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Colli del Tronto

Colli del Tronto si trova alla sinistra del fiume Tronto; sorge su un territorio di antichi insediamenti, come attestano le scoperte di manufatti litici, della necropoli picena e delle tombe romane.

La città era originariamente formata da cinque ville, di cui quella di Casaregnano di probabile origine romana. Secondo alcuni studiosi sarebbe il luogo della battaglia che vide la vittoria di Pirro sui Romani. Nel 1800 amministrò, per ordine del comune di Ascoli, anche Castel di Lama, cui nel 1812 si aggiunse il paese di Pagliare (oggi Spinetoli).

La più antica denominazione fu quella di Castrum Octavum, a significare che la località, posizionata nella parte più alta del territorio (attualmente chiamata Vallicella), era posta all’ottavo miglio dal Campidoglio della città di Ascoli, Caput gentis picenae. Del 400 d. C. è la celebre Pieve di S. Felice (Plebania S. Felicis de Octavo), situata nell’area dell’attuale piano di Colle Vaccaio, che, con l’avvento del Cristianesimo, sostituisce il “Pagus” romano contenente una “statio” (o “mansio”) servita dalla via consolare Salaria.

Affascinante è la chiesa di S.Felicita, che custodisce la tela del pittore Ferdinando Cicconi (1831-1896), cittadino di Colli. Fu realizzata nel 1796 su disegno dell'architetto Pietro Maggi di Milano e documenta i criteri costruttivi delle fondazioni francescane nell'Ascolano del primo '500 e quelli con cui fu rinnovato nel '700 l'ex convento dei Cappuccini.

La città ha dato i natali al musicista Antonio Lozzi (1871-1943), a Giulio Cantalamessa (1846-1924), un artista che, tra i vari incarichi, diresse anche la Galleria Borghese di Roma, e Ignazio Cantalamessa (1856-1896), medico e docente presso la facoltà di medicina dell'Università di Bologna.

Colli del Tronto fu nota per la costruzione di eleganti e solidi carri agricoli, arricchiti da istoriature, ed anche per la realizzazione di strumenti agricoli di cui era apprezzata la solidità.

Numerose sono le ville signorili, già appartenute a nobili famiglie che amministravano le proprietà agricole circostanti; in particolare si segnalano le ville Panichi, Ercolani, Mastrangelo, Speca e Fonzi.

Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

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