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Museo Archeologico Oliveriano

Il Museo prende il nome dal pesarese Annibale degli Abbati Olivieri Giordani (1708 - 1789), studioso, collezionista e attento raccoglitore di antichità, che cedette alla città, assieme alla considerevole biblioteca, una rilevante quantità di materiale archeologico e numismatico e parte delle sue rendite per far continuare a vivere museo e biblioteca. Particolarmente significativa per la genesi del museo è inoltre l'opera di Giovan Battista Passeri (1694-1780), amico dell'Olivieri cui cedette gran parte della propria collezione. La sistemazione attuale dei Musei Oliveriani, al pianterreno del palazzo Almerici, dimora nobiliare del XVII secolo, risale in parte agli anni '50. Di notevolissima importanza i numerosi corredi provenienti dagli scavi del 1892-93 nella necropoli della prima età del ferro di Novilara e le ancor più celebri stele figurate. Connessi al problema della prima romanizzazione del territorio pesarese, sono importantissimi i cippi iscritti e i materiali trovati dall'Olivieri e dal Passeri nel lucus sacro presso Santa Veneranda. Si aggiungono inoltre una ben nota iscrizione bilingue etrusco-latina ed altri importanti e numerosi reperti di età romana (lucerne, bronzetti, ceramiche, sarcofagi, sculture e iscrizioni).

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