Indietro Da Montecosaro in bicicletta lungo la via delle abbazie

Da Montecosaro in bicicletta lungo la via delle abbazie

Gioielli di architettura sacra

Le Marche sono costellate di testimonianze di architettura sacra che documentano il grande spirito devozionale che da sempre ha attraversato questo territorio e in particolare nella provincia di Macerata è possibile visitarle in un tour in bici tra storia e natura.

Dalla pista ciclabile di Civitanova Marche, la prima tappa è Montecosaro, dove sorge la Chiesa di Santa Maria a Pie’ di Chienti le cui origini risalgono al 936, poi Montelupone con l'abbazia benedettina di San Firmano, voluta dalla famiglia Grimaldi di Montelupone, la cui fondazione risalirebbe al 986. Un’importantissima testimonianza dell’architettura romanica delle Marche si può ammirare a Corridonia con la Chiesa di San Claudio al Chienti dove sono stati trovati reperti attribuibili alla Tomba di Carlo Magno.

Per i più esperti in bici, seguendo i percorsi di Marche Outdoor, dalla Riserva Abbadia di Fiastra ci si può spingere verso i Sibillini, a Valfornace, con la Chiesa di San Giusto in San Maroto con la sua particolare struttura a pianta circolare, fino all’Eremo di Sant’Angelo in Prefoglio detto ‘Eremo dei Santi’ a Pieve Torina, dove si raccoglie “l’acqua santa” da stillicidio, che la devozione popolare definisce terapeutica per la cura dei reumatismi.
Per un break energetico da provare i tipici calcioni al formaggio.

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Livello di difficoltà: media
Target: Trekking
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Civitanova Marche
    0733 822213
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Civitanova Marche

    Civitanova Marche è una frequentata località balneare della costa adriatica.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    A nord l’arenile è ampio e sabbioso e l’acqua poco profonda, ideale per il bagno dei bambini, che possono così immergersi in tutta sicurezza e giocare senza alcun rischio; il litorale sud, invece, presenta un arenile misto di sabbia e ghiaia ed acque più profonde. La lunga spiaggia è divisa dal porto peschereccio e da quello turistico. Tre sono le piste ciclabili: pista del Castellaro, pista del Chienti e una pista sui due Lungomari nord e sud.

    COSA VISITARE
    Si possono distinguere due centri: la Città Alta, antico borgo costruito su un colle racchiuso tra le mura di un castello medievale, ottimo esempio di architettura militare rinascimentale, e l'abitato costiero.
    A Civitanova Alta si trova il Teatro storico Annibal Caro, edificato nel 1872, che vanta un'importante stagione teatrale. Da visitare: la Pinacoteca Comunale Moretti, raccolta d'arte contemporanea costituita in larga parte di incisioni, interessante non solo per i contenuti ma soprattutto per le particolari circostanze da cui si è formata, che fecero di Civitanova un piccolo ma interessante crocevia culturale, frequentato da letterati ed artisti che gravitavano intorno al "maestro" Moretti; la Chiesa di Sant’Agostino; la Chiesa di San Francesco; la Chiesa di San Paolo e la Chiesa di San Marone. Interessanti sono anche la Stazione del Tram (1900) in stile liberty, il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari e il Museo Storico del Trotto, unico nel suo genere, fuori del centro abitato.
    Situata fra la Città Alta ed il porto, immersa in un parco con giardino all'italiana, è possibile ammirare Villa Conti, una villa in stile liberty costruita nel 1910, e poco lontano da essa si trova la palazzina San Michele, raro esempio di art nouveau nella zona del maceratese
    Civitanova Marche, sorta intorno alla fortezza e sui resti della romana Cluana, vanta l’imponente Palazzo Cesarini Sforza, dove sono conservati alcuni affreschi di Pellegrino Tibaldi, davanti al quale si apre piazza XX Settembre. Caratteristici sono poi i Giardini Pubblici, le palazzine del Lido Cluana in stile liberty e la pescheria. La zona nord è caratterizzata dall'alberato viale Vittorio Veneto, dove si trova l’ex Casa dei Balilla, oggi sede della Biblioteca Comunale e del Cinema Teatro E. Cecchetti.

    Accanto alle numerose attività commerciali ed industriali, sono presenti nel circondario numersi outlet di prestigiose firme del made in Italy, soprattutto nel settore calzaturiero, e impianti sportivi attrezzati per le più svariate discipline, tra cui il golf, l’equitazione e la vela.

    Tra gli eventi che hanno luogo a Civitanova Marche si segnalano la rassegna Civitanova Danza, Festival Internazionale di danza, la tradizionale Festa del mare, nel mese di giugno, di carattere prettamente gastronomico; si tratta infatti di un'occasione per gustare le antiche ricette di pesce della zona.

  • Montecosaro
    0733.560711
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Montecosaro

    Montecosaro, che si erge su una collina che domina la vallata del fiume Chienti tra Civitanova e Macerata, fa parte dell'Associazione I Borghi più belli d'Italia.
    Il ritrovamento di reperti archeologici etruschi e romani conferma l'antichità del popolamento del territorio comunale.
    L'abitato, situato su un colle isolato, presenta una pianta compatta: la cinta muraria trecentesca avvolge ancora il centro storico, al quale si può accedere dalla Porta San Lorenzo.
    Nella suggestiva cornice di Palazzo Marinozzi è allestito uno spazio museale intitolato “Cinema a pennello”, un'esposizione permanente a livello nazionale dedicata alla grafica pubblicitaria cinematografica.
    Tra gli edifici i architettura civile e religiosi ricordiamo: la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di Sant'Agostino, la Chiesa del Crocifisso, la Chiesa delle Anime, la Chiesa di San Domenico, il giardino del Cassero, il Complesso Agostiniano.

    Particolarmente interessante e suggestiva è la basilica romanica di Santa Maria a piè di Chienti, o Santissima Annunziata, che si trova in località Montecosaro Scalo, considerata uno tra gli esempi più belli di architettura romanica non solo nelle Marche, che non hanno chiese romaniche di queste dimensioni e forme.
    La Santissima Annunziata di Montecosaro è uno dei cinque impianti dotati di coro con deambulatorio e raggiera delle absidiole, cifra architettonica delle chiese pellegrine, in quanto permettevano il transito dei fedeli di passaggio che sostavano e pregavano nelle cappellette senza disturbare le sacre funzioni collettive che si svolgevano nella parte centrale. L'edificio è a tre navate, presenta una singolare abside a due piani e custodisce frammenti di preziosi affreschi trecenteschi.
    Ad agosto il centro storico si anima in occasione della rievocazione storica Contesa dei 100 ducati.

  • Abbazia di S. Maria a piè di Chienti
    0733.865241 (Parroco)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Abbazia di S. Maria a piè di Chienti

    La Chiesa di S.Maria a Pie' di Chienti, detta anche SS. Annunziata, sorge sulla sponda sinistra del Chienti, a pochi chilometri dalla foce del fiume.
    Le più antiche notizie non controverse su di essa e sull'annesso monastero sono di origine farfense e risalgono all'anno 936. Alla fine del '300 o agli inizi del '400 furono eseguiti lavori che mutarono l'aspetto della chiesa, facendole assumere le forme che ancora oggi, sostanzialmente, rimangono. È proprio in questo periodo che l'abside superiore fu interamente ricoperta dagli affreschi.
    Non originale è certamente anche la facciata, ricostruita tra il XVII ed il XVIII secolo. Alla stessa epoca risale probabilmente la costruzione di un grande scalone centrale di raccordo tra i due piani eliminato col restauro del 1925, sostituito con due gradinate laterali a loro volta eliminate agli inizi degli anni '60 del '900 e sostituite con una scala di collegamento nel braccio destro del transetto.

  • Montelupone
    3496935275 (Uff.Turismo) - 073
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Montelupone

    Montelupone è un borgo collinare a soli 13 km da Macerata. Rientra tra I Borghi più belli d'Italia e vanta la Bandiera Arancione.

    Conserva le mura castellane con le quattro porte d´ingresso e l'originale pavimentazione in pietra. Al centro del borgo sorge il trecentesco Palazzetto del Podestà (o dei Priori) con la torre civica. Il loggiato a cinque archi è sovrastato da altrettante bifore ogivali poste nel salone principale del piano nobile sede, dal 1998, della Pinacoteca Civica. Il Palazzo Comunale affacciato sulla piazza, sorge su una preesistente struttura medievale. Esso è stato riedificato al tempo del Regno Italico napoleonico (1807/1814) e nel corso del XIX sec. ha subito vari restauri. L’ultimo intervento è stato ideato dall'architetto Ireneo Aleandri, il quale ne ha progettato il portico, il prospetto principale del palazzo e al suo interno il Teatro Nicola degli Angeli, in stile neoclassico e riconducibile alle opere palladiane. Quest'ultimo verrà realizzato soltanto nel 1884 da Giuseppe Sabbatini.

     Tra le vie del borgo spiccano per la bellezza e magnificenza i palazzi nobiliari, un tempo abitazioni delle antiche famiglie monteluponesi. In particolare, Palazzo Emiliani merita attenzione per due caratteristiche, quali il fregio del pittore Biagio Biagetti raffigurante le Quattro stagioni interpretate attraverso il ciclo vegetativo del grano e perché, nell’Ottocento, fu sede di uno dei primi focolai della Carboneria, che raccolse i cittadini marchigiani e romagnoli in preparazione del primo moto rivoluzionario per il Risorgimento italico.

    Passando agli edifici di culto, uno dei monumenti più significativi e simbolici di Montelupone è la chiesa di San Francesco, eretta nella seconda metà del Duecento e poi rimaneggiata in epoca tardo-barocca. Il coro ligneo settecentesco, le quattro statue delle Virtù teologali (1752) e l’organo del 1753 rappresentano la “collezione” di questa chiesa, sul cui altar maggiore è collocata la meravigliosa pala raffigurante la Madonna del latte, opera del pittore Antonio da Faenza (1525); la chiesa Collegiata, la quale custodisce la cappella Addolorata ridipinta da Cesare Peruzzi tra 1934 e 1941. Qui si può anche ammirare la Madonna Immacolata del fiammingo Ernest Van Shayck (1631), pervasa di accenti devoti secondo i modelli del classicismo bolognese.

    La Chiesa di Santa Chiara, sede dell'antico convento delle Clarisse, fu edificata tra i secoli XV e XVIII all’interno della quale si possono ammirare le porte intarsiate da Cristoforo Casari nel 1796, e la Annunciazione della Vergine, copia del Barocci, del XVIII secolo. A circa 4 km dal centro, si trova l'Abbazia benedettina di S. Firmano costruita nel IX secolo in stile romanico a tre navate, con la preziosa lunetta del portale in stile bizantino. Al suo interno sotto l'alta scalinata, si trova l'incantevole cripta con le reliquie e la statua del Santo in terracotta policroma.

    Il prodotto simbolo della città è il carciofo, prodotto tipico a cui è stato riconosciuto il Presidio Sloow Food e a cui è dedicata una importante sagra in programma ogni anno per il mese di maggio; ottimo è anche il miele Millefiori, protagonista ad agosto di ApiMarche (Mostra Mercato Apicoltura Ambiente e Agricoltura) mentre a marzo ricorrono le celebrazioni in onore del Santo patrono San Firmano.

  • Abbazia di San Firmano
    0733.224911 (comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Abbazia di San Firmano

    L'abbazia benedettina fu voluta da una pia signora della famiglia Grimaldi di Montelupone e la sua fondazione risalirebbe al 986. Nel 1248 il monastero subì un saccheggio ed i lavori di ricostruzione che seguirono cambiarono in parte la struttura della chiesa. Durante tali lavori fu rinvenuto il corpo di San Fermano (1256) e per dargli degna sepoltura, venne sopraelevato il presbiterio e creato lo spazio per la costruzione della cripta. 
    Di medie dimensioni e interamente edificata in laterizio, presenta una sobria facciata a capanna nella quale si aprono il portale in pietra, con un bassorilievo della Crocifissione nella lunetta, e il finestrone settecentesco. L’interno, dalle linee architettoniche essenziali, si caratterizza per il presbiterio notevolmente rialzato e raccordato da un’imponente scalone.

  • Corridonia
    0733.433225
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Corridonia

    Popolosa cittadina in bella posizione geografica, Corridonia si trova sullo spartiacque tra le valli del Chienti e del Cremone. Di tradizione agricola, ha visto di recente lo sviluppo di una fiorente attività industriale nella forma per lo più della piccola e media impresa, ma ha conservato belle tracce del passato nelle chiese in stile romanico-gotico e nella Pinacoteca.

    Il centro storico vanta mirabili esempi di architettura sacra: la chiesa di San Francesco, già di Santa Maria in Castello, edificata verso l'anno Mille e acquistata dai Francescani nel 1225, conserva resti architettonici del periodo romanico-gotico e un campanile quattrocentesco; la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, antecedente al XIII secolo e ricostruita nel Settecento da Giuseppe Valadier, presenta forma circolare con linee gotiche; la chiesa-convento di Sant'Agostino, eretta nel 1346, custodisce pregevoli dipinti. Nei pressi dell'abitato sorge l'abbazia di San Claudio al Chienti, costruita nel VI o VII secolo sulle rovine di una villa romana, restaurata nel Duecento e formata da due chiese sovrapposte.

    Il Teatro Gian Battista Velluti è uno dei teatri storici delle Marche ed ospita una stagione teatrale. Presenta, unica nel suo genere, una platea a forma ellissoidale che va beneficio dell’acustica di sala. Il Teatro è stato completamente ristrutturato: all’originario volto barocco gioca per soave contrasto l’affresco liberty a soffitto di Sigismondo Martini.

    Numerosi sono, inoltre, i musei presenti nella città: il Museo “Filippo Corridoni” dedicato al sindacalista e combattente nato a Pausula il 18 agosto 1887 e morto sulla Trincea delle Frasche il 24 ottobre 1915; la Pinacoteca Comunale presso la Chiesa di San Francesco; la Pinacoteca civica e raccolta d'Arte sacra custodita all'interno del Palazzo Persichetti – Ugolini, residenza patrizia della famiglia omonima, compreso nel complesso ex conventuale di San Francesco; la Pinacoteca Parrocchiale Chiesa SS. Pietro, Paolo e Donato le cui opere di maggiore interesse sono un polittico di Antonio e Bartolomeo Vivarini e una splendida tavola raffigurante una "Madonna col Bambino" di Carlo Crivelli.

    Tra le principali manifestazioni della città di Corridonia si ricorda la rievocazione storica della Contesa della Margutta, che si tiene la prima settimana di settembre.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • San Claudio al Chienti
    0733.439900 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: San Claudio al Chienti

    Di origini antichissime, la Chiesa di San Claudio al Chienti di Corridonia è certamente uno degli esempi più importanti di architettura romanica delle Marche.
    La chiesa è situata nel territorio in cui sorgeva la città romana di Pausulae, che fu anche antica sede vescovile. Essa è documentata a partire dall'XI secolo presso l'Archivio Storico di Fermo. Fu una pieve, e non un'abbazia: i documenti escludono che vi sia mai stata ospitata una congregazione monastica di qualsiasi tipo.

    L'edificio mantiene il suo aspetto originario in maniera quasi totale; la sua maggiore peculiarità è la presenza di due chiese sovrapposte. Ha pianta quadrata ed è modulato lungo il perimetro da absidi semicircolari. La facciata è incorniciata da due torri cilindriche, simili ai campanili dell'area ravennate, e trova analogie nelle Marche in San Vittore alle Chiuse e Santa Maria delle Moje. Interessante il portale gotico in pietra d'Istria che orna l'ingresso del piano superiore e fu aggiunto in epoca successiva all'edificazione della chiesa.

  • Valfornace
    0737 44126
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Valfornace

    Valfornace è un comune sparso della provincia di Macerata, istituito il 1º gennaio 2017 a seguito della fusione dei comuni di Fiordimonte e Pievebovigliana. Il capoluogo del comune è Pievebovigliana. Una parte del comune è compreso nell'area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Nella parte alta di Pievebovigliana sorge la parrocchiale di Santa Maria Assunta, di struttura romanica ma restaurata all’interno in stile neoclassico, che conserva una preziosa cripta recuperata nel 1930.

    Da visitare il Pievebovigliana-Museo, che ripercorre, nelle sue diverse espressioni, l'intera storia sociale ed artistica del territorio comunale, dall'età preistorica ad oggi. Esso é composto dal Museo Archeologico "Valerio Cianfarani", dal Museo Civico "Raffaele Campelli", dal Museo Storico del Territorio, dalla Collezione di xilografie di Maria Ciccotti e dalla Raccolta "Gino Marotta", custodita all'interno dalla Sala Consiliare, dove é collocato anche il fortepiano appartenuto al grande compositore marchigiano Filippo Marchetti. Nel Museo Storico del Territorio si ricostruisce la storia economica e sociale della zona, con degli approfondimenti dedicati alla tessitura domestica, tipica dell'area, con tele e tovaglie che risalgono al XV secolo, ed alla produzione artigianale dei laterizi, in fornaci dislocate in tutto il territorio comunale. Una sezione particolare é dedicata alla storia aziendale della distilleria Varnelli, dalle sue origini ottocentesche fino ad oggi.

    Da visitare anche il sito archeologico industriale della Gualchiera-Tintoria Cianni, il cui nucleo originario risale al XVII sec. Si tratta di un raro e importante esempio, per l'Italia centrale, di manifattura produttiva legata alla follatura dei panni di lana, poi colorati con tinte naturali. Nel territorio di Pievebovigliana sorgono altri due edifici di notevole interesse: il castello di Beldiletto, riadattato a villa rinascimentale nel Quattrocento, e la romanica Chiesa 

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Chiesa di S. Giusto in S. Maroto
    0737 44126 (Comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Chiesa di S. Giusto in S. Maroto

    La chiesa di San Giusto sorse fra i secoli XI e XII. La sua struttura è il risultato di un delicato gioco di soluzioni ed equilibri geometrici così come la sua pianta circolare influenzata dagli ambienti circolari romani, piuttosto che da derivazioni bizantine. La chiesa è sormontata da una cupola costruita senza centine di sostegno. Nel vano terreno della torre campanaria, aggiunta in seguito, sono visibili degli affreschi della fine del Trecento, mentre all’interno della chiesa è conservata una tavola di Venanzo da Camerino (Madonna del Rosario) ed una Madonna in trono con bambino, della seconda metà del XIII secolo. La croce astile, invece, realizzata dall’orafo Tobia da Camerino, è della prima metà del Cinquecento.

  • Pieve Torina
    +39 0737 518 022
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pieve Torina
    Pieve Torina si trova nell'entroterra maceratese, a 470 m. s.l.m. nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Popolata dagli Umbri già dal VII secolo a.C., la città fu colonizzata nel III secolo a.C da Roma. Il borgo, risorto nel Medioevo, fu feudo di Camerino, fino all'annessione allo Stato della Chiesa nel XVI secolo.
    Tra i monumenti e luoghi di interesse ricordiamo la la Pieve romanica di Santa Maria di Caspriano (XI secolo), la Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista (XIII-XVII secolo) e la Chiesa di San Michele (XIII-XVI secolo). Merita una visita il Museo della Nostra Terra, istituito nel 1976, che occupa il piano terra dell'ex Convento di Sant'Agostino, la cui costruzione risale al XVII secolo. Si tratta di un museo etnografico-agricolo, con 14 sezioni disposte su una superficie di 750 mq., dove sono stati ricostruiti fedelmente gli ambienti delle case coloniche e delle botteghe artigiane: il granaio, la cantina, il laboratorio del bottaio, la cucina, la camera da letto, la sala delle suppellettili da bagno, il locale dei giochi dei bambini, la scuola, i carri, i grandi attrezzi agricoli e la bottega del calzolaio; vi sono anche conservati gli attrezzi della pastorizia e della caccia, l'osteria e la sala della tessitura. Il mulino di Fiume, sede distaccata del museo, conserva le strutture originarie, con il laghetto, la chiusa e le cascate ancora funzionanti. La struttura, completa in tutte le sue parti, ricrea i momenti di vita ed di lavoro del mugnaio.
    Interessante è anche la Pinacoteca Chiesa di San Giovanni, che ha sede presso la Pieve di Santa Maria Assunta, con opere già custodite nella chiesa di San Giovanni. Tra queste, alcune pale d'altare provenienti dalle chiese distrutte di Pomarolo e di San Teodora, una Madonna col Bambino, Angeli e Santi di Giovanni Andrea De Magistris (att.1529-55) e, di fondamentale importanza per lo studio della scuola pittorica camerinese alle sue origini, un ciclo d'affreschi della seconda metà del '300, staccati dalla Pieve di Santa Maria Assunta.
    Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e importanti vi sono quelle artigianali, come la lavorazione del ferro battuto, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dalle inferriate alle statue.
    Rinomati sono i formaggi e salumi locali.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Santuario di S. Maria di Caspriano
    0737.518022 (comune)
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario di S. Maria di Caspriano

    La chiesa di Santa Maria di Caspriano, costruita in pietra bianca, sorge nei pressi del paese di Pieve Torina, immersa nel verde. In origine, all’incrocio di tre strade, vi era una piccola edicola con l’immagine della Madonna molto venerata dai fedeli che successivamente fu inglobata nel tempio.
    A pianta ottagonale, riporta, sull’architrave della sagrestia, la data del 1577 che dovrebbe indicarne il termine della costruzione dell’edificio religioso. L’affresco venerato è posto sull’altare ligneo in stile barocco, costruito nel 1619 e rappresenta la Madonna col Bambino ambedue aureolati. All’esterno la chiesa è affiancata da un’imponente costruzione detta “il palazzo” che un tempo ospitava una confraternita.

    A causa del sisma del 2016, la chiesa risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Eremo di S. Angelo in Prefoglio
    0737 518022
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Eremo di S. Angelo in Prefoglio

    Il Santuario di Sant’Angelo “de Prefolio” si trova a quota 690 a sud-est del monte Pennino, lungo un'importante via di transito transappennica, la strada della transumanza battuta dalle pecore che discendendo dal monte proseguivano verso sud lungo la Val Sant’Angelo, la valle che collega l’altipiano di Colfiorito a Pieve Torina.

    Una lapide semicircolare posta sulla facciata esterna è ornata da un motivo ad intreccio, di chiara iconografia romanica, rappresentante due leoni che volgono il capo ad una croce campeggiante al centro e che si mordono la coda. Essa fa riferimento probabilmente alla monumentalizzazione della grotta micaelica, realizzata nel 1148 dal priore Diotisalvi, con l’aiuto del duca di Spoleto Federico, del conte Alberto, di Gisla, di altri e della sua gente di discendenza longobarda. Sembrerebbe infatti che il santuario fosse stato scelto come sepolcreto del conte di Prefoglio, Antonio, il cui castello era dirimpettaio al santuario micaelico, e sua moglie Gisla.

    Nel 1252 il castello di Prefoglio fu venduto al Comune di Camerino, e iniziò da allora e fino al XVII secolo la nomina di un priore per gestire il santuario.

    L’eremo fu poi abitato da numerosi eremiti laici, fra cui Fra' Giacomo Squaglia di Lucca, della congregazione dei passionisti, a cui si deve il restauro del 1879 ricordato in una targa marmorea affissa all’esterno.

    Nel secolo XVIII, fu ridedicato ai “Santi”, in base alla tradizione che vuole la presenza dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di passaggio in quel luogo, ai quali si attribuisce la prima evangelizzazione della zona.

    Si accede al santuario da un arco trionfale. L’interno è formato da un unico vano ad asse curvo, per adattarsi all’andamento naturale della grotta naturale utilizzata come santuario pagano in età preromana romana e poi riadattata a scopi cultuali cristiani. Il pavimento, interrotto da alcuni bassi gradini, è realizzato con lastroni di pietra rossa. L’unico capitello presente è ornato da fregi geometrici e da una testina.

    Di particolare interesse è l’ara in calcare rosso posta sul fondo della cripta, circondata da quattro colonnine di  marmo cipollino grigio, prive di basamento e di capitelli.

    Nel retro della cripta una porticina conduce ad un vano dove si trova la prosecuzione della cavità naturale, sul cui pavimento è posta una vaschetta quadrata che raccoglie la “stilla” elemento terapeutico costantemente presente in tutti i santuari micaelici.

    Non lontano dal santuario si trova un ponte romano.

    A causa del sisma del 2016, la strada che conduce all'eremo risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).

  • Santuario della Madonna di Carpineto
    0737.51212
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Santuario della Madonna di Carpineto
    Il Santuario fu costruito nel 1300. Entrando dall´ingresso principale della chiesa, sulla destra in basso vi è affrescato un ex-voto, miracolosamente salvato, con iscrizione di ringraziamento alla Vergine del santuario. Nell'oratario è, invece custodito un affresco , attribuito al Bontulli, che narra il miracolo dell'apparizione della Madonna ad una pastorella muta di Carpineto. Nella chiesa sono presenti numerosi altri affreschi del Quattrocento-Cinquecento.
    L'8 maggio, in onore di questa Madonna miracolosa, si svolge un suggestivo e caratteristico rito che vede il suo momento principale nella processione delle Verginelle. Le bambine del paese dai sei ai tredici anni sfilano in processione dalla chiesa parrocchiale fino al santuario della Madonna di Carpineto; indossano tuniche rosa sulle quali sono applicati in grande quantità ori e oggetti preziosi, simbolo di ricchezza e di luce.

    A causa del sisma del 2016, la chiesa risulta inagibile. Per informazioni scrivere al  Numero Verde del Turismo (numeroverde.turismo@regione.marche.it).