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Itinerario Sistino ai confini del Piceno

In un fazzoletto di 30 Km tra la marca fermana e ascolana, ancora oggi si può percepire e toccare con mano la storica presenza di Papa Sisto V, tra l’eredità di opere, gioielli preziosi e palazzi monumentali, simbolo dell’attaccamento del Pontefice per la sua terra d’origine.

Un sorprendente cammino di arte, fede e ingegno attraversa borghi assopiti tra incantevoli paesaggi collinari e frizzanti cittadine di mare per ripercorrere, attraverso antichi manoscritti, preziose reliquie, sontuose suppellettili, gioielli e collezioni private, i gusti e le imprese di Felice Peretti, passato alla storia come Papa Sisto V, del quale il 13 dicembre 2021 ricorrono i 500 anni dalla nascita. Un percorso di vita unico quello del grande Pontefice marchigiano, nato nel 1521 a Grottammare da una famiglia di Montalto delle Marche e celebrato dalla Regione Marche con un ricco calendario di iniziative (www.sisto500.it) e un itinerario attraverso luoghi fortemente identitari, in grado di trasmettere il carisma e la determinazione del ‘Pontefice visionario’ che, in soli cinque anni (dal 1585 al 90), ha lasciato tracce indelebili nelle Marche così come nella Capitale.

Tra le solide mura della Perla dell’Adriatico, Grottammare, elegante località turistica sulla Riviera delle Palme, ha inizio il viaggio tra le ricchezze dell’eredità di Sisto V custodita nei secoli. Nel pluripremiato borgo marino, Bandiera Blu d’Europa e tra i Borghi più Belli d’Italia per l’ospitalità il ricco patrimonio storico e culturale, con la facciata rivolta verso il mare svetta la Chiesa di S. Lucia (chiusa poiché danneggiata dal terremoto, ma che grazie ad un intervento della Regione Marche per le Celebrazioni sistine sarà presto restaurata), eretta su progetto dell’architetto Domenico Fontana nelle vicinanze della casa natale di Sisto V per celebrare il suo giorno di nascita. Completata dalla sorella Camilla, oggi ospita un organo barocco del 1752 opera dell’artigiano Francesco Fedeli della Rocchetta di Camerino. Poco lontano, accarezzata dalla brezza marina della spiaggia sottostante, la Chiesa di S. Giovanni Battista, dove il Papa fu battezzato, include una sede dei Musei sistini che custodisce, tra le altre opere, due tavole di Vittore Crivelli e una pala di Vincenzo Pagani, oltre a un ritratto di Sisto V.

Pezzi da novanta della collezione sono il calice per le celebrazioni liturgiche che il Papa lasciò in eredità alla città ed il Cristo del XIII secolo proveniente dal convento di S. Francesco alle Fratte, dove prese i voti. Immancabile è una foto nel cuore segreto del borgo, lo splendido loggiato panoramico nei pressi del settecentesco Teatro dell’Arancio, sulla cui facciata spicca la statua di Papa Sisto V realizzata da Stefano Interlenghi, così come una passeggiata in bici lungo la ciclopedonale sul litorale di palme, aranci e oleandri, fino al Viale Marino. Attraverso lucenti pavimentazioni in marmo di Carrara e colorate ville liberty degli inizi del Novecento, si finisce ad ammirare la spiaggia in Piazza Kursaal, interamente in travertino e adornata da palme e pini secolari.

Attraversando lunghi crinali coltivati a vite si raggiunge Montalto delle Marche, “Patria carissima” di Sisto V, a cui manifestò affetto e vicinanza con arditi progetti che ne conferiscono tuttora l’aspetto monumentale. Appena arrivati in paese si è accolti da Piazza Sisto V, dove s’affacciano la Cattedrale di S. Maria Assunta - talmente voluta dal Pontefice che per costruirla fece spianare un colle - e il Palazzo della Eccellentissima Camilla, divenuto poi Seminario. Con una breve passeggiata si raggiunge l’antico incasato in cui si possono idealmente collocare i locali della zecca sistina, istituita a Montalto proprio per volere di Sisto V. Costeggiando Palazzo Paradisi si arriva poi alla dimora dove visse Felice Peretti e all’imponente Palazzo del Governatore, un tempo sede amministrativa del Presidato, un territorio di ben 17 città.

Ma l’eredità artistica di maggior pregio è il Reliquiario, capolavoro d’arte orafa parigina dal valore inestimabile. In genere conservato al Museo Sistino Vescovile (chiuso per lavori) è esposto insieme alla Pianeta papale e ad altre importanti opere a Palazzo Paradisi in occasione della mostra Mostra ‘Sisto V - Il Papa Visionario’, aperta dal 16 giugno fino a fine anno. Prima di lasciare il borgo si può omaggiare il suo cittadino più illustre ammirando l’opera scultorea in bronzo realizzata dal grottammarese Pericle Fazzini. Il Monumento si caratterizza per la modernità e l’avanguardia, con una struttura che, ruotando su se stessa, proietta il profilo sistino a 360° su panorami sempre diversi durante le ore del giorno. Nel cuore della Valdaso infine, straordinariamente intatto è il Mulino di Sisto V, raro esempio di macinatoio fortificato. Attivo già dal 1320, prende il nome dalla cessione fatta dai Priori nel 1567 al futuro Papa Sisto V e alla sorella Camilla, beneficiari delle rendite per cinque anni a scomputo della somma prestata alla comunità.

Il filo rosso che collega i luoghi sistini conduce così a Fermo, città dalle antiche effigi augustee, dove a sovrastare le spettacolari Cisterne romane - complesso archeologico d’ingegneria idraulica senza pari con trenta sale sotterranee - si erge il Palazzo dei Priori, su cui svetta la grande statua bronzea di Papa Sisto V, vescovo di Fermo dal 1571 al 1585. Nel vicino archivio di stato si conserva ancora la ‘Bolla Sistina’ con cui, a soli cinque mesi dall’elezione a Papa, concedette il ripristino dell’università. Dopo un tuffo nell’arte ai Musei Civici, con il capolavoro della Natività del Rubens e la scenografica Sala del Mappamondo, regalatevi un po’ di ristoro all’ombra del secolare cedro del Libano che si erge al centro del Piazzale del Girfalco con una vista a perdita d’occhio sulle valli fino al mare.  A fianco, l’imponente cattedrale neogotica di S. Maria Assunta dallo stupefacente portale con arco a tutto sesto racchiude un sarcofago paleocristiano del III-IV secolo e il Museo Diocesano, dove ammirare il Pastorale di Sisto V in guscio di tartaruga e madreperla.

La collezione dei scintillanti argenti donati da Sisto V vi attende al Museo di Arte Sacra di S. Benedetto del Tronto, cittadina ideale per trascorrere un pomeriggio dall’atmosfera esotica, tra i 15 km di piste ciclabili ombreggiati da 8 mila palme, con giardini, fontane, zone relax e giochi per bambini. Si può pedalare fino alla Riserva Naturale Sentina e fare birdwatching tra lagune di acqua salata e sabbia avvistando il Martin Pescatore, la Gru e il Falco di Palude, e poi visitare il Museo del Mare, tra anfore, vascelli e conchiglie. Proseguendo il cammino tra le imprese del ‘Papa tosto’, c’è l’esposizione “I doni di Sisto V alle terre del Piceno”che attraversa le sedi dei Musei sistini (www.museisistini.it - prenotazioni 347/3804444), tutte in provincia di Ascoli Piceno: Castignano, Force, Montemonaco, Rotella, S. Benedetto del Tronto, Monteprandone, Comunanza, Grottammare, Montalto delle Marche e Ripatransone.




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Livello di difficoltà: media
Target: Cultura

Le tappe dell'itinerario

  • Grottammare
    0735 631087
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Grottammare

    Grottammare, la perla dell’Adriatico, è una località turistica della Riviera delle Palme celebrata da più di tre secoli per la bellezza del paesaggio, per le suggestive atmosfere di pace e di serenità, per le ricche memorie storiche e culturali che preserva e custodisce gelosamente come uno scrigno. L’ospitalità, la cura minuziosa del suo patrimonio architettonico ed un modello di crescita che ha conciliato armoniosamente il progresso urbano e il rispetto coscienzioso della natura e del mare, hanno consentito a Grottammare di ricevere importanti riconoscimenti, tra i quali spiccano la Bandiera Blu d’Europa, le Tre vele nella Guida Blu di Legambiente edita dal Touring Club Italiano e il diploma di Borghi più Belli d’Italia per il Vecchio Incasato, sulla parte collinare.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    La spiaggia, che si estende per cinque chilometri, è costeggiata da uno splendido lungomare ricco di palme, aranci ed oleandri, gioie di colori e profumi.
    Pedalando serenamente lungo la pista ciclo-pedonale che attraversa tutta la marina del paese, possiamo percorrere lontani dal traffico il Lungomare sud (Bandiera Blu 2018), impreziosito da fontane decorate e da originalissime rotonde che si protendono sulla spiaggia, per arrivare sul nuovo Lungomare nord (Bandiera Blu 2018) che, recentemente riqualificato, offre una splendida balconata verde sul mare. Uno spazio di sfogo e di svago per i bambini è rappresentato dalla Pineta dei Bersaglieri, che sorge davanti alle prime concessioni, venendo da sud. Una vasta area verde per riposarsi all’ombra o scorrazzare tra i suoi pini. Per intensi momenti di riflessione e di riposo basta stendersi sulle panchine di piazza Kursaal, nella parte nord della città, cuore ideale della marina. La piazza, lastricata in travertino, ornata da una fontana a raso e da pinete e palme, si affaccia direttamente sulla spiaggia per confluire nel Viale Marino, splendido nel suo genere, dove le palme e la pavimentazione in porfido e in marmo di carrara fanno da ideale cornice alle ville liberty costruite agli inizi del Novecento. Il viale prosegue, poi, nella bellissima pista ciclo-pedonale che si snoda tra gli scogli e il mare e consente di raggiungere l’ultima spiaggia a nord, un tratto molto ampio, libero ed ancora incontaminato.

    COSA VISITARE
    Come altri insediamenti di origine medievale, la marina di Grottammare è dominata dal Vecchio Incasato aggrappato alla collina che negli ultimi anni è stato oggetto di un meticoloso restauro. Tra i vicoli lastricati e antiche mura calcinate dal sole sorgono preziosi monumenti come la Chiesa di S. Agostino e la Chiesa di S. Lucia quest’ultima costruita sulla casa che diede i natali al papa Sisto V
    In Piazza Peretti, il cuore segreto del borgo che si apre su uno splendido loggiato panoramico, è possibile ammirare, inoltre, il Teatro dell’Arancio e la Chiesa di San Giovanni Battista, sede del Museo Sistino.
    Dal 2004, il Torrione della Battaglia, una fortificazione che risale al XVI secolo, è sede di un museo che conserva una prestigiosa collezione di opere dello sculture grottammarese Pericle Fazzini, autore della celebre Resurrezione nella Sala Nervi in Vaticano. Dal 2013, infine, nel nuovo Museo Il Tarpato dedicato a Giacomo Pomili detto “Il Tarpato” il visitatore può conoscere l’ampia ispirazione dell’artista, attraverso cinque stanze tematiche, dedicate alle opere d’esordio, alle leggende dipinte, alle tele religiose, ai quadri raffiguranti sensuali figure femminili e paesaggi. 

    Per offrire a cittadini e turisti occasioni di intrattenimento e di crescita, Grottammare è animata in ogni momento dell’anno da un’intensa vita culturale. Nei mesi estivi è possibile passeggiare lungo Corso Mazzini, l’arteria principale della città, tra mercatini, artisti di strada e cantastorie oppure ascoltare musica in Piazza Fazzini o ancora divertirsi con il grande Cabaret al Parco delle Rimembranze. Chi ama, invece, le atmosfere più romantiche e la quiete, può riscoprire la musica classica e la poesia nell’affascinante scenario del borgo medievale. E poi il cinema, l’arte, il teatro e tante altre opportunità di divertimento che non si limitano al periodo estivo ma proseguono nei mesi invernali, alternati a momenti di ricerca culturali, di confronto e di dibattito sulla letteratura, sulla politica, sulla filosofia, sulla storia dell’arte, sulla musica d’autore e su tante altre discipline.
    Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a Grottammare ricordiamo: 

    • Cabaret amoremio! - Festival Internazionale dell'Umorismo (agosto),
    • Festival Liszt (luglio/agosto),
    • Juttenizie - passeggiata enogastronomica (agosto/settembre),
    • Presepe vivente (26 dicembre/1 e 6 gennaio).

    Grottammare ha ottenuto il riconoscimento Spiga Verde, grazie alle politiche da anni rivolte alla sostenibilità ambientale e, in particolare, al coinvolgimento attivo della cittadinanza a iniziative di sensibilizzazione nei confronti del territorio.

    Grottammare insomma è il luogo ideale per tutti coloro che desiderano trascorrere un periodo di pace tra mare e natura, senza rinunciare alla pienezza artistica che può offrire un territorio ricco di storia e di cultura.

  • Grottammare alta
    0735.7391
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Grottammare alta

    Una piacevole passeggiata consente di raggiungere Grottammare alta, l’originario borgo medievale a picco sul mare, raccolto sul ciglio di un colle, con rustiche case e piccole vie, dove si espande il profumo degli aranceti. Lungo il cammino che vi conduce si trova la seicentesca villa del Cardinale Decio Azzolino, dove soggiornò Cristina di Svezia.
    A seguito dell’espugnazione della città nel 1525 da parte del pirata Dulcigno, il borgo fu fortificato con mura, porte e un Torrione detto della battaglia. Attualmente esso ospita molte delle opere del nativo scultore del vento, uno dei più grandi artisti del Novecento, Pericle Fazzini. Nella Chiesa di Sant’Agostino del XVI secolo è conservata una Madonna della Misericordia di Vincenzo Pagani (1577). Nella vicina Piazzetta Peretti si gode di una vista eccezionale dal portico balconato dell’edificio che ospita lo storico Teatro dell’Arancio, nei cui pressi sorge la Torre dell’Orologio. Merita una visita la nobile Chiesa di Santa Lucia (1597) fatta erigere da Camilla Peretti in memoria del fratello Sisto V Felice Peretti divenuto papa. Al medesimo è dedicato il Museo Sistino allestito nella Chiesa di San Giovanni Battista. Nella collina che domina il borgo si trovano i resti di una Rocca eretta nei secoli IX-X.

  • Il Vecchio Incasato di Grottammare, Teatro dell'Arancio e Antiche Logge

    La caratteristica cittadina è una delle più note località balneari della Riviera delle Palme e della costa marchigiana. Adagiata ai piedi dell'altura di Monte Castello, su cui è posizionata la parte antica e fortificata denominata Vecchio Incasato, Grottamare si presenta con tutto il suo fascino romantico.  Un luogo ideale per i fiori d’arancio. Il suo centro storico offre uno scenario originale per sposarsi in rito civile: qui si trovano il Teatro dell’Arancio, uno dei settantatre teatri storici presenti nelle Marche, e, nella piazzetta, le antiche logge. Il panorama che si apre da questo luogo è stupendo e veramente suggestivo.

  • Montalto delle Marche
    0736.828015
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Montalto delle Marche

    Il comune di Montalto delle Marche è sito nella fascia collinare che va dalla costa Adriatica alla Catena dei Sibillini, ad una distanza percorribile in venti minuti, sia dal mare che dalla montagna.
    Il territorio era frequentato già nella preistoria e, infatti, il Museo Archeologico ospita numerosi reperti del neolitico (6.000 a.c.) e della cultura appenninica (2.500 a.c.), picena (VII sec. a.c.), romana e di epoche successive. 

    Nel 1215 San Francesco d'Assisi, secondo la tradizione popolare, sceglie questo territorio per diffondervi la sua Regola, fondando nella pace di un bosco secolare il Convento delle Fratte, ricco di affreschi di scuola giottesca. 
    In questo convento compirà i suoi studi Felice Peretti che, eletto Papa nel 1585 con il nome di Sisto V, darà a Montalto il titolo di Città. Durante il suo secondo anno di pontificato (1587), donò alla sua "patria carissima" il Reliquiario con Imago Pietatis e Scene della Passione (detto "Reliquiario di Montalto"), oggetto di straordinario valore artistico. Esso, realizzato in oro e pietre preziose, è conservato presso il Museo Sistino Vescovile. Alcuni dei privilegi concessi dal pontefice permisero a Montalto di divenire non solo un centro culturale ed artistico attivo e ricco di interesse per le opere qui conservate, ma anche di mantenere alcuni privilegi fino all'Unità d'Italia. 

    A Montalto delle Marche nacque l'architetto Giuseppe Sacconi, conosciuto soprattutto per essere stato il progettista dell'Altare della Patria a Roma. Il suo studio è stato ricostruito nella Pinacoteca Civica della città.

    Interessanti sono altresì il Museo delle carceri, dove sono presenti graffiti e disegni dei reclusi sulle pareti delle celle e al cui interno è installato un impianto fonico attraverso il quale è possibile ascoltare storie autentiche dei carcerati drammatizzate da una compagnia teatrale, ed il museo L'Acqua, la Terra, la Tela, entrambi presso la sede municipale (lesionata dal terremoto del 2016).

    Le frazioni che attualmente costituiscono il comune di Montalto sono Montalto/Sistina, Patrignone, Porchia e Valdaso. In frazione Patrignone la Porta del Borgo porta l'epigrafe di Re Manfredi. Il centro medievale ben conservato fu patria di Antonio Bonfini, umanista di fama internazionale, primo storico della nazione ungherese. Di particolare pregio la Chiesa romanica di Santa Maria in Viminato contenente affreschi dei sec. XIV, XV, XVI. 
    Nella frazione Porchia, il Torrione risale al XIV secolo; frammenti del passato medievale si colgono in tutta la struttura del paese. Si possono ammirare una pregevole tavola del Pagani e una stupenda Natività del XV secolo affrescata nella Cripta della Chiesa di Santa Lucia. A Valdaso l'alternarsi geometrico dei frutteti con i campi coltivati ad orto dà al paesaggio il carattere di un'umanizzazione totale. Il torrione dell'antico mulino di Sisto V spunta imponente tra i coltivi.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.

  • Sisto V a Montalto delle Marche e Grottammare
    Papa Sisto V, la disputa tra Montalto e Grottammare circa il luogo di nascita di Sisto V, ha origini assai remote, risalenti al secolo XVII. È però ormai assodato che Felice Peretti (nome di Sisto V prima del pontificato) nasce a Grottammare, da famiglia di sicure e antiche origini montaltesi, nel dicembre 1521. Dunque, luogo di nascita fortuito, dovuto alla fuga dei suoi genitori in seguito alla guerra fra Leone X e il duca di Urbino.
    Già da Cardinale il Peretti onora la sua “patria carissima” di Montalto con la fondazione di una scuola e altre donazioni, ma la sua attenzione aumenta quando nel 1585 diviene Papa: concede somme di denaro, il diritto della nomina diretta del Podestà, permette il libero commercio, oltre all’esenzione delle tasse, fino a donare, nel 1586, il preziosissimo reliquiario eccellente opera di alta oreficeria di scuola parigina attualmente conservato nella locale sede museale. Dopo aver eretto Montalto al rango di città e di Diocesi gli concede anche di essere il centro giuridico e amministrativo del Presidiato, fino a fondare una Zecca che battesse autonomamente moneta. Altrettanto onorata è stata Grottammare, la città che aveva visto nascere Sisto V. Appena eletto Papa vuole formarvi una scuola pubblica, così da consentire agli alunni il passaggio diretto agli studi di medicina, legge e filosofia. Più tardi, concede a due giovani di Grottammare dei posti presso il Collegio Montalto di Bologna e crea infine un Monte frumentario e un Monte di pegni. In corrispondenza dei grandi lavori edilizi di Montalto, inoltre, Sisto V vuole erigere, nel luogo della sua casa natale, una chiesa dedicata a S. Lucia (giorno della sua nascita) chiamando l’architetto Domenico Fontana. Il Papa attribuisce un’importanza particolare alla costruzione della chiesa, e ciò è testimoniato dalle preziose suppellettili custodite, tra cui il calice e i paramenti. Purtroppo la morte di Sisto V sopravviene il 23 agosto 1590 quando la chiesa era appena iniziata ed è quindi sua sorella Camilla a portare a termine l’operazione, nel 1595, con una spesa di oltre 25.000 scudi. Di lì a pochi anni la chiesa verrà elevata al rango di collegiata da Clemente VIII.
    Come Papa amministrò con intelligenza le risorse finanziarie dello Stato Pontificio e, nella Roma del suo tempo, fu artefice di grandiose opere urbanistiche ed architettoniche. Dimostrò sempre un affettuoso attaccamento al suo paese d’adozione, Montalto delle Marche cui donò un prezioso reliquario appartenuto a Paolo II, conservato nelle sale del Museo Sistino Vescovile dedicate al Pontefice. Morì il 27 agosto 1590 nel palazzo del Quirinale. Nel Piceno numerosi sono le chiese e le opere d'arte legate al nome di Sisto V.

    INFO:
    Comune: Montalto delle Marche
    Email: info@montaltomarche.it
    Siti web: www.montaltomarche.it/montalto/SistoV/intro.asp
                 www.comune.montaltodellemarche.ap.it
  • San Benedetto del Tronto
    Ufficio turismo: 0735.794587 -
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: San Benedetto del Tronto

    San Benedetto del Tronto è il comune litoraneo più meridionale delle Marche.
    Chiamata anche Riviera delle Palme, dicitura poi estesa anche alle località limitrofe della costa, richiama visitatori da ogni parte d’Italia e d’Europa; è una delle principali località turistiche delle Marche, grazie alle ampie spiagge sabbiose (Bandiera Blu 2018) incorniciate nell’affascinante sfondo delle palme e degli oleandri, in grado di evocare meravigliosi scenari esotici.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    Il Lungomare è costeggiato da lussureggianti giardini, una pineta, campi da tennis, una pista di pattinaggio e un edificio, la Palazzina Azzurra, storico locale della città, sulla foce del torrente Albula, che determina la fine del primo tratto, a sud del quale parte la zona più propriamente turistica, con stabilimenti balneari sulla spiaggia da un lato e ville e alberghi dall'altro lato della strada. 
    Ciò che rende le spiagge di San Benedetto del Tronto a misura di bambino sono la sabbia fine, adatta alla costruzione di castelli e a scavare buche, e i fondali bassi particolarmente indicati per immergersi con i braccioli o sopra un canottino. Da segnalare poi il Giardino Zio Marcello, situato di fronte alla spiaggia libera (tra le concessioni 36 e 37), una vasta area verde dotata di giochi per bambini. 
    Il Lungomare è inoltre caratterizzato dalla presenza di ben 8000 palme di varie specie e di numerose zone relax, giochi per bambini e giardini tematici, le oasi: giardino arido, giardino umido, giardino delle palme, giardino delle rose, giardino della macchia mediterranea. I materiali scelti sono compatibili con la nuova vocazione del lungomare, in modo da far apparire tali tratti come veri e propri spazi naturali sul mare, ove sostare per ammirare il panorama, o per l'accesso diretto alla spiaggia. 
    Un’ampia pista ciclabile costeggia ininterrottamente la spiaggia e prosegue senza interruzioni per oltre 15 km, fino a Cupra Marittima; a sud la pista arriva fino all’altezza di via del Mare a Porto d’Ascoli. 
    La cittadina è dotata di un porto turistico (Approdo Bandiera Blu 2018), un porto peschereccio e un mercato del pesce all’ingrosso tra i più importanti d’Italia.
    A nord della foce del fiume Tronto è situata la Riserva Naturale Sentina, che si caratterizza, oltre che per la migrazione dell'avifauna, per un tratto di spiaggia sabbiosa con retroterra non edificato. 


    COSA VISITARE
    San Benedetto del Tronto è da sempre strettamente legata al mare e alla tradizione della marineria. Il Polo Museale del Mare comprende il Museo della civiltà marinara delle Marche, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico e l’Antiquarium Truentinum. La Pinacoteca del mare, inaugurata nell'aprile del 2009, anche se collocata nel cuore del vecchio abitato, è parte integrante del polo museale tematico dedicato al mare che l'Amministrazione Comunale ha allestito al Mercato Ittico. Interessante è il MAM, Museo d'Arte sul Mare, un museo permanente all'aperto, che si sviluppa lungo tutto il molo sud e ospita ben 145 opere d'arte, delle quali 135 sculture e 10 grandi murali. La città presenta un nucleo antico (il paese alto) a poca distanza dal mare, ai piedi del quale si sviluppa la marina, il borgo peschereccio sviluppatosi a partire dal Settecento. Il borgo antico è caratterizzato dalla trecentesca esagonale Torre dei Gualtieri; il torrione, che attraverso il suo orologio scandisce le ore della giornata, è il simbolo della città.
    Tra i siti di maggiore attrazione turistica ricordiamo: il Santuario della Madonna del Santissimo Sacramento, la Cattedrale di Santa Maria della Marina, la Chiesa di San Giuseppe, il Vescovado, la Palazzina Azzurra, il Teatro Comunale Concordia, il Faro.

    Il piatto tipico di San Benedetto del Tronto è il brodetto alla sambenedettese, una zuppa di pesce, con l'aggiunta di peperoni e aceto.

    Tra gli eventi più significativi che hanno luogo a San Benedetto del Tronto nel corso dell'anno ricordiamo: la mostra-mercato L'Antico e le Palme, che attira antiquari e collezionisti italiani ed esteri; la Festa della Madonna della Marina, che si svolge l'ultima domenica di luglio e consiste in una processione in mare con i pescherecci; il Premio Libero Bizzarri, uno dei concorsi più rinomati nel campo del cinema documentario a livello nazionale; Anghiò, il festival Internazionale del Pesce Azzurro.

  • Museo d’Arte Sacra
    347 3804444
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo d’Arte Sacra
    Il museo ha sede a fianco della cattedrale-basilica di Santa Maria della Marina, cuore della vita diocesana.
    Con esso si è voluto raccontare la storia della chiesa sambenedettese dalle origini ai nostri giorni, esponendo alcune delle opere più significative relative ai santi martiri più antichi della diocesi e ai due principali luoghi di culto della città: la pieve di San Benedetto Martire e la chiesa di Santa Maria della Marina.
    Aprono l’esposizione alcuni degli antichi e preziosi parati con cui nei secoli passati si rivestiva il corpo del santo martire Basso, venerato nella vicina Cupra Marittima.
    A San Basso la leggenda unisce san Benedetto martire, che ha dato il nome alla città e i cui resti sono tuttora venerati nella pieve a lui dedicata nel paese alto. Alcune immagini del santo e varie suppellettili provenienti dalla sua chiesa sono esposte nella seconda sala. Tra esse le quattro statue degli Evangelisti, raffinate opere in legno intagliato dorato del secolo XIX.
    Della chiesa della Marina, odierna cattedrale si ammirano un tabernacolo ligneo realizzato dall’artista sacerdote don Luigi Sciocchetti, cui si deve la decorazione di importanti chiese statunitensi. Sempre alla stessa chiesa appartengono i bozzetti originali del vasto dipinto absidale realizzato dal cappuccino Ugolino da Belluno nel 1993.
    Al termine della visita si possono ammirare opere da una ricca collezione privata di arte sacra.

    Visita la pagina dedicata nel portale della Cultura
  • Fermo
    0734.227940
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fermo

    Fermo sorge sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo (319 m s.l.m.), così denominato sin dal tempo degli antichi Romani probabilmente perché di formazione prevalentemente tufacea.
    La città si presenta oggi divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle Sabulo, rimasta quasi intatta nei secoli con il suo splendido aspetto medioevale, ed una parte nuova.

    OFFERTA TURISTICA BALNEARE
    Fermo ha 3 km di litorale a sud di Porto San Giorgio (località Marina Palmense - Bandiera Blu 2017) e 4 km di litorale a nord (località Lido di Fermo - Bandiera Blu 2017, Casabianca e Lido San Tommaso). 
    Le spiagge di Lido di Fermo e Marina Palmense sono di sabbia e ghiaia; nella zona sorgono numerosi campeggi, villaggi turistici e appartamenti per vacanze.
    L’area è tranquilla e dotata di attrezzature turistiche con impianti sportivi, bar, ristoranti e discoteche.
    Le due località, direttamente sul mare, sono circondate da verdeggianti e rigogliose colline che le proteggono dai venti e ne rendono mite il clima.
    È presente una pista ciclabile che parte da Località Casabianca di Fermo e arriva fino a località San Tommaso.

    COSA VISITARE
    Il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo, già Piazza Grande, dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica (con importanti dipinti di scuola veneziana e marchigiana, oltre alla "Natività" del Rubens) e la Sala del Mappamondo (che prende il nome dal mappamondo disegnato dal cartografo Moroncelli di Fabriano nel 1713); all'interno della stessa struttura è ospitata la sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni". Altri edifici di notevole interesse circondano la piazza: il Palazzo degli Studi, che ospita la biblioteca comunale “Spezioli”, tra le più importanti e insigni per consistenza in Italia, e il Palazzo Apostolico, eretto nel 1532 come residenza dei governatori e dei legati pontifici.

    Fermo custodisce un preziosissimo teatro storico, il Teatro dell'Aquila, che si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche. 

    Testimonianza della Fermo romana sono le cisterne romane, un'opera edilizia ipogea di età augustea (40 d.C.), della superficie di circa 2.000 metri quadrati, divise in 30 camere poste su 3 file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua.

    Salendo in cima al colle Girfalco si raggiunge la Cattedrale, che conserva la stupenda facciata romanico-gotica del 1227.
    Da non perdere sono: la Chiesa di San Francesco, che conserva resti di affreschi di Giuliano da Rimini, uno dei più importanti seguaci di Giotto; la Chiesa concattedrale di San Domenico, la cui edificazione iniziò nel 1233 sull’area stessa dove sorgeva la chiesa di San Tommaso di Canterbury; la Chiesa di Sant’Agostino, uno degli edifici religiosi più conosciuti nel territorio di Fermo, impreziosita da affreschi di scuola giottesco-riminese, fabrianese e bolognese.
    Da non perdere la sede museale di Palazzo Paccarone, con il Museo di Scienze "Tommaso Salvadori", che include la collezione ornitologica, e il Museo Polare Silvio Zavatti.

    TIPICITÀ ED EVENTI
    I più noti prodotti tipici del fermano sono la caciotta del fermano, il ciauscolo e il vino cotto.

    Il frustingo è il dolce natalizio tipico di Fermo: l’impasto è a base di fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto, aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi  e spezie come la cannella e la noce moscata.
    L’evento di maggior rilievo di Fermo è la Festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto, data in cui si svolge il Palio della Cavalcata dell'Assunta a partire dal 1982. 

    Durante l'anno il Festival Tipicità celebra i sapori e altre eccellenze del Made in Marche.

  • Fermo - Girfalco
    0734.2841 (centralino Comunal
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Fermo - Girfalco

    Il parco del Girfalco si trova sulla cima del colle Sabulo, assai caratteristico poiché culmina in maniera insolita con un ampio “piazzale”. La favorevole posizione permette ai visitatori di godere di viste mozzafiato che comprendono il Monte Conero, le colline marchigiane, il mar Adriatico, Moterubbiano, il Monte dell’Ascensione e, all’alba delle giornate più limpide, le Alpi Bebie. La zona del parco è considerata la sede dell’anima spirituale della città di Fermo, visto che qui è stata costruita la Cattedrale Metropolitana in pietra bianca dedicata all’Assunta. Al centro del parco, invece, si trova l’affascinante Fontana realizzata nel 1928 per celebrare l’acquedotto del Tenna. Nella zona orientale del parco, infine, si trova Villa Vinci che dal XVI secolo fino al 1820 ospitò il convento dei Cappuccini. All’interno del Girfalco, ovviamente, non mancano i molti giochi pensati per i più piccini e le intramontabili altalene, oltre che panchine e tavolini per la sosta dei più grandi. Nell’area sono presenti imponenti esemplari di Pini e di Cedri del Libano, mentre il viale che conduce al duomo è costeggiato da filari di alti Lecci potati in maniera tale da dar vita ad una sorta di siepe. Al fianco del monumento dedicato al patrono San Sabino è stato realizzato un tipico giardino all’italiana composto, fra gli altri, da Palme ed aiuole di vario tipo.