Indietro Borghi e sentieri ai confini del Montefeltro

Borghi e sentieri ai confini del Montefeltro

Un paesaggio di laghi e colline che vi incanterà

Tra le colline del Montefeltro si scorge un antico borgo che domina la Valle del Foglia, sovrastando il lago di Mercatale. È Sassocorvaro, su cui svetta la Rocca Ubaldinesca, eretta su disegno di Francesco di Giorgio Martini. Visitarla sarà come immergersi in un passato di battaglie e nascondigli segreti. Durante la 2° Guerra Mondiale custodì dalla vista dei nazisti più di 10 mila capolavori di artisti quali Piero della Francesca, Crivelli e Mantegna.
Sviluppato tutt’intorno alla Rocca, anche il centro storico racchiude piacevoli sorprese, come gli affreschi della Collegiata di S. Giovanni e la Chiesa di S. Valentino, dove sono conservate le reliquie del Santo e dove ogni anno il 14 febbraio le coppie si recano per ricevere la speciale benedizione.

E poi un salto verso Macerata Feltria, dove al Museo archeologico di Palazzo del Podestà vi attendono effigi e mosaici, per concludere la giornata a ritmo di musica al Museo della radio d’epoca. La mattinata successiva sarà l’ideale per un’escursione al Parco del Sasso Simone e Simoncello, tra boschi e praterie sulle tracce della Città del Sole, ardita roccaforte medicea a oltre 1200 m. d’altezza.

Sulla via del ritorno, una sosta a Carpegna, terra del prelibato prosciutto Dop, vi farà scoprire il mistero delle campane fantasma della Chiesa di S. Nicolò, il Palazzo dei Principi e il bosco del Cippo, dove si allenava Marco Pantani. E infine Frontino con il suo castello e poi alla scoperta di altri borghi lungo il percorso del Beato Lando.

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Livello di difficoltà: media
Target: Trekking
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Sassocorvaro

    Sassocorvaro si erge su un colle che domina la valle del fiume Foglia. Tra Sassocorvaro e la sua frazione di Mercatale si estende un lago artificiale, chiuso da una diga, che porta il nome della suddetta frazione. Il centro storico, ancora cinto da mura, conserva le tre originarie porte d’accesso e un torrione di vedetta quadrangolare.
    Il borgo è dominato dalla possente Rocca Ubaldinesca (1475), dalla singolare struttura zoomorfa a forma di testuggine, posta a guardia della Valle del Foglia. Fu costruita da Francesco di Giorgio Martini (1439 - 1502), nei primi anni del suo servizio come architetto ed ingegnere militare del duca Federico da Montefeltro. La fortezza appartenne comunque a Ottaviano degli Ubaldini, fratellastro del duca. Essa fungeva da edificio residenziale e al tempo stesso da roccaforte. È il primo esempio di fortificazione studiato per opporsi all'arma nuova di quel tempo, la bombarda. Essa è sede di una Pinacoteca, allestita in alcuni ambienti del '400, la quale conserva numerosi dipinti che vanno dal XIV al XVIII secolo. Inoltre questa rocca fu la sede del salvataggio di oltre 10.000 capolavori d'arte provenienti da molte città, (tra cui la Tempesta del Giorgione, la Città ideale e molte altre opere di famosi artisti tra cui Raffaello Sanzio, Piero della Francesca, Carlo Crivelli, Tiziano, Lorenzo Lotto, Paolo Uccello, Andrea Mantegna) che furono nascoste negli anni 1943-1944 per evitare che fossero trafugate dai nazisti in fuga verso la Germania. Il Museo Arca dell’Arte occupa gli spazi del piano nobile della Rocca. È un museo didattico nato per ricordare lo straordinario episodio accaduto a Sassocorvaro durante la Seconda Guerra Mondiale e si articola in più sezioni: Museo dell’ArcaArte in assetto di guerra e Arte in pericolo. In quattro sale sono documentate sistematicamente tutte le opere d’arte che qui trovarono rifugio e salvezza e sono esposte le riproduzioni, in grandezza reale, di un numero considerevole fra le opere salvate. A ricordo dello storico avvenimento è organizzato ogni anno nel teatrino della Rocca, il Premio Rotondi (dal nome del soprintendente ideatore dell’iniziativa) assegnato a quei personaggi che, con slancio e passione, si sono impegnati nel salvataggio di opere d'arte.
    Presso Palazzo Battelli, antica residenza della famiglia che ha dato i natali a mons. Giovanni Cristoforo Battelli (1658 - 1725), è allestito il Museo della Civiltà contadina. La raccolta, costituita nel 1980, è essenzialmente un museo didattico: gli oggetti e gli attrezzi sono stati ordinati secondo le funzioni alle quali essi erano adibiti (cucina, camera da letto, stanza della filatura, magazzino per attrezzi e cantina). Nel centro storico merita una visita anche la Collegiata di S.Giovanni Battista, che custodisce affreschi del XIV e XV secolo e bassorilievi rinascimentali.

    Il comune di Sassocorvaro è entrato a far parte del comune sparso di Sassocorvaro Auditore il 1º gennaio 2019.

  • Rocca Ubaldinesca
    0722.76177
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Rocca Ubaldinesca
    La Rocca Ubaldinesca è un impressionante capolavoro di archiettura militare del Quattrocento, opera di Francesco di Giorgio Martini. L'esterno è costituito da una compatta massa in pietra e mattoni, sinuosa e fortemente scarpata per rendere difficili gli eventuali assalti nemici. Quattro torrioni sporgono sui lati lunghi, uniti da brevi tratti di mura.
    Vi si svolge il premio dedicato a Pasquale Rotondi, in ricordo dell'importante operazione di salvaguardia di opere da lui operata durante la seconda guerra mondiale quando trasferì nella fortezza circa 10.000 capolavori dell'arte italiana.
  • Lago di Mercatale
    339.1926995 ( gestore servizi
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Lago di Mercatale

    Il Lago di Mercatale, situato tra il paese di Mercatale e il capoluogo comunale di Sassocorvaro, è un lago artificiale chiuso da una diga sul fiume Foglia. Si trova ai piedi della collina del centro storico di Sassocorvaro.

    Il lago è meta di canottieri, pescatori e visitatori alla ricerca di relax, tranquillità e di un luogo ideale per le loro scampagnate, essendovi a disposizione un parco attrezzato anche con bar e ristoro, aperto da aprile ad ottobre.

    L’offerta del lago è varia ed è in grado di soddisfare le esigenze di una vasta utenza. Sono presenti vialetti ben curati, arredi quali tettoie e panchine, piccoli impianti sportivi di beach-volley, un’area giochi per bambini, un’area sosta camper ed un ristorantino.La balneazione è consentita in un’area limitata. E’ presente un servizio ombrelloni con bagnino e si possono noleggiare imbarcazioni.

    Gli amanti della natura e della gastronomia possono deliziarsi in piacevoli passeggiate lungo il lago e degustare piatti tipici, tartufo compreso, nei ristoranti di qualità diffusi nella zona.A Sassocorvaro sono da non perdere il Borgo e la Rocca Ubaldinesca, sede del museo Arca dell’Arte, un’esposizione di riproduzioni a grandezza naturale dei grandi capolavori pittorici che nel 1940, per opera di Pasquale Rotondi, vi trovarono segreto rifugio dai pericoli della guerra.

  • Teatro della Rocca
    0722.76177 - 0721.69341
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro della Rocca
    È un teatro di sala ricavato all'interno della Rocca di Sassocorvaro eretta intorno al 1475 da Francesco di Giorgio Martini su commissione di Federico da Montefeltro. Precisamente si trova ad occupare quello che fu il salone maggiore del fortilizio, posto al piano superiore dove era stato ricavato l'Appartamento del castellano. Cessata la funzione militare della rocca e diventata la stessa residenza civile, l'uso del suddetto salone come teatro dovette apparire più che naturale; ma solo dopo il 1860, quando la rocca entrò a far parte del patrimonio comunale, il teatro diventò pubblico. Lo stesso presenta una struttura del tutto particolare, quasi anomala rispetto alla tipologia dei teatri storici marchigiani; non dispone, infatti, di palchi, ma solo di un palchettone ligneo fiancheggiato da paraste che si protende sui due lati lunghi della sala con una balconata, fino a sfiorare il boccascena, fiancheggiato a sua volta da due paraste. La volta a tutto sesto è quella dell’antico salone quattrocentesco, interamente dipinta nel 1895 dal locale pittore Enrico Mancini (1867-1913) con soggetti liberamente tratti dal repertorio tardo neoclassico (grottesche, festoni, putti, riquadrature e paesaggi) e la cui nota dominante è il blu acceso del grande scomparto centrale popolato da svolazzanti putti alati. Del Mancini è anche la decorazione a finte arcate che sovrasta la balconata e quella a riquadri con grottesche e paesaggi della balaustra, così come il sipario dove è riprodotta sullo sfondo un’immagine di Sassocorvaro vista attraverso le arcate di una finta loggia con tanto di tendaggi sospesi. Del tutto perdute, purtroppo, sono le decorazioni pittoriche che dovevano allietare un tempo la zona inferiore delle pareti, quella sottostante il palchettone e la balconata, oggi resa amorfa da un intonaco a tinta unica.
  • Macerata Feltria
    0722.74244 (Comune); 0722.7282
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Macerata Feltria

    Macerata Feltria, la romana Pitinum Pisaurense, si trova adagiata in una conca verdeggiante al confine tra Marche, Romagna e Toscana, nel cuore del Montefeltro. Offre ai suoi visitatori un paesaggio di grande suggestione, in una terra privilegiata per la sua posizione geografica, per il clima temperato, per le risorse ambientali e culturali che, insieme alla ricchezza delle sue sorgenti termali, la rendono luogo ideale per un pieno recupero della salute ed un completo relax della persona. Per tutti questi motivi fa parte dei "Borghi più belli d’Italia".

    Il Borgo ospita il settecentesco Palazzo Antimi Clari, il bel Teatro "A. Battelli" del 1932 completamente restaurato ed operante, l’ottocentesca Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo, al cui interno è conservato un pregevole Crocifisso dipinto su tavola da Carlo da Camerino nel 1396, e Pitinum Thermae, lo stabilimento termale di Primo Livello Super, dove è possibile usufruire di tutti i tipi di cure termali sulfuree.

    Nei sotterranei della Chiesa di Santa Chiara (sec. XIII) è allestito il Museo di archeologia Industriale, che espone attrezzature perfettamente funzionanti. Lungo il tragitto che porta al castello si incontrano la Chiesa di San Francesco, edificata nel Trecento e rimaneggiata nei secoli XVII e XVIII, con un portale gotico e affreschi del Quattrocento e quel che

    resta del suo antico convento, attualmente sede del Museo della Radio d'epoca, il secondo museo pubblico della radio d'epoca presente in Italia. Nel Palazzo del Podestà (sec. XII) ha sede il Museo Civico Archeologico e Paleontologico.

    Al di là del fiume si erge il Castello (sec. XI-XIV) a forma piramidale, arroccato sopra un'altura e in parte circondato da mura, sulla cui sommità svetta la Torre Civica, all'interno della quale sono esposti alcuni reperti paleontologici. Nell'ingresso meridionale del Castello è situato l'Arco dei Pelasgi, mitici "popoli del mare" della Grecia preellenica a cui si fa risalire la fondazione dell’abitato.

    Nella strada verso Carpegna si erge la Pieve romanica di San Cassiano in Pitino nei cui pressi si possono visitare gli scavi, con resti dell'antica Pitinum Pisaurense ed in particolare un'antica strada romana.

    Tra gli eventi più importanti che hanno luogo a Macerata Feltria nel corso dell'anno ricordiamo la Mostra dei "Preziosi d'Epoca" (agosto) e l'evento natalizio Il Paese delle Meraviglie.

  • Pitinum Thermae
    A Macerata Feltria, dalle antiche sorgenti naturali di Certalto ed Apsa, sgorgano acque sulfuree dalle preziose virtù salutari. Per valorizzare tale ricchezza, il comune di Macerata Feltria, in collaborazione con dei privati,ha creato Pitinum Thermae Spa, un moderno centro di cure termali che, sfruttando le risorse delle due sorgenti naturali, costituisce oggi un prestigioso punto di riferimento per la cura e la prevenzione di molte patologie. Da provare i massaggi drenanti, antistress ed orientali ad opera di qualificati professionisti dalle abili e sapienti mani. Per completare il percorso benessere, inoltre si possono richiedere a medici specializzati specifici consulti e percorsi ginnici per raggiungere in breve tempo un completo recupero della forma fisica perduta. Le terme sono temporaneamente chiuse.
  • Teatro Battelli
    0722/728204
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Teatro Battelli
    Prima dell’attuale teatro, inaugurato il 26 settembre 1932, gli spettacoli venivano allestiti nel piccolo Teatro ‘Antimi Clari’, risalente alla fine del secolo XVIII e di cui sopravvive oggi l’esterno con elegante facciata in laterizi, caratterizzata sui due lati da coppie di lesene raccordate ad un cornicione-trabeazione piano.

    Il nuovo teatro è composto dalla sala degli spettacoli a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi (54 in totale), e ripropone non senza anacronismo il consueto schema dei teatri storici ottocenteschi, rigorosamente imitati anche nelle volute fogliate in stucco stampato che raccordano i piedritti dei palchi ai parapetti.

    Solo nella rigidità geometrica degli specchi romboidali con rosoncini centrali in stucco che ornano i parapetti a fascia e nelle ornamentazioni della volta si avverte un gusto già novecentesco.

  • Carpegna
    0722.77326 Ufficio turistico c
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Carpegna
    Adagiata sulla costa dell'omonimo Monte, immersa nel verde dei suoi faggeti, Carpegna è il centro di quel Montefeltro aspro e gentile che fu terra di santi e condottieri, di cupe leggende e di storia. Nobile perchè essa ruota attorno alla famiglia dei Conti di Carpegna, fra le più blasonate d'Italia, dalla quale derivano i Malatesta, i gloriosi Montefeltro e di Della Faggiola del notissimo Uguccione, descritto nei versi del Canto XXIII dell’Inferno di Dante.
    Cuore storico e artistico dell’abitato è il Palazzo dei Principi, progettato dall’architetto romano Antonio de Rossi e costruito nel 1675 su commissione del cardinale Gaspare di Carpegna.
    Carpegna rientra nel territorio del Parco naturale regionale del Sasso Simone e Simoncello, di cui è la sede capoluogo.
    Ormai da decenni, nel mese di luglio, Carpegna celebra uno dei prodotti enogastronomici più prelibati e famosi del Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna DOP.
  • Pieve di S. Giovanni Battista
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    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Pieve di S. Giovanni Battista

    Nei primi secoli dopo il Mille si consolidò la contea di Carpegna, sorsero villaggi sparsi per la vallata e nuove chiese, come la Pieve romanica di San Giovanni Battista (1182) che dista due chilometri dal paese e raggiungibile attraversando parte del Parco Regionale del Sasso Simone. Nel corso dei secoli la Pieve ebbe sempre il ruolo di chiesa principale e aveva sotto di sé diverse cappelle. Della costruzione antecedente all’anno Mille, forse di epoca carolingia, non rimane niente in loco, tuttavia la sua esistenza è comprovata sia dalla documentazione scritta, sia da alcune pietre lavorate. Dell’età romanica restano le tre absidi semicircolari, mentre la navata unica è frutto di un restauro trecentesco. All’interno possiamo trovare ancora intatto il suo originario altare a forma di ara e un elegante battistero del 1575. Sulla parete sinistra della chiesa si può ammirare ciò che resta di un ciclo di affreschi trecenteschi dedicati a san Giovanni Battista.

  • Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello

    Il Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello predispone un calendario escursionistico annuale tra le eccellenze naturalistiche e culturali del territorio del Parco.

    Le proposte abbracciano esperienze di mezza giornata o giornate intere, in mountain bike, trekking, passeggiate per famiglie con bambini ed attività alla scoperta della fauna, dell’artigianato e della tradizione enogastronomica del territorio.

    Per rimanere sempre aggiornati sulle attività si consiglia di consultare il sito www.parcosimone.it e la pagina face book Parco Sasso SImone e SImoncello.

  • Santuario della Madonna del Faggio di Monte Carpegna

    Il Santuario della Madonna del Faggio si trova nel Comune di Montecopiolo nel cuore del Parco Sasso Simone e Simoncello.

    Secondo la leggenda un giorno due pastorelli furono aiutati dall'intervento miracoloso della Madonna. Essi trasportarono l’immagine in paese per onorarla. Tuttavia, miracolosamente, il giorno dopo l’immagine sacra si trovava di nuovo sul faggio. Venne pertanto edificato un santuario in quel preciso luogo che venne inizialmente denominato per le sue modeste dimensioni “Eremo di Santa Maria della Cella” e che già esisteva nel 1200.

    Nel secondo dopoguerra si eseguirono lavori di ampliamento che portarono alla completa distruzione dell’originario edificio. Un portico che unisce l'ingresso della Chiesa a quello dell'Eremo venne aggiunto . Una statua lignea della Madonna è conservata nel santuario ed essa è probabilmente antica quanto la celletta originaria.

    Oggi il santuario è meta di pellegrinaggio. Festività ricorrenti sono quelle organizzate in onore della Madonna nella prima domenica dopo Ferragosto, con la tradizionale processione che si snoda lungo i prati circostanti il Santuario, e l’otto settembre di ogni anno.