Indietro Cicerchia di Serra de’ Conti - Presidio Slow Food

Cicerchia di Serra de’ Conti - Presidio Slow Food

Nella seconda metà del XX secolo erano rimasti in pochi i contadini di Serra de’ Conti che coltivavano la saporita varietà locale di cicerchia, che pure un tempo era molto diffusa nelle Marche. Si seminava in primavera tra il granoturco, assieme ai fagioli e ai ceci, e si raccoglieva nel mese di agosto. Le piantine, riunite in piccoli fasci, erano appese al sole e poi battute nell’aia: una buona scorta di cicerchie era una garanzia per l’inverno. Successivamente questo legume poverissimo venne abbandonato e, per anni, l’unica cicerchia presente sul mercato era quella più grande prodotta dalle multinazionali.

La cicerchia di Serra de’ Conti non ha bisogno di lunghi tempi di ammollo (sono sufficienti cinque ore) e di cottura (bastano 40 minuti). È una varietà minuta e spigolosa, con colorazioni che vanno dal grigio al marrone chiaro maculato. Ha una buccia poco coriacea e un gusto meno amaro delle altre varietà di cicerchie.

Si tratta di un ingrediente particolarmente versatile: ottima in zuppe e minestre, ma anche cucinata in purea o servita come contorno dello zampone. Con la farina di cicerchie, inoltre, si preparano maltagliati e pappardelle. 

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