano risale alla prima metà del XIV secolo: esso rappresenta il più antico esempio di chiostro degli ordini mendicanti in Italia. Il luogo di maggior interesse artistico del complesso tolentinate è costituito dal "Cappellone di San Nicola": la sala è rinomata soprattutto per la sua decorazione pittorica, una delle più vaste e meglio conservate dei primi anni del Trecento, opera delle maestranze riminesi guidate dal pittore Pietro da Rimini. La decorazione, condotta ad affresco, occupa tutta la vasta aula.

    Da visitare anche il Museo degli Ex-Voto, il Museo delle Ceramiche, il Museo dell’Opera e le Esposizioni permanenti di presepi.

    In Piazza della Libertà si trova la torre campanaria della Chiesa di San Francesco, divenuta il simbolo della città grazie all'orologio a quattro quadranti che rappresentano le fasi lunari, le ore italiche, l'ora astronomica e i giorni della settimana e del mese.

    Altre attrazioni da non perdere sono: Palazzo Sangallo, sede del Museo Internazionale della CaricaturaPalazzo Parisani Bezzi, dove nel febbraio 1797 fu firmato il Trattato di Tolentino tra Napoleone Bonaparte e lo Stato Pontificio; il Duomo dedicato al patrono di Tolentino, San Catervo, che conserva il sarcofago del santo, di epoca romana; il settecentesco Teatro Vaccaj.

    Poco lontano dal centro sorge il Castello della Rancia, sede del museo archeologico: in origine fattoria e granaio, fu trasformato in castello dai Da Varano, signori di Camerino.

    Nel territorio dei comuni di Tolentino e Urbisaglia sorge l'Abbazia di Fiastra, uno dei monumenti più insigni e meglio conservati dell’architettura cistercense in Italia, con il suo particolare stile di transizione dal Romanico al Gotico.

    Piatto tipico di Tolentino e dell’entroterra maceratese sono i vincisgrassi.

    L’evento più importante che ha luogo a Tolentino nel corso dell’anno è la Biennale dell'Umorismo nell'Arte, una manifestazione internazionale a cui partecipano artisti e vignettisti satirici da tutto il mondo. Ogni anno a luglio viene organizzato in città il Festival di musica corale "Città di Tolentino" al quale partecipano i migliori cori italiani e stranieri. Tra la fine di aprile ed i primi di maggio di ogni anno, con la rievocazione storica Tolentino 815 si sceneggiano combattimenti, accampamenti ed eventi militari della Battaglia di Tolentino del 1815. 

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • Castello della Rancia
    0733.973349
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Castello della Rancia

    Prima di entrare a Tolentino, ad appena 7 chilometri dal centro, si può ammirare il maestoso e suggestivo Castello della Rancia ricostruito dal maestro Andrea di Como nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente abbazia cistercense. Di forma quadrangolare, conserva ancora la cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. Il mastio è alto 30 metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a crociera. Al secondo piano, fornito di un ampio camino e raggiungibile tramite una scala a chiocciola in pietra, si trovava l'alloggio del castellano. Il piano seminterrato del mastio, illuminato da due alte feritoie a bocca di lupo, fu un tempo usato come prigione come indicano i grossi anelli di ferro infissi alle pareti. Al primo piano un altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una cappellina barocca eretta dai Gesuiti.
    Fu luogo di battaglie: a parte due scontri di scarso rilievo storico nei secoli XIV e XV, il Castello della Rancia è strettamente legato alla vittoria degli Austriaci sul coraggioso e sfortunato Gioacchino Murat nel 1815.

  • Museo del Santuario della Basilica di S. Nicola
    +39 0733976311
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo del Santuario della Basilica di S. Nicola
    Il Museo del Santuario di San Nicola da Tolentino è costituito da diverse sezioni: quella artistica, quella delle ceramiche, quella degli ex voto e quella dei presepi.

    La grandiosa sezione delle opere d'arte racchiude tra gli altri il celebre gruppo ligneo raffigurante la Natività attribuito al Maestro dei Magi di Fabriano e la monumentale pala di Marchisiano di Giorgio, già nell'altare maggiore della basilica, realizzata tra il 1518 e il 1526: l'opera, di proprietà della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, è stata gentilmente concessa in deposito e potrà essere ammirata fresca di restauro insieme alle altre parti di cui era composta, ovvero la lunetta e la cimasa. Nel percorso storico artistico sono presenti opere significative come Le nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria con San Nicola da Tolentino e Sant'Antonio da Padova di Simone de Magistris, opere caravaggesche e L'apparizione della Madonna di Loreto a San Nicola da Tolentino, attribuito a Antonio Francesco Peruzzini. Figura inoltre una piacevole sorpresa: un dipinto inedito raffigurante San Nicola da Tolentino riconosciuto e attribuito da Maria Giannatiempo Lopez a Simone de Magistris. Le stanze presentano anche un insieme corposo di ex voto in argento, tra i quali si ricordano San Nicola da Tolentino di Giuseppe III di Spagna, argentiere romano del XVIII secolo, e San Nicola appare a Marc'Antonio Colonna di ignoto argentiere del XVII secolo recante un'iscrizione con il nome del miracolato "Colonna Dux Palleani et Tallecotii".

    Il corpus delle ceramiche è invece il frutto di una donazione al comune di Tolentino, nel 1933, da parte del cardinale Tacci: tra i manufatti alcuni sono di Castel Durante, altri sono esemplari delle maioliche di Faenza, ceramiche di Savona, vasi da farmacopea e prodotti di arte abruzzese dei secoli XVII e XVIII. Da non dimenticare oggetti preziosi e rari destinati all'arredo degli altari e necessari alla celebrazione liturgica: tra questi si annoverano reliquiari, pissidi, pannelli, busti come quello dell'orafo argentiere Stefano Lepre recante il ritratto di un San Nicola imberbe, realizzato nel XVIII secolo.

    NB: Attualmente chiuso per restauro post terremoto
  • La Basilica di San Nicola
    0733.976311
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: La Basilica di San Nicola

    La Basilica dedicata a San Nicola da Tolentino è uno dei santuari più importanti dell’Italia centrale. San Nicola da Tolentino (1245-1305) fu frate agostiniano, taumaturgo e grande predicatore. Visse nel convento dei frati Eremitani di S. Agostino nella città dal 1275 fino alla morte. Raggiunse una tale notorietà sin da vivo, soprattutto per le sue straordinarie capacità taumaturgiche, da essere venerato e canonizzato in breve tempo (1325). San Nicola viene venerato come patrono delle anime del Purgatorio e come protettore delle puerpere e nelle difficoltà dell’infanzia.
    La Basilica venne consacrata nel 1465. L’interno rettangolare è a una navata con abside poligonale. Al Seicento risalgono il soffitto ligneo a cassettoni e le otto cappelle. Vi si conservano pregevoli opere d’arte (S. Anna di Guercino, S. Tommaso da Villanova di G. Ghezzi). La grande cappella seicentesca del SS. Sacramento, sormontata da una cupola, si trova a sinistra dell’altare. La Cappella delle Sante Braccia custodisce le braccia di San Nicola. Un tentativo di trafugamento fu realizzato dopo la morte del santo, ma fallì perché dalle braccia amputate iniziò a sgorgare del sangue. Il miracoloso evento è rappresentato nella tela di G. Foschi presso l’altar maggiore. Nella cappella vi sono conservati due grandi quadri, ex voto: L’Incendio del Palazzo Ducale a Venezia di Matteo Stom e La peste a Genova (o a Venezia, secondo alcuni) di Giovanni Carboncino. Di particolare pregio è il Cappellone, i cui affreschi, realizzati da pittori riminesi (Pietro, Giuliano, Baronzio) di scuola giottesca, rappresentano la più alta testimonianza della pittura del Trecento nelle Marche. La pianta è rettangolare e la volta è a crociera. Un’arca marmorea rinascimentale, avente al di sopra una statua di S. Nicola, è posizionata al centro del Cappellone.
    Tramite uno scalone, si giunge ai Musei della Basilica che ospitano numerosi dipinti e sculture, preziose ceramiche, ex voto e esposizioni presepistiche permanenti.
    Il chiostro è considerato tra i più interessanti delle Marche. Vi si trova la cella del santo, oggi trasformata in Oratorio della comunità agostiniana, che conserva ancora due lunette affrescate dei primi del Cinquecento, rappresentanti episodi della vita del santo nato a Sant'Angelo in Pontano.

    A seguito dei danni provocati dal sisma del 2016 la Basilica viene dichiarata inagibile e chiusa fino alla riapertura nel dicembre 2018. In tale data vengono nuovamente aperti al pubblico, ai turisti e al culto la navata principale, la Cappella delle Sante Braccia e il Cappellone. Viene montato un nuovo altare e recuperata dal Museo del Santuario la pala in legno “Lo sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Santi Agostino, Nicola e Apollonia”a cui saranno nuovamente affiancati “L’Eterno”in cornice cuspidata e “La deposizione”, i quali facevano parte di un’unica opera dipinta tra il 1518 e il 1525 e attribuita a Marchisiano di Giorgio, un pittore tolentinate di origine slava recentemente riscoperto da Giorgio Semmoloni. La parte centrale della grande “cona”èstata rinvenuta nei depositi della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma. L’opera, per molti anni, èstata la pala posizionata nel presbiterio, proprio dietro l’altare e quindi, dopo molti secoli, seppur incompleta, torna nella navata centrale della Basilica.

    Rimangono attualmente chiusi la Cappella del Santissimo costruita dal pittore Francesco Ferranti e il presbiterio.

  • Lago di Fiastra
    0737.52112 (Comune) - 0737.521
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Lago di Fiastra

    Il lago costituisce il più grande bacino idroelettrico delle Marche. Si trova in una conca circondata da bellissime colline e ai piedi dei Monti Sibillini, a 685 metri. Il blu intenso e la pulizia delle sue acque ne fanno un valida alternativa alle affollate spiagge costiere. La spiaggetta principale di San Lorenzo al Lago è attrezzata anche con bagnino. Amplissimi sono gli spazi di spiaggia libera. La balneazione è possibile in alcuni tratti segnalati. Nel lago sono disponibili apposite aree di sosta (campeggi e aree sosta camper) e parcheggi tutt’intorno alle zone balneabili. Ci son due campeggi proprio sul lago, oltre ad un bar con noleggio lettini ed ombrelloni. Numerose sono le attività praticabili: escursioni a piedi ed in mountain bike sul lago e nei monti, passeggiata nordica, corsa, pesca, sport acquatici,  andare a vela o in canoa, affittare pedalò, canoe o mountain bike e sfruttare le aree adibite alla griglia. Durante l’inverno, nelle vicinanze è possibile sciare o partecipare a ciaspolate organizzate. Presso il Parco Avventura sul Lago vengono organizzate varie attività all’aperto, tra le quali tour naturalistici in barca, tiro con l’arco,  o anche, grazie alla teleferica, è possibile attraversare il lago da una sponda all'altra. E’ inoltre possibile effettuare voli in parapendio biposto. Il Sentiero Natura, la passeggiata che costeggia il lato destro del lago a partire da  San Lorenzo al Lago, dura circa due ore, è percorribile sia a piedi sia in bicicletta e per un tratto di 900 metri è altresì adatto ai disabili. In questo abitato sono state fatte importanti scoperte archeologiche ed i relativi reperti sono oggi custoditi presso il Comune. Il lago di Fiastra è il punto di partenza degli itinerari che conducono alle vette del Pizzo Berro e del Monte Priora, alle gole del Fiastrone, alle Lame Rosse, alla Grotta dei Frati e a chiese e santuari.Vi si tengono importanti eventi sportivi come il “Triathlon dei Monti Sibillini” e numerose competizioni di pesca sportiva. Il Lago di Fiastra si raggiunge deviando dalla SS77 (Foligno-Macerata) all'altezza del Lago di Polverina, sulla SP98 Polverina-Fiastra.

    A seguito di un'ordinanza del Comune di Fiastra (agosto 2016)  relativa al terremoto del 24 agosto 2016, vige il divieto di accesso alle Gole del Fiastrone senza una guida turistica naturalistica abilitata.

  • ABBADIA DI FIASTRA tra spiritualità natura e storia

    DOMENICA 25 NOVEMBRE

    Itinerario nella riserva naturale di Abbadia di Fiastra, luogo di serenità immerso nella natura e circondato da territori storici ed artistici

    ABBADIA DI FIASTRA tra spiritualità natura e storia

    Mattino dedicato alla camminata lungo il percorso nell’adiacente selva e alla visita dell’Abbazia Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra che costituisce uno dei monumenti più pregevoli e meglio conservati in Italia dell’architettura cistercense.
    La riserva naturale che circonda questo luogo di preghiera, creato e custodito nel tempo dai monaci cistercensi, è oggi luogo di relax e punto d’incontro per famiglie e chi desidera trascorrere del tempo in serenità, immersi nella natura.

    L’Abbadia è visitabile e gli interni:
    La Chiesa, il chiostro con la sala del Capitolo, antico luogo di ritrovo dei monaci, le grotte adibite alla conservazione dei viveri; le cantine, fatte costruire dai Gesuiti, con il suo Museo del Vino; la sala delle oliere, un tempo utilizzata per la conservazione dell’olio ed usata oggi per ospitare la Raccolta Archeologica con reperti provenienti da Urbs Salvia; il cellarium, grande magazzino del monastero, e il refettorio dei conversi dove è possibile ammirare colonne e capitelli recuperati da Urbs Salvia. Importante anche il Palazzo Giustiniani Bandini del XIX secolo con il suo giardino all’inglese.

    – Tempo di percorrenza: h 1,5/2 – della visita: 45 min. circa
    – Difficoltà: facile / turistica
    – Dog-friendly: si per il walking tour – ingresso ai luoghi di preghiera o monumenti storici su richiesta

    Pranzo libero nell’ampio parco antistante oppure a in ristorante convenzionato.

    Nel pomeriggio possibilità di visitare URBISAGLIA (l’antica “Urbis Salvia”) e l’annessa area archeologica, antica colonia romana. Situata all’incrocio di due antiche strade che collegavano l’antica Firmum (attuale Fermo) con Septemped (attuale San Severino Marche) e la Salaria Gallica che collegava Ausculum (attuale Ascoli Piceno), fino alla via Flaminia e ad Ancona.

    Questo crocievia rappresenta quindi un ottimo punto di partenza alla scoperta degli anticjhi siti romani delle Marche.

    In alternativa o per una visita complementare ci si può recare nella vicina TOLENTINO per un giro nel centro storico per ammirare i suoi monumenti e rivivere dei momenti storici al CASTELLO DELLA RANCIA

    Da non perdere: La rievocazione storica della BATTAGLIA DI TOLENTINO (prima settimana maggio)

    Un evento che ricorda uno degli avvenimenti storici più importanti nelle Marche. La battaglia del 2 e 3 maggio 1815 é considerata, a volte, la prima del Risorgimento Italiano eviene indicata come uno degli episodi decisivi della guerra tra Austriaci e Francesi.

    Da € 10.00
    Quota per persona escursione - min. 6 persone. L'escursione può essere richiesta anche per un numero inferiore di persone il costo totale è di 60 €. Possibilità di programma personalizzato anche per gruppi

    POSSIBILITA’ di PERNOTTAMENTO in varie tipologie di strutture ricettive – prezzi speciali per GRUPPI ed INDIVIDUALI

  • Sarnano
    0733 659911 - 0733 657144
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Sarnano

    Sarnano, su cui sventola la Bandiera Arancione, è situata al centro di un’incantevole valle ai piedi dei monti Sibillini e fa parte dell'Associazione de I Borghi più belli d'Italia. Le sue vicende storiche sono legate a San Francesco e ai suoi seguaci: la leggenda vuole che il Serafino raffigurato nello stemma comunale fosse stato disegnato dal Santo stesso.

    Il centro storico, di origini medievali, è uno fra i meglio conservati delle Marche; la sua struttura urbanistica di città murata presenta antiche vie, che si avvolgono in cerchi concentrici, scalinate e scorci mozzafiato.

    Il centro dell’insediamento antico è la Piazza Alta, sulla quale si affacciano i principali monumenti del borgo: il Palazzo del Popolo, trasformato nello splendido Teatro della Vittoria nel 1834; il Palazzo dei Priori, quello del Podestà, e la Chiesa di Santa Maria Assunta, con all'interno notevoli opere d'arte; in particolare, lo stendardo ligneo con Annunciazione e Crocifissione di Giovanni Angelo d’Antonio, la Madonna con Bambino e Santi di Lorenzo d’Alessandro (1483), la Madonna tra angeli di Antonio e Gentile di Lorenzo (XV sec.), i pannelli di polittico con Madonna e santi di Niccolò Alunno, la Trinità di Paolo Bontulli da Percanestro (1530), due statue lignee di probabile scuola tirolese (secolo XV) e opere di Pietro Alemanno (tavola con la Madonna della Misericordia e affreschi della cripta.
    Nell’ex Monastero di Santa Chiara hanno sede il Museo Civico e la Pinacoteca, che custodisce una splendida Madonna col bambino di Vittore Crivelli.
    La struttura ospita anche il Museo del martello, il Museo dell'Avifauna, che comprende circa 867 esemplari di uccelli imbalsamati appartenenti a specie rinvenibili ancora nell'area dei Sibillini e in quella più vasta dell'Appennino centrale, il Museo delle Armi e il Museo Mariano Gavasci.

    La Biblioteca vanta un fondo antico con manoscritti del XIV e XV. sec., incunaboli e cinquecentine.Sarnano è nota anche per le sue terme, dalle cui fonti si estraggono acque oligominerali particolarmente pure, dotate di molteplici proprietà benefiche per curare disturbi  dell’apparato urinario, digerente e del ricambio, malattie reumatiche, respiratorie e circolatorie, patologie dermatologiche e ginecologiche Dal 2017 le Terme di Sarnano, trasferite in un nuovo stabilimento, offrono una completa esperienza di benessere. La SPA dotata di hydrolife con acqua termale, bagno turco, bagno romano e docce emozionali offre anche massaggi e trattamenti estetici.

    Immerso nel verde delle montagne e dei boschi circostanti, il suo territorio è attraversato da innumerevoli sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Suggestivo il percorso che prende il nome Via delle Cascate Perdute, piccola oasi di pace a due passi dal centro. In inverno è possibile praticare gli sport sulla neve nel vicino comprensorio di Sassotetto-Santa Maria Maddalena.  A Sarnano e nel suo territorio è possibile gustare le prelibatezze dei Sibillini: dai salumi alla cacciagione, dai legumi al semplice pane artigianale cotto nei forni a legna. Da gustare è la tipica crostata al torrone, preparata esclusivamente a mano con mandorle, nocciole e spezie e cotta nel forno a legna per farle acquisire la tipica e particolare croccantezza. Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a Sarnano del corso dell'anno ricordiamo il Festival medievale Castrum Sarnani  e Palio del Serafino (agosto).

    I musei e la pinacoteca sono temporaneamente chiusi causa inagibilità.

  • San Benedetto del Tronto
    Ufficio turismo: 0735.794587 -
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: San Benedetto del Tronto

    San Benedetto del Tronto è il comune litoraneo più meridionale delle Marche.
    Chiamata anche Riviera delle Palme, dicitura poi estesa anche alle località limitrofe della costa, richiama visitatori da ogni parte d’Italia e d’Europa; è una delle principali località turistiche delle Marche, grazie alle ampie spiagge sabbiose (Bandiera Blu 2018) incorniciate nell’affascinante sfondo delle palme e degli oleandri, in grado di evocare meravigliosi scenari esotici.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    Il Lungomare è costeggiato da lussureggianti giardini, una pineta, campi da tennis, una pista di pattinaggio e un edificio, la Palazzina Azzurra, storico locale della città, sulla foce del torrente Albula, che determina la fine del primo tratto, a sud del quale parte la zona più propriamente turistica, con stabilimenti balneari sulla spiaggia da un lato e ville e alberghi dall'altro lato della strada. 
    Ciò che rende le spiagge di San Benedetto del Tronto a misura di bambino sono la sabbia fine, adatta alla costruzione di castelli e a scavare buche, e i fondali bassi particolarmente indicati per immergersi con i braccioli o sopra un canottino. Da segnalare poi il Giardino Zio Marcello, situato di fronte alla spiaggia libera (tra le concessioni 36 e 37), una vasta area verde dotata di giochi per bambini. 
    Il Lungomare è inoltre caratterizzato dalla presenza di ben 8000 palme di varie specie e di numerose zone relax, giochi per bambini e giardini tematici, le oasi: giardino arido, giardino umido, giardino delle palme, giardino delle rose, giardino della macchia mediterranea. I materiali scelti sono compatibili con la nuova vocazione del lungomare, in modo da far apparire tali tratti come veri e propri spazi naturali sul mare, ove sostare per ammirare il panorama, o per l'accesso diretto alla spiaggia. 
    Un’ampia pista ciclabile costeggia ininterrottamente la spiaggia e prosegue senza interruzioni per oltre 15 km, fino a Cupra Marittima; a sud la pista arriva fino all’altezza di via del Mare a Porto d’Ascoli. 
    La cittadina è dotata di un porto turistico (Approdo Bandiera Blu 2018), un porto peschereccio e un mercato del pesce all’ingrosso tra i più importanti d’Italia.
    A nord della foce del fiume Tronto è situata la Riserva Naturale Sentina, che si caratterizza, oltre che per la migrazione dell'avifauna, per un tratto di spiaggia sabbiosa con retroterra non edificato. 


    COSA VISITARE
    San Benedetto del Tronto è da sempre strettamente legata al mare e alla tradizione della marineria. Il Polo Museale del Mare comprende il Museo della civiltà marinara delle Marche, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico e l’Antiquarium Truentinum. La Pinacoteca del mare, inaugurata nell'aprile del 2009, anche se collocata nel cuore del vecchio abitato, è parte integrante del polo museale tematico dedicato al mare che l'Amministrazione Comunale ha allestito al Mercato Ittico. Interessante è il MAM, Museo d'Arte sul Mare, un museo permanente all'aperto, che si sviluppa lungo tutto il molo sud e ospita ben 145 opere d'arte, delle quali 135 sculture e 10 grandi murali. La città presenta un nucleo antico (il paese alto) a poca distanza dal mare, ai piedi del quale si sviluppa la marina, il borgo peschereccio sviluppatosi a partire dal Settecento. Il borgo antico è caratterizzato dalla trecentesca esagonale Torre dei Gualtieri; il torrione, che attraverso il suo orologio scandisce le ore della giornata, è il simbolo della città.
    Tra i siti di maggiore attrazione turistica ricordiamo: il Santuario della Madonna del Santissimo Sacramento, la Cattedrale di Santa Maria della Marina, la Chiesa di San Giuseppe, il Vescovado, la Palazzina Azzurra, il Teatro Comunale Concordia, il Faro.

    Il piatto tipico di San Benedetto del Tronto è il brodetto alla sambenedettese, una zuppa di pesce, con l'aggiunta di peperoni e aceto.

    Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a San Benedetto del Tronto nel corso dell'anno ricordiamo: la mostra-mercato L'Antico e le Palme, che attira antiquari e collezionisti italiani ed esteri; la Festa della Madonna della Marina, che si svolge l'ultima domenica di luglio e consiste in una processione in mare con i pescherecci; il Premio Libero Bizzarri, uno dei concorsi più rinomati nel campo del cinema documentario a livello nazionale; Anghiò, il festival Internazionale del Pesce Azzurro.