Indietro I giardini di ville e palazzi

I giardini di ville e palazzi

Una vista che vi rapirà il cuore

A un paio di km da Pesaro, città del Rossini Opera Festival, sorge Villa Caprile. Edificata nel 1640 come residenza estiva, ha ospitato in passato numerose personalità illustri come Casanova e Leopardi stupendole con i suoi lussureggianti giardini all’italiana, tra giochi d’acqua e perfette simmetrie che creano un’atmosfera bucolica e rilassata.

Simili sensazioni suscitano i giardini di Palazzo Mancinforte e il bosco secolare omonimo a Camerano (An) da cui si apre una vista panoramica sulle colline del Conero. Tra quelle colline si erge Villa Buonaccorsi a Potenza Picena (MC) sede di spettacoli teatrali in estate. Le ampie finestre dei saloni si affacciano sui cinque terrazzamenti del parco, per regalarvi momenti da fiaba tra fontane e obelischi.

Dopo una pedalata lungomare e una foto alla Torre dell’orologio, respirerete profumi di terre lontane nel parco di Villa Baruchello, a Porto S. Elpidio (FM), che vi condurrà in un viaggio tra essenze arboree di varie parti del mondo come il Castagno d’India, il Cedro del Libano e la Palma da Cocco. Proprio l’effetto bionergetico e benefico delle piante rende famoso il parco storico di Villa Seghetti Panichi a Castel di Lama (AP), dove si può riposare o meditare in un’atmosfera ricca di intimità e poi assaporare un bicchiere di Rosso Piceno Superiore.

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Livello di difficoltà: media
Target: Benessere
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Giardini di Villa Caprile
    0721 401335
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Giardini di Villa Caprile

    Splendido esempio di villa con giardino all’italiana, fu fatta costruire a partire dal 1640 dal marchese bergamasco Giovanni Mosca, discendente di una nobile famiglia lombarda trasferitasi nelle Marche dalla metà del ‘500.
    Concepita come residenza estiva e di ricevimento, fu edificata in un possedimento del marchese denominato “Caprile”, situato sulle basse pendici del colle San Bartolo, a non molta distanza dalla riva sinistra del fiume Foglia e in prossimità delle ville Imperiale e Vittoria. Negli anni accolse personalità molto famose e importanti, tra le quali Casanova, Stendhal, Rossini, Leopardi e Napoleone.
    Oggi ospita l’Istituto Tecnico Agrario "A. Cecchi". La struttura assolve dunque attualmente la duplice funzione di edificio scolastico e di monumento storico-artistico.
    Il giardino principale, orientato a meridione, si dispiega in tre terrazzamenti collegati da scalinate, sottostanti il piano della villa, dominati dall’alto corpo dell’edificio sovrastato da un’altana.
    Il primo giardino che s’incontra, tipicamente all’italiana, con vasca, aiuole e agrumi, è quello che accoglie i giochi d’acqua tuttora funzionanti, e già esistenti ancor prima delle ristrutturazioni settecentesche. I giochi d’acqua, che escono da siepi, vasi e monumenti, erano congegnati per lasciare a bocca aperta gli ospiti con getti improvvisi e divertenti. Per la loro realizzazione fu scavata una maestosa galleria filtrante che si insinua per quasi due chilometri all’interno della collina.
    Il secondo livello è invece occupato dal pomario, in cui trovano sede le piante da frutto, su modello del giardino arabo tipico delle aree di cultura spagnola. Il terzo livello infine ospita il viridarium, con le profumate essenze dell’epoca come il rosmarino, la salvia, il ginepro e il timo. Degno di nota è poi il teatrino di verzura, contenuto in un’arena di cipressi e realizzato completamente da vegetazione, compresi il palcoscenico e i gradoni. Qui andavano in scena rappresentazioni dell’Arcadia pesarese, e attualmente viene utilizzato per presentare piccoli e grandi eventi.

  • Camerano
    071.730301
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Camerano
    Il paesaggio di Camerano è caratterizzato dal susseguirsi di dolcissimi poggi che, segnati dalle linee regolari dei coltivi, degradano verso le rive del fiume Aspio o s’innalzano in direzione del monte Conero. Il primo popolamento risale al neolitico (III millennio a.C.) mentre, tra il IX e il III secolo a.C., furono i piceni a lasciare sul territorio tracce tangibili della loro presenza, seguiti dai greci e dai romani.

    Nel Palazzo Comunale potrete visitare la raccolta delle opere di Carlo Maratti che proprio a Camerano nacque. A Maratti si deve anche il trasporto delle spoglie di Santa Faustina, prima conservate nelle catacombe romane, nella chiesa di San Nicolò di Bari. A lui è dedicato il teatro della città e alcune sue opere si trovano nelle chiese di Camerano (Chiesa di S. Faustina e Chiesa dell'Immacolata Concezione).

    Da Camerano passò anche San Francesco e oggi del suo passaggio resta la Chiesa a lui intitolata; la Chiesa è stata anche protagonista di una puntata della trasmissione “Mistero” che ha portato Daniele Bossari a scoprire insieme ad una troupe di speleologi la misteriosa sepoltura di un bambino al di sotto del pavimento della Chiesa.

    La Città Sotterranea di Camerano (il termine "Grotte" potrebbe essere riduttivo) è scavata nell'arenaria e percorre il sottosuolo del centro storico con andamento labirintico. A lungo si è ritenuto che i numerosi cunicoli fossero il resto di antiche cave arenarie o luoghi per conservare il vino. Le esplorazioni, le interpretazioni effettuate e i percorsi turistici, hanno però svelato la presenza in quasi tutti gli ambienti di abbellimenti architettonici, bassorilievi e particolari decorativi che poco si addicono a cave arenarie o a semplici locali di deposito: volte a cupola, a vela, a botte, sale circolari e colonne di particolare gusto architettonico, decorazioni con fregi, motivi ornamentali e simboli religiosi costituiscono una delle costanti dell'intero percorso. Tutti i particolari svelano agli occhi, spesso attoniti, del visitatore un paese sotterraneo, quasi fiabesco, ricco di fascino, una Camerano segreta in cui trovano concretezza storia e leggenda.

    Camerano è un borgo incastonato tra le colline armoniose ed ondulate della Riviera del Conero e il panorama è ricamato dai vigneti del vino Rosso Conero, corposo e strutturato vino di uva di Montepulciano. Di cantina in cantina potrete degustare al meglio questo vino e portarvi a casa un po' di sapori della zona. Tutti gli anni, la prima settimana di settembre, il vino diventa il protagonista della Festa del Rosso Conero: punti di ristoro, bancarelle, giochi di strada e momenti di degustazione fino a notte fonda per festeggiare tutti insieme.
  • Giardini di Villa Buonaccorsi
    0733687927 - 3288868412
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Giardini di Villa Buonaccorsi

    La villa dei conti Buonaccorsi sorge sulla sommitàdella collina detta di Montesanto, a breve distanza dal centro storico di Potenza Picena. Struttura originaria del XVI secolo, fu fatta edificare sui resti di un precedente insediamento dal conte Raimondo Buonaccorsi, che la concepì come residenza di campagna della nobile famiglia.
    L’aspetto peculiare di questa villa è indubbiamente il Parco Giardino, noto in Italia e nel mondo come esempio unico di giardino all'Italiana magnificamente conservato. Giàla celebre studiosa di giardini, l'inglese Georgina Masson, durante una sua visita a metà del secolo scorso, scrisse di come “giardino Buonaccorsi èil perfetto esempio del Giardino delle Marche e, grazie alle amorevoli cure dei suoi proprietari, èsopravvissuto in condizioni eccellenti, per mostrarci come dovevano apparire gli altri”.
    Il parco, rivolto a sud-est e digradante sul fianco della collina verso la valle del torrente Asola, èarticolato in cinque terrazze principali che discendono la collina e in due ulteriori livelli intermedi, tutti collegati da una ampia scala centrale.
    Lungo le terrazze abbondano vialetti di siepi di alloro, peschiere e aiuole geometriche a forma di stelle o di losanghe, ricche di numerose varietàdi fiori molto ben curati.
    Nel primo terrazzamento troviamo il “giardino segreto”e la “grotta dei frati”. Il secondo terrazzo contiene aiuole formali con statue raffiguranti Arlecchino e Pulcinella. Il terzo terrazzo ècaratterizzato da una statua della dea Flora collocata in una nicchia. Nella quarta terrazza vi sono altre aiuole mentre, intorno al 1860, fu aggiunto un terrazzo ornato da splenditi tassi. Il quinto terrazzamento è segnato da lunghe e alte quinte parallele di sempreverdi, soprattutto di alloro.
    Oltre un imponente muro si trova anche un vasto bosco, poi trasformato in giardino all’inglese con un laghetto artificiale al suo interno.
    Nel giardino, adornato da nicchie, obelischi e statue mitologiche di origine della vicentina bottega dei Marinali, si possono trovare anche fontane, giochi d’acqua (non tutti funzionanti), due grotte, aiuole ancora con la struttura originale, alberelli di agrumi e piante secolari e rare.

  • Giardini di Villa Baruchello
    328 844592 Luciano - 338913410
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Giardini di Villa Baruchello

    La villa sorge nel quartiere di Marina Picena a Porto Sant’Elpidio, in prossimità della riva marina. La struttura prende il nome dall’ultima famiglia proprietaria da cui il comune, attuale proprietario, la acquistò nel 1980, per farne un parco e orto botanico pubblico.
    Si accede alla villa percorrendo un viale fiancheggiato da maestosi lecci che conduce alla fronte anteriore dell’edificio decorata da una piccola collezione di conifere. Passato il viale si arriva nella parte antistante del giardino della villa dove sono presenti diverse conifere: il cedro del Libano, il pino austriaco, il pino nero, abete rosso e bianco; infine spicca, fra tante essenze straniere, il cipresso tipico della nostra flora mediterranea.
    Rimarchevole la presenza di altre specie sempreverdi come le alte palme delle Canarie e un folto cespuglio di palma nana, l’unica palma spontanea dei nostri climi. Quasi sotto i rami del cedro troviamo un piccolo esemplare di cicas, un vero e proprio fossile vivente simile per aspetto alle palme ma più vicino, dal punto di vista evoluzionistico, alle conifere. Completano le due aiuole d’ingresso alcuni cespugli di pittosporo, di biancospino, di crespino, di spirea e alcuni alberelli di lagerstroemia dal tronco e dai rami finemente lavorati, quasi scolpiti.
    La parte antistante del giardino è impreziosita anche da un grosso e vecchio esemplare di platano dalla caratteristica corteccia che si desquama a larghe falde. Verso nord, l’aiuola di destra presenta ancora diversi esemplari di piante interessanti: una lucca, una sofora pendula ed alcuni “falsi”cipressi, dei vecchi pini d’Aleppo insieme ad un solitario tiglio.
    La parte interna del giardino ha il suo centro nella fontana che, nella tarda primavera e nell’estate, si ricopre delle grosse foglie tondeggianti dei bianchi ed eleganti fiori della ninfea.
    Sul fondo del giardino una piccola scalinata presidiata da due sfingi in marmo di Carrara immette in una piccola oasi orientaleggiante, decorata con palme nane ed esili bambù, che precede un rigoglioso parco di lecci e magnolie. Sulla cima della collina vi sono alcuni esemplari di cipresso delle paludi.
    Percorrendo i sentieri del bosco infine si può raggiungere anche una torretta medievaleggiante costruita in mattoni.

  • Giardini di Villa Seghetti Panichi
    0736 812552
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Giardini di Villa Seghetti Panichi

    Il complesso, conosciuto anche con la denominazione di “Villa Odoardi Seghetti”, sorge in prossimitàdi Castel di Lama sul crinale collinare che, nella bassa vallata del Tronto, guarda la sponda sinistra del fiume e il tracciato storico della via Salaria.
    Nel XVIII secolo, inglobando i resti della fortificazione precedente, Odoardo Odoardi fece realizzare la villa, che peròall’epoca ancora non possedeva un giardino. Verso la fine del secolo successivo, Vincenzo Carfratelli Seghetti acquistòla villa e fece realizzare il giardino, tra il 1875 e i 1890, affidandolo a un personaggio di spicco nell’ambito europeo: il grande paesaggista tedesco Ludwig Winter.
    Il parco è testimonianza del suo grande amore per i palmizi. Si può ammirare un raro esemplare di Jubaea spectabilis, numerose Phoenix canariensis e Ph. dactilifera, Heritea armata dal color blu argento, monumentali Washingtonia filifera, Chamaerops humilis e gruppi di Yucca gloriosa e Cordyline australis.
    Il parco si segnala come il primo giardino storico italiano con rilevamenti di vaste aree bioenergetiche. I rilevamenti di elettromagnetismo sono durati due anni. Camminando in una piacevole cornice naturale e sostando in luoghi calmi e rasserenanti, si può usufruire di un percorso che suggerisce al visitatore una verifica concreta dei particolari effetti benefici generati dalle varie specie di piante. Alcune sono tipiche del paesaggio marchigiano, per esempio faggi rossi e querce. Altre, soprattutto attorno al morbido laghetto, sono orientali: dorati Ginkgo biloba, Prunus rosa del Giappone che, primi a fiorire, sono messaggeri della primavera, un leggero Taxodium disticum ed una Sophora japonica ‘Pendula'. Nello specchio d'acqua inoltre vivono ninfee e fiori di loto bianchi.
    Sul retro, in mezzo ad un laghetto, si erge una delicata statua di travertino settecentesca raffigurante Venere e Amore che si cingono la mano.
    Come in ogni giardino di Winter, infine, anche qui esiste un piccolo angolo dedicato alla meditazione: il “romitorio”, luogo che offre pace e interiorizzazione a ciascun visitatore.